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Autore: Anchestral    06/02/2024    2 recensioni
«Tu… cosa hai fatto?»
Quella voce esterrefatta giunse alle orecchie di Lu Guang. Anche se aveva pronunciato le parole come un sibilo quasi impercettibile, quel tono scatenò dentro di lui tutti i sensi di colpa, talmente forti da fargli girare la testa. Gli aveva detto tutta la verità, guardandolo negli occhi, ma nel momento di dover affrontare le conseguenze abbassare lo guardo, fuggire da lui, era l’unica cosa che si era ritrovato in grado di fare. Perché essere il distruttore di linee temporali era una colpa molto più semplice da portare sulle spalle che dover essere visto come un traditore da Cheng Xiaoshi. Era più semplice di dover accettare di averlo ferito.
«Deve essere uno scherzo… no? Lu Guang? Dì qualcosa… per favore…»
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cheng Xiaoshi, Lu Guang
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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«Tu.. cosa hai fatto?»

Quella voce esterrefatta giunse alle orecchie di Lu Guang. Anche se aveva pronunciato le parole come un sibilo quasi impercettibile, quel tono scatenò dentro di lui tutti i sensi di colpa, talmente forti da fargli girare la testa. Gli aveva detto tutta la verità, guardandolo negli occhi, ma nel momento di dover affrontare le conseguenze abbassare lo guardo, fuggire da lui, era l’unica cosa che si era ritrovato in grado di fare. Perché essere il distruttore di linee temporali era una colpa molto più semplice da portare sulle spalle che dover essere visto come un traditore da Cheng Xiaoshi. Era più semplice di dover accettare di averlo ferito.

«Deve essere uno scherzo… no? Lu Guang? Dì qualcosa… per favore…»

Lu Guang scosse la testa talmente piano che quasi gli sembrò di non essersi mosso affatto, come fosse tutta una sua ennesima allucinazione. Forse anche quella conversazione lo era, un’allucinazione da cui avrebbe potuto risvegliarsi presto, ma Cheng Xiaoshi rise di una risata sottile, simile ad un pianto e capì che era tutto reale. Non era una delle sue fantasie in cui sperava, pregava, che Cheng Xiaoshi lo avrebbe capito e, addirittura, perdonato. 

La realtà era ben più raccapricciante di qualsiasi fantasia, era tangibile, prendendolo a schiaffi in faccia senza alcun ritrosia.

Lu Guang cercò di trovare il coraggio di guardarlo di nuovo negli occhi. Appena lo fece, con l’imbarazzo e il senso di colpa pesanti sulle palpebre e sulla fronte, Cheng Xiaoshi lo spinse a terra e si buttò su di lui. Lo afferrò per la maglietta, stringendo forte il tessuto tra le mani, tanto che Lu Guang poté quasi sentire la stoffa ruvida soffocarlo. Non aveva mai visto Cheng Xiaoshi così arrabbiato con lui, nemmeno dopo i peggiori litigi. Iniziò a scuoterlo. La sua testa penzolava seguendo il movimento avanti e dietro e Lu Guang si lasciò fare ogni cosa, incassando e tentando di accettare la sua rabbia perché sapeva di meritarla. Faceva male, in ogni caso.

«Lu Guang! Perché tu sì e io no!»

«Non ha importanza ormai… è fatta» sussurrò Lu Guang.

La bocca di Cheng Xiaoshi si contrasse ancora di più. Lo tirò su, verso di sé, fin quando non sbatté la fronte di Lu Guang contro la sua e non furono poggiate l’una contro l’altra. 

«Smettila con le tue mezze risposte del cazzo!»

Era ironico, pensò Lu Guang, che fosse quello il momento in cui erano il più vicini possibili, in quella linea temporale. Faceva troppo male.

«Dimmelo!» Cheng Xiaoshi lo spinse di nuovo a terra, iniziando a colpirlo sul petto. «Perché io non ho potuto salvare nessuno e tu sì!?» urlò tra i singhiozzi. Una pioggia di pugni, uno dopo l’altro, troppo deboli per procurargli davvero dolore, eppure in qualche modo era peggio così. Sarebbe stato meglio se avesse fatto male, se gli avesse voluto fare male, se ogni colpo gli avesse spezzato il respiro e strappato delle lacrime, perché era un traditore. 

La generosità di Cheng Xiaoshi, il suo buon cuore era sempre presente però, anche quando non meritava quel trattamento di riguardo.

«Te l’ho impedito per salvarti…» per la seconda volta, gli disse la verità e si accorse che la sua voce tremò. «Se pensi che ti dirò che mi dispiace di averti tenuto nascosto tutto, non lo farò.»

Cheng Xiaoshi fermò i suoi colpi ormai privi di qualsivoglia intenzione e si appoggiò con le mani sul suo petto, troneggiando su di lui.

«Perché io meritavo più degli altri di essere salvato, allora?»

«Quando sei morto, morto e morto ancora, anche io morivo con te. Quando ti rivedevo vivo, anche io tornavo a vivere… sei la persona più importante per me.»

«Quanta gente hai sacrificato per me? Quanta gente è morta al posto mio? Sei un egoista allora!»

«Odiami, se ti può fare stare meglio. Lo accetterò. Sei salvo ora…» Lu Guang si fermò e deglutì per trovare la forza di continuare. «Quello che dovevo fare per te sono riuscito a farlo, se non hai più fiducia in me, lo posso capire. Se non vuoi più che sia… il tuo partner… non mi importa, perché so che starai bene e continuerai a vivere.» Lu Guang mentì ancora una volta. Gli importava, gli importava troppo. 

«Come puoi dire questo, Lu Guang!» riportò le mani sulla maglietta, tirandolo di nuovo verso di te. «Come puoi dirlo in questo modo. Tu eri il mio partner... il partner fidato di tutta la mia vita!» gli urlò quelle parole, guardandolo negli occhi. Lu Guang non osò spostare lo sguardo questa volta. Era finita, tra loro. Per davvero questa volta.

Cheng Xiaoshi lo tirò più verso sé, poggiando con violenza le sue labbra contro le sue. Un contatto, un bacio. Solo qualche istante in cui Lu Guang tornò a respirare. 

Cheng Xiaoshi si staccò per poi passarsi il dorso della mano contro le labbra. Lu Guang si sentì morire.

«Questo è quello che provo per te, Lu Guang. Quello che ho sempre provato. Sapevi anche questo?»

«Sì…» ammise. Cheng Xiaoshi ridacchiò di nuovo, patetico, portandosi le mani alla faccia e singhiozzando in esse. La colpa si fece più pesante sulle spalle di Lu Guang.

«Di tutto quello che è stato finora, quante cose sono vere? O è tutta una tua bugia.»

«Non ho mai agito per tradirti, né per ferirti. Il mio affetto per te è vero. Devi credermi su questo, era l’unico modo per salvarti!»

«Ho sempre avuto dubbi su chi sono... adesso… non so nemmeno cosa ci faccio qui! Su di te però, Lu Guang, non ho mai avuto dubbi su di te, sei sempre stato la mia guida. Mi sono sempre fidato di te e non so più chi sei. Non so nemmeno se ti ho mai conosciuto! Mi hai tradito... Mi hai tradito anche tu!»

«Xiaoshi…» Lu Guang si fece coraggio. Provò ad avvicinarsi di nuovo a lui, a prendergli le mani, con quanta più delicatezza possibile, temendo di spaventarlo e farlo scappare via per sempre. Ma appena le dita sfiorarono la mano di Cheng Xiaoshi, lui le scacciò via.

«Avresti potuto fare altre mille cose! Avresti potuto dirmelo, avremmo trovato una soluzione, avremmo potuto risolvere tutto insieme.» Si rialzò in piedi, sbattendo le mani sui vestiti sbattendo via la polvere. «Avremmo potuto essere tante cose… Non so se riuscirò a perdonarti questa volta» disse Cheng Xiaoshi in un sibilo, allontanandosi da lui barcollando, con la schiena ricurva.

«Non ti chiedo di farlo. So di essere un traditore. Se per espiare il mio peccato devo perderti, lo accetterò. Perché stare lontani ma sapere che stai bene è la cosa più importante per me. Però voglio che tu sappia che io ti aspetterò e ci sarò sempre, per sempre. Come ti ho cercato e sono stato al tuo fianco in ognuna di queste vite.» 

Cheng Xiaoshi si fermò, continuando a dargli le spalle, scosse da singhiozzi potenti.

«E anche se non lo farai, ti ringrazio per tutto quello che siamo stati. Ogni volta. Io sono e sarò per sempre il tuo partner fidato, in tutte le vite e tutta l’eternità.»

Cheng Xiaoshi non disse nulla. I suoi passi pesanti e incerti riecheggiarono nel salotto e poi sulle mattonelle dell’ingresso, finché la voce automatica del portone non cinguettò allegra. Fu così che Cheng Xiaoshi se ne andò, camminando via anche dalla sua vita con quegli stessi passi incerti.

Lu Guang si chiese se quella volta, quando disse che avrebbe accettato ogni penitenza, non si fosse detto un’altra bugia.







Note dell'autrice:
Salve e bentornati! Scusate per l'attesa infinita, sono stata un po' indaffarata tra esami vari e vita vera nell'ultimo mese. Senza andare nei dettagli, non è stato bello.
Grazie per aver letto! Sono stata molto indecisa se pubblicare o no questa fic per una serie di motivi, ma alla fine mi sono decisa a lasciarla andare, perché ormai era un pensiero fisso e mi dovevo liberare anche io. Per quanto l'idea dietro mi piaccia (non nascondo che aspetto di vedere come affronteranno la questione nella serie), non ne sono particolarmente soddisfatta. Era da un bel po' che non scrivevo e per tale motivo mi sento leggermente arrugginita. Poi questa storia si basa su di un solo dialogo, che riconosco non essere uno dei punti forti della mia scrittura, quindi spero non risulti cringe nel complesso. Per di più, sto avendo una crisi sul mio stile di scrittura xD
Comunque spero che sia piaciuta a voi, almeno un po' in più di quanto sia piaciuta a me mentre la editavo! Ci si vede prossimamente con altri lavori, spero di terminare presto il terzo capitolo di Hotpot e di portarlo qui entro la fine di febbraio.
Alla prossima :3
   
 
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