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Autore: Fiore di Giada    12/02/2024    1 recensioni
[Partecipante alla challenge "500themes_ita" col prompt 109, Rosa bianca.]
Un amaro sorriso sollevò le labbra di Claudio. Ne era sicuro, Gabriele e Xiaoyu, nonostante le origini differenti, erano molto simili.
− Gabriele, tu sei stato importante per me. In tuo onore, cercherò di rimediare al mio errore. Te lo devo, amico mio. −
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Claudio Serafino, Ling Xiaoyu
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il cielo, grigio, copriva il cimitero, come  la volta d'un sepolcro, e, di tanto in tanto, un lampo accendeva di riflessi lividi le tombe del cimitero degli Arcieri di Sirio.
Il vento spazzava il sepolcreto, sollevando nugoli di polvere e foglie in vortici sempre differenti.
Claudio, inginocchiato davanti ad una tomba rettangolare, recitava una preghiera.
Alcune rose bianche, dalle quali si spandeva un inebriante profumo, circondavano la lapide, come una grande corona.
− Gabriele… Ovunque tu sia, spero tu stia bene. − mormorò, cupo. In quel cimitero, poteva abbandonare la maschera di soldato devoto della Santa Madre Chiesa.
Una risata amara risuonò sulle sue labbra. Per anni, aveva servito un'organizzazione corrotta.
Strinse il pugno, mentre un debole ruggito risuonava sulle sue labbra. Come era riuscito a non vedere la verità?
Eppure, era il più forte esorcista della sua generazione.
− Perdonami. Non dovrei essere qui, ma mi manchi. − dichiarò.
Gabriele Marino, nei duri anni d'addestramento, era stato per lui un modello di integrità e intelligenza.
La sua mano, leggera, si posò sulla sommità della lapide. Non era riuscito ad aprire la sua mente.
E tra le mani stringeva il fallimento.
 
La pioggia, ad un tratto, cadde sul cimitero e il vento, gelido, spazzò le strade.
Il giovane alzò il braccio e posò la mano sul petto.
− Ho commesso tanti, troppi errori. Il mio impegno non è mai venuto meno, ma non ho saputo vedere oltre le apparenze. Ti chiedo perdono, amico mio. − si scusò. Con i suoi atti, aveva disonorato la tragica ed eroica fine del suo compagno napoletano.
Gabriele era un giovane sincero e non avrebbe tollerato la manipolazione di innocenti.
Un sospiro sgorgò dalle labbra di Claudio. Lui, inebriato dal suo ego, non aveva esitato a tradire i loro principi.
Non aveva cercato di vedere le ragioni di Xiaoyu, che aveva cercato di salvare Jin.
Un amaro sorriso sollevò le labbra di Claudio. Ne era sicuro, Gabriele e Xiaoyu, nonostante le origini differenti, erano molto simili.
− Gabriele, tu sei stato importante per me. In tuo onore, cercherò di rimediare al mio errore. Te lo devo, amico mio. −
 
 
Ad un tratto, un impermeabile blu cadde sulle sue spalle.
Sorpreso, Claudio si girò e il suo sguardo si posò su Xiaoyu, avvolta in un impermeabile giallo.
− Come mai sei qui? − domandò, stupito.
La ragazza inclinò la testa, facendo ondeggiare le lunghe code, e, per alcuni istanti, tacque.
− Cosa stai cercando? − chiese a sua volta.
L'esorcista sollevò le labbra in un sorriso. L'esitazione, così gentile, della sua alleata era commovente.
− Dovevo dire addio alla mia giovinezza e al mio passato. − rispose lui.
Perplessa, la ragazza sbarrò gli occhi e aggrottò le sopracciglia.
− Ma non sei vecchio. − commentò lei.
Il sorriso sulle labbra dell'esorcista si accentuò, mentre un velo di lacrime copriva i suoi occhi. Di nuovo, le parole di Xiaoyu donavano gioia al suo cuore.
− Qui è sepolto un mio compagno. Un coraggioso guerriero, un meraviglioso giovane. Vorrei potere avere una sua foto, per guardare i suoi occhi. Ma le regole dell'Organizzazione proibiscono foto e nomi sulle lapidi. Quando noi moriamo, sarà in mezzo alle battaglie. *−
 
Il crepitio di un lampo, come una forte detonazione, ruppe il silenzio, illuminando il sepolcreto di un riflesso livido.
Xiaoyu, per alcuni istanti, guardò la tomba, poi fissò Claudio.
− Hai piantato tu quelle rose? Sono profumatissime.  − chiese lei.
A quella domanda, lui la guardò, perplesso. Quell'attenzione era per lui sempre sorprendente.
− Sì. A lui piacevano molto i fiori. E le rose bianche erano le sue preferite. − spiegò.
Xiaoyu, con un cenno del capo, annuì, poi, per alcuni istanti, rifletté.
− Ehm… Posso portare anche io delle rose per lui? Gli piaceranno? − domandò poi. Quell'affetto, pur così occultato, si rifletteva negli occhi di Claudio e meritava rispetto.
Con un cenno del capo, l'esorcista italiano annuì. Quella ragazza, di cui lui aveva voluto servirsi come strumento, si era rivelata d'animo nobile, ma coriaceo.
Davanti alla sua grandezza, sentiva il peso della sua indegnità passata.
− Sì, le apprezzerà. Ma dovrai stare attenta. Ad ogni fiore, il suo territorio. − rispose, sereno.
Lei fissò su di lui uno sguardo serio.
− Farò del mio meglio. Te lo giuro. −
 
 
 
1) il personaggio citato è un OC proveniente dalla mia fic "The end of illusions".
2) Credo che nell'8 si capisca che Claudio non è solo uno str***o manipolatore, ma un soldato pronto a compiere un dovere che, in diverse occasioni, non lo rende felice.
La rosa che Claudio ha coltivato è una bianca damascena, dotata d'un profumo dolcissimo, a quanto so, e molto preziosa. (mi pare ci facciano acque, olii et similia)
3) Citazione da Hokuto no Ken

   
 
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