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Autore: Evola Who    13/02/2024    0 recensioni
La vita di Will Byers non poteva essere più felice di così!
Non era più il bambino scomparso e impaurito del 1983, imprigionato nel sottosopra. Non era più il ragazzino posseduto dal Mind Flayer, e soprattutto aveva superato il conflitto con i suoi amici dell’estate nel 1985.
Ora era felice.
La vita di Will sembrava perfetta, aveva una famiglia felice, i suoi amici erano più uniti che mai, e il peggio ad Hawkins sembrava passato.
Ma pochi conoscevano un’altra piccola parte di Will Byers…
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jim Hopper, Mike Wheeler, Will Byers
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La vita di Will Byers non poteva essere più felice di così!
Non era più il bambino scomparso e impaurito del 1983, imprigionato nel sottosopra. Non era più il ragazzino posseduto dal Mind Flayer, e soprattutto aveva superato il conflitto con i suoi amici dell’estate nel 1985.
Ora era felice.

Will viveva in una grande casa a due piani nello stesso quartiere di Mike, lui e Jonathan avevano accettato a braccia aperte Undi come la loro nuova sorella, come avevano accettato Hopper nella loro vita come il compagno di sua madre, vedendola finalmente felice e innamorata.

Perciò la vita di Will sembrava perfetta, aveva una famiglia felice, i suoi amici erano più uniti che mai, e il peggio ad Hawkins sembrava passato.
Ma pochi conoscevano un’altra piccola parte di Will Byers…
 
***
 
Will era davanti alla tela, intento a fare uno schizzo con una matita. Il soggetto era Mike, seduto su uno sgabello messo di profilo, in una posa che richiamava un guerriero con tanto di manico da scopa messo al fianco a mo’ di spada. Di sottofondo c’era una casetta di un mix fatto da Jonathan.
Mike non sapeva più, da quanto tempo era in quella posa.

“Allora?” chiese a denti stretti.

“Non ho finito” rispose l’amico paziente.

“Ma sono così da più di tre ore!”

“Veramente sei in quella posa solo da mezzora.” Fece notare Will continuando a disegnare.

“Ma non mi sento più le braccia”

“D’accordo, finisco lo schizzo e puoi iniziare a muoverti. Va bene?”

“Grazie!”

Will diede le ultime passate di matita sulla tela.

“Fatto!” annunciò “Ora poi muoverti”

Mike sospirò iniziando a stiracchiarsi e posando il manico a terra “Finalmente!” disse facendo sorridere Will mentre metteva via la tela girata in un angolo.

“E… non posso vedere questo acclamato capolavoro?” domandò Mike sedendosi sul letto.

“Non finché non sarà finito” rispose Will sedendosi accanto a lui.

“E quanto devo aspettare per vedere questo quadro?”

“Quando sarà finito, ovvero fra un paio di settimane. Ma se continui così forse anche l’anno prossimo” rise.

“E non c’è un modo per velocizzare tutto il processo creativo?”

“Mai mettere fretta a un artista per la sua arte” rispose con finto tono altezzoso: “A meno che tu non voglia stare in posa per ventiquattro ore di fila. Senza mangiare, senza bere, senza dormire e senza andare in bagno. Ma soprattutto senza lamentarti” fece un sorriso beffardo.

Mike alzò gli occhi al cielo, mentre sentiva Will ridere.

“E se ti pagassi?” rispose ironicamente

“Con cosa? Se non hai mai un quattrino per te”

“Posso pagarti con il cibo” propose alzando le spalle: “Posso procurati tutto il son Balls e il Twinkie che vuoi”

“Invitante…”

“Oppure…” aggiunse Mike avvicinandosi al volto di Will.

“Oppure?” ripeté lui.

“Posso darti qualcosa di più dolce…”

Il loro volti erano ormai vicinissimi e si guardavano negli occhi con dei sorrisi complici.

“Ovvero?” sfidò Will

Mike senza mai smettere di sorridere, lo baciò sulle labbra, posando la mano sopra la sua sul materasso.
In un bacio ben ricambiato dal suo ragazzo.

Will e Mike stavano insieme da gennaio.

A ottobre Will aveva iniziato a essere più nervoso, più silenzioso e più chiuso. E anche se cercava di far finta che andasse tutto bene, i suoi amici avevano notato il cambiamento. Soprattutto Mike e Undi.

Così dopo una pessima giornata a scuola, Will se n’era andato nel bosco senza dire nulla a nessuno.
Mike, Undi, Max, Lucas e Dustin erano andati a cercarlo con l’aiuto di Jonathan e Nancy insieme a Steve e Robin.
Dovevano cercarlo, prima di avvertire la signora Byers e lo sceriffo Hopper, prima di farli preoccupare.

Dopo un’ora di ricerca a Mike venne in mente l’unico luogo in cui Will poteva nascondersi: Castle Byers.
Così si erano diretti al vecchio fortino di Will, che nonostante fosse stato distrutto, aveva ancora dei pezzi di legno in piedi a formare delle specie di mura, in mezzo a cui Will era seduto a piangere.

Nonostante tutti i suoi amici cercassero di consolarlo, non voleva alzare la testa né vederli. Voleva mantenere e proteggere il suo segreto, che stava diventando il suo più grande tormento.
Jonathan da fratello maggiore cercava di assicurarsi che qualsiasi cosa fosse successa si sarebbe risolta. L’avrebbero risolta insieme.
Ma Will infine spiegò che non si sarebbe mai risolta. Perché era qualcosa dentro di lui che non sarebbe mai potuto cambiare.

Tutti erano ancora più preoccuparti, e alla fine Will confessò il suo segreto: si era reso conto di non essersi mai sentito attratto dalle ragazze, ma dai ragazzi, e si sentiva terribilmente sbagliato per questo.
Dopo questa confessione si aspettava degli insulti o dei rifiuti da parte dei suoi migliori amici e da suo fratello. Invece ottenne il risultato contrario: Conforto e rassicurazioni.

Gli dissero che dopo tutto quello che era successo, non gli importava se gli piacessero i ragazzi o le ragazze. In fondo anche Robin era attratta dalle ragazze, e a Steve e Nancy non importava. Che la loro amicizia non sarebbe mai cambiata nemmeno dopo il suo coming out. E la stessa cosa valeva anche per Will.

Il ragazzo si sentì al settimo cielo. Sentì di essersi tolto peso enorme, e di essere ancora accettato dai suoi amici e da suo fratello. Che non sarebbe mai cambiata la loro amicizia per questo, soprattutto dopo gli ultimi eventi.
Giurarono di non dirlo a nessuno, soprattutto a sua madre e a Hop, almeno per ora.

Da lì in poi, la vita di Will cambiò: si sentiva più sicuro e tranquillo, con i suoi amici sempre al suo fianco, e la saggezza di Robin dalla sua parte. E con Mike che iniziava a sentirsi sempre più protettivo nei suoi confronti, iniziando ad avvicinarsi sempre di più.

E nel giro di poco tempo, Undi e Mike decisero di lasciarsi in tacito accordo, rimanendo sempre ottimi amici. E Will ebbe il coraggio di confessare i suoi sentimenti a Mike, scoprendo di essere ricambiato da lui.
Scambiarono il loro primo bacio sotto la pioggia.

Volvevano mantenere la loro reazione segreta, ma durò poco, sotto lo sguardo attento di Jonathan. Confessarono prima a lui, e poi il resto dei loro amici, con l’entusiasmo di tutti. Ma mantenendo sempre tutto segreto ai loro genitori.
E adesso in piena primavera, erano felici di vivere la loro storia fatta di baci e pomeriggi di sessioni di D&D e pose infinte per un quadro. Soprattutto se erano da soli in casa.

Mike e Will continuarono a baciarsi, finché non si staccarono.

“Non so se questo metodo di pagamento possa ‘velocizzare’ il mio lavoro”

“Però credo vada bene per entrambi, giusto?” rispose Mike con aria sicura.

“Scemo”

“Lo so”

Ridacchiarono e ripresero a baciarsi, con la mano di Will dietro alla testa di Mike per accarezzagli i capelli neri con delicatezza, mentre Mike teneva il suo ragazzo stretto nelle sue braccia.

Ignari del resto del mondo introno a loro. E Will non poteva essere più felice di così.
Finalmente aveva una famiglia allargata e unita, gli amici sempre dalla sua parte, e stava insieme al ragazzo dei suoi sogni. Ovvero il suo migliore amico d’infanzia.

Sembrava tutto perfetto, finché non capitò un piccolo imprevisto.

“Will? Sei in camera?” era Hopper che stava aprendo la porta: “Oggi sono riuscito a staccare prima e…” gli morirono le parole in bocca per la scena che aveva davanti: Mike e Will intenti a pomiciare sul letto.

Sentendo la porta aprirsi, i ragazzi si girarono allontanandosi di scatto.

“Hopper!” disse Will teso: “Che… che cosa… come mai sei a casa così presto?”
Hop non rispose, fissando i due ragazzi con aria inespressiva, mettendoli a disagio.

“Senti… non… non è quello che pensi! Cioè, insomma… possiamo spiegare!”

“È vero!” aggiunse Mike: “Non so cosa pensi di aver visto, ma…”

“Tu zitto!” interruppe Hopper indicando il ragazzo con il dito con espressione severa.

Mike abbassò la resta restando zitto. Will girò la testa non capendo che cosa fare o dire.

“Siete da soli in casa?” domandò con tono fermo.

“Ecco, Jonathan è uscito con Nancy e Undi con Max” spiegò Will.

Hop con espressione che sembrava più dura, prese un lungo sospiro, fissando i ragazzi e con tono diretto disse: “Voi due, in cucina. Ora.

“Hop… io posso…” cercò di dire Will, ma fu interrotto con lo stesso tono di duro di prima: “Ho detto ora.”

Will e Mike si alzarono dal letto, seguendo Hopper fino alla cucina, scambiandosi sguardi preoccupati e tenendosi per mano.
 
***
 
Hopper era seduto al tavolo, con davanti Will e Mike che fissavano a terra, senza dire nulla, restando in puro silenzio, con lo sguardo severo dello sceriffo addosso.

“Io non ci posso credere!” disse Hopper “Non mi sarei mai aspettato nulla del genere da parte tua Will!”

“Hop, senti noi possiamo spiegare! Noi…” cercò di spiegare il ragazzo con tono agitato, ma fu interrotto dallo sceriffo: “Soprattutto nascosto da me! Dopo tutto quello che è successo, fai questo dietro alle mie spalle!”

“Okay, ora credo che tu stia un po' esagerando!” disse Mike con tono deciso.

“Tu fai silenzio!” disse lo sceriffo indicandolo con il dito con espressione arrabbiata, facendolo spaventare: “Che con te faremo subito i conti!”

Mike deglutì, abbassando la testa, prendendo la mano di Will sotto il tavolo in segno di conforto.

“Dopo tutto quello che è successo con Undi, tu ti metti con lui?!”

“Ma io… aspetta, cosa?” disse Will confuso alzando la testa verso di lui.
“Dopo che ha spezzato il cuore a tua sorella?”

“Aspetta un minuto!” disse Mike alzando la testa rispondendo a tono: “Io non ho spezzato il cuore di nessuno! Ci siamo lascati in tacito accordo!”

“Sì, certo Wheeler! Raccontala a qualcun altro!” rispose lo sceriffo: “E se pensi che ti premetterò di frequentare Will dopo quello che hai fatto a Undi, sappi che non lo farò!”

“L’ho sempre detto che tu sei un pazzo!”

Hop e Mike stavano iniziando a litigare, ma furono interrotti da Will: “Aspettate un momento e state zitti tutte e due!”

Hopper e Mike rimasero zitti, guardandosi con aria di sfida.

“Tu sei arrabbiato perché ho baciato Mike?” domandò Will confuso.

“Certo che sono sconvolto! Vedere te e Mike intenti a baciarvi!” rispose senza pensarci: “Tu sei un bravo ragazzo. Sei un tipo sensibile molto creativo.
 Insomma potresti avere di meglio! Una persona che ti merita davvero!”

“Ehi! Guarda che io sono ancora qui!” fece notare Mike irritato.

“Purtroppo”

Si fissarono con sguardo di sfida, ma ancora una volta fu Will a mettersi in mezzo.

“Quindi… non sei arrabbiato per avermi visto baciare un ragazzo?”

Hopper pensò a quelle parole, rimanendo perplesso.

“Insomma, non sei infuriato perché non ho baciato una ragazza?”

Will abbassò gli occhi con espressione incerta e in attesa della sua reazione aggiungendo: “E perché mi piacciono i ragazzi…”

Il volto di Hopper diventò più comprensivo, sospirò e lo richiamò: “Will…”
Il ragazzo alzò gli occhi con espressione incerta.

“Non sono arrabbiato per il fatto che ti piacciano i ragazzi, davvero”

Sia Will che Mike erano stupiti da quelle parole, ma non abbassarono troppo la guardia.

“Davvero, non mi importa se sei gay o no” ammise: “Ammetto che sono un po' stupito che lo sia anche Mike”

“Veramente mi definisco più bisessuale” spiegò lui: “Ovvero che mi piacciono sia i ragazzi che le ragazze.”

“So che cosa significa!” ammise un po' burbero lanciando un’occhiata ben ricambiata.

“Ma non voglio che tu soffra” aggiunse fissando Will con espressione paziente e facendo un lungo sospiro.

“Will, prima di ritornare qui a Hawkings, ero detective della omicidi per la polizia di New York. E in quegli anni ho visto e assistito a ogni tipo di omicidio e orrore che la mente umana è in grado di compiere. E sto parlando della New York di più di dieci anni fa, quando era in banca rotta e con il tasso di criminalità più alto del paese.”

A quel punto Will e Mike lo ascoltarono con attenzione, chiedendosi dove volesse arrivare.

“E se c’è una cosa che ho imparato in quegli anni di servizio è che esistono tre tipi di vittime: quelli di serie A, quelli di serie B e quelli di serie C”

Il volto di Hopper diventò serio, quasi malinconico tenendo gli occhi bassi.
“Quelli di serie A erano uomini o donne bianchi benestanti o medio borghesi. Amati da tutti, con una grande famiglia alle spalle con un’importante reputazione e tutti volevano giustizia ad ogni costo. Ed erano i casi più importanti da risolvere” spiegò “Quelli di serie B: erano i criminali, spacciatori, tossici, prostitute, barboni e ogni tipo di criminalità. Dove la polizia indagava superficialmente per poi dedicarsi ad altri casi... e stiamo sempre parlando di minoranze o presone che erano costrette a fare quella vita, e venivano trattati da spazzatura dalla società”

Will e Mike abbassarono la testa, ascoltandolo.

“E poi ci sono quelli di sere C: che erano composti da poveri, piccoli delinquenti, minoranze etniche e persone omosessuali o lesbiche. Persone che non facevano parte del giro della prostituzione o della criminalità organizzata. Era solo gente che si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato. La polizia se ne fregava di loro. Non perché all’epoca i dipartimenti di polizia non avessero i soldi nemmeno per cambiare una finestra. Ma perché non gli importava nulla di loro.”

Fece un lungo sospiro, rivivendo vecchi ricordi di poliziotti che ridevano delle stesse vittime per odio raziale o per una coppia gay uccisa. E spesso anche lui si faceva contagiare da quei comenti, fin quando non doveva dare la notizia ai loro famigliari…

Will teneva lo sguardo basso con un’espressione malinconica a sentire questa storia. Mike invece a quelle parole iniziava a irritarsi, soprattutto per come stavano turbando il suo ragazzo: “Sì, okay ma qual è il punto di questa storia, a parte sentirsi ancora più insicuri?” sbottò

“Il punto…” disse Hopper con tono serio “È che conosco come certa gente tratta le presone che ‘non vivono come la società ha stabilito’. Soprattutto so come la stessa società le discrimina volontariamente. E… questo mi spaventa…”
Hop abbassò la testa, incerto di come continuare. Voleva fare un discorso cuore a cuore, un vero discorso a cuore aperto per Will, per rassicurarlo.

Era consapevole di non essere bravo in queste cose, e in questo momento voleva Joyce al suo fianco per aiutarlo. Ma non poteva tirarsi indietro, ed era deciso di continuare.

“Will, a me non importa se tu sei gay”

A quelle parole, il ragazzo alzò la testa incontrando il volto sicuro dell’uomo.

“Davvero, se tu pensi che io sia arrabbiato per questo, posso assicurarti che non lo sono. Anzi, sono contento che tu me l’abbia confessato. E sappi che sarò sempre dalla tua parte, come ho sempre fatto”

Will fece un sorriso, rassicurato da quelle parole, sentendosi più leggero. La sua più grande paura era che Hopper non lo avrebbe mai accettato, e di essere la causa della distruzione della sua nuova famiglia. Ma si ricordò che Hopper non era come Lonnie, ed era sicuro che non sarebbe mai stato come Lonnie, il che lo rendeva molto felice.

“L’unica cosa che mi spaventa davvero è la gente fuori da qui” continuò: “Soprattutto, il non riuscire a proteggerti…”

“Proteggermi?” ripeté Will

“Sì, a proteggerti da tutti questi bastardi contro di voi, da quelli che vogliono farvi del male.”

Will e Mike si scambiarono uno sguardo per poi ascoltarlo.

“E so che non contare sulle forze dell’ordine, per questo ti ho fatto questo discorso sul mio periodo a New York, perché spesso erano anche i poliziotti a prendersela con loro, in un modo anche aggressivo e violento… e io cercherò di proteggerti, ma questo non mi impedisce di avere paura del mondo il fuori… e ho anche paura di fallire.”

“No, Hop, tu non fallirai”

Hop guardò il volto di Will che aveva un accenno di sorriso.

“So che il mondo li fuori fa schifo. Ed è per questo avevo paura a dirlo.” Spiegò: “Ma sono contento che tu mi accetti, e sapere che sarai dalla mia parte e che mi proteggerai”

Hop si stupì dalle sue parole, ammirando la sua saggezza.

“In fondo, mi hai salvato dai mostri, e hai protetto la mia famiglia, i miei amici e ti sei quasi sacrificato per salvare il mondo. So che riuscirai a proteggermi, ma soprattutto so che mi insegnerai anche a difendermi da solo.”

Will allungò una mano, perdendo quella di Hopper sul tavolo e stringendola nella sua.

“E so che riuscirai anche ad affrontare il resto del mondo per noi. E te ne sarò sempre grato”

Hop si commosse a quelle parole, gli strinse la mano a sua volta in segno di conforto e aggiunse: “Non mi devi ringraziare, ho fatto solo quello che era giusto da fare, per il bene di voi ragazzi, e per tua madre. Ma sappi una cosa: sono fiero di te Will”

Si scambiarono sguardi rincuorati e sorrisero commossi, stringendosi ancora le mani.

Era uno dei primi momenti significativi padre e figlio che condividevano da quando avevano iniziato a vivere tutti insieme, e Mike non potè far altro che sorridere guardando quella scena.

“Undi lo sa?”

“Sì, ed è molto felice per noi” rispose Will: “Come Jonathan, Nancy e tutti i nostri amici”

“Allora tua madre non lo sa.”

Will per tutta risposta abbassò la testa dicendo: “Non volevo farla preoccupare…”

“Will se c’è una cosa che ho imparato da lei, è che non devi nascondere nulla a tua madre. Altrimenti la faresti solo preoccupare ancora di più.”

Will non sapeva come rispondere, fissando a terra con aria incerta.

“E poi, conoscendola probabilmente lo sa già, e ti ama lo stesso e sarebbe pronta a fare la guerra per te.”

Will ridacchiò a quella uscita insieme a Mike e Hopper.

“Però… non dicevi su serio sul fatto che io e Mike non possiamo frequentarci. Vero?” chiese timidamente.

Hopper ci rifletté, guadando l’espressione innamorata del ragazzo e quella di Mike.

Alla fine rassegnato sopirò rispondendo: “No, non stavo dicendo su serio. Potete frequentarvi, se Mike ti rende davvero felice” assicurò con un l’accenno di un sorriso.

Will e Mike si guardarono negli occhi, felici di questa notizia.

“Ma, con delle regole” aggiunse con tono severo attirando l’attenzione dei due fidanzati.

“Ovvero non potete stare da soli in camera, se non c’è almeno qualcuno in casa, niente uscite serali o appuntamenti fuori e la porta aperta di dieci centramenti”

“Ma dai! Sono le stesse regole che hai dato a me e Undi!” si lamentò Mike.

  “Beh, almeno non può accusarmi di fare favoritismi” ripeté sicuro.

Mike sopirò, mentre Will in tutto questo rispose: “Per me va bene, giusto Mike?”

Mike si girò verso di lui, ricambiando il sorriso rispondendo: “Giusto”

Will sorrise e Mike gli diede un bacio sulla guancia.

Hopper sorrise a sua volta guardando la scena.

“E Mike…”

Il ragazzo si girò verso di lui, notando lo sguardo incerto dello sceriffo.

“Suppongo che i tuoi genitori non sappiano della tua bisessualità.”

Mike abbassò lo sguardo, dando conferma alle sue parole.

“Perciò se non vuoi dirglielo lo capisco. Ma sappi che se ti succede qualcosa, noi siamo qui per aiutarti” assicurò.

Mike rimase sorpreso da quelle parole, ma dalla sua espressione e dal suo tono di voce, capì che era sincero.

“Grazie, capo” rispose con un accenno di sorriso.

“Non c’è di che, ma se fai soffrire anche Will, sappi che non ti perdonerò mai! È chiaro?”

Dal tono di voce e l’espressione severa capì che non stava scherzando e deglutì con espressione nevosa.

“Okay, ma dubito che lo farà” assicurò Will stringendo la mano del suo ragazzo sotto al tavolo, guardandolo con un sorriso ricambiato.

“Allora, prediamo qualcosa da bere, e così continuiamo con il quadro, per te va bene?” domandò Will

“Sì, finiamo questo quadro, e poi speriamo che un giorno possa ammiralo anche io”

I ragazzi ridacchiarono, poi si alzarono e presero due bicchieri di limonata e si incamminarono verso la camera di Will, sotto gli occhi di Hopper.

Che urlò in lontananza: “La porta aperta di dieci centimetri!”
 
***
 
Pomeriggio tardi, Joyce arrivò a casa, trovandosi Will e Mike seduti sul divano con Hopper sulla sua poltrona, come se le stessero aspettando.

Joyce iniziò a preoccuparsi, chiedendosi se fosse successo qualcosa, ma Will incoraggiato da Hopper si alzò, insieme a Mike e tenendosi per mano disse davanti a lei che lui era gay e che stava insieme a Mike.

Joyce in tutta risposta abbraccio suo figlio, sussurrando che lo sapeva già, ma che era felice che gliel’avesse detto, assicurandolo che lo avrebbe amato e protetto ad ogni costo.

Will si commosse, abbracciò stretta sua madre, sentendosi protetto e al sicuro come se fosse ancora un bambino.

Hopper aveva ragione, era inutile nasconderlo a sua madre, che alla fine sarebbe stata sempre al suo fianco e che gli avrebbe voluto bene lo stesso, e poi come ogni a madre a lei non poteva sfuggire proprio nulla.

Joyce guardò Mike, che stava sorridendo, invitando anche lui in quell’abbraccio, ringraziandolo di Will così felice.
Alla fine anche Hopper si abbraccio sussurrandole che fosse una brava mamma, e lei a lui che fosse un bravo padre.

Hop si commesse a quelle parole, sentendosi ancora più parte della loro famiglia. Will finalmente poteva essere sé stesso con le presone che amava e con il ragazzo dei suoi songi e con una figura paterna sempre al suo fianco.
E non poteva essere più felice di così.
 
***
 
Qualche settimana dopo…

Casa Byers, sabato sera.

Mike bussò alla porta, tenendosi le mani in tasca in attesa di essere ricevuto.
Era sabato sera, e c’era Nancy ad aspettarlo in macchina, tutto quello che doveva fare era prendere Will e andare al cinema per vedere “Highlander” e non vedeva l’ora.

Ma ad aprire la porta fu Hopper, con la sua espressione paziente, mostrando la sua poca voglia di vederlo.

“Wheeler” salutò freddamente.

“Salve Capo” rispose alzando gli occhi al cielo: “Will è pronto?”

“Ancora no, si sta mettendo la camicia”

“Okay”

Rimasero qualche secondo in un silenzio teso, che fu interrotto da Hopper.

“Okay, mettiamo subito delle regole: andante al cinema, guardante il film, aspettate subito il vostro passaggio e portate Will direttamente a casa!” gli puntò un dito contro, guardando il volto intimorito di Mike: “Quindi, niente posti appartati, niente vicoli bui, e non isolatevi per nessun motivo al mondo! E non osate sedervi in fondo alla sala per scambiarvi effusioni! Perché se noto uno strano segno sul collo di Will io…”

“Mike!” Will uscì dalla sua camera e abbracciò il suo ragazzo, mentre il fidanzato guardava lo sguardo severo di Hopper che lo stava spaventando a morte.

Quando sciolse l’abbraccio disse: “Pronto a vedere l’ultimo immortale?”

“Ci poi giurare!” rispose Mike con lo stesso entusiasmo: “Nancy ci sta aspettando in macchina”

Will prese la mano del suo ragazzo andando verso al vialetto della casa, mentre Hopper urlò in lontananza: “A casa per le 23:30! Non un minuto in più e non un minuto di meno!”

“D’accordo!”

“E buona serata ragazzi!”

“Grazie!”

Hopper con le mani sui fianchi e un sorriso sereno sul volto, guardò Will allontanarsi con aria felice, provando una bella sensazione di fierezza per lui e per la sua storia d’amore.


 
   
 
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