Fumetti/Cartoni americani > Il clan di Charlie Chan
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Autore: Marlena_Libby    13/02/2024    1 recensioni
Un ladro spara a Charlie e i suoi figli temono di perderlo
Genere: Angst, Fluff, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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I ragazzi Chan avevano dimenticato che il lavoro del loro padre potesse essere pericoloso.
Stavano sempre con lui durante i casi e quelli pericolosi erano pochi.
Quindi non si erano preoccupati troppo quando era andato a recuperare i soldi rubati da una gioielleria, anche perché il tenente Morris era con lui.
Ma più tardi squillò il telefono.
Fu Henry a rispondere, poi andò dagli altri disse con tono serio: - Hanno sparato a papà. Il tenente Morris è all'ospedale, ci dirà di più quando saremo lì.
I ragazzi salirono sulla Chan Mobile e non dissero una parola per tutto il viaggio.

- È vivo - disse il tenente Morris quando arrivarono.
- Cos'è successo? - chiese Suzie.
- I ladri erano venuti a prendere i soldi e ci hanno sorpresi mentre cercavamo le prove. Il loro capo si è arrabbiato e ha tirato fuori la pistola. Mirava a me, ma vostro padre ha cercato di convincerlo ad arrendersi e il ladro gli ha sparato. Per fortuna è stato colpito solo al braccio.
- Quindi starà bene? Estrarranno il proiettile, metteranno i punti e poi tonerà a casa con noi, giusto? - chiese Flip preoccupato.
- Non lo so. Sanguinava molto ed è svenuto quando è arrivata l'ambulanza.
- Da quanto tempo è in sala operatoria? - chiese Anne.
- Solo da dieci minuti. Sedetevi, credo che dovremo aspettare ancora un po'.
Dopo qualche minuto il dottore uscì.
- Come sta nostro padre? - chiese Henry.
- Per fortuna siamo riusciti a estrarre il proiettile prima che si verificassero danni gravi, quindi le probabilità di sopravvivenza sono buone. Ma ha perso molto sangue, quindi potrebbe ancora succedere il peggio. Forse avrà bisogno di una trasfusione.
- Prendete il mio sangue, allora! - disse Anne. - Io e papà siamo compatibili!
- È carino da parte tua, ma è meglio aspettare per sapere se ne avrà bisogno o no - disse il dottore.
- Sinceramente dottore, quanto dobbiamo preoccuparci? - chiese Stanley. - Nostro padre vivrà o dobbiamo chiamare un'impresa di pompe funebri?
- Non dire sciocchezze, certo che vivrà! - disse Henry.
- Perché non andate a casa a riposarvi? - suggerì il dottore. - Vi chiameremo non appena ci sarà un cambiamento nelle sue condizioni.
- Ha ragione, ragazzi. È tardi e siamo tutti stanchi. - disse Henry.
- Volete che venga con voi? - chiese il tenente Morris.
- No, grazie. Può restare qui e tenere d'occhio nostro padre? - chiese Henry.
- Certo, ma chiamatemi se avete bisogno di qualcosa.
Anche il viaggio di ritorno fu silenzioso e Henry dovette usare tutta la sua forza di volontà per tenere gli occhi sulla strada.

- Penso che dovremo pulire la casa - disse Alan. - Papà lo apprezzerà quando tornerà.
- Ma cosa succede se non torna? - disse Nancy con le lacrime agli occhi. - Il dottore ha detto che dobbiamo essere pronti al peggio!
- Ha anche detto che ci sono buone probabilità che sopravviva e che al massimo gli servirà una trasfusione - disse Tom.
- Giusto! Papà è forte, ce la farà! - disse Anne.
- E se non ce la facesse? - disse Mimi. - Chi si prenderà cura di noi? Henry non può farlo da solo!
- Penso che andremo a vivere con zia Jade o con i nonni - disse Tom.
- Ma siamo così tanti! - disse Stanley. - E se i servizi sociali decidessero di dividerci in famiglie affidatarie?
- Volete smetterla?! Papà non morirà! - urlò Flip e corse in camera sua.
- Guardate cos'avete fatto! - disse Scooter e seguì Flip.
- Ha ragione, dobbiamo smetterla di spaventarci - disse Suzie. - Andiamo a letto, è tardi.
- E proviamo a pensare positivo - disse Alan.
- Sono d'accordo! - disse Mimi.
- Io resterò alzato nel caso chiami il dottore, voi andate pure a dormire - disse Henry.
Tutti si scambiarono abbracci e parole d'incoraggiamento e andarono al piano di sopra, invece Henry si sedette nello studio accanto al telefono.
   
 
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