Mancavano meno di dieci minuti all'inizio dello spettacolo e Brittany era sparita.
- Ma dove si è cacciata quella sciagurata?! - disse l'impresario fuori di sé dalla rabbia. Afferrò Dave per il bavero e aggiunse: - Stammi bene a sentire, Seville: questo spettacolo è costato novecentoventicinquemila dollari e, se Alvin non canterà il duetto con Brittany, un mucchio di natiche scivoleranno via dal posto di lavoro, a cominciare dalle tue!
L'impresario se ne andò e Dave rimase in ginocchio nel corridoio con la testa tra le mani.
Alvin sentì la conversazione per caso e si precipitò a cercare Brittany.
Anche Eleanor e Jeanette erano preoccupate per l'improvvisa scomparsa della sorella.
- Ma come le è saltato in mente di sparire?! - disse Alvin disperato. - Mancano pochi minuti all'inizio, se non facciamo lo spettacolo, Dave passerà un guaio!
- Siamo preoccupate anche noi, cosa credi?! - disse Jeanette. - Nostra sorella era molto nervosa al pensiero di questo concerto e potrebbe anche esserle successo qualcosa!
In quel momento arrivarono Theodore e Simon.
- L'avete trovata? - chiese Eleanor.
- No, abbiamo guardato ovunque! - disse Theodore.
- Accidenti a lei, possibile che debba sempre complicare ogni cosa?! - disse Alvin.
- Stai zitto! - disse Jeanette. - Prega piuttosto che non sia colpa tua, o te la dovrai vedere con me!
- Calmatevi! - disse Simon. - Direi di dividerci per proseguire le ricerche. All'ingresso non l'hanno vista, quindi dev'essere ancora nel teatro. Se ci diamo da fare, riusciremo a trovarla in tempo!
Tutti furono d'accordo e andarono in direzioni diverse.
Alvin pensò intensamente a dove potesse essere finita e a un tratto gli venne un'illuminazione.
- Ma certo!
Un anno prima lui e Brittany avevano partecipato a un altro spettacolo in quello stesso teatro, e lei gli aveva detto che preferiva il silenzio alla confusione nei camerini.
Alvin salì sul tetto usando le scale di emergenza e trovò Brittany seduta lì, che guardava la città con espressione triste.
- Brittany, che ci fai qui?
Lei si voltò e lo guardò con occhi lucidi di lacrime.
Alvin le si avvicinò, lei lo abbracciò e scoppiò a piangere.
- Oh, Alvin!
- Brittany...
Era la prima volta che la vedeva così vulnerabile.
Brittany temeva che quel duetto avrebbe inasprito ancora di più il loro rapporto.
Da quando erano entrati in competizione nella difficile scalata alla classifica, la loro storia aveva preso una piega ancora più storta.
L'ultima volta che lei e Alvin erano saliti insieme sul palcoscenico, avevano litigato pesantemente e lei, quando era tornata nel camerino, era scoppiata a piangere al pensiero di non potersi riconciliare con lui per le solite questioni di orgoglio.
Ecco perché all'ultimo momento non se l'era sentita di salire di nuovo con lui sul palco.
Non voleva ripetere quell'esperienza.
- Mi dispiace, Alvin! - disse Brittany asciugandosi gli occhi. - Temevo che sarebbe finita come l'ultima volta, che non ci saremmo più parlati per settimane! Non voglio litigare con te!
- Brittany, neppure io voglio litigare con te! E poi, scusa, perché dovremmo farlo!
- Alvin, io ti voglio molto bene, ma a volte me ne dimentico e dico un sacco di cose che non penso!
- Anch'io! Jeanette ha ragione a rimproverarmi, con tutte le cattiverie che ti dico!
- Se solo sapessi come chiederti scusa!
- Se solo sapessi come chiederti scusa!
Quando si resero conto di averlo detto insieme, sorrisero divertiti.
Il perdono nello sguardo e si abbracciarono teneramente.
- Credo che dovremmo andare adesso - disse Brittany. - Tra poco tocca a noi.
- Sai una cosa, Brittany? - disse Alvin prendendole le mani. - Quando sono con te, per me è molto più che esibirmi in un concerto. Sei tu tutta la musica di cui ho bisogno!
Brittany gli diede un rapido bacio sulla punta del naso, scesero di corsa le scale e andarono sul palco.
I riflettori puntati addosso, il pubblico esultante e la musica a tutto volume nel concerto rock più indiavolato che mai.
E le star della serata erano proprio loro, Alvin e Brittany.