Lo sguardo di Leroy, attento, si fissa sulla fotografia.
La mascella dell'uomo si irrigidisce, come pietrificata da un potente incantesimo. In quel pezzo di pellicola, vivono suo padre e i suoi fratelli.
I loro volti sorridenti sembrano quasi emergere dalla pellicola.
Una lacrima striscia sulla guancia destra del guerriero. Quella vita è un'ombra illusoria.
Suo padre e i suoi fratelli sono stati dilaniati dal fuoco implacabile delle gang.
Un conato di vomito, implacabile, colpisce il combattente allo stomaco, come un pugno, e l'uomo lancia brevi sguardi ora a destra, ora a sinistra. L'aroma ferrigno del sangue raggiunge il suo naso.
Le pareti di mattoni della sua casa si tramutano in muri di legno.
E i corpi dei suoi familiari, dilaniati dai proiettili, giacciono sul pavimento lercio.
Di scatto, l'uomo si alza dal divano e barcolla, come un ubriaco.
Sono allucinazioni. Sono allucinazioni., si dice. Nulla è rimasto del fragile ragazzino che, in un tempo remoto, è stato costretto ad una fuga disonorevole.
Ora è un potente guerriero.
Eppure, perché gli sembra di essere tornato bambino?
Ad un tratto, un vigoroso latrato scuote l'uomo dai suoi pensieri.
Leroy scuote la testa e abbassa lo sguardo su Sugar, che dardeggia su di lui un'occhiata irritata.
L'uomo sorride e la sua mano si posa sulla testa dell'animale, in un gesto affettuoso. A quel tocco, un ringhio perplesso scuote il corpo del cane.
− Ti devo chiedere scusa. A volte, mi dimentico che è passato troppo tempo. − mormora, malinconico.
La rigidità di Sugar, prima statuario, si attenua e il cane continua a fissare il padrone, la fronte aggrottata.
Il guerriero continua ad accarezzare il suo animale domestico. Sugar è un compagno meraviglioso, ma sa ripagare la disattenzione, anche se non volontaria.
Un sospiro fluisce dalle sue labbra. Forse, deve disfarsi di quella foto.
− Mi sono perso nei ricordi. E mi sono dimenticato di te, amico mio. − confessa, un debole sorriso sulle labbra. Quell'evento, lontano nel tempo, ferisce ancora il suo cuore.
L'animale, quasi percepisca la pena dell'uomo, si alza sulle zampe posteriori e gli si scaraventa addosso.
Il lottatore, d'istinto, lo abbraccia e lo accarezza.
− Ti voglio bene anche io, Sugar. E non mi dimenticherò più di te. − mormora l'uomo. In quel momento, le sue pene sono svanite.
Si lascia cadere sul pavimento, sopraffatto dall'affetto di Sugar. Non avrebbe più permesso ai ricordi di indebolire la sua mente.
Sugar ha sempre avuto fiducia nella sua forza.
− Grazie… Grazie di tutto… − mormora. Quell'amore è stato un dono meraviglioso, nonostante il dolore di una infanzia negata.
E lui non lo avrebbe mai tradito.