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Autore: Bombay    21/02/2024    1 recensioni
Dal testo: - Ash si girò su un fianco sostenendosi la testa con un braccio, mentre istintivamente Eiji sollevò la macchina fotografica “Posso?” chiese arrossendo e il più giovane annuì, ignorando il click e il rumore dell’otturatore.
“Potresti fare il modello” commentò scorrendo qualche foto, ma Ash scosse la testa. -
Challenge: “I giorni della merla” - challenge periodica - organizzata dal gruppo Facebook “Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom”
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ash Lynx, Eiji Okumura
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Challenge: “I giorni della merla” - challenge periodica - organizzata dal gruppo Facebook “Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom”

Prompt: Dove: Banana Fish - NY - Cosa accade: Fuori nevica, ma lui il gelo lo sente nel cuore - Genere: Per il genere fai tu, basta che mi lasci un lieto fine - proposti da Eleanor Bones

 

Genere: romantico

Tipo: one shot

Personaggi: Ash Lynx, Eiji Okumura

Coppia: shonen-ai

Rating: PG, verde

Avvertimenti: angst, fluff, slice of life

PoV: terza persona

Spoiler: sì, dell’anime

Disclaimers: i personaggi non sono miei, ma di Akimi Yoshida. I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di lucro.

 

Click!

 

La neve aveva preso a cadere lieve e silenziosa fuori dalla grande vetrata e lui non poteva fare altro che guardarla con la tempia poggiata con il vetro freddo.

La citta di New York, spietata e crudele, brillava sotto a quel manto bianco, celando il suo cuore marcio e corrotto.

Gli era sempre piaciuta la neve, era bianca, candita, pulita, pura, tutto quello che lui non era più, i fiocchi di neve erano vergini e innocenti, cosa che lui non era più da molto tempo e troppo presto, il suo candore e la sua innocenza gli erano stati strappati da adulti che avrebbero dovuto proteggerlo ed invece…

Si strinse la coperta addosso con un sospiro, appannando il vetro con il fiato, non riusciva a scaldarsi, aveva un gelo che gli si irradia dal cuore, si dipana insieme al sangue, lo paralizzava, lo intontiva, era stanco Ash di lottare, per la sopravvivenza, per la libertà, per essere semplicemente sé stesso.

Aveva perso tanto in quei mesi e ad ogni perdita un frammento di sé se ne andava, quanto poteva sopportare ancora. Anche se c’era Eiji con lui, al suo fianco una solida presenza, che in brevissimo tempo era divenuta indispensabile, insostituibile.

Avvertiva verso il ragazzo giapponese una spinta, un desiderio di stargli vicino, di proteggerlo, di…

I sentimenti che si agitavano nel suo cuore, lo confondevano e lo spaventavano, non sapeva gestirli, anche se irradiavano un calore sano e bellissimo, ma il gelo che lo circondava era più forte.

Click.

Trasalì a quel suono mettendosi in allerta.

Click.

Odiava quel effetto acustico. Il battito del suo cuore prese ad aumentare, il respiro gli si incastrò in gola, mentre i ricordi si affannavano nella sua mente.

Click.

Scosse la testa scendendo dal davanzale “Smettila” ordinò a Eiji che era ad una manciata di passi da lui con la macchina fotografica in mano, l’abbassò vedendo nell’obbiettivo il volto adirato dell’altro.

“Scusa, volevo solo immortalare la tua espressione, mentre guardavi la neve cadere” gli disse sinceramente dispiaciuto.

Ash si strinse nelle spalle sedendosi sul letto “Mi mette a disagio essere fotografato” bisbigliò afferrando un libro e gli occhiali sdraiandosi a pancia sotto sul letto.

“Perché?”

Il più giovane inforcò gli occhiali ed aprì il libro “Non credo che tu voglia saperlo…” mormorò cercando la riga a cui era arrivato.

Eiji abbassò lo sguardo, Max gliene aveva parlato e lui stupidamente si era messo a fargli foto, senza nemmeno chiedergli il permesso.

Lo osservò immerso nella lettura, i suoi occhi verdi che scorrevano sulle fitte righe di testo.

“Sei bellissimo”

E solo quando Ash si voltò verso di lui, visibilmente perplesso, si rese conto che quelle parole avevano lasciato la sua bocca e non le aveva solo pensate.

Ash si girò su un fianco sostenendosi la testa con un braccio, mentre istintivamente Eiji sollevò la macchina fotografica “Posso?” chiese arrossendo e il più giovane annuì, ignorando il click e il rumore dell’otturatore.

“Potresti fare il modello” commentò scorrendo qualche foto, ma Ash scosse la testa.

“Sarebbe sempre vendere il mio corpo, la mia immagine” bisbigliò mettendosi seduto ed Eiji gli si sedette accanto facendogli vedere gli scatti.

“Cancellale…” soffiò piano, passandosi una mano tra i capelli, le fotografie lo turbavano profondamente.

“Non ci penso nemmeno” si rifiutò il più grande.

“Per favore, cancellale…” ripeté.

“No!”

“Allora lo faccio io” asserì cercando di afferrare la macchina fotografica, ma abilmente il giapponese si scansò, ma Ash era più veloce e agile di lui.

Gli afferrò un polso e lo trascinò sul letto bloccandolo con il proprio peso, a cavalcioni su di lui, riuscendo a togliergli la macchina fotografica dalle mani, Eiji si dimenò sotto di lui cercando di riappropriarsi dell’oggetto, ma entrambi si bloccarono e imbarazzati fissandosi negli occhi.

“Eiji…” bisbigliò il biondo sgranando gli occhi “Ti eccito?” mormorò, anche se la reazione del corpo del giapponese sotto di lui era abbastanza evidente e tangibile.

“Scusa… scusa… scusa…”

Ash si allontanò stringendosi le braccia intorno al corpo.

“È per questo che volevi delle mie foto?”

“No, no, no, assolutamente, no!”  gli giurò mettendosi seduto afferrando la macchina fotografica armeggiando in fretta con i tasti “Ecco le ho cancellate tutte…”

Ash lo guardava, il suo sguardo ferito e deluso gli faceva davvero male, detestava vederlo così e sapere che era colpa sua.

Il giapponese era rosso come un peperone e imbarazzato all’inverosimile quando ammise: “Sì, qualche volta mi succede, mi eccito quando sono accanto a te, mi gira la testa e ho mille farfalle nello stomaco, ammetto che non mi è mai successo prima d’ora con nessuno…”

Ash lo fissava, non sapeva davvero che cosa pensare, lui stesso quando stava con Eiji avvertiva il cuore battergli più forte e desiderava passare tutto il tempo che aveva insieme a lui, aveva sopito l’istinto più primordiale, vergognandosi profondamente di provare quegli impulsi.

Eiji gli si avvicinò con cautela allargando le braccia attendendo che fosse Ash a fare la mossa successiva; e il più giovane la fece, si lasciò andare in avanti tra le sue braccia, in quel porto sicuro in cui, da quando Eiji era con lui, trovava un po’ di serenità in quel mare di disperazione.

Si buttò in avanti con troppa veemenza tanto che finirono nuovamente sdraiati sul letto, Eiji sotto Ash sopra, che si sosteneva con i gomiti per non schiacciarlo.

“Posso fare una cosa?” domandò il più grande, sempre più rosso e imbarazzato.

“Cosa?”

“Questo…” mormorò azzerando la distanza tra loro, posando le labbra su quelle socchiuse di Ash, un bacio leggero e morbido, gentile e titubante. Troppo breve.

“Era da un po’ che volevo farlo” ammise Eiji arrossendo, accarezzando la guancia di Ash con il dorso di due dita, cercando di decifrare la sua espressione, ma il ragazzo lo guardava con la fronte corrugata.

“Ash…”

“Scusa…” bisbigliò nascondendo il viso nell’incavo del suo collo, mentre il giapponese lo stringeva a sé e gli baciava i capelli biondi.

Il più giovane inspirò il profumo della pelle dell’altro, beandosi di quel calore, era la prima volta che si sentiva così bene tra le braccia di qualcuno, stesi in un letto, poteva avvertire ancora la sensazione delle labbra di Eiji sulle sue e si rese conto di volerle ancora, si sollevò e, senza dire nulla, posò nuovamente la bocca su quella dell’altro ragazzo che questa volta schiuse le labbra permettendo all’altro di entrare con la lingua nella sua bocca, di cercare la sua e giocarci.

Quando respirare fu nuovamente necessario si allontanarono un poco.

“Io non so niente di queste cose, Ash… insegnami” mormorò arrossendo, mentre con una mano si fece strada sotto la maglietta del biondo sentendo la sua pelle incresparsi e il suo respiro farsi incerto.

Ash si fece indietro mettendosi seduto, lasciando Eiji interdetto per un lungo secondo, ma poi comprese che forse il più giovane non provava quello che provava lui.

“Scusa…”

Ma Ash scosse forte la testa, piegando il capo in avanti, mentre le lacrime presero a scivolargli sulle guance finendo sulla coperta scura.

“La verità… è che nemmeno io ne so molto… mi hanno sempre dominato e sottomesso, non ho mai avuto voce in capitolo” raccontò deglutendo e asciugandosi gli occhi “Io non voglio farti male, io non sono come loro, eppure provo un forte desiderio per te… e io… io…” singhiozzò lasciando che le lacrime riprendessero a scorre, che creatura patetica che era.

Eiji gli prese il viso tra le mani e cercò i suoi occhi tristi, baciandolo sulla fronte e poi sulle labbra quindi gli prese la mano e se la posò sul petto dove il suo cuore batteva forte.

“Lo senti?” chiese in un soffio e Ash annuì “Sembra che voglia uscirmi dal petto ed è per te che batte…” gli confidò baciandolo ancora “Solo per te…” aggiunse, facendolo sdraiare ancora, intrecciando le proprie gambe con quelle del più giovane.

“Un giorno faremo l’amore, ora basta solo questo…” lo tranquillizzò “Io non l’ho mai fatto… e mi piacerebbe che fosse con te, quando vorrai, se vorrai…” aggiunse scostandogli una ciocca bionda dal viso.

Ash aveva gli occhi spalancati nessuno gli aveva mai detto nulla del genere, fare l’amore, aveva un suono bellissimo, non scopare, non fottere…

Amarsi…

Sospirò piano quando la bocca di Eiji si posò nuovamente sulla sua in un altro bacio colmo di affetto ed avvertì chiaramente il calore di quel bacio sincero, irradiarsi nel suo cuore e sconfiggere il gelo che lo attanagliava da anni.

   
 
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