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Autore: genius_undercover    26/02/2024    1 recensioni
Se avesse smesso di vivere empiamente, trovando ciò che la mistica creatura gli aveva detto, la maledizione si sarebbe spezzata.
In caso contrario, la sua vita sarebbe inesorabilmente finita.
Con il passare del tempo, il capitano cadde preda alla disperazione e perse ogni speranza.
Chi avrebbe mai potuto amare, un Kraken?

OurFlag!Beauty&theBeast!AU
Genere: Azione, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Edward Teach/Barbanera, Mary Bonnet, Stede Bonnet
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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XX


“EDWARD!”
 

Fu allora, che si voltò di scatto. 

Le lacrime salirono verso i suoi occhi, mentre si rimetteva in piedi appena in tempo per venire completamente travolto dalle braccia di Stede Bonnet.

“Sei qui.” Mormorò Ed, ricambiando immediatamente quell’abbraccio, che tutto sembrava significare, meno che addio. “Sei davvero qui, non sto sognando.”

“Sarebbe un bel problema, se ritardassi così tanto anche nei tuoi sogni, Capitano Teach.” Rispose il gentiluomo, sorridendo con dolcezza nonostante il fiatone. “Mi dispiace tanto per averti fatto credere che non sarei arrivato.”

Ed sorrise appena e abbassò lo sguardo: separarsi da quell’uomo sarebbe stata la cosa più triste che avesse mai vissuto…

Ma poi Stede lo sorprese, sciogliendo l’abbraccio e tenendogli una mano nella sua, mentre con l’altra stava armeggiando qualcosa nella tasca della giacca. 

“Questo è per te.” Chiarì, infilandogli un anello all’anulare. “E non ti azzardare a ringraziarmi.”

Ed lo fissò sconvolto: si trattava di una una fascia d’oro finemente lavorata, sottile e raffinata.  Una lucida pietra d’onice nera era incastonata al suo centro.

Non fece in tempo a pronunciare una misera parola, perchè Stede si avvicinò di un passo, unendo la fronte alla sua. Catturò volutamente il suo sguardo nel proprio, come se volesse imprimersi i suoi grandi occhi scuri nella mente per l’ultima volta. 

Il Capitano pensò che da lì a qualche istante, il commiato si sarebbe compiuto e ognuno sarebbe andato per la sua strada. 

Invece Stede lo sorprese di nuovo attirandolo a sé e adagiando le labbra sulle sue, all’inizio in maniera impacciata, poi con più decisione. 

Edward non poté fare altro che assecondare quel contatto dolcissimo e Stede lo rese più profondo, realizzando il primo, vero bacio della sua vita.    

“Non ti dimenticherò mai, Stede.” Riuscì a dire Ed, ormai sul punto di scoppiare in lacrime. 

“Oh, di questo sono piuttosto sicuro.” Rispose il gentiluomo, rivolgendogli un mezzo sorriso adorabile, nonostante l’aria scombussolata. “Perchè verrò con te.”

“CHE COSA?” Edward lo afferrò per le spalle, fuori di sé dalla gioia. Si rese conto di essere stato più brusco del previsto, ma gli serviva una conferma di aver sentito bene. E doveva sentirla da lui. “Hai idea di cosa significhi essere un pirata? Dei rischi che corro tutti i giorni? E se non riuscissi a proteggerti?!”

“Non mi importerebbe niente se la Marina venisse a catturarmi domani stesso. Io sono innamorato di te…completamente perso. Non sai che paura ho provato quando combattevi. Non posso perderti, Ed.” Confessò Stede, e non riuscì a spiegare altro, perché stavolta fu proprio il pirata a prendere l’iniziativa, reclamando le sue labbra e baciandolo con trasporto ancora maggiore di poc’anzi.

Il gentiluomo, per buona misura, affondò una mano tra i suoi capelli e cercò di esprimere tutto ciò che non aveva mai potuto dirgli a parole per minuti interi. Tutta la paura che aveva davvero serbato in sé fino a quel momento, la disperazione quando aveva pensato di averlo perso, tutto l'amore che non aveva capito di provare e poi sì…glieli espresse sulle labbra, finché non si ritrovò intontito e senza fiato. 

“Ti amo anch’io!” Dichiarò Ed, sorridendo ancora. “Questo…questo è il giorno più felice della mia fottutissima vita!”

Stede si ritrovò fisicamente incapace di lasciarlo andare. “Anche il mio.” Rispose emozionato, abbracciandolo stretto e accarezzandogli i capelli di nuovo. “Non avrei mai potuto lasciarti andare, e se l’avessi fatto me ne sarei subito pentito a morte.” 

“Ma come farai con–”

“Ho promesso che sarei tornato a trovarli."

“Ma certo! Tutte le volte che vorrai. Adesso però partiamo o perderemo la marea, e si va davvero poco lontano, senza la marea!”

Stede si guardò intorno, sciogliendo finalmente l'abbraccio. “I ragazzi dove sono finiti?”

"Chi?–Oh cazzo, è vero, i ragazzi! Hanno voluto per forza andare ad accamparsi sulla spiaggia!” Il pirata prese la mano del gentiluomo, incrociando gentilmente le dita con le sue. “Dobbiamo andare ad avvisarli che vieni con noi, così magari si dimenticano anche di ammutinarsi!"

"A–ammutinarsi? Contro di te?"

“Ehi, non guardarmi così! Stavolta non ho fatto niente!”

Stede attirò Ed a sè per baciarlo un’ultima volta, poi si lasciò trascinare, felice come mai lo era stato prima. 

Peccato che però i due non poterono percorrere che pochi passi: la ciurma era apparsa proprio davanti a loro. Ogni membro dell’equipaggio era inspiegabilmente sorridente, come se quegli incredibili uomini avessero già capito come stavano le cose. 

(Tranne Izzy. Izzy sembrava perennemente scocciato anche senza maledizione.)

E Edward cominciò a capire perché avessero insistito tanto a lasciarlo solo fino a quel momento. Comprese perfettamente che la faccenda dell’ammutinamento era stata una frottola. 

Jim, dall’alto dell’albero maestro della nave, aveva visto Stede arrivare di corsa. Era quindi bastata un’occhiata per convincere gli altri ad inventarsi una storia per temporeggiare, evitando così di far fare al loro Capitano l’errore madornale di partire a bordo di una nave completamente dilaniata e ritrovarsi nuovamente con l’acqua alla gola ad appena tre nodi di distanza dal molo. 

“Congratulazioni, Capo!” Proruppe Olu, battendo le mani.

“Finalmente!” Aggiunse Lucius, abbracciato a Pete.

“Evviva!” Dissero in coro gli altri. 

“Quando, il matrimonio?” Domandó Roach. 

“Non qui e non adesso.” Si schermì Ed. “Se e quando Stede vorrà ci penseremo.”

“A proposito di qui e adesso…” Interloquì Stede, prendendo la parola a stento dopo quella dichiarazione monumentale. “come pensavate di salpare, esattamente?”

“Ehm…” Ed non sapeva da dove cominciare. “In realtà speravamo di trovare il modo di andarcene con la nostra nave–”

“Che è in condizioni disperate.” 

“Veramente.” 

“Prendete la mia.”

“Ma Stede!”

“Ma niente, Ed.” Sorrise il Gentiluomo. “Dico davvero, puoi avere la mia!” 

Il pirata sorrise a sua volta. “Accetto ad una condizione: che diventi il mio co-capitano.”

A Stede cadde la mascella."Io…co-capitano. Ma certo!!”

Corsero entusiasti dall’altra parte del porto, in cui Stede aveva lasciato il suo vascello personale. 

Dissero tutti che quella che avevano davanti era davvero una bella nave. 

Piccola, ma resistente. 

“Allora, come chiamiamo questa graziosa fregata?” Domandó Edward, notando come l’aspetto di quella nave rispecchiasse il suo proprietario. 

“Revenge.” Rispose Stede, con gli occhi luminosi di gioia. “Aspettavo di chiamare così il mio prossimo cavallo…immagino che vada bene anche per una nave.”

“Non ci beccheranno mai, su una bagnarola del genere.” Commentó Izzy, a quel punto pienamente favorevole alla nuova imbarcazione. “Mi sembra anche ben equipaggiata.” 

“Lo è.” Confermó Stede. “Ho provveduto già.” 

“E sia.” Decise Edward, osservando la loro nuova casa alla luce del tramonto. “Revenge.”

La ciurma rimase assolutamente incantata, quando salì a bordo. 

Erano imbarcati su un vero e proprio gioiello, non avrebbero potuto essere più felici.

La stiva era piena di cibo e vino, ogni membro dell’equipaggio aveva la sua cabina personale e con il fatto che avessero la bandiera inglese issata si era ridotto il rischio di incorrere nei soldati. 

Durante lo scorrere dei mesi, ognuno aveva ripreso il proprio compito: lo Svedese al sartiame, Izzy comandava in vece dei capitani, Fang e Buttons si alternavano al timone in compagnia della piccola Olivia. 

Roach aveva immediatamente preso posto in cucina, Frenchie allietava le loro giornate con il suo liuto nuovo di zecca e la sua voce melodiosa. 

Olu e Jim invece studiavano la rotta, Pete si occupava delle vele e Lucius faceva ciò che più gli riusciva meglio: scrivere. 

Non a caso, Stede gli aveva offerto l’incarico di essere il suo scrivano personale e lui aveva accettato di buon grado di tenere il diario di bordo. 

Lucius però non si limitava solo a quello: arricchiva le sue parole di disegni splendidi, e la cosa che più adorava ritrarre era l’amore in boccio dei due capitani. 

Non si erano più divisi, da quando avevano scoperto di amarsi. 

Edward sembrava cambiato in ogni senso: non aveva più niente, dell’insensibile e tormentato Barbanera che avevano conosciuto. Così come non era rimasto niente del Kraken.

Sorrideva, adesso. 

E quasi tutto il giorno. Mai una volta aveva alzato la voce con qualcuno di loro. 

Insegnava a Stede tutto ciò che sapeva con pazienza e il suo allievo, per contro, imparava con dedizione enorme e impegno appassionato. 

Inoltre, c’erano dei momenti in cui si estraniavano da tutti per scambiarsi delle piccole tenerezze che in genere portavano a veri e propri momenti privati che dovevano essere vissuti in cabina. 

A dire il vero, certe volte erano disgustosi e imbarazzanti anche solo per come si guardavano, ma ai ragazzi andava bene. 

Stede aveva portato la pace nel cuore del loro capitano e stava illuminando la vita di tutti: fintanto che c’erano le sue storie della buonanotte e la marmellata a colazione, non poteva andare meglio. 

Infine, era strano, ma…ogni tanto, quando la sera era calma e il sole si allineava con l’acqua, l’equipaggio intero -chi prima e chi dopo- avrebbe potuto giurare di scorgere una creatura amica nei flutti del mare. 

Una visione, una sirena. Che alzava un braccio in loro direzione e li salutava in lontananza. 


ANGOLETTO AUTRICE
Ebbene sí, siamo arrivati alla fine di questa storia.
Chiedo umilmente scusa per il ritardo con cui ho aggiornato e ringrazio infinitamente TUTTI voi che avete letto. 
Ho deciso di scrivere un epilogo che pubblicherò domani, proprio per ringraziarvi in maniera più effettiva. 

Io mi auguro che vi sia piaciuto un po’ tutto, questo esperimento che mai avevo fatto prima d'ora e per chiunque volesse, presto spero di riuscire a salpare per un'avventura ancora più grande. 

Un enorme grazie ancora, noi ci vediamo domani!

_C


 

   
 
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