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Autore: gvldsayan    27/02/2024    1 recensioni
Una sera,Shiho stava piacevolmente passando da sola a casa la sua serata,dopo un intensa giornata lavorativa,ma non sapeva che da lì a poco sarebbe arrivata una persona,che non le andava particolarmente a genio,a stravolgerle la vita,nel corso di pochi giorni.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Rei Furuya
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Era sera,e Shiho era tranquillamente distesa sul divano a leggere un libro,con un buon calice di vino e nella sua comoda sfera privata,finché non arrivò Agasa,a darle una notizia fulminante come se un cavo scoperto.-Non può essere vero,è una specie di scherzo,giusto?- disse la ragazza massaggiandosi le tempie -Dai Shiho sono solo un paio di giorni,poi è sempre fuori per lavoro,non lo vedrai mai.-

Shiho si morse le unghie per non iniziare a urlare,soprattutto contro Agasa,che non se lo meritava per nulla -Agasa,so che questa è casa tua,e hai il diritto di invitare chi vuoi,ma non pensi che avresti dovuto avvertirmi prima,dato che la casa l’hanno messa sotto sopra i bambini,in frigo abbiamo una carota e una bottiglia di vino e la camera degli ospiti l’hai trasformata nel tuo magazzino di invenzioni fallite!- disse trattenendo il fiato.

Ma poi fece un profondo respiro e decise di prendere le redini della situazione -Adesso tu vai al supermercato a prendere qualcosa per cena,e non ti azzardare a prendere pasti pronti.Io sistemo questo disastro e metto delle lenzuola pulite in camera mia,così dormirà lì- sospirò mentre di alzava a mettere a posto quel disastro -Va bene tesoro.Hai bisogno di altro?- Shiho alzò lo sguardo sconsolata verso il dottore -Atre due bottiglie di vino,ne ho bisogno- lui fece un sorriso comprensivo e uscì di casa-

La ramata iniziò a sistemare la casa irritata dalla situazione.Rei Furuya,nonostante non ci abbia mai parlato un granché non le andava particolarmente a genio,aveva sempre quel sorriso odioso stampato in faccia e quel tono allegro e gentile le faceva venire l’orticaria.Il fatto di vederselo sempre attorno che sia al Poirot,in dipartimento e nei laboratori aumentava il senso di antipatia verso di lui.Non che le abbia fatto qualcosa,ma la sua presenza costante la irritava e il fatto di trovarselo a casa non aiutava di certo.

Ad un certo punto suonò il campanello mentre lei era al piano di sopra a sistemare le lenzuola,e scese di corsa sperando fosse Agasa.Invece alla porta si trovò un biondino vestito tutto punto con un trolley in una mano e una bottiglia di vino nell’altra -Ti sei perso,Furuya?- gli chiese lei guardandola con il suo solito sguardo scocciato.Lui in risposta ridacchiò -Buonasera anche a te,Miyano- lei sbuffò,prese la bottiglia dalle sue mani e si dileguò -Grazie del pensiero- lui sorrise ed entrò in casa,grande,ma sempre calda e accogliente.

Il ragazzo si fermò vicino alla porta guardando la ragazza aprire la bottiglia di vino e versarsi un calice.Aveva percepito che la ragazza non gradiva la sua presenza,ma se ne sarebbe fatto una ragione,dato che non poteva declinare il generoso invito del dottor Agasa.

-Seguimi,ti faccio vedere dove posare le tue cose-gli fece strada mentre il ragazzo la seguiva su per le scale.Shiho gli mostrò la camera -Sai non devi per forza lasciarmi camera tua- -Come sai che è camera mia,signor detective?-chiese lei prendendolo in giro -Sai il reggiseno sulla tua scrivania è molto carino- Shiho arrossì e andò subito a togliere l’oggetto incriminante -Io dormirò sul divano,quindi se di notte scendi al piano di sotto non fare rumore.Ho il sonno leggero- lui guardò la ragazza con uno dei suoi sorrisetti -Sai non devi per forza dormire sul divano- le si avvicinò di poco -In due ci stiamo sul tuo letto- sussurrò lui,vicino al suo viso.

Lei lo guardò e gli rispose -Neanche se mi puntano una pistola alla testa- e se ne andò,lasciandolo lì.Lui sorrise e scosse la testa,seguendola al piano di sotto.Sapeva che quelle battutine idiote la irritavano,a a lui questo divertiva.

Mentre scendeva le scale sentì la ragazza parlare al telefono -Dove sei?Ormai è passata un’ora da quando sei uscito.Non ci posso credere,sei ancora al supermercato?Agasa ti ho detto di prendere un paio di cose,non di fare la spesa per il prossimo mese.Sbrigati a tornare,Mister Sorriso è già qua.Perché non ci parlo?L’hai invitato tu mica io,parlaci tu.Fai veloce,sono già le ventuno e devo ancora preparare la cena.Ciao-scese quando la vide riattaccare-Mister Sorriso?Non sapevo ti piacesse il mio sorriso- lei lo guardò perplessa -Non mi piace.Mi inquieta,è diverso-disse lei,finendo il calice.

Forse stava esagerando,ma per affrontare quella situazione surreale le serviva bere,e anche tanto.Lui la guardava dal salotto,era annoiata e scocciata,e dio solo sa quanto avrebbe voluto toglierle quella espressione corrucciata dal volto.A risvegliarlo dal flusso dei suoi pensieri fu il campanello,che annunciò l’arrivo di Agasa.

Misero a posto la spesa e la ragazza si mise ai fornelli per preparare la cena.Quella situazione era snervante per la ragazza,ma doveva starsene zitta questa volta.Infondo anche grazie al ragazzo l’Organizzazione era stata smontata pezzo per pezzo,e ogni membro fu catturato,e ora poteva avere la speranza di vivere una vita serena.Immersa nei suoi pensieri,mentre tagliava della verdura si tagliò un dito -Maledizione!-Il ragazzo si allarmò e si alzò a controllare cosa era successo:la ramata si era tagliata un dito e ora grondava di sangue -Dove tenete la cassetta del pronto soccorso?- le chiese con pacatezza -Nel mobiletto del bagno,ma vado a prenderla io- -No vado io.Siediti io arrivo- la ragazza sbuffò e si sedette sullo sgabello della cucina.

Decisamente non sopportava il biondo,col suo sorriso perfetto,il suo lavoro perfetto e la sua vita perfetta,pensava mente si versava un altro calice di vino.Nonostante fossero passati sei mesi dalla sconfitta dell’Organizzazione,la tormentavano gl’incubi e si sentiva costantemente sbagliata,in ogni cosa che diceva o faceva,e si sentiva talmente sola.Insomma si aveva Agasa e i bambini,ma non aveva qualcuno con cui uscire a bere qualcosa,andare a cena fuori o banalmente sfogarsi o esprimere le sue preoccupazioni.

Mentre era assorta nei suoi pensieri vide scendere il ragazzo con la cassetta rossa in mano -Ti butti sull’alcol per non sentire dolore?- le chiese mentre metteva la metteva la cassetta sul tavolo -Per non sentire dolore dovrei affogarci nell’alcol-disse guardando dritto davanti a lei,con lo sguardo perso.Il ragazzo comprese il senso velato della frase e la guardò comprensivo.La ragazza se ne accorse -Cos’è quello sguardo da cane bastonato?Datti una mossa che si sta bruciando la cena-disse lei porgendogli il dito insanguinato.Il ragazzo sorrise e scosse la testa,anche se per un attimo impercettibile si faceva vedere com’era veramente,il secondo dopo tornava ad essere fredda e stronza,con la sua solita espressione corrucciata.Le disinfettò con cura la ferita e le bendò il dito.Come suo solito si alzò senza neanche dire grazie e si rimise ai fornelli.

Il ragazzo sospirò e rimise al suo posto la cassetta.In attesa di cenare decise di uscire in giardino a fumare una sigaretta,un brutto vizio che aveva dai tempi dell’accademia e che non riusciva a troncare per via dello stress e le poche ore di sonno.Sentì la porta aprirsi e vide che era la ragazza.

Era bella,anzi bellissima.Indossava un semplice top e dei pantaloncini entrambi neri,ma che valorizzavano il suo fisico magro.I capelli ramati erano mossi dalla brezza serale estiva,e accarezzavano dolcemente le spalle.Era talmente bella da togliere il fiato

-Allora un difetto ce l’hai- disse guardando la sigaretta che il ragazzo aveva tra l’indice e il medio.Lui sorrise e fece un tiro,prima di buttare la cicca finita a terra -Sgamato-si girò a guardarla.Ormai era sera inoltrata e l’unica timida fonte di luce era la luna e i lampioni,distanti dalla villetta

.-Senti mi dispiace essere piombato qui da un momento all’altro,anzi io avevo intenzione di andare in hotel perché a casa mia ci sono delle pesanti infiltrazioni di acqua,ma ne stavo parlando con Azusa e Agasa mi ha sentito,e mi ha praticamente pregato di stare da lui.So che sto invadendo la tua sfera privata ma ti prometto che non ti accorgerai neanche della mia presenza.

La ragazza ascoltava il ragazzo con la schiena poggiata alla porta di casa mentre guardava il ragazzo -Non è successo niente.So com’è fatto Agasa quindi capisco a pieno la situazione.Anche io sono sempre a lavoro quindi ci vedremo poco-disse facendo spallucce -Comunque non c’è bisogno che mi lasci camera tua.Posso dormire io sul divano-annunciò il ragazzo -Lavoro fino a tardi,quindi sto giù in salotto con la luce accesa,ti darei fastidio.- -Sei sicura?- la ragazza annuì mentre riapriva la porta per rientrare a casa.Il ragazzo rimase fuori a prendere un altro po’ di aria fresca e rientrò.

La ragazza lo vide rientrare e salire presumibilmente verso la sua camera.Finì di apparecchiare la tavola e andò a chiamare il dottor Agasa.

Bussando in camera sua non ricevette risposta allora entrò di soppiatto e trovò uno scenario dolcissimo:Agasa di era appisolato da seduto con il braccio che reggeva la testa.Quando era stanco faceva sempre così sempre verso l’orario di cena.Sorrise e lo aiutò a sdraiarsi e a mettersi sotto le coperte.Di solito se si addormentava non si svegliava neanche per cenare quindi lo avrebbe lasciato dormire.Peccato che il mattino dopo si sarebbe svegliato brontolando sul fatto che non aveva cenato e che aveva una gran fame.

Chiuse la porta alle sue spalle e guardò il biondo che era in piedi in salotto,mentre parlava al telefono -Si archivia pure quel caso Kazami,ci ho già pensato io a fare rapporto-continuava a parlare mentre la ragazza si soffermò sulla sua figura.Aveva tolto la giacca e la cravatta del completo e ora indossava solo la camicia e i pantaloni.La camicia era sbottonata fino a metà petto e le maniche erano arrotolate sugli avambracci.Era bello,tremendamente.

Non aveva mai fatto dei pensieri del genere su qualcuno perché non era quel tipo di ragazza,ma quel ragazzo era troppo anche per lei.I pettorali erano perfettamente definiti e i muscoli della schiena marmorea guizzavano sotto la camicia ad ogni movimento del ragazzo.I capelli biondi ricadevano disordinati sulla fronte del ragazzo e gli occhi azzurro cielo erano fissi su un punto indefinito del salotto.

Era bello da togliere il fiato.

Nella ragazza si svegliò un sentimento che credeva di aver smesso di provare,e dopo tanti anni provò una sensazione di calore che si propagava all’interno del suo corpo.La giovane donna si risvegliò da quei pensieri assurdi e si avviò verso la cucina.

Intanto il ragazzo salutò il suo collega al telefono,e raggiunse la ragazza -Agasa non viene a cena?-chiese il biondo mentre apriva la bottiglia di vino presente sul tavolo -No,si è addormentato.I bambini oggi hanno fatto una confusione madornale ed era molto stanco-disse mettendogli la pietanza calda sul piatto.Aveva fatto del semplice pollo con verdure ma sembrava delizioso.

Mangiarono in silenzio con in mano i loro rispettivi cellulari.Ogni tanto si scambiavano qualche occhiata fugace ma non si scambiavano una parola.Finirono di cenare e sparecchiarono assieme la tavola -Se vuoi farti una doccia vai pure,ci sono degli asciugamani puliti appesi dietro alla porta-lui le sorrise e annuì per poi dirigersi verso il bagno.

La ragazza si sedette sul divano e tirò un sospiro.Era stanca ma era sicura che non sarebbe riuscita comunque a dormire,avrebbe lavorato fino allo stremo poi forse sarebbe andata a letto.Era stanca di fare quella vita monotona e vuota:si alzava,andava a lavoro,tornava a casa,lavorava ancora,mangiava,lavorava e andava a dormire.Se erano dei giorni in cui era presa bene andava a fare una passeggiata ma per il resto non usciva se non per andare a lavoro,ed era molto triste la cosa.

A interrompere il flusso dei suoi pensieri era la porta del bagno da cui uscì il ragazzo.Aveva indosso dei pantaloncini neri ma era a petto nudo.Le gocce d’acqua provenienti dai capelli ancora bagnati scivolavano lungo il viso,per proseguire sul collo e sul petto scolpito,scendendo sugli addominali e sempre più giù.

Shiho si girò di scatto dando le spalle al ragazzo,si sentiva incandescente e probabilmente era diventata bordò.Non era da lei fare quel tipo di pensieri,eppure… -Scusa se sono uscito così,ho dimenticato su la maglietta-.Si certamente,l’aveva proprio scordata pensò la ragazza mentre abbassava il viso per non far vedere il suo rossore.

Il ragazzo non ricevendo risposta,fece spallucce e andò a prendere la maglietta.La ragazza buttò la testa indietro e sbuffò,non si aspettava di trovarsi in una situazione del genere,soprattutto con lui.Non lo sopportava,eppure c’era qualcosa che le faceva provare quella sensazione di calore dentro di lei,tanto strana quanto piacevole.

-Ti va di uscire a bere qualcosa?-chiese il ragazzo dietro di lei.Strabuzzò gli occhi e si girò di scatto verso di lui.Aveva di sicuro sentito male -Cosa?-le chiese lei,aveva sentito benissimo,ma non era sicuro che si stesse rivolgendo a lei -Hai sentito bene:ti sto chiedendo di uscire con me-disse sfacciatamente il ragazzo.

Sarà una lunga serata,pensò Shiho guardando il biondo.

Ciao!Mi presento mi chiamo Rayan e seguo questo fandom da ormai 5 anni.Ho pensato molto all'idea di pubblicare o no questa fic,che era ormai sulle note del mio telefono da parecchio tempo,ma mi sono decisa.Questa è una delle mie crack-pairing preferite,e ho sempre voluto provare a scrivere qualcosa su loro due,quindi eccomi qua.Vi chiedo di avere pietà di me,dato che mi piace scrivere,ma so di che la storia è piena di imperfezioni,quindi accetto a braccia aperte consigli e/o critiche costruttive.Detto questo grazie del vostro tempo,vi mando un abbraccio.
   
 
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