Un giorno, nella piazza di un paese, si esibirono un violinista, un flautista e un trombettiere ed ebbero così tanto successo che vennero invitati a soggiornare in una locanda.
Lì vennero a sapere che nelle vicinanze sorgeva un castello incantato, in cui viveva un essere malefico e molto ricco.
I tre rimasero impressionati dal racconto e decisero di andare uno alla volta a dare un'occhiata.
Il giorno dopo il violinista andò al castello per primo, attraversò tante camere stupende, finché non arrivò in una con una tavola piena di cibo.
Si sedette e mangiò, poi arrivò un vecchio con una lunga barba bianca e un bastone in mano.
Il violinista gli parlò, ma il vecchio lo fissò a lungo senza rispondere.
Poi fece cadere per sbaglio una fetta di arrosto, si chinò per raccoglierla e il vecchio lo prese a bastonate.
Il violinista tornò affannato e dolorante alla locanda e raccontò tutto ai suoi compagni.
Il trombettiere andò al castello per secondo, ma anche lui venne scacciato dal vecchio a bastonate dopo essersi chinato per raccogliere la fetta di arrosto.
Per ultimo andò lì il flautista, ma lui non perdeva mai di vista il vecchio.
Così, quando si chinò per raccogliere la fetta di arrosto, vide che il vecchio stava per colpirlo con il bastone e gli strappò la barba.
Non appena l'ebbe in mano si sentì fortissimo, perché quella era una barba magica.
Ecco come aveva fatto il vecchio a picchiare gli altri due musicanti.
- Ti prego, ridammi la barba! - piagnucolò il vecchio.
- Lo farò solo dopo che mi avrai svelato tutti i segreti di questo castello - disse il flautista.
Allora il vecchio condusse il giovane fuori e arrivarono ad un fiume.
Il vecchio toccò le acque con una bacchetta magica, queste si aprirono e i due andarono dall'altra parte, poi il fiume riprese a scorrere.
Davanti a loro c'era un altro castello.
- Di chi è quel castello? - chiese il flautista.
- È di una principessa bellissima che, per colpa di un malvagio incantesimo, dorme da secoli e anche tutta la sua corte - rispose il vecchio. - Nessuno è mai riuscito ad arrivare a lei, perché quando entravano nel mio castello li prendevo a bastonate, ma adesso tu hai strappato la mia barba e non posso fare più niente.
Entrarono nel castello e arrivarono nella stanza dove la principessa dormiva.
- Com'è bella! - disse il flautista. - Svegliala, voglio che mi sorrida!
- Solo tu puoi svegliarla - rispose il vecchio. - Vedi l'uccellino in quella gabbia? Ha una piuma rossa sul cuore. Devi prenderla e metterla sul tuo cuore, così brucerà e poi devi mettere le ceneri sulle labbra della principessa.
Il flautista obbedì e la principessa si svegliò.
- Grazie, mio liberatore! Sarai tu il mio sposo!
In quel momento si udì un tuono, tutta la corte si svegliò e andarono a riverire la principessa e il flautista.
- Adesso ridammi la barba! - disse il vecchio.
- Lo farò solo dopo che sarai dall'altra parte del fiume - rispose il flautista.
Il vecchio masticò amaro, perché una volta riavuta la barba avrebbe voluto rimettere tutti a dormire, ma dovette cedere.
La principessa e il flautista lo accompagnarono al fiume.
- Dammi la bacchetta così posso dividere le acque - disse il flautista.
- Scordetelo!
- Ok, allora getterò la tua barba nel fiume.
- No, ti prego! Eccoti la bacchetta!
Il flautista divise le acque e fece passare prima il vecchio.
Lui e la principessa lo seguirono per un tratto, poi tornarono indietro e le acque ricominciarono a scorrere.
- Che scherzo è questo?! Ridammi la barba!
Il flautista toccò la barba con la bacchetta e questa tornò dal vecchio.
- Meno male! Adesso ridammi la bacchetta!
- No, questa me la tengo! È meglio che tu stia dall'altra parte del fiume e noi di qua!
Il vecchio pestò i piedi per la rabbia, perché senza la bacchetta non avrebbe più potuto attraversare il fiume.
Il flautista e la principessa tornarono al castello, si sposarono e vissero per sempre felici e contenti.