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Autore: Marlena_Libby    29/02/2024    1 recensioni
Due sorelle aiutano un nano ingrato
Genere: Avventura, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C'era una volta una vedova che viveva in una casa del bosco con le sue due figlie, Biancarosa e Rosella.
Le aveva chiamate così perché erano talmente belle che assomigliavano ai due rosai che stavano davanti alla casa, uno con rose bianche e uno con rose rosse.
Rosella amava correre nei prati, raccogliere i fiori e catturare le farfalle, invece Biancarosa preferiva stare in casa a leggere un libro o ad aiutare la mamma con le faccende.
Una sera di inverno, la madre disse: - Si sta scatenando una bufera di neve. Rosella, chiudi bene la porta e tu, Biancarosa, attizza il fuoco e metti a scaldare la teiera. Ci berremo una buona tazza di tè.
Le figlie obbedirono, poi la madre si mise a leggere loro una storia e qualcuno bussò alla porta.
- Dev'essere un viandante che si è perso nella bufera - disse la madre. - Rosella, vai ad aprire.
Rosella aprì la porta e si ritrovò davanti un grosso orso.
Lei e Biancarosa, spaventate, si nascosero dietro la madre.
- Non abbiate paura, non voglio farvi del male! - disse l'orso. - Fuori fa freddissimo! Per favore, permettetemi di scaldarmi un po' al vostro fuoco!
- Certo orso, vieni pure - disse la donna.
Le due sorelle si tranquillizzarono e tolsero la neve dalla pelliccia dell'orso con delle scope.
- Orso, che ne diresti di giocare un po' con noi? - disse Rosella. - Ora provo a trascinarti per una zampa!
- E io posso spolverarti la pelliccia con il battipanni? - chiese Biancarosa.
L'orso rideva, divertito.
- Ragazze, lasciate in pace quel povero orso! - disse la madre. - È ora di andare a letto!
- Grazie per la splendida serata, ora tolgo il disturbo - disse l'orso.
- Ma no, rimani pure finché vuoi - disse la donna.
L'orso rimase a casa loro per tutto l'inverno, poi in primavera decise di andarsene.
- Dai orso, rimani ancora con noi! - disse Biancarosa.
- Mi dispiace, ma non posso. Devo proteggere i miei tesori dai nani.
- Allora ti apro la porta - disse Rosella. - Arrivederci.
- Addio care fanciulle, spero di rivedervi presto!
L'orso andò via, ma un ciuffo di pelliccia si impigliò della porta e in quel punto le due sorelle videro una luce dorata.
Passarono molte settimane e un giorno Biancarosa e Rosella andarono nel bosco per raccogliere la legna, quando sentirono un lamento.
Videro che si trattava di un nano la cui barba era rimasta impigliata nella fessura di un tronco.
Cercarono di tirarla fuori, ma non ci riuscirono, allora Biancarosa tirò fuori delle forbici dalla tasca del grembiule e ne tagliò un pezzo.
- Sciagurata ragazza, come hai potuto tagliare la mia barba! Era meglio se non vi incontravo! - disse il nano prendendo il suo sacco e andando via.
Le due ragazze ci rimasero male, ma non diedero troppa importanza all'accaduto.
Un giorno stavano facendo una passeggiata, quando videro il nano che stava pescando.
La sua barba rimase impigliata nella lenza e un grosso pesce lo stava trascinando via.
Biancarosa gli tagliò un altro pezzo di barba per liberarlo.
- Ma perché vi impicciate sempre degli affari miei?! Adesso ho perso il pesce e un altro pezzo di barba! - disse il nano prendendo il suo sacco e andando via.
Passò molto tempo e un giorno Biancarosa e Rosella stavano di nuovo passeggiando per i boschi, quando videro che un'aquila aveva catturato il nano.
Lo afferrarono per le gambe e tirarono finché l'aquila non lo lasciò andare.
- Mi avete quasi strappato le gambe! Non potevate tenermi con un po' più di garbo?! - disse il nano rientrando nella sua grotta.
Poco tempo dopo, ripassando da quelle parti, Biancarosa e Rosella videro tante pietre preziose davanti alla grotta e il nano vi faceva la guardia.
All'improvviso arrivò un orso.
- Ti prego, non farmi del male! - disse il nano. - Mangia quelle due ragazze, sono molto più grosse di me!
Ma l'orso lo colpì con una zampata e il nano cadde a terra morto.
Le due sorelle, spaventate, stavano per correre via, ma l'orso le raggiunse, si rizzò sulle zampe posteriori e dalla bruna pelliccia uscì un bellissimo principe vestito d'oro.
- Quel nano cattivo mi aveva stregato e aveva rubato le mie ricchezze ma ora, con la sua morte, sono libero. Care fanciulle, non vi ho mai dimenticate. Biancarosa, se lo vorrai, mi sposerai e sarai regina. E tu, Rosella, verrai con noi e sposerai il principe mio fratello.
   
 
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