Libri > Fiabe
Ricorda la storia  |      
Autore: Marlena_Libby    29/02/2024    1 recensioni
Una ragazza chiede dei doni al re per evitare di sposarlo
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
C'era una volta un re che aveva una moglie bellissima e piena di virtù, il popolo gli era affezionato e i ministri gli erano fedeli.
Purtroppo un giorno la regina si ammalò e morì.
Il re, disperato, si chiuse per giorni in camera senza vedere nessuno e rifiutandosi di mangiare.
Dopo molto tempo decise di risposarsi e scelse la bellissima sorella della sua defunta moglie.
La fanciulla però non voleva sposare il re, che era molto più vecchio di lei, così chiese consiglio alla sua fata madrina.
- Purtroppo non puoi semplicemente rifiutare. Chiedigli un regalo che non possa farti: un abito color del cielo - disse la fata.
La ragazza lo chiese, ma il re glielo procurò.
- Chiedigli un abito color della luna.
La ragazza lo chiese, ma il re glielo procurò.
- Chiedigli un abito color del sole.
La ragazza lo chiese, ma il re glielo procurò.
- Oh madrina, e adesso cosa faccio?! - disse la fanciulla disperata.
- Chiedigli la pelle del suo asino fatato. Non vorrà mai sacrificare una simile fonte di ricchezza.
Il re infatti aveva un asino che, quando muoveva le orecchie, lasciava cadere una pioggia di monete d'oro.
La ragazza chiese la pelle e il re disse: - Ministri, uccidete l'asino!
- Ma Sire, senza l'asino il regno andrà in rovina!
- Non importa, uccidetelo!
Il giorno dopo un valletto portò la pelle dell'asino alla ragazza.
- Madrina, non riesco a credere che il re sia giunto a tanto!
- Non ti resta che fuggire - disse la fata. - Sporcati la faccia di fuliggine e copriti con la pelle dell'asino, così nessuno ti riconoscerà, e metti in un baule i vestiti che ti ha regalato il re e i tuoi gioielli. Poi prendi questa bacchetta magica per far apparire il baule quando vorrai indossarli.
La fanciulla scappò e nessuno riuscì a trovarla.
Andò in un altro regno e trovò lavoro come sguattera in una fattoria.
Tutti la prendevano in giro chiamandola Pelle D'Asino, ma lei non si lamentava mai e lavorava sodo.
Solo la domenica poteva riposarsi: si chiudeva nella sua stanza, si lavava, faceva apparire il suo baule e indossava gli abiti e i gioielli.
In quella fattoria veniva spesso il figlio del re, un giovane molto bello.
Una domenica il principe guardò verso la finestra della stanza di Pelle D'Asino mentre lei indossava uno dei suoi vestiti eleganti.
- Chi è quella meravigliosa fanciulla? E perché si trova qui?
Andò a chiedere spiegazioni alla moglie del fattore, che disse meravigliata: - Ma principe, quella è Pelle D'Asino, una ragazza brutta e sporca!
Il principe continuò a pensare a quella ragazza, non mangiava più e alla fine si ammalò.
- Vorrei una focaccia preparata da Pelle D'Asino - disse il ragazzo alla madre.
La regina corse alla fattoria e chiese la focaccia per il figlio.
Pelle D'Asino si chiuse nella sua stanza, indossò un bell'abito e i gioielli e si mise al lavoro, ma per sbaglio fece cadere un anello nell'impasto.
Quando il principe mangiò la focaccia, trovò l'anello e disse: - Sposerò la fanciulla a cui appartiene questo anello!
Il re e la regina mandarono banditori per tutto il regno.
Si presentarono molte ragazze, sia nobili che povere, ma l'anello non entrava a nessuna.
Poi venne Pelle D'Asino e, sotto gli occhi stupiti di tutti, riuscì a infilare l'anello al dito.
La ragazza chiese il permesso di andare a cambiarsi per essere presentata al re e tornò con il suo abito più bello, quello color del sole.
Lei e il principe si sposarono pochi giorni dopo.
Alle nozze c'era anche quel vecchio re che voleva sposare Pelle D'Asino.
Si era pentito di averla fatta soffrire e augurò ai due giovani tanta felicità.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Fiabe / Vai alla pagina dell'autore: Marlena_Libby