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Autore: MaryFangirl    06/03/2024    0 recensioni
Camilo ha una sorpresa speciale per Bruno. (BruMilo)
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Bruno Madrigal, Camilo Madrigal
Note: Lemon, Traduzione | Avvertimenti: Incest, PWP
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Fanfiction tradotta dall’inglese, i cui dettagli sono subito qui sotto.
 
Inaspettato
 
Titolo originale: Something Unexpected
Link storia originale: https://archiveofourown.org/works/48340708
Link autore: https://archiveofourown.org/users/veiled_fox/pseuds/veiled_fox
 
 
Come al solito, trattandosi di contenuto incest, ho dovuto tagliare le parti più esplicite, perché questa OS è davvero davvero spinta XD pertanto ho fatto del mio meglio per mantenerla all’interno del rating arancione (arancione scuro, intendiamoci...).
 
Per leggere la versione integrale, potete farlo accedendo al link originale che ho postato, o la traduzione che troverete sul mio profilo AO3 (link nella mia bio).
 
Attenzione: il contenuto comprende incest, age gap, soft BDSM (breath play/consensual choking). Se tutto ciò vi infastidisce, consiglio caldamente di leggere altro, il web è pieno di fanfiction per tutti i gusti ^^
 
 
Era tardi. Tutti all’interno di Casa Madrigal dormivano profondamente. Beh, quasi tutti. Una volta sicuro che sua sorella stesse dormendo, Camilo uscì silenziosamente dalla sua stanza. Strisciò verso le scale che portavano alla torre di suo zio. Era un evento quasi costante ogni notte e durava da quasi due anni. Camilo era rimasto affascinato da suo zio dal momento in cui Bruno si era riunito alla famiglia. Non aveva molto ricordi di lui dall’infanzia: Bruno era già abbastanza distante fin da quando lui era nato. Si era chiesto se ciò avesse contribuito a quell’attrazione: Camilo non aveva mai considerato Bruno un membro della famiglia.
 
Fin da piccolo, Camilo aveva costruito nella sua testa un’idea di suo zio, l’immagine di un uomo imponente che voleva solo causare caos e incutere paura nei cuori di chi gli stava intorno. Ma colui che era uscito dalle loro pareti era un minuto, timido uomo, che aveva totalmente distrutto le sue aspettative.
 
A sedici anni, Camilo si era reso conto la che la sua infatuazione si era trasformata in attrazione, poi una cotta. Trascorreva più tempo possibile con Bruno, più che felice della sua compagnia. Bruno era eccentrico, divertente, spiritoso e incredibilmente adorabile, al punto che Camilo non credeva fosse reale. Aveva tenuto per sé i suoi sentimenti per circa un anno prima di confessarli. Inizialmente Bruno si era sentito in colpa. Aveva pensato di aver fatto qualcosa per confondere il nipote, di averlo influenzato in qualche modo. Aveva evitato Camilo per settimane finché il giovane era riuscito a metterlo all’angolo. Dopo una lunga conversazione, Camilo si era reso conto che gran parte del senso di colpa di Bruno era dovuto al fatto che ricambiava i suoi sentimenti.
 
Camilo era felicissimo, ma Bruno si flagellava. Non era disposto ad avviare alcun tipo di relazione romantica con lui, con grande dispiacere di Camilo. Ma con costanza, aveva indebolito le sue difese. Quando Bruno aveva ceduto, era rimasto fermo su un punto: tra loro non sarebbe successo assolutamente nulla finché Camilo non avesse compiuto diciotto anno. Bruno non lo teneva nemmeno per mano. Camilo ne era frustrato, ma era comunque contento. Non era pià un ‘no’ ma un ‘aspetta’. E per Bruno, Camilo era disposto ad aspettare.
 
Si erano baciati per la prima volta la sera del diciottesimo compleanno di Camilo, e da allora non si erano più fermati.
 
Ora Camilo aveva vent’anni. Lui e Bruno erano riusciti a nascondere la loro relazione al resto della famiglia per due anni. Camilo iniziava che Dolores stesse iniziando a captare qualcosa, ma finché non gli avesse detto nulla, lui avrebbe fatto lo stesso.
 
Camilo giunse alla porta di Bruno. Diede un colpetto sul muro di Casita in segno di ringraziamento quando la porta si aprì silenziosamente, quel tanto che bastava per consentire a Camilo di intrufolarsi. Con la stessa delicatezza, la porta si richiuse. Camilo non aveva mai visto la stanza di Bruno prima che se ne andasse, ma aveva sentito testimonianze. Era grato che Bruno fosse tornato in famiglia e Casita fosse stata ricostruita, rendendo la sua stanza più tollerabile. C’era una chiara distinzione tra la camera da letto e l’area sabbiosa che conduceva alla grotta delle visioni, Casita si era assicurata che la sabbia non si riversasse nell’area notte. Cosa ancora più importante, i chilometri di scale erano scomparsi.
 
“Casita, insonorizza, per favore” sussurrò Camilo, avanzando. Sentì un ‘clic’ di conferma e sorrise.
 
Bruno era sulla poltrona rossa che aveva recuperato dalle macerie di Casita. Camilo non riusicva a capire perché fosse così legato a quell’oggetto, ma se lo rendeva contento, gli andava bene. Bruno alzò lo sguardo mentre Camilo si avvicinava e sorrise. Anche ora, quel sorriso faceva svolazzare qualcosa nel petto di Camilo. Ricambiò.
 
Bruno si alzò e andò ad accogliere Camilo. “Buonasera, vita mia” disse, attirandolo a sé e baciandolo sulla fronte. Bruno dovette allungarsi un po’ per farlo: Camilo lo aveva ufficialmente superato in altezza da un po’. Ormai Camilo era alto quasi quanto sua madre. Si era anche irrobustito parecchio. Non come Mariano, e gli andava bene, ma di sicuro non poteva essere scambiato per un moccioso. Si era lasciato crescere i capelli, che arrivavano oltre le spalle di pochi centimetri. La maggior parte dei giorni li teneva raccolti in una coda bassa. Quel giorno non aveva fatto eccezioni.
 
Bruno non era cambiato molto dal suo ritorno, ma era più in salute. Anche se i cerchi scuri sotto i suoi occhi probabilmente non sarebbero mai spariti del tutto, erano significativamente meno accentuati. I suoi capelli erano migliorati e aveva messo su un po’ di peso, avendo ora una leggera pancetta. Bruno la odiava ed era grato che la sua ruana la nascondesse, ma Camilo la adorava.
 
Camilo abbassò il capo e posò un bacio sulle labbra di Bruno.
 
“Mh, mi sei mancato” mormorò, tenendo le labbra contro quelle di Bruno.
 
“Ci siamo visti a cena” ridacchiò Bruno.
 
“Che è avvenuta tipo quattro intere ore fa!” piagnucolò Camilo, seppellendo il viso nel suo collo.
 
“Sei ridicolo” disse Bruno con affetto, accarezzandogli dolcemente i riccioli.
 
“Ti faccio vedere chi è ridicolo” disse Camilo, sorridendo contro la gola di Bruno prima di affondare i denti tra il collo e la spalla.
 
Bruno sussultò, stringendo la mano tra i capelli di Camilo. Le mani del giovane scivolarono lungo il corpo di Bruno, sui fianchi e intorno al sedere. Ridusse la distanza tra i loro corpi, premendo i fianchi mentre marchiava il collo del suo amante. Bruno inclinò la testa per dargli ulteriore accesso.
 
Camilo lasciò una scia di piccoli lividi sulla gola e la mascella di Bruno fino a ritrovare le sue labbra. Le mordicchiò prima di baciarle rudemente. Bruno gemette piano; la mano tra i capelli di Camilo anò intorno al suo collo, tenendolo vicino. Camilo sentì la lingua di Bruno contro le labbra e le aprì rapidamente.
 
Camilo succhiò la lingua di Bruno eroticamente, portando entrambi a gemere. Con le mani spinse i fianchi di entrambi a muoversi. Poteva già sentire il sesso di Bruno che si induriva. Bruno gemette ancora per quella stimolazione, abbassando la mano sulla spalla e poi sul petto di Camilo. Raggiunse la parte finale della camicia, infilandosi sotto, sentendo i muscoli tesi del suo addome flettersi sotto il tocco. Passò le unghie tra la peluria che dal petto di Camilo scendeva allo stomaco, scomparendo nei pantaloni.
 
Fu Camilo a gemere quando l’unghia di Bruno catturò un capezzolo. Il suono suscitò un ringhio affamato da parte di Bruno, facendo rabbrividire Camilo. Bruno si allontanò, togliendo la mano dal torace di Camilo per iniziare a slacciargli frettolosamente i bottoni della camicia. Camilo riprese fiato mentre guardava Bruno che armeggiava, amando quanto diventasse disperato in quei momenti. Non era insolito che l’uomo apparentemente mito e tranquillo prendesse le redini in mano nell’intimità, soprattutto ora che lui e Camilo erano totalmente a proprio agio l’uno con l’altro. Bruno si chinò a baciare ogni centimetro di pelle che veniva esposta. Camilo passò le dita tra i capelli neri di Bruno, ammirando come alcune ciocche argentate catturassero la luce.
 
La mano di Bruno scese ulteriormente mentre finiva di sbottonare la camicia. Strofinò il palmo contro l’inguine, ma si immobilizzò. Alzò i suoi splendidi occhi verdi su Camilo; confusione e preoccupazione sostituirono rapidamente ogni desiderio di dominio. Si chiedeva perché Camilo non fosse duro. Camilo aveva una libido che si innescava per un nonnulla. Non era raro che una cosa semplice come una risata di Bruno o vederlo piegarsi a prendere qualcosa spingesse Camilo a ritirarsi in camera sua. L’assenza di erezione era pertanto molto preoccupante.
 
“Ho fatto qualcosa-”
 
Prima che Bruno potesse terminare la frase, Camilo gli prese il viso tra le mani. Gli sorrise e scosse il capo.
 
“Ho una sorpresa per te, amore. Volevo provare qualcosa di diverso”
 
Camilo sollevò dolcemente il volto di Bruno, accarezzandogli la guancia con il pollice. Bruno lo guardò, scettico. Suo zio non era stupido. Probabilmente stava unendo i puntini. Quindi che senso aveva rimandare ulteriormente?
 
Camilo afferrò il polso di Bruno e lo guidò lungo il suo corpo. Portò la mano di Bruno nei pantaloni prima di liberarla. Bruno comprese e continuò la discesa, le dita oltrepassarono la biancheria intima. Bruno teneva gli occhi sul viso di Camilo e lo osservava con cauta curiosità.
 
Camilo si morse il labbro inferiore mentre le mano di Bruno raggiungeva l’obiettivo. Il dono di Camilo gli dava molte opportunità per diverse idee: quando era più piccolo, lo sfruttava per fare scherzi ai fratelli, alle cugine o agli altri bambini in città. Ora che era più grande...lo usava ancora per quel motivo, ma poteva sperimentare anche oltre. Quella sera Camilo aveva deciso di voler sapere cosa voleva dire avere una vagina. Quindi, semplicemente pensandolo, Camilo aveva sostituito il suo sesso con quello verso cui Bruno si stava dirigendo.
 
Bruno sussultò mentre le dita scivolavano sulla fessura tra le gambe di Camilo. Si leccò le labbra, aprendo delicatamente e avvertendone la calda umidità. Bruno stava ancora osservando il volto di Camilo, la sua curiosità divenne stupore. Esplorò come meglio poteva, i movimenti erano limitati per via dei pantaloni. Con la punta di un dito sfiorò delicatamente il clitoride, facendo gemere il giovane. Bruno inspirò profondamente, lo stupore si tramutò in fame mentre ripeteva il movimento, guardando Camilo che tremava e si lamentava. Era una sensazione così diversa, con una vagina. Era così sensibile da essere quasi travolgente. Camilo afferrò il polso di Bruno, fermandolo. Con pochi tocchi Camilo si sentiva già vicino all’orgasmo. Ne era onestamente imbarazzato, ma nessuno doveva saperlo.
 
“Fammi vedere” disse Bruno, con voce profondamente densa di lussuria. Tolse la mano dai pantaloni, ammirando gli umori che aveva tra le dita.
 
Camilo rabbrividì. Adorava quando Bruno diventava così, lasciandosi sopraffare dal desiderio. Si tolse la camicia prima di slacciarsi i pantaloni e abbassarli. Li calciò e rimase lì, nudo, davanti all’accurato esame del suo amante.
 
Gli occhi di Bruno studiarono il corpo di Camilo, alimentando il fuoco nelle sue viscere. Avvertiva gli occhi di Bruno sul suo sesso. Camilo l’allargò, per fargli vedere meglio.
 
“Merda, Cami” gemette Bruno quando Camilo si toccò. Si palpò l’erezione attraverso i pantaloni.
 
Camilo ghignò maliziosamente. Era una tale goduria, sapere di avere Bruno così, di vederlo così. Sapere di essere l’unico ad avere il permesso di vederlo così. Le dita scorsero tra gli umori, raccogliendone un po’ prima di portarli alle labbra e succhiarli. Chiuse gli occhi mentre Bruno gemeva di nuovo. Era musica per le sue orecchie. Due mani improvvisamente si posarono sui suoi fianchi, indirizzandolo all’indietro.
 
“Sul letto”
 
Camilo sentì la disperazione nella voce di Bruno, mentre lo accompagnava. Quando sentì il morbido materasso colpire la parte posteriore delle ginocchia, si lasciò ricadere, appoggiandosi sui gomiti.
 
Bruno passò le mani lungo le cosce di Camilo, tornando su, arruffando la peluria sulle gambe. Camilo allargò le ginocchia mentre Bruno si posizionava in mezzo. Con una mano lo aprì, poi si sporse in avanti e la sua lingua si trascinò sull’umido calore.
 
.
 
Camilo si contorse, iperstimolato e ansimante. La mano sui capelli di Bruno lo allontanò.
 
“B-basta, basta, è troppo...!” Camilo era senza fiato, le sue parole erano un po’ biascicate. Bruno si scostò, estraendo con cautela le dita. Osservò come le pulsazioni di Camilo rallentarono, il suo corpo si contrasse mentre si riprendeva.
 
“Porca troia” sussurrò Camilo. Bruno si alzò. Riconobbe il rumore dei vestiti che venivano tolti e gettati sul pavimento, ma Camilo riuscì solo a rimanere sdraiato con gli occhi chiusi mentre cercava di riprendere fiano e tornare sulla terra. Un attimo dopo, Bruno salì su di lui. Si reggeva sulle braccia, non volendo schiacciare Camilo né impedirgli di recuperare fiato. Quando Camilo aprì gli occhi, si riempì del suo amante. Il viso di Bruno era arrossato, la barba ancora umida del piacere di Camilo. I suoi capelli erano arruffati. Era da mozzare il fiato. Bruno lo osservò, cogliendo ogni dettaglio del suo viso, analizzando i suoi lineamenti. Camilo sapeva che stava cercando un minimo cambiamento, segno di disagio o scomodità. Bruno era molto snesibile alle emozioni degli altri e Camilo volle rassicurarlo.
 
Camilo gli rivolse un sorriso sghembo, alzandosi per prendergli il viso tra le mani e guidarlo in un bacio. Assaggiò se stesso su Bruno. Ciò inviò un’ondata di eccitazione possessiva in lui. Amava assaporarsi sulle labbra di Bruno. Il bacio fu casto, ma Camilo schioccò con la lingua contro le sue labbra.
 
Bruno gli sorrise, la sua tensione si allentò mentre Camilo lo baciava.
 
“Piacevole?”
 
“Ah, mio Dio, Bruno, è stato molto più che piacevole. È stato incredibile” il respiro di Camilo si era placato, quindi quando attirò Bruno per un altro bacio, lo approfondì rapidamente. Gemette contro le sue labbra, inebriato dal proprio sapore mescolato a quello di Bruno. “Meraviglioso” sussurrò, riconnettendo le loro labbra.
 
Bruno si abbassò su Camilo, premendo i loro corpi. Sosteneva la maggior parte del suo peso con le braccia, ma era sufficiente perché Camilo sentisse la sua prominente erezione sfregarsi contro di lui. Con il palmò della mano andò a strofinare la sua punta sensibile.
 
Bruno sibilò, interrompendo il bacio e appoggiando la fronte sulla sua clavicola. Ruotò i fianchi contro la mano e il corpo di Camilo, gemendo piano. Camilo lo riempì di baci tra i capelli e sulla tempia, ovunque potesse arrivare.
 
“Scopami” sussurrò Camilo. Bruno lo guardò negli occhi.
 
“Sicuro, amore? Sei appena venuto” disse Bruno.
 
Camilo sorrise e annuì, accarezzandogli dolcemente il viso. Era così dolce e attento ai suoi bisogni.
 
“Sono sicuro. Non c’è periodo refrattario con quest’attrezzatua” mosse i fianchi contro quelli di Bruno per dimostrare la sua tesi.
 
“Mmh” fece Bruno, baciandolo sulle labbra. “Come desideri, tesoro. Ma sistemiamoci per bene”
 
.


“Più forte, più forte” ansimò Camilo.
 
Bruno si fermò per un momento, i suoi occhi parvero preoccupati. “Sicuro?”
 
Camilo annuì, inarcandosi nuovamente e muovendo i fianchi, cercando di convincerlo.
 
“Fammi capire quando devo fermarmi” disse Bruno. Camilo frignò, ma allungò la mano e colpì due volte l’avambraccio di Bruno con le dita. Non era la prima volta che succedeva; le loro azioni e safe word erano ben consolidate. Tuttavia, Bruno si assicurava sempre un controllo. Camilo l’avrebbe apprezzato una volta che il suo cervello avesse evacuato la lussuria che lo stava attualmente annebbiando. Bruno lo baciò sulla punta del naso, soddisfatto, e riprese.
 
Camilo mugugnò nel sentire la mano di Bruno intorno alla gola. Non gli impediva di respirare, ma lo rendeva un po’ più difficile. Camilo si sentiva fluttuare, il suo corpo dondolava ad ogni violenta spinta. Teneva stretto il polso di Bruno, ansimando mentre lottava per riempirsi i polmoni.
 
Dopo un attimo, la presa di Bruno si allentò. Camilo ansimò, i suoi polmoni bruciavano. Un’ondata di calore lo attraversò e Camilo si rese conto che stava di nuovo venendo.
 
.
 

“Ci sono quasi, tesoro, quasi” ansimò Bruno, i suoi fianchi persero il ritmo costante.
 
Dalla bocca di Bruno uscivano un sacco di oscenità. Camilo non era sicuro che Bruno fosse del tutto consapevole di ciò che stava dicendo, ma non gli importava. Camilo raggiunse ancora una volta l’apice, il suo corpo si irrigidì e tremò mentre veniva per un terzo orgasmo, con le dita affondate nella spalla e nei capelli di Bruno.
 
“Oh dio, sì, amore! Camilo!”

.
 

Camilo sorrise, prendendo la mano di Bruno tra le sue gambe. Le sollevò e succhiò le dita sporche e scivolose di Bruno, scorrendovi la lingua e gemendo leggermente mentre le puliva.
 
“Cazzo, Camilo, mi ucciderai” disse Bruno, mordendosi il labbro mentre osservava la lingua del giovane che roteava intorno alle sue dita.
 
“Solo una piccola morte, amore” ridacchiò Camilo. Bruno si sdraiò accanto a lui. Camilo si voltò per sistemarsi contro il suo petto. Bruno gli accarezzò i capelli, poi la schiena. Camilo chiuse gli occhi, strofinandosi contro il suo amante.
 
Sentiva il respiro di Bruno regolare, la sua mano che rallentava il movimento. Anche Camilo era ad un passo dall’addormentarsi. Ma doveva chiedere una cosa, prima.
 
“Allora, cosa ne pensi della sorpresa?” Camilo aprì gli occhi, inclinandosi per appoggiare il mento contro il suo petto.
 
Bruno sorrise, tenendo gli occhi chiusi. “Era assolutamente perfetta, amore” disse dolcemente.
 
Camilo ghignò. “Quindi ti è piaciuto scopare la tua brava troietta?”
 
Bruno sbarrò gli occhi e osservò Camilo, inorridito nel ricordare come l’aveva chiamato nell’impeto. “Oh merda, Camilo, tesoro, mi dispiace tanto”
 
Camilo ridacchiò e lo baciò velocemente sulle labbra. “Non scusarti. Mi è piaciuto. Sarò la tua brava troietta ogni volta che vuoi, papi”
 
Bruno gemette e si portò una mano sul viso. “No, non funzionerà. Sono troppo stanco per i tuoi giochetti ora”
 
Camilo rise piano e si strofinò nuovamente contro il petto di Bruno. “Va bene, va bene. Domani allora?”
 
Bruno esalò, divertito. “Domani”
 
“Mmh, bene. Buonanotte, amore” sussurrò Camilo, chiudendo gli occhi.
 
“Buonanotte, vita mia”.
 
  
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