C'erano una volta due fratelli due fratelli che andavano al mercato: il primo era ricco, si chiamava Paride e il suo carro era guidato da una cavalla, il secondo era povero, si chiamava Tamerlano e il suo carro era guidato da una mucca.
Quando scese il buio, si fermarono a dormire in un fienile e legarono i due cavalli vicini.
Durante la notte la mucca partorì un vitello, che andò a finire vicino alla cavalla.
Il giorno dopo Tamerlano disse: - Guarda che bel vitello ha partorito la mia mucca!
- Ti sbagli, è vicino alla mia cavalla, quindi l'ha partorito lei!
I due litigarono furiosamente e andarono dal Re Odofredo per risolvere la faccenda.
Il sovrano era giovane, forte e bello, ma poco intelligente, quindi non riuscì a capire a chi apparteneva il vitello.
Allora disse: - Darò il vitello a chi mi dirà qual è la cosa più veloce del mondo, la più grassa, la più morbida e la più preziosa. Avete tre giorni di tempo per trovare le risposte.
Quando Paride tornò a casa e raccontò tutto alla moglie, lei gli disse: - La cosa più veloce è il cavallo del re, la più grassa è il nostro maiale, la più morbida è la coperta del nostro letto e la più preziosa è il figlio di tre mesi della nostra vicina.
Invece Tamerlano raccontò tutto a sua figlia Loredana, una ragazza tanto bella quanto saggia, che gli disse: - La cosa più veloce è il vento invernale, la più grassa è la terra in cui crescono i raccolti, la più morbida è la carezza di un bambino e la più preziosa è l'onestà.
Passarono tre giorni e i due fratelli tornarono dal re.
Re Odofredo scoppiò a ridere sentendo le risposte di Paride, ma si stupì di quelle di Tamerlano.
- Chi ti ha suggerito queste risposte?
- Mia figlia Loredana. È la ragazza più saggia del mondo.
Sentendosi offeso, Re Odofredo disse: - Voglio conoscere tua figlia, ma lei deve presentarsi a me né vestita e né spogliata, né a piedi, né a cavallo e nemmeno in carrozza. Non deve calpestare il mio suolo e deve portarmi il cielo, il mare e la terra. Se ci riuscirà ti darò il vitello e quattro sacchi d'oro, ma se non ce la farà sarai punito per la tua insolenza.
Tamerlano tornò a casa disperato e raccontò tutto a sua figlia.
Ma Loredana sorrise e disse: - Non preoccupatevi padre, penserò a tutto io.
Il giorno dopo la fanciulla si avvolse in una fitta rete da pesca, mise sotto agli zoccoli della sua capretta delle zolle dell'orto e si sedette sul suo dorso.
Inoltre aveva con sé un cesto che conteneva una rondine, delle farfalle, un pesce, delle conchiglie, una verga di metallo, un ermellino, delle ciliegie e delle rose.
Quando arrivò al castello disse: - Eccomi, Re Odofredo. Non sono né vestita e né spogliata, poiché sono avvolta in una rete. Non sono venuta a piedi, né a cavallo e nemmeno in carrozza, poiché siedo sul dorso di una capra. Non sto calpestando il tuo suolo, poiché sotto i zoccoli dell'animale ho messo delle zolle dell'orto di mio padre. La rondine e le farfalle sono il cielo, le conchiglie e il pesce sono il mare e la verga di metallo, l'ermellino, le ciliegie e le rose sono la terra.
Il re affidò Loredana a due donne che la vestirono di ricchi abiti, poi le chiese: - Se tuo padre è così povero, con cosa vi nutrite?
- Con le lepri che peschiamo nel fiume e i pesci che raccogliamo sugli alberi.
- Sciocca! Nessuno ha mai sentito di lepri nel fiume e di pesci sugli alberi!
- Se è per questo, nessuno ha mai sentito nemmeno di una cavalla che partorisce un vitello.
Re Odofredo scoppiò a ridere, riconobbe la sconfitta e diede il vitello e i sacchi d'oro a Tamerlano.
Poi, colpito dalla saggezza e dalla bellezza di Loredana, decise di sposarla.