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Autore: Marlena_Libby    11/03/2024    1 recensioni
Un povero calzolaio viene aiutato dagli elfi
Genere: Fantasy, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Non puoi lavorare più svelto? - chiese la moglie al calzolaio.
- Certo, potrei ritagliare il cuoio con meno cura e fare i punti più lunghi quando cucio. Ma io voglio che i miei clienti ricevano il meglio che può offrire un artigiano e per questo ci vuole tempo.
- Lo so caro, ma non abbiamo più soldi per comprare altro cuoio. E per finire un paio di scarpe ti ci vogliono due giorni.
- Faccio del mio meglio - sospirò il calzolaio. - I miei occhi e le mie mani non sono più quelli di una volta.
E continuò il suo lavoro lento e accurato.
Ben presto finì il cuoio e non aveva più soldi per comprarne altro.
- Come faremo domani senza più cuoio per lavorare né scarpe da vendere? - chiese la moglie.
Il calzolaio sorrise: - Beh, ci penseremo domani.
Tutto il giorno lavorò per riuscire a ricavare un paio di scarpe dall'ultimo pezzetto di cuoio rimasto.
"Forse queste sono le ultime scarpe che faccio, quindi devono essere anche le più belle".
Quando fu l'ora di andare a dormire, lasciò le suole e le sagome ritagliate sopra il banco.
- Peccato che siamo così poveri, cara - disse alla moglie mentre entrava nel letto.
- Tu fai del tuo meglio, non puoi fare di più - lo confortò lei.
La mattina dopo il calzolaio si alzò, si pulì gli occhiali, infilò l'ago e cercò i pezzi di cuoio ritagliati il giorno prima.
Allora vide una cosa straordinaria: un paio di scarpe finite e perfette nei minimi dettagli risplendevano sul banco.
Qualcuno le aveva fatte durante la notte.
- Guarda che capolavoro! E che cuciture piccole e precise! Ma chi le avrà fatte?
Le scarpe erano così ben fatte che vennero vendute al doppio del solito, così il calzolaio riuscì a comprare una nuova striscia di cuoio per fare altre due paia di scarpe.
La sera lasciò le forme sul banco e andò a dormire con animo molto più lieto del giorno prima.
La mattina dopo le scarpe erano lì, completamente finite dal tacco alla punta delle stringhe.
- Che capolavoro! - disse il calzolaio alla moglie.
Quelle scarpe gli resero così bene che riuscì a comprare abbastanza cuoio da farne quattro paia.
E durante la notte i misteriosi calzolai le cucirono tutte e quattro.
- Che rifiniture perfette! - esclamavano i clienti.
La voce si sparse e la gente veniva da lontano per comprare le scarpe.
C'erano stivaloni lucidi per gli uomini e scarpette di velluto per le dame.
- Ora abbiamo tanto cuoio che potrai lavorare per tutta la vita! - disse felice la moglie. - E con tutta la gente che viene da noi a comprare, siamo quasi ricchi!
- Ma non ti piacerebbe sapere chi sono i calzolai che ogni notte ci aiutano? - chiese il calzolaio.
Così, una notte fredda un po' prima di Natale, il calzolaio lasciò il cuoio già tagliato sul banco e si nascose insieme a sua moglie.
Allo scoccare della mezzanotte, da dietro il vecchio orologio, scivolarono fuori sette piccoli elfi nudi.
Si arrampicarono sul banco e si misero subito al lavoro cucendo e picchiando col martello, infilando stringhe e ludicando la pelle.
Ogni tanto si fermavano per soffiarsi sulle dita e per strofinarsi i piedi gelati, perché la notte era fredda e il camino era spento.
Tremavano ed erano lividi dalla testa ai piedi.
- Io credo che, dopo tutto quello che hanno fatto per noi, potremmo ringraziarli facendo loro un regalo, non ti pare? - disse il calzolaio.
Così la moglie passò la giornata seguente a ritagliare camice, pantaloni e guanti minuscoli da una stoffa morbida, calda e colorata.
Il calzolaio prese l'ago più sottile e la pelle più morbida che aveva e fece un paio di stivali per ogni elfo.
La notte di Natale lasciarono i loro regali sul banco e si nascosero.
Faceva un freddo terribile e, quando gli elfi apparvero, tremavano, battevano i denti e il loro fiato formava nuvolette cristalline nell'aria gelida.
Gli elfi all'inizio si meravigliarono di non trovare pezzi di cuoio da cucire.
Ma quando videro i vestiti e si resero conto che erano per loro, se li infilarono subito e cominciarono a ballare in cerchio, ridendo e battendo le mani coperte dai nuovi guanti di lana.
- Abbiamo finito di fare i ciabattini! Ormai siamo degli elfi eleganti!
E andarono via.
- Ecco! Non potremo più contare sull'aiuto degli elfi! - finse di lamentarsi la moglie. - Come farai ora che tanta gente viene da te a comprare scarpe e stivali?
- Dovrò fare del mio meglio - sorrise il calzolaio.
- Sono sicura che ci riuscirai, caro. L'hai sempre fatto.
   
 
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