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Autore: Marlena_Libby    16/03/2024    1 recensioni
Guglielmo Tell si ribella al crudele duca Gessler
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nella piccola città di Altdorf, in Svizzera, viveva Guglielmo Tell ed era molto amato.
Era il miglior marinaio dei dintorni e l'arciere più abile.
Inoltre detestava il crudele duca Gessler, inviato da una potenza straniera a governare e saccheggiare il distretto.
Il coraggio e la destrezza di Guglielmo Tell ne avevano fatto un eroe tra la gente del luogo, per questo Gessler lo odiava e lo temeva allo stesso tempo.
Tell, per evitare guai, si ritirò a vivere in montagna con il figlioletto, che amava più di chiunque al mondo.
Ogni tanto però doveva per forza recarsi ad Altdorf per fare provviste.
Durante una delle sue visite, vide che i passanti si inchinavano davanti a un palo con in cima un cappello.
- Ma che succede? - chiese a una donna.
- Il duca ci ha ordinato di rendere omaggio al suo cappello ogni volta che ci passiamo davanti.
- Che idiozie! Io non mi inchinerò mai davanti a un cappello, men che meno quello di Gessler!
Attraversò la piazza con il figlio, ma un gruppo di soldati li circondarono e li trascinarono al cospetto del duca.
Gessler si strofinò le mani dalla gioia.
- Guglielmo Tell, hai trasgredito i miei ordini. Per non esserti inchinato davanti al mio cappello, potrei anche gettarti nelle segrete del Castello di Kussnacht per il resto dei tuoi giorni.
Guglielmo, a testa alta, squadrò il duca con tutta calma.
Gessler schiumava di rabbia.
Non c'era proprio modo di smuovere quell'uomo?
Ma poi gli venne un'idea e disse: - Ho sentito dire che sei il miglior arciere dei dintorni.
- Oh sì! - esclamò il figlio di Tell.
- Quindi sarebbe un peccato che tu marcissi in prigione. Ti faccio una proposta: se riuscirai a centrare una mela con una freccia dalla distanza di duecento passi, ti lascerò libero.
Guglielmo non riusciva a capire come mai Gessler gli avesse offerto quella possibilità di salvezza.
Il colpo era difficile, ma lui era sicuro di farcela, quindi accettò.
Si spostarono in un campo dove cresceva una giovane quercia e il duca disse: - Ora legate il ragazzo all'albero e mettete la mela sopra la sua testa. Questo dovrebbe incoraggiare il nostro amico a tirare dritto!
Gessler gongolava di piacere vedendo che Tell era impallidito.
Aveva scoperto il suo punto debole: l'amore per il figlio.
Le sue mani tremarono.
E se non fosse riuscito a tenerle ferme mentre prendeva la mira?
Come poteva rischiare la vita di suo figlio in cambio della propria libertà?
- Papà, sono sicuro che ce la farai - disse suo figlio. - Non preoccuparti, non muoverò un muscolo finché non avrai colpito la mela.
I soldati legarono il ragazzo all'albero e gli misero una mela sulla testa.
Guglielmo estrasse una freccia e armò la balestra.
Il ragazzo era immobile.
Vide il padre puntargli l'arma alla fronte e la punta metallica della freccia scintillare al sole.
Trattenne il fiato e poco dopo la mela cadde ai suoi piedi spaccata in due.
Suo padre si era guadagnato la libertà.
Mentre Gessler cercava di reprimere la propria rabbia, vide una seconda freccia scivolare fuori dalla giacca di Guglielmo.
- Perché ti eri preparato due frecce?
- Se avessi ucciso mio figlio con la prima, avrei conficcato la seconda nel tuo cuore malvagio, Gessler.
- Ti condanno a morte per tradimento, Tell! Guardie, portatelo al Castello di Kussnacht, gettatelo nel sotterraneo e datelo in pasto alle belve!
I soldati legarono Guglielmo, lo misero su un vascello e si diressero verso la lugubre fortezza.
- Vai a casa e aspettami! - gridò Tell al figlio che era rimasto sulla riva.
Quando il vascello raggiunse le acque più profonde del lago, se levò prima una brezza, poi un forte vento e un uragano si abbatté sul lago, sollevando onde gigantesche.
L'imbarcazione beccheggiava e rollava paurosamente.
I soldati erano terrorizzati.
- Solo Guglielmo Tell può salvarci! - gridò il capitano. - Portate su il prigioniero! Facciamo governare a lui la nave!
Appena lo slegarono, Guglielmo afferrò il timone e volse la prua dritta sull'uragano.
Riusciva appena a distinguere le rocce frastagliate della costa che fendevano i flutti come bestie feroci.
Virò bruscamente e un'onda enorme sollevò il vascello, che ricadde sulle rocce appuntite.
Con uno schianto la chiglia si spezzò.
Strappando a un solato una balestra armata, Guglielmo riuscì appena in tempo ad afferrare il ramo di un albero che sporgeva dall'acqua e si mise in salvo sulla terra.
I soldati vennero inghiottiti dalle acque del lago.
Sulla riva, Gessler osservava con orrore il loro destino.
Guglielmo Tell, con molta calma, mise un ginocchio a terra e, attraverso il lago in tempesta, scoccò una freccia nel cuore di Gessler.
Poi salì su un'aspra montagna verso casa, dove lo attendeva il figlio.
Il primo passo verso l'indipendenza era stato compiuto.
Dopo qualche anno la Svizzera si liberò dal dominio straniero e il suo popolo ritrovò la pace e la felicità.
   
 
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