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Autore: Fiore di Giada    29/03/2024    2 recensioni
[Partecipante alla challenge 500themes_ita col prompt Lacero, strappato 324]
− State tranquilli. Non lo abbandonerò. Lui mi ha salvato la vita e i cavalieri, come ho detto, pagano sempre i loro debiti. − affermò, risoluto, mentre fuori, come un cannone, detonava il tuono.
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Claudio Serafino, Jin Kazama, Ling Xiaoyu
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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A passo rapido, Xiaoyu entrò nella stanza d'ospedale, accompagnata da Victor e Jin.
La stanza, di medie dimensioni, era di forma quadrata e, sulla parete di fondo, si apriva una finestra, che rivelava un frammento di cielo, grigio di nubi, illuminato dal riflesso livido di un lampo.
Al soffitto, gialleggiava un lampadario di forma rotonda e quattro letti erano allineati.
Su uno di essi, era disteso Claudio, immerso in un sonno profondo.
Una flebo era collegata al suo braccio destro e il suo petto era coperto da bende e da una fascia toracica per elettrocardiogramma, collegata ad un elettrocardiografo, da cui si levava un insistente ronzio, come uno sciame di locuste in avvicinamento.
I due giovani e l'uomo si avvicinarono al letto e, per alcuni istanti, fissarono la figura immobile dell'italiano.
− Come mai stai pagando le sue spese mediche? Gli Arcieri di Sirio potrebbero aiutarlo. − osservò Jin, stupito.
Un sottile sorriso sollevò le labbra del soldato francese.
− Ho un debito verso di lui. E i cavalieri pagano i loro debiti. − spiegò.
Con un cenno del capo, il guerriero giapponese annuì.
− Si riprenderà? − chiese ad un tratto Xiaoyu.
A quella domanda, Victor tacque e strinse le labbra. Lui, convinto anticlericale, vedeva con diffidenza l'ordine degli Arcieri di Sirio.
Ma Claudio, nonostante le loro divergenze, aveva mostrato l'animo d'un cavaliere.
− Fisicamente, sì. I danni che ha subito sono importanti, ma non irrimediabili. E' la sua mente il problema. − spiegò.
Xiaoyu e Jin fissarono sull'uomo un'espressione perplessa.
− La sua attività cerebrale è normale. Potrebbe risvegliarsi, ma sembra avere paura. Questo sonno sembra proteggerlo da un ricordo doloroso. − spiegò ancora, pacato.
Un brivido attraversò la schiena di Xiaoyu e il suo viso si scolorò.
− Ti senti bene? − domandò Jin, preoccupato.
− Forse… Forse c'entro io con il suo stato… − mormorò lei, dispiaciuta, gli occhi lucidi di lacrime. Ne era sicura, lui credeva di espiare le sue colpe verso di lei.
Eppure, lei non gli aveva mai negato il suo riguardo e la sua stima.
Jin, di scatto, le posò le mani sulle spalle.
− Non credo c'entri tu. Mi hai detto che gli Arcieri di Sirio sono un'organizzazione rigida e severa. − affermò.
Pur non convinta, lei annuì e Victor sul giovane un'espressione perplessa.
− Sì, ma non credo sia questo il problema. − dichiarò la lottatrice.
Come ho fatto a non pensarci prima?, si disse, sorpresa. Claudio era un uomo schivo, ma le aveva rivelato l'amarezza di essere considerato un mostro.
Forse, tale ferita aveva lacerato il suo cuore e non si era mai rimarginata.
Chissà perché ti hanno considerato un mostro…, si chiese, stupita. Claudio aveva saputo riscattarsi dai suoi sbagli.
Questo rivelava la grandezza del suo animo, non i suoi poteri.
Gli sfiorò la mano destra con la propria e, per un istante, il ronzio dell'elettrocardiografo aumentò d'intensità.
− Cosa ti succede? − chiese Jin. Ne era sicuro, un'intuizione era balenata nella mente di Xiaoyu.
A quella domanda, un leggero sorriso sollevò le labbra di lei.
− Jin, io credo che dobbiamo dare a Claudio quello che abbiamo conosciuto in questi ultimi tempi. − affermò, ferma. Col suo eroismo, Claudio si era guadagnato il rispetto e l'affetto di molti.
Ed era giunto il momento di ricambiare il suo gesto.
A quelle parole, le guance di Jin si velarono d'un tenue rossore. Xiaoyu gli nascondeva qualcosa, ma era certo della validità delle sue ragioni. Però, non poteva non concordare con la sua frase.
Poi, la giovane alzò la testa e fissò lo sguardo su Victor.
− E lei? Cosa ha intenzione di fare? − chiese. Jin aggrottò la fronte e fissò il francese. Quell'uomo li aveva aiutati, ma avrebbe mantenuto il suo impegno?
A sua volta, l'ex soldato sostenne gli sguardi dei due giovani.
− State tranquilli. Non lo abbandonerò. Lui mi ha salvato la vita e, come ho detto, i cavalieri pagano sempre i loro debiti. − affermò, risoluto, mentre fuori, come un cannone, detonava il tuono.

   
 
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