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Autore: OrnyWinchester    30/03/2024    1 recensioni
[Willow – La serie]
Dopo il ritorno a Tir Asleen, la principessa Kit è preoccupata che qualcosa possa incrinare il suo rapporto con Jade e si convince a parlarne con la diretta interessata. Subito prima di essere attaccate da una strana creatura.
Genere: Avventura, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il momento giusto
 

Erano trascorsi alcuni mesi dal ritorno a Tir Asleen, dopo aver attraversato mari e terre sconosciuti per salvare Airk dalle grinfie della Megera, ma Kit ancora non riusciva a ritrovare un po’ di quella normalità che tanto desiderava.
Tir Asleen era casa, ma il rientro era coinciso con numerosi problemi e altrettanti interrogativi. Era stato faticoso dover spiegare tutte le peripezie incontrate nel viaggio intrapreso, tutte le scoperte fatte e soprattutto riferire degli eventi che avevano condotto alla morte di Graydon alla Città Immemore.
Inoltre, non era per nulla facile fare i conti con quei ricordi e con le domande che ancora non avevano avuto risposta.
Gli unici momenti in cui Kit si sentiva veramente tranquilla erano quelli che trascorreva in compagnia di Jade, a cui era riuscita ad aprire finalmente il suo cuore e a confessare i sentimenti che provava nei suoi confronti. La grande armonia che regnava tra di loro faceva sì che per pochi attimi Kit dimenticasse i suoi doveri e i suoi pensieri inquieti e si abbandonasse a quella serenità.
«Questi boschi sembrano diversi da quando siamo tornati, non pensi anche tu?» le chiese Jade, mentre passeggiavano vicino alla foresta, appena fuori da Tir Asleen.
«Già!» rispose Kit, palesemente sovrappensiero.
«Che ti prende, adesso?»
«Eh?» domandò la principessa, sollevando la testa di scatto.
«Non mi stavi ascoltando!» insistette Jade. «Ti ho chiesto il motivo per cui sei così distratta!»
«Ah, non è niente!» tergiversò Kit, continuando a camminare.
Jade, allora, accelerò di poco il passo fino a quando non la superò e si piantò di fronte a lei con lo sguardo torvo e le mani sui fianchi, intenta a non muoversi di lì fino a quando non avrebbe avuto delle risposte.
«Allora? Voglio sapere che succede e ti conviene essere convincente!» le intimò con fare risoluto, senza poter evitare che un lieve sorriso le increspasse le labbra un istante dopo, quando si rese conto di essere stata troppo dura con l’altra.
Kit alzò gli occhi al cielo e li strabuzzò prima di rispondere.
«E va bene, ma non ridere quando te lo dirò!»
«Hai la mia parola!» replicò Jade, cercando di rimanere seria.
«Ora che siamo di nuovo a casa, credevo che avremmo avuto più tempo per noi, beh, ecco… per stare da sole. Ma non faccio che notare che ogni volta succede sempre qualcosa, o devi correre ai tuoi allenamenti, o mia madre ha bisogno di me, o Airk ci interrompe con i modi aggraziati di un elefante… Non c’è mai un attimo di pace!» sbuffò Kit, fermandosi a soppesare la reazione di Jade.
La ragazza rimase a fissarla, quasi a bocca aperta, incredula che il motivo dell’apprensione di Kit potesse essere proprio quello. Tuttavia, non la interruppe e continuò ad ascoltarla senza fiatare.
«E poi… c’è anche un’altra cosa.» disse, arrossendo e abbassando lo sguardo, imbarazzata. «Come è già successo quando eravamo in viaggio verso la Città Immemore, sembra che non ci sia mai un momento giusto…»
«Un momento giusto per cosa?!» chiese Jade, perplessa.
«Andiamo, lo sai per cosa!» la incalzò Kit, con voce sicura.
Quando alzò lo sguardo, vide Jade, immobile davanti a lei, completamente spaesata e si rese conto che la ragazza non aveva compreso davvero a cosa lei facesse riferimento. Così, si armò di coraggio e le spiegò il suo punto di vista con estrema sincerità.
«Intendo dire, che ho come l’impressione che non ci sia mai un momento giusto… per baciarci!»
A quel punto, la spadaccina scoppiò in una fragorosa risata, tanto che le sue risa riecheggiarono per diversi istanti nella quiete della foresta.
«Non ti avevo forse chiesto di non ridere?!» obiettò la principessa, stizzita.
«Hai ragione, scusami!» disse Jade, ricomponendosi e facendosi seria. «Ma non credevo potesse trattarsi di questo. Sai cosa provo per te. Non hai motivo di preoccuparti!»
«Non è dei tuoi sentimenti che dubito, ma delle situazioni che ci sono avverse!» spiegò la giovane.
Jade le lanciò un tiepido sorriso e si avvicinò fino a prenderle la mano. Poi, con calma rassicurante le disse:
«Kit Tanthalos, ti garantisco che non permetterei a niente e a nessuno di mettersi tra di noi! Ma non c’è nulla che ci ostacola, non temere!»
Poi, le andò più vicina, le afferrò delicatamente il viso tra le mani e, in un battito di ciglia, le loro labbra furono sul punto di sfiorarsi.
«Roarrrrr!»
Un verso, simile in tutto e per tutto ad un ruggito, scosse l’aria circostante, annunciando la presenza di un animale inferocito.
«Dicevi?!» chiese Kit, sarcastica, mentre entrambe rimasero bloccate in quella posizione per la sorpresa.
«E’ solo…» provò a replicare Jade, mentre si spostò ed estrasse la spada per fronteggiare la bestia.
«…una coincidenza, sì!» terminò la frase Kit, indispettita, imitandola ed impugnando al contempo la sua spada.
«Il verso proveniva da questa parte.» disse la spadaccina, indicando alla sua destra.
Kit annuì con il capo e si diresse insieme a lei in quella direzione, anche se la loro ricerca non durò molto perché un paio di file di alberi più in là due grandi occhi infuocati le fissavano con rabbia. L'enorme bestia comparve, emergendo dalla folta boscaglia con uno scrosciare di rami e foglie. Aveva le dimensioni di una tigre, sebbene fosse difficile ricondurla alla famiglia dei felini, il manto era ricoperto di peli fulvi di colore marrone scuro e la coda lunga e spessa roteava ritmicamente, creando una sensazione quasi ipnotica.
«Che sorpresa!» esclamò Kit, indignata per essere stata interrotta ancora una volta. «Ci mancava solo questo. Cos’è, a proposito?»
«Non ne sono sicura, ma penso si tratti di un Grodat.»
«Un cosa?!»
«Un Grodat! Me ne parlò Ballantine anni fa. E’ la prima volta che ne vedo uno, ma non credo di sbagliarmi. E’ strano perché dovrebbero essere quasi estinti. Sono animali carnivori che un tempo popolavano questi boschi.» spiegò sommariamente Jade.
«Che era carnivoro l’avevo capito da quelle fauci enormi e dalle zanne affilate!»
«Hanno un udito molto sviluppato e probabilmente è stato richiamato qui dalla mia risata di prima, mi dispiace!» si scusò.
«Non fa niente. Tanto se non era questo, sarebbe stato qualcos’altro!» sbuffò Kit. «Ora cosa dobbiamo fare con lui?»
Jade non fece nemmeno in tempo a rispondere che la belva fece due rapidi balzi e si avvicinò pericolosamente a loro, minacciosa.
«E’ troppo tardi per fuggire! Non ci resta che eliminarlo prima che lo faccia lui con noi!» convenne, con la spada sempre in posizione di difesa.
«Sono d’accordo!»
La bestia si alzò su due zampe, i suoi occhi cremisi brillavano di malvagità antica e il suo grido riecheggiò nel bosco, facendo tremare persino gli alberi più robusti. Poi, si lanciò con violenza verso le due ragazze, che, grazie alla loro abilità, riuscirono a spostarsi e ad evitare quei primi attacchi. La pelle coriacea del Grodat rifletteva i raggi del sole che filtravano nel sottobosco e quel gioco di luce lo faceva sembrare incandescente e più temibile di quanto non fosse già in realtà.
Il combattimento che ne scaturì fu feroce, con l’animale che reagì con furia ai precisi colpi di spada inferti da Kit e Jade. Con destrezza, le due guerriere si riorganizzarono e misero in atto un piano ben congegnato, attaccandolo una a destra e l’altra a sinistra. Il Grodat, ferito, rilasciò schizzi di strano sangue nero e urlò di dolore, ma non si arrese facilmente. Kit divenne il suo bersaglio e tentò di azzannarla con le sue poderose zanne, ma ancora una volta la principessa fu più abile e lo trafisse su un fianco. Altri fiotti di sangue scuro fuoriuscirono dalla creatura e lordarono la spada e gli abiti della ragazza. Con astuzia e coraggio, le due spadaccine riuscirono a coordinare i loro attacchi e a sfruttare le debolezze del Grodat. Alla fine, un colpo ben piazzato di Jade riuscì a trapassargli il cuore con la spada, facendolo cadere al suolo con un urlo straziante. La creatura emise un ultimo sospiro, poi scomparve in una nube di fumo nero.
Kit e Jade, piegate su loro stesse dalla fatica, si sorrisero a vicenda mentre cercavano di riprendere fiato dopo quel duro, quanto inatteso scontro.
«Ma… che cos’era quel fumo?» chiese Kit.
«Sono… anf… animali… legati… anf… ad antiche magie.» si sforzò di rispondere Jade.
Kit rinfoderò la spada e provò invano a pulire il sangue denso e appiccicoso del Grodat di cui era quasi ricoperta.
«Bleah! Che schifo!» esclamò, strofinandosi le mani.
Jade rise, stavolta con meno enfasi di prima, preoccupata di attirare qualche altro esemplare di quella strana specie di animali.
Il sole stava tramontando su Tir Asleen, tingendo il cielo di tonalità calde e avvolgenti.
Con un gesto lento e delicato, Jade si avvicinò a Kit e posò le labbra sulle sue. Il bacio che ne scaturì fu soffice come una carezza e caldo come il fuoco, un turbinio di emozioni che le travolse e le legò in un abbraccio intenso. Le labbra si mossero con sincronia perfetta, trasmettendo tutto l'amore che provavano l'una per l'altra.
«Hai visto che c’è sempre un momento giusto?» sussurrò Jade, separandosi brevemente da lei.
Mentre i loro sguardi tornavano ad intrecciarsi e i loro cuori battevano all'unisono, Kit sorrise e le sfiorò nuovamente le labbra con le sue.
In quell’atmosfera magica e surreale, il tempo sembrò fermarsi e il mondo intorno scomparire, lasciando spazio solo alla connessione di due anime che si erano finalmente trovate.


 
Questa storia partecipa all'iniziativa di scrittura Le 12 fatiche dello scrittore di fanfiction indetta da LadyPalma e Mati sul forum Ferisce la Penna.
Fatica #11 - Scrivi una fanfiction il cui pairing è femslash.


Colgo l'occasione per augurare a tutti una buona Pasqua!!!

 
   
 
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