Mi piace quando un fiore cresce attraverso una fessura nel cemento. E’ così dannatamente eroico.
(George Carlin)
In tutto quel grigiore,(George Carlin)
con cui l’asfalto ha colorato il suo manto,
un tenero bocciolo dal nulla è comparso.
A ridosso del muro di una casa
è nato, è cresciuto e si è fortificato,
nonostante le intemperie abbiano provato a piegarlo.
Ora è saldamente aggrappato
a quella che è divenuta la sua dimora,
difendendo il luogo con tutto se stesso.
Ha assistito silenzioso all’alternarsi delle stagioni.
Ha resistito al calore infuocato del sole estivo.
È stato avvolto dalle prime brume autunnali.
Ha cercato riparo dalle gelide nevi dell’inverno.
Finalmente è esploso in tutto il suo splendore,
fatto di colori e profumi,
grazie alle atmosfere primaverili.
La forza della gentilezza di un fiore
è tutta racchiusa in questa sua eroica vita,
affinché anche l’occhio di colui che osserva
potesse colmarsi della semplice bellezza
che emana da una creatura,
leggiadra ed eterea ma forte come roccia,
scaturita dal nulla,
dopo essersi fatta strada
fra le crepe apertesi sul selciato
lastricato delle difficoltà dell’esistenza.