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Autore: Valyna    01/04/2024    1 recensioni
Per un momento Valentino si perde nell’osservare la brillante luce blu proveniente dal tubo catodico che Vox ha come faccia, la cui luminosità aumenta appena lo nota.
Accidenti, concentrati, Val.
“Signor Valentino! Mi stavo giusto chiedendo se ci saremmo visti stasera! Sono molto felice che sia riuscito a partecipare alla fine.” Vox lo saluta amichevolmente, dandogli una pacca sulla schiena.
Ma tu guardalo. Per come è vestito Valentino, e soprattutto per quanto è corta la gonna che si è messo solo e unicamente per Vox, si sarebbe aspettato un approccio, come dire, leggermente più intimo da parte dell’altro.

Ambientata nel passato, durante uno dei primi incontri di Vox e Valentino.
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Valentino, Vox
Note: Lime, Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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“E che cazzo.”

Valentino non riesce a sopportare che il primo demone che nota in quella stanza affollata sia proprio Vox; e non solo, la cosa che lo infastidisce di più è che se questo raduno di sfigati è stato graziato dalla sua presenza è proprio grazie al suddetto demone della TV. 

Il demone falena si è sempre considerato volubile: questo aggettivo lo descriveva molto bene sia in vita, ma anche qui all’inferno è più che adatto. Per questo non riesce a sopportare il fatto che è da un po’ di tempo che non riesce a fare altro che pensare a quella maledetta faccia a forma di TV, soprattutto visto e considerato quanto lo consideri scialbo.

Si sono incontrati per caso durante uno di quegli interminabili e noiosi raduni sottobanco tra Signori Supremi alle prime armi, che erano la prova incontrovertibile che era effettivamente finito all’inferno. Vox era indubbiamente il più noioso lì dentro, mentre continuava a blaterare di uno dei più veterani tra i Signori Supremi, di come stesse mostrando dei segni di debolezza ultimamente e del fatto che dovevano agire subito per neutralizzarlo. Tutti i presenti nella stanza si stavano palesemente sfracassando i coglioni ad ascoltarlo, ma per qualche motivo nessuno, nemmeno il suo sempre sorridente fidanzato in rosso l’aveva ancora interrotto o abbandonato l’incontro. Oltretutto, Vox, non soddisfatto di essere riuscito a dire in tre ore ciò che poteva essere riassunto in circa dieci minuti, aveva pensato bene di avvicinarlo in privato dopo tutta quella manfrina. A quanto pare, la debolezza del Signore Supremo di cui aveva estensivamente parlato in precedenza era una delle nuove ragazze del bordello che gestiva. Ma tu guarda che fortuna. Tutta la faccenda era così poco interessante per Valentino, che non aveva assolutamente idea di quale fosse la ragazza coinvolta; la questione era semplicemente così noiosa da sfuggire completamente al suo radar. In ogni caso, Vox era comunque un Signore Supremo decentemente forte e soprattutto aveva dalla sua parte il vantaggio di esserlo da più tempo di lui. Nonostante in passato era riuscito a scamparsela ignorando ogni sua pubblica richiesta di collaborazione, non gli avrebbe giovato opporsi a una proposta fatta in maniera così diretta. Dopotutto, c’era un motivo per cui era riuscito a diventare un Signore Supremo dopo così poco tempo di permanenza in quell’inferno di posto. Il suo modus operandi prevedeva la sottomissione dei poveri sfigati che osavano infastidirlo scopandoli per bene, e Valentino era sicuro che, a una certa, anche per Vox sarebbe finita così. Per il momento l’avrebbe assecondato, ma appena abbassata la guardia e con l’aiuto della sua pozione sarebbe finalmente riuscito a zittirlo per bene. Se tramite un coltello conficcato in gola o semplicemente con il cazzo non era importante.

Dopo un intenso minuto di contemplazione sul da farsi, Valentino decide che la fissazione per Vox è data soltanto dalla sua sete di potere, che conta di saziare quella sera stessa. L’ultimo tassello per completare il piano prevedeva soltanto l’allontanare quel fastidioso demone in rosso da Vox. Guarda per un istante i due drink che tiene in mano e sorride tra se e se, pregustandosi già la vittoria. Ah, la crudele ironia del fatto che sarebbe stato Vox stesso a segnare la sua fine una volta finito sotto l’effetto della pozione con la quale aveva drogato i due drink. Come potrebbe chiamarla? Ah, si, pozione d’amore suona proprio bene…

“Signor Vox! Ma che sorpresa!” Valentino prova ad attirare l’attenzione del demone della televisione alzando il tono della voce. È decisamente molto offeso dal fatto che non sia già stato notato (di solito nell’esatto momento in cui entra in una stanza i presenti si girano immediatamente dalla sua parte), ma visto come Vox sembra pendere dalle labbra di quel fastidioso demone della radio in rosso forse c’era da aspettarselo. Sorprendentemente, la sua voce basta a far girare i due demoni immediatamente verso di lui e per un momento Valentino si perde nell’osservare la brillante luce blu proveniente dal tubo catodico che Vox ha come faccia, la cui luminosità aumenta appena lo nota.

Accidenti, concentrati, Val.

“Signor Valentino! Mi stavo giusto chiedendo se ci saremmo visti stasera! Sono molto felice che sia riuscito a partecipare alla fine.” Vox lo saluta amichevolmente, dandogli una pacca sulla schiena.

Ma tu guardalo. Per come è vestito Valentino, e soprattutto per quanto è corta la gonna che si è messo solo e unicamente per Vox, si sarebbe aspettato un approccio, come dire, leggermente più intimo da parte dell’altro. Si chiede se la sua storia con il demone della radio sia esclusivamente monogama e se quando sono a letto insieme facciano solamente la posizione del missionario rigorosamente a luci spente. Il pensiero gli fa venire da ridere ma cerca di trattenersi per mantenere un minimo di apparenza.

“Stavo giusto per raccontare ad Alastor come abbiamo letteralmente fatto a pezzi quello stronzo di merda.” Vox si gira verso il demone della radio per attirare la sua attenzione e Valentino non ha bisogno di guardarlo in faccia per sapere che avrà sicuramente un’espressione patetica stampata su quello schermo. È proprio un bugiardo, ma se fino a due minuti fa stava ad ascoltare ogni parola che il demone in rosso pronunciava come se fossero la cosa più interessante dell’inferno. Quando il demone della televisione si gira nuovamente verso Valentino, si sorprende di leggere nella sua espressione qualcosa di simile a rabbia, mista a eccitazione, o forse intensa soddisfazione. Non è che sia molto bravo a distinguerle, soprattutto le ultime due. 

“Ah, devi raccontarglielo, signor Valentino! Quello sfigato si stava facendo una del tuo bordello quando siamo entrati e l’abbiamo fatto secco. Cazzo, gli sta proprio bene dopo che aveva osato opporsi a noi. Abbiamo lanciato in ogni angolo della stanza uno dei suoi arti e, merda che ridere, gli abbiamo appeso il cazzo al muro. Alla fine è riuscito a raccattare quasi tutto tranne quel misero pezzo di carne che usava per scopare, penso proprio che non lo rivedremo in giro per un bel po'!”

Valentino non può fare a meno di ridere al racconto dell’altro. È vero che lo sta facendo solo per fare piacere a Vox, ma anche il fatto che il demone della TV abbia chiesto a Valentino di raccontare la storia e alla fine abbia finito per spiattellarla tutta lui per quanto era preso bene lo diverte molto. E in ogni caso, se proprio deve essere sincero, se l’è proprio spassata a fare a pezzi quello stronzo insieme. Pensava che Vox fosse un po’ una fighetta che non volesse sporcarsi le mani, ma quando l’ha visto bello sporco di sangue da testa a piedi dopo aver staccato le braccia, le gambe e il cazzo di quel Signore Supremo, con un pezzo di carne che gli scivolava da un lato dello schermo gli ha fatto un po’ battere il cuore. Beh, effettivamente doveva ammettere che era uno spettacolo decisamente sexy e che per un momento aveva ponderato l’idea di saltargli addosso.

“Al, ci dovevi proprio essere, che spettacolo ti sei perso.”

Vox sta ancora ridendo quando passa una mano su una spalla del demone in rosso. È in quel momento che Valentino nota un dettaglio molto strano. Non ha proprio la vista migliore di tutto l’inferno, anzi, ma nonostante questo pensa di essere abituato a giudicare le reazioni della gente intorno a lui, anche per via del suo lavoro nel quale deve riuscire a capire quali sono i gusti di un cliente dopo solo pochi minuti di conversazione. È per questo che è abbastanza sicuro che il demone della radio si irrigidisca visibilmente mentre Vox gli accarezza la spalla. E non è tutto. Vox nota immediatamente la sua reazione e ritira subito la mano, che gli rimane a mezz’aria in maniera insolita. Questa bizzarra interazione dura per pochissimo e Vox è molto veloce a riprendere il controllo della situazione.

Ma come? Ma non stavano insieme? È stato tutto un clamoroso viaggio mentale di Valentino? Eppure Vox è talmente ossessionato da quello sfigato sorridente che non ha smesso nemmeno un secondo di parlare di lui durante la loro missione di qualche giorno fa. 

Ma certo! Forse hanno litigato e Vox sta cercando di farsi perdonare, sono cose che succedono spesso alle coppie monogame. Valentino si arrovella per cercare una soluzione a questo dilemma che lo affligge. Chissà chi è dei due che lo butta all’altro, oltretutto. Ha sempre pensato che fosse lo sfigato della radio, visto come Vox gli gira intorno con aria sognante, ma se alla fin fine fosse invece proprio Vox quello che sta sopra? Questo viaggio mentale lo sta iniziando a eccitare un po’ troppo per i suoi gusti. Di solito per lui il sesso è sia piacere, ma anche lavoro, in quanto, per via dei suoi poteri, lo usa anche come modo per ottenere controllo sulle sue vittime ma, se proprio dovesse esprimere una preferenza personale, gli è sempre piaciuto essere la parte ricevente. Non che importasse molto in questo caso, visto che Valentino doveva dimostrare a Vox chi era il più forte tra loro. 

“Ehhhm, comunque…” La voce di Vox tremola, forse ancora per via di quel che è accaduto prima. “La prossima volta, se vuoi, potresti venire con noi, che ne pensi?”

“Se l’affare si rivelerà essere almeno un discreto intrattenimento, sarò di sicuro dei vostri.” Il demone rosso rotea il microfono che tiene in mano e Valentino coglie l’occasione per guardarlo meglio. Deve dire che, la prima volta, non aveva capito subito che era un microfono. Da quest’angolo e con la sua vista tremenda, quel coso sembra proprio un dildo. A questo punto, si potrebbe tranquillamente concludere che il demone della radio lo usi su di Vox. L’immagine mentale che si forma nella mente di Valentino rischia di farlo ridere di nuovo. 

“Nonostante questo, temo di non essere un grande fan dei tuoi spettacoli sanguinolenti, mio caro. Sai, nei miei podcast radiofonici, mi piace far sentire solo le urla delle mie vittime perché così chi li ascolta non saprà mai veramente cosa sta succedendo, ed è proprio questo il bello. Il tuo modo di fare così… grafico, d’altro canto, porta via praticamente tutto il divertimento.” 

E dai, ma che pisciasotto. Bel modo di rovinare una storia così. Valentino pensa proprio che stasera qualcuno non infilerà nè quel microfono nè il cazzo da nessuna parte. 

Ah, giusto! Quel compito spetterebbe a lui per oggi, effettivamente.

Cerca di reintrodursi nella conversazione, appena Vox finisce di dare ragione alle dure parole dell’altro, un po’ affranto.

“Forza e coraggio, signor Vox. Sono sicuro che qui all’inferno ci sarà sicuramente altra gente con i suoi stessi gusti.” Inclina leggermente la testa e gli fa un occhiolino ammiccante, mentre gli porge uno dei due bicchieri che ha in mano. “Le ho portato un drink per celebrare la nostra vittoria.”

“Oh, ma non doveva.” Vox si avvicina per prendere il bicchiere e, nel mentre che il demone falena sta festeggiando internamente il suo essere geniale, fa una cosa molto stupida e inutile. Il demone della televisione prende la mano di Valentino nella sua, la stessa che prima gli aveva porto il bicchiere, e la porta vicino al suo schermo. Il demone più alto si distrae ancora nel guardare quanto sia bello e luminoso quello schermo e non si accorge subito della lieve scossa elettrica che gli pervade piacevolmente le dita, prima di effettivamente sentire che Vox ha posato le labbra su di esse. Il demone della televisione lo guarda negli occhi, la sua mano ancora vicino allo schermo.

“La ringrazio, signor Valentino.” Queste parole sussurrate, unite alle lievi scariche elettriche dovute alla vicinanza allo schermo a tubo catodico, non migliorano certo la situazione.

Ma è completamente fuori di melone? Che cazzo di strano giochetto perverso è questo? Ah si aspetta, forse quei due sono una di quelle coppie monogame a cui piace fare dei finti giochetti di corna e simili. Valentino vorrebbe cercare di capire che reazione tutto ciò sta scatenando nel demone rosso, ma quella intensa luce blu è così… bella e magnetica… non riesce veramente a distogliere lo sguardo. In ogni caso, dovrebbe andare tutto per il meglio una volta che Vox berrà quella maledetta pozione. E poi chissene frega di quel che sta pensando il demone della radio. 

Valentino si lascia andare una risatina che non sapeva di star trattenendo: Vox dovrebbe essere grato che sia sono in pubblico che di fronte al suo fidanzato, altrimenti gli avrebbe ficcato la lingua in gola così tanto da strozzarlo.

“Ma dai, se quello che i miei occhi vedono non è la mia carissima amica Rosie! Sei la gemma più bella in mezzo a tutta questa gente!” La caratteristica voce del demone della radio lo distoglie per un momento dai suoi pensieri.

“Vox, mio carissimo Vox, se mi puoi scusare, ti lascio in compagnia del tuo altissimo amico visto che vedo che vi state divertendo un sacco. Ci si becca dopo!”

Ed ecco che scompare tra la folla, mentre saluta di sfuggita Vox con la mano. Valentino ha bisogno di un momento per processare tutti gli eventi, visto che non è proprio il demone più veloce dell’inferno in queste situazioni, specialmente non dopo essere stato distratto in quel modo. 

Aspetta un momento, il demone della radio li ha veramente lasciati da soli? Wow, non pensava che il piano potesse andare così alla grande con il minimo sforzo da parte sua. 

“No, cazzo, Alastor, aspetta! Devo ancora parlarti di– Maledizione, se n’è già andato.”

“Dove sta andando, signor Vox?” Prima che possa rendersene conto, Valentino si ritrova a tirare la manica della giacca dell’altro. “Pensavo che dovessimo passare una piacevole serata in compagnia.”

Fa un’espressione imbronciata, ma subito dopo segue una risata.

“Ha ragione.” Vox schiocca la lingua e si gira di nuovo verso Valentino, guardandolo dal basso. “Mi spiace, sono stato terribilmente maleducato, è solo che ogni tanto faccio fatica a stare dietro ad Al. Sicuramente avrò modo di parlare con lui dopo. Dove eravamo rimasti? Ah, si il nostro brindisi.”

“Alla nostra vittoria?” Valentino solleva il bicchiere e lo porta vicino a quello dell’altro.

“Alla nostra vittoria.”

Valentino non toglie gli occhi di dosso da Vox finché non ha bevuto anche l’ultima goccia da quel maledetto bicchiere, soffermandosi forse un po’ troppo sulla goccia che gli scende da un lato della bocca. Pensa proprio che vorrebbe leccarla, ma è anche sicuro che, per questo e altro, avrà tutto il tempo del mondo più tardi. 

 

***

 

Valentino non si considera in grado di elaborare piani molto complessi; non pensa di essere particolarmente intelligente, ma nemmeno completamente stupido. Sicuramente più sveglio della media. Nonostante ciò, dopo aver ascoltato Vox parlare di cinque argomenti diversi nella stessa frase, partendo dallo spalare merda sugli altri Signori Supremi che non sopportava, andando poi sugli squali e su come aveva in mente di integrare delle nuove tecnologie su di essi, finendo per raccontare di come aveva intenzione di cambiare il modello della sua faccia-televisione a uno più recente, Valentino si chiede se veramente il piano di usare la sua pozione d’amore sia stato effettivamente geniale. Forse la pozione non ha funzionato? Sarebbe la prima volta, e pensava di non averne ancora tante altre rimaste da vivere durante la sua permanenza nell’aldilà.

A una certa, si accorge che lo sguardo di Vox si sofferma un po' troppo sulle gambe che ha volontariamente lasciato scoperte e inizia a rilassarsi. È quando Vox inizia ad accarezzargli le cosce, facendo arrivare senza vergogna i suoi artigli un po' troppo in su, che Valentino decide che forse è il momento di spostarsi in un luogo più appartato. Bastano poche parole sussurrate all'orecchio di Vox, e in un attimo sono fuori da quella stanza piena di sfigati; non appena raggiungono uno dei corridoi più lontani dalla sala principale, Vox non perde tempo nel togliersi la giacca e spingere Valentino contro al muro.

Il demone falena rimane sorpreso dall'altro per la seconda volta nella serata, che, nonostante sia di statura molto più minuta, riesce comunque a intrappolarlo tra lui e il muro, venendo ricompensato da uno squittio divertito.

“Signor Vox, mi duole informarla che è caduto nella mia trappola con tutte le scarpe.”

Valentino ghigna soddisfatto mentre tiene fermo Vox con due delle sue braccia, cingendolo dalla schiena. Con l'altra rimasta libera gli accarezza la zona dello schermo dove pensa ci possa essere il mento di Vox. Se avesse avuto una faccia più umanoide, avrebbe potuto anche prenderlo per il mento e sollevarlo leggermente, una mossa che è sempre stata infallibile nell’eccitare ma al contempo spaventare le sue vittime, ma, vabè, in qualche modo riuscirà ad arrangiarsi anche così. Tutte queste congetture vengono mandate in fumo nel momento in cui Vox lo prende per il polso e lo blocca contro il muro, facendogli assumere una strana posizione per via delle loro altezze sbilanciate.

“Wow, complimenti, devo ammettere che mi eccita quando le mie prede si dimenano, ne rende la cattura ancora più gustosa. Purtroppo per lei, la pozione dovrebbe fare effetto proprio da un momento all’altro quindi c'è poco che lei possa fare, mio caro signor Vox.”

Di solito questo è il momento in cui le sue vittime capiscono di essere spacciate: alcune si arrendono al loro destino e cercano di trarne perlomeno un minimo di piacere carnale, mentre ci sono delle altre che, in preda al terrore, scoppiano in un pianto incontrollabile. A Vox però non succede nulla di tutto questo: è chiaramente sorpreso dalle parole di Valentino, ma non sembra particolarmente spaventato o colpito.

“Di che pozione sta parlando?” Lo guarda con un'espressione dubbiosa. “Aspetti un attimo, non vorrà dirmi che…” Vox porta una mano al suo schermo prima di scoppiare in una sonora risata.

“Non mi avrà mica avvelenato il drink? Mi spiace darle questa notizia, ma siamo già morti e le uniche armi che possono ucciderci sono quelle degli angeli. Non penso che tutto ciò possa finire bene nella maniera che si aspetta.”

Adesso lo stronzo aveva un ghigno del cazzo stampato su ogni singolo pixel di quello schermo ingombrante. In altre circostanze, avrebbe anche potuto trovare tutta questa situazione eccitante, ma al momento gli faceva solo perdere ulteriormente le staffe. Non vedeva l'ora di togliergli quella stupida espressione da quello stupido schermo.

“Non è veleno, ovviamente. Per chi mi ha preso? Può pensarlo come se le avessi drogato il drink con un potente afrodisiaco. Non si è sentito strano dopo averlo bevuto? Da che mi ha salutato con una pacca sulla spalla da pudico sfigato, per poco non mi metteva direttamente le mani nelle mutande davanti a tutti!” 

Nonostante queste parole, l’altro demone sembrava tutto tranne che spaventato.

“Non trova strano che il calmo e calcolatore Vox decida di appartarsi da solo con un altro Signore Supremo? Mi sembra una mossa un po’ azzardata.” Valentino prova a rincarare la dose, sorridendo quando l’altro inizia a dare segni di capire effettivamente in che situazione si è cacciato. 

Ah ecco, ora ci siamo. Adesso deve togliere di mezzo quei pantaloni e può finalmente farselo per ben–

“Adesso capisco! Ecco perché è tutta la sera che non posso fare a meno di pensare a quanto volessi sbatterla al muro. Cazzo, grazie a questa roba che mi ha dato sono riuscito a  farlo per davvero!”

Vox sembra effettivamente molto soddisfatto di questa rivelazione, quasi scadendo nel ridicolo. 

“Porca merda, signor Valentino, questa pozione è una figata pazzesca! Direi che è proprio giunto il momento di iniziare a fare affari insieme in maniera ufficiale, sono veramente interessato a una collaborazione con lei!”

Basta un istante, e una leggera pressione a livello delle spalle, e Valentino si ritrova a pochi centimetri dalla faccia di Vox. Rimane immobile e a bocca aperta, intento a fissare la luce brillantissima che fuoriesce dallo schermo del demone della televisione; pensa che è talmente bella che non gli importerebbe di rimanere a guardarla per l’intera serata, o il giorno dopo, o quello dopo ancora… 

“Ma prima di tutto ciò…”

L’ultima cosa che il demone falena riesce a registrare è quel ghigno di merda stampato nello schermo di Vox, il quale senza ulteriore indugio inizia a baciarlo intensamente. Valentino non si è mai considerato un romantico, e di certo non si aspettava che il suo primo bacio con Vox sarebbe stato dolce. Oltretutto, perché mai dovrebbe importagli qualcosa di come rendere speciale il loro primo bacio? Nonostante questo, se dovesse cercare delle parole per descrivere il suo modo di baciare, sarebbero sicuramente estremo ed esigente. Valentino può vantarsi di aver avuto un sacco di amanti, sia nella sua vita mortale, che nella sua vita all’inferno, ma non riesce a capacitarsi del fatto che fa fatica a trovare nei suoi ricordi qualcun’altro che l’abbia baciato con lo stesso trasporto di Vox. Probabilmente è qualcosa collegato agli effetti della sua pozione, è l’unica spiegazione.

“Cazzo, Val– volevo dire, signor Valentino, ho voluto farlo dal momento in cui ha conficcato quel chiodo nel cazzo di quel dannato Signore Supremo in quella merda di bordello.”

Incredibile come dopo una pomiciata abbia completamente cambiato registro linguistico. La cosa divertente è che per qualche motivo sta ancora continuando a dargli del lei. 

“Abbiamo già molto in comune, signor Vox.” Valentino se la ride, mentre continua a fissare beato quell’intensa luce blu, mentre senza pensarci allarga le gambe per permettere all’altro demone di avvicinarsi a lui. È quando lo sente spingergli i fianchi contro che si rende conto che forse il piano non stava andando esattamente come aveva immaginato.

Vabè, fanculo il piano. Anche se alla fine era Vox a buttarlo al demone della radio, a lui andava bene lo stesso. Non riuscendo a distogliere lo sguardo dalla luce blu, si rende conto distrattamente che Vox si è fissato in un punto in basso tra loro due, probabilmente proprio in mezzo alle gambe di Valentino.

“Porca merda…” Sembra che per un minuto buono, il demone della TV abbia perso l’uso della parola.

“Queste cazzo di calze sono oscene… ce le aveva su anche quando siamo andati da quello stronzo al bordello? Porca puttana, che spettacolo mi sono perso.”

Valentino non riesce a trattenere un gemito quando Vox si avvicina per baciarlo di nuovo. Ma come è possibile che questo sia un milione di volte meglio dell’altro? Per la foga, muove i fianchi involontariamente, mentre Vox lo tiene fermo con le mani. Da quando è così forte? Ora che ci pensa, effettivamente era riuscito a cavarsela niente male quando aveva fulminato in un colpo solo tutti gli scagnozzi di quel Signore Supremo, ma chi avrebbe mai pensato che–

“Che spettacolo sarebbe stato strappare via queste calze davanti a tutti i suoi seguaci. Avrei voluto guardarli a uno a uno negli occhi mentre mi scopavo il loro capo sul pavimento, chissà che faccia da deficienti avrebbero fatto. Qualcosa mi dice che non le sarebbe affatto dispiaciuto, o mi sbaglio?”

Porca puttana, ci sa fare con le parole. Valentino gli guarda per un attimo le braccia, ma da quando si è tirato su le maniche? Sembrava così mingherlino da fuori, ma visto da qui…

“Cazzo, si che mi sarebbe piaciuto, Vox.” Valentino riesce a spiccicare solo questo con il respiro affannato che si ritrova.

“Oh, Val– voglio dire, signor Valentino–”

“Ma porca puttana, Vox! Mi hai infilato la lingua in gola per ben due volte, la vuoi smettere di darmi del lei? Chiamami Val e falla finita. Non mi dire che fai così anche con quel tuo fidanzato radiofonico.”

Vox sembra perdere il segnale per un istante a quelle parole, per poi rivolgere uno sguardo sorpreso al demone falena.

“Di che fidanzato stiamo parlando?”

Valentino si sta decisamente alterando. A che giochetto sta giocando?

“Sto parlando del tuo fidanzato. Non stai con il demone della radio? All’inizio pensavo che fosse lui quello che stava sopra, poi quando mi sei saltato addosso poco fa mi hai fatto cambiare idea, ma se esce fuori che alla fine sei soltanto un povero sfigato che non sa dove infilarlo, giuro su Satana che–”

Valentino si ferma appena sente che la presa sulle sue gambe si fa più forte.

“Aspetta, dolcezza, frena un attimo. Che stai dicendo? Io e Al, insieme? Oh.” Si ferma per un momento, completamente assorto nei suoi pensieri.

“No. No! No no no, assolutamente no. Voglio dire, Al non mi sembra minimamente interessato a me da quel punto di vista, insomma, non sembra proprio interessato in generale, o forse non è interessato a me e basta, senti non lo so. Non ci ho mai nemmeno provato con lui. Voglio dire, a combattere è fortissimo ed è chiaramente qualcuno che vuoi avere dalla tua parte in questo cazzo di inferno, e, per Satana, è anche impossibile capire che cosa gli passa per la testa la maggior parte delle volte, ma ci credi? Ho provato più e più volte a proporgli un’alleanza, a chiedergli di sconfiggere qualche Signore Supremo insieme, ma ha sempre cercato di sviare. Non so, forse in passato ha avuto qualche brutta esperienza con dei contratti, non ne ho sinceramente idea. Fatto sta che a volte, o a dirla tutta, più spesso di quanto immaginassi, le nostre rispettive idee non sono, come dire, sulla stessa lunghezza d’onda? Sai, anche stasera, volevo chiedergli di andare a mettere al suo posto quello stronzo che ora si crede il padrone del distretto Apocalisse, ah a proposito, volevo parlarne anche con te! Ma prima che potessi anche solo fargli una proposta, Al ha cominciato a cambiare discorso, a parlare d’altro, e poi sei arrivato tu e…”

Se l’avesse lasciato fare, il demone della televisione avrebbe continuato a blaterare per molto tempo ancora, ma la sonora risata di Valentino lo interrompe prematuramente. 

“Aspetta un attimo, ma che ti ridi?” Vox sembra avere un tono leggermente arrabbiato, o forse leggermente offeso.

“Scusa ma questa situazione è così dannatamente divertente, tutto qua. Mhh, quindi se non state insieme e non usa quel suo dildo che si porta sempre dietro su di te, che cazzo ci fa? Ah, ma certo! È un piccolo egoista e quindi lo usa per divertirsi da solo…”

“No un attimo. Non ti seguo, ma di che dildo stai parlando…” Vox inclina lo schermo, di nuovo intento a cercare di decifrare le parole dell’altro. Poi, all’improvviso, ha una rivelazione e Valentino sente una distante musichetta, simile a quella dei varietà quando il concorrente dà la risposta giusta. 

“Non ci credo, non dirmi che…” Vox si porta una mano alla bocca, cercando di reprimere una risata, nonostante lui e Valentino siano gli unici due nel raggio di cento metri. 

“Merda, ora che mi ci fai pensare, effettivamente quel microfono che si porta sempre dietro assomiglia un po’ a un dildo. Oh, signor Valentino, no volevo dire, signor Val–”

Si ferma per un momento e sospira. Non è che se l’è presa perché Valentino ha preso per il culo un suo amico?

“Mi fai impazzire quando fai così.”

Vox si avvicina per baciarlo di nuovo e questa volta l’altro demone reciproca con altrettanta forza. 

“Adesso non riuscirò più a vederlo allo stesso modo, santo cielo. Porca merda.” Vox ricomincia a ridere, cercando di coprirsi di nuovo la bocca con la mano.

“Per Satana, se lo sapesse Al si incazzerebbe da morire.”

“Un motivo in più per sfotterlo, non credi?”

“Hai ragione, la tentazione è forte ma… non vuoi vederlo quando è veramente arrabbiato. Ti ho già detto che è molto forte, a dispetto di quel che mostra. Facciamo così… sarà il nostro piccolo segreto, che ne dici?”

Il demone della televisione accarezza il viso dell’altro e lo bacia di nuovo.

“Se me lo chiedi così gentilmente non posso rifiutare.” Valentino si era sempre chiesto come sarebbe stato baciare Vox, e deve ammettere che è addirittura meglio di quanto immaginasse: le piccole scariche elettriche che rilascia nel mentre sono un’aggiunta molto piacevole. 

“Senti questa,” Vox lo guarda con un’espressione molto soddisfatta, come se avesse appena avuto un’idea geniale. “Visto che ti piaceva così tanto l’idea di me e Al insieme, che ne pensi che facciamo finta che lo sto tradendo con te?”

Valentino sorride nel vederlo così preso dalla situazione.

“Vediamo un po’…” Si porta una delle mani al mento, assumendo un’espressione pensierosa. “Direi che avremo molto tempo nei nostri incontri futuri per mettere in atto queste tue adorabili fantasie perverse. Per ora, fammi vedere quanto sei bravo a scoparmi  mentre sei sotto l’effetto della mia pozione.”

 

***

 

“Non pensi che dovremmo tornare di là, prima o poi? O vuoi farlo ancora un’altra volta?” Valentino si stropiccia le ali, cercando di ricomporsi, mentre da’ un leggero colpetto sull’angolo dello schermo di Vox. Deve dire di essere rimasto piacevolmente sorpreso da quanto quello che inizialmente pensava essere un demone noioso e scialbo, fosse in realtà qualcuno di così compatibile con lui da quel punto di vista. “Come ti sembro?”

Vox lo guarda mentre fa un giro su se stesso, ancora con la mente un po’ annebbiata dal post orgasmo. “Hmm, sembri… soddisfatto?”

Alla risata genuina dell’altro, lo schermo di Vox si illumina di più e passano qualche minuto così, a guardarsi, nessuno dei due con la forza mentale di uscire da quella strana trance.

“Che c’è?” Vox è il primo a rompere il silenzio.

“Che c’è?” Valentino gli ripete la stessa domanda di rimando, ancora un po’ imbambolato dalla luminosità dello schermo. “E’ la luce del tuo schermo. Cazzo, rimarrei a guardarla per sempre.”

“Immaginavo fosse una cosa del genere.” Vox sogghigna un pochino, mentre gli dà’ un lieve pizzicotto sulla guancia. “Ma mi piace quando mi guardi così, quindi forse qualche volta potrei aver alzato la luminosità di proposito.”

Valentino, di tutta risposta, fa una smorfia infastidita, ma non si allontana.

“Sai cosa?” Vox si alza in piedi, rimettendosi la giacca. “Ora che torniamo di là, potremmo chiedere a qualcuno di quegli sfigati di farci una foto ricordo. Per celebrare questa nostra speciale collaborazione d’affari.”

Valentino si stiracchia e fa scivolare una mano sulla schiena dell’altro demone, tirandolo a sé.

“Volentieri. Ah, prima che mi dimentichi: poco fa, stavi parlando di un certo stronzo che fa lo sborone al distretto Apocalisse. Quando andiamo a fargli il culo?”

“Ti va la prossima settimana? Sei libero?”

“Se me lo chiedi tu, certamente.”


Note dell'autore: Eccomi qua con un altro esperimento di liberissima traduzione delle fanfiction che scrivo in inglese e che provo a riportare in italiano. Come ho già fatto in precedenza, ho auto censurato pesantemente la mia storia originale, che è comunque reperibile su AO3 in lingua inglese, perché le scene di sesso in italiano non ce la posso fare mai a descriverle senza sentirmi cringe. In ogni caso, se vi va, vi invito a leggere la sua versione integrale perché ci sono interazioni interessanti tra i due anche e soprattutto mentre lo fanno; ho cercato di fare una sorta di decoupage per mantenere comunque i punti salienti della storia anche eliminando completamente la scena di sesso, ma non sono riuscita a tenere tutto tutto. Per il resto, adoro scrivere con la terza persona non onniscente, è stato super divertente parlare dei mega viaggioni che si fa Valentino quando vede Vox e Alastor! Parlando di Alastor, dice due parole in croce, ma quanto è stato DIFFICILE scrivere le due frasi che ha detto, avevo sempre paura di farlo troppo antipatico, mentre nel canon è semplicemente sassy. Oltretutto, sono sempre in dubbio su che rating mettere, o se sto descrivendo roba troppo volgare (però anche nella traduzione ufficiale italiana di Hazbin Hotel dicono una parolaccia ogni due parole), che fatica... Fatemi sapere cosa ne pensate!
- V.
  
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