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Autore: Raphaelgirl87    03/04/2024    0 recensioni
Secondo uovo della challenge Uova di Pasqua del gruppo Non solo Sherlock di Facebook: Prompt di Rossella M. (grazie!🥰) : Ungherese- Buco nell' acqua - domiciliari
Un prompt che mi ha intrigato moltissimo e mi ha permesso di dare un ideale continuazione al primo ovetto....in questo si scopre che la bravata di Raf successa nella prima storia può addirittura aiutare la polizia a mettere nel sacco un famoso criminale....ma i suoi fratelli accetteranno di mettere la vita del focoso fratello ancora a rischio?
Genere: Azione, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello, Splinter
Note: Movieverse, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Leo?"

"Uhm, dimmi, Raf?"

Era l ora del tramonto a NYC, quando i due fratelli tartaruga blu e rosso stavano seduti su un piccolo muretto di pietra in prossimità della pista di skate a Mutant Town, il quartiere dedicato ai mutanti vicino a Brooklyn dove vivevano, dove i loro piccoli fratellini Donnie e Micky si stavano sfidando a colpi di evoluzioni sullo skate appunto con Jimbo, il fratello di Lisa ergo la ragazza di Raf, con due cartoni di pizza posati poco distante da loro e una lattina di coca a testa. Era un momento spensierato, uno di quei momenti dove i fratelli Hamato potevano anche prendersi il lusso di non essere guerrieri ninja in missione, ma di essere semplici adolescenti intenti in una classica attività da adolescenti come sfidarsi sullo skate ascoltando musica da una cassa bluetooth portata proprio da Donnie, il loro fratello ipertecnologico, poco distante dalla pista.

"Grazie di avermi dato fiducia, fratello...." disse la tartaruga rossa al fratello maggiore, non potendo nascondere una punta di riconoscenza e gratitudine nelle voce.

"Grazie a te di non essere morto stavolta.... E di avermi ascoltato....." Gli rispose il leader blu sorridendo.

Una conversazione apparentemente normale tra fratelli, ma che, alla luce degli eventi di una settimana prima, solo Leo e Raf sapevano quanto fosse significativa per entrambi.

Solo sette giorni prima, infatti, Raf aveva fatto una bravata, una delle tante che faceva da brava testa calda e impulsiva quale fosse.... Non fosse che a questo giro aveva veramente rischiato di morire e lasciare per sempre la sua famiglia, in quanto aveva deciso, per fare si che i suoi fratelli non venissero feriti, di sfidare da solo un gruppo di ninja bot del loro acerrimo nemico, Shredder.... Già prima i rapporti erano tesi tra loro, da quando avevano iniziato a stanare le sedi del clan del Piede capitanato da lui in giro per il mondo, l ira del loro nemico nei loro confronti si era accesa in maniera sempre più devastante....lo sapevano bene, il suo unico obiettivo ora era semplicemente uno.

Farli fuori.

E con Raf, una settimana fa appunto, c erano andati vicini....durante il combattimento, uno di quei ninja lo aveva trapassato con la sua katana affilata.... Solo per fortuna, benedizione dei Kami, non sapevano neanche loro come definirla, il loro corpulento e irruento fratello non era morto dissanguato, li davanti ai loro occhi e a quelli dei loro più cari amici,Casey e April, li in quel vicolo maledetto di Brooklyn dove si era svolto l agguato.... Il ninja rosso infatti era miracolosamente sopravvissuto, cavandosela con molte lavate di capo, parecchi punti di sutura e parecchie trasfusioni di sangue.

Tuttavia, dopo qualche giorno, l Ispettore Vincent, capo del NYPD, aveva convocato i fratelli Hamato con urgenza nel suo ufficio....Con loro grande sorpresa, la bravata di Raf era stata incredibilmente proficua, in quanto aveva scoperchiato un vaso di Pandora notevole.

A quanto pareva infatti, l attacco a sorpresa che era quasi costato la vita del ninja rosso era giunto alle orecchie del nuovo capo dei Dragoni, una banda di malavitosi alleati proprio di Shredder.

Questo capo non aveva un nome e un cognome.preciso, si faceva chiamare l Ungherese.

Un tipo subdolo e sospetto, riuscito a evadere da una breve condanna ai domiciliari per reati minori, viaggiando per l America usando diversi falsi nomi e diverse identità, rendendo perciò veramente difficile la sua cattura definìtiva.

Il sospetto principale era che il tal malavitoso fosse dentro un grosso traffico di spaccio di droga e probabilmente addirittura colpevole di qualche omicidio.... Ad ogni modo, parve che questo Ungherese avesse messo gli occhi addosso proprio sul loro Raffaello.

Come si può ben intuire, un mutante geneticamente modificato, col corpo forzuto e modellato da ore e ore di allenamento intensivo, abilissimo nel combattimento corpo a corpo, sopravvissuto a un attacco del Piede....era un bocconcino troppo gustoso per non approfittarne.

Questo poteva giocare a favore del NYPD nella cattura del delinquente in questione, se.... Se solo Raf avesse accettato una missione sotto copertura.

In breve: col supporto della polizia e dei fratelli, che avrebbero tenuto sotto controllo tutto da lontano, Raf avrebbe dovuto incontrare l Ungherese e riuscire a farlo confessare definitivamente i suoi crimini.... Sicuramente il criminale aveva piacere di offrigli un alleanza, non avrebbe sicuramente sospettato di niente.

E a onor del vero,il ninja rosso avrebbe anche accettato subito, non fosse che si trovò fulminato da tre paia di occhi che lo guardarono da tre visi sbiancati all istante davanti a quella proposta.

I visi dei suoi fratelli.

Davanti a quella scena, l ispettore capo parlò ai quattro ninja con dolcezza

"Ragazzi.....so benissimo cosa vi è successo.... E lo capisco se vorrete dirmi di no.... È una missione difficile, il rischio che possa essere un buco nell'acqua è altissimo..... Prendetevi questa giornata per parlarne con calma....Mi farete sapere entro domani.... sappiate solo che non è una costrizione..... E non cambia il rapporto di collaborazione lavorativa che abbiamo se mi direte di no, questo assolutamente....."

E cosi dicendo, Rebecca Vincent congedò i ragazzi che lasciarono la stazione di polizia lentamente, con la testa e il cuore appesantito.

La discussione che si generò nel covo tra i fratelli ninja e Splinter, loro maestro e padre adottivo, in merito alla decisione da prendere fu tra le più intense e concitate che ci furono mai in quella famiglia.

Le voci si accavallavano, i pareri si scontravano, non si trovava un accordo in nessuna maniera.

Fondamentalmente le fazioni che si erano create erano due: 

Da un lato Raf che non avrebbe avuto nessun problema ad accettare la missione.

Dall altro la sua famiglia completamente in disaccordo.

Un colpo basso per la tartaruga rossa che, dopo molte giustificazioni inutili da parte di tutti loro, finalmente riuscì a sputare fuori una frase che era da un po' che gli girava nel cuore e non gli dava pace

"Fratelli, non vi fidate più di me? Leo ....tu, come leader, guardami.....non ti fidi più di me?"

Fu in quel momento che calò il silenzio nel covo. Un silenzio che fece molto male al cuore del ninja rosso. In cuor suo, infatti, Raf sapeva bene di aver fatto una cazzata. E anche bella grossa. Ma da lì a perdere.la fiducia della sua famiglia.....

"Leo, ti ho fatto una domanda.... Rispondimi, cazzo!" Incalzò il ninja rosso, la voce tremante di rabbia, andando a pararsi davanti al fratello in blu, che sospirò forte, cercando le parole da dire più giuste per spiegare lo stato d animo di tutti loro. Perché non era questione di mancanza di fiducia....

"Fratello....ci fidiamo di te.....non è quello...."

"E allora cos è???? Cos è????" 

"Figlio mio- disse Splinter inserendosi nel discorso, cercando di tranquillizzare il suo secondogenito- credo che i tuoi fratelli ragionino più sul piano della paura....solo una settimana fa, Raffaello, hai rischiato di morire..... È normale che tutti noi abbiamo paura di perderti ancora...."

"E allora? Diamine è successo più di una settimana fa...."

"Non è quello il punto, Raf.....- gli disse Donnie, cercando di mantenere la calma- il punto è che non è.la.prima.volta che rischi di morire...."

Fanculo, pensò la tartaruga rossa. Ancora con quella storia dell' Amazzonia.....

"Per la millesima volta....- disse Raf, facendo un notevole sforzo su se stesso per mantenersi in qualche maniera calmo- sapere benissimo il perché è successo in entrambe le volte! Porca puttana non ho interesse a suicidarmi! Ma voi eravate in pericolo....."

"Appunto!- saltò su Micky, la voce tremante dalla disperazione - NON puoi continuare a morire solo per proteggerci Raf, cazzo! Ti è andata bene due volte, la terza ti seppelliamo! Lo capisci questo?"

"Dannazione, Micky! Prima o poi si deve morire! La cosa più importante è farlo con onore! A che sto a fare al mondo se non vi proteggo con tutta la mia vita?????" Disse Raf sbraitando contro il fratellino, che gli rispose con lo stesso tono:

"Ma non adesso! Non ora! Non a quasi vent'anni Raf! Noi abbiamo bisogno di te!" Gli disse Micky, con le lacrime in gola, mentre Leo prese la parola nel silenzio che era di nuovo calato

"Donnie, Micky e Sensei hanno ragione....non andrai a rischiare la tua vita per la terza volta. È la mia decisione. Punto"

Dopo quella sentenza, fu abbastanza plateale vedere il cuore del fratello rosso spezzarsi. Non era tanto il non fare la missione, quanto il sapere di non meritare la fiducia dei suoi cari, il sapere che non pensavamo che c'è l avrebbe fatta....

"Certo....la decisione del fottuto grande leader che fa il bello e il cattivo tempo sempre.....sai che c e Leo? Vaffanculo!!Paratevi il culo da soli d ora in poi! Fatemi solo un fischio quando creperete che almeno so se seppellirvi o.meno!" Disse gelidamente il ninja rosso al fratello, girando i tacchi e andando verso il garage .... Il rombo di una moto inizialmente forte e sempre più soffuso salutò l uscita di scena di Raf, lasciando nel covo una profonda amarezza tra i componenti della famiglia rimanenti.


"Leonardo...."

Splinter, nel silenzio del covo durante la notte,controllando se il secondogenito fosse rientrato ed essendo felice di trovarlo nel suo letto, trovò il figlio maggiore non nel suo giaciglio, bensì seduto sulla scala del garage, la testa appoggiata sulle ginocchia. All avvicinarsi del maestro, Leo alzò appena la testa mostrando al suo caro padre due occhi pieni di sofferenza per poi ritornare nella posizione accucciata di prima. Sensei, col cuore pesante, si sedette vicino al figlio, senza dirgli niente.....sapeva che da lì a poco lui gli avrebbe aperto il cuore.

E così avvenne.

"Sette minuti e trentasei secondi"

"Figlio mio...." Disse affettuosamente Splinter al primogenito, mettendogli dolcemente una mano sul guscio, mentre Leo, senza cambiare posizione, continuò la sua dolorosa confessione:

"Donnie ha guardato l ora quando non abbiamo visto tornare Raf a casa di Casey e April e l ha riguardata per caso quando l.ambulanza l ha portato in ospedale.... Raf è rimasto senza vita per sette minuti e trentasei secondi...."

"Leonardo...." Cercò di parlare il maestro per consolare quel suo figlio, ma capì che le parole erano inutili, il suo primogenito doveva sfogarsi, doveva buttare tutto fuori, era un lusso che da leader e fratello maggiore non si concedeva mai, sempre tutto teso a dare il meglio, a essere un esempio.... Troppo responsabile, fin da quando erano bambini.....e infatti, il leader blu continuò a parlare, la voce sempre più rotta dalle lacrime,:

"Sette minuti in cui l abbiamo visto diventare pallido, sempre più pallido, li per terra davanti a noi, col sangue che gli defluiva a fiotti, e Donnie che, insieme a Casey, non sapeva più come fermare quella fottuta emorragia, aveva sangue fino all' avambraccio, cazzo, e intanto da quella ferita tutto zampillava fuori come se fosse una fontana....Sette minuti in cui ho visto uno dei miei fratelli spegnersi li, davanti ai miei occhi, diventare un corpo inanimato, senza respiro, senza battito.... Sette minuti in cui Micky ha fatto di tutto per tornare a farlo respirare, e piangeva come non l ho mai sentito e lo chiamava in continuazione e non succedeva niente, niente, cazzo, niente!!!!!.... Sette minuti in cui ho premuto con quanta forza avevo sul suo cuore....perché io....io....volevo solo che tornasse a battere....Che Raf tornasse da noi.... Non so neanche dove ho trovato la forza....Ho solo pensato che dovevo fare qualcosa, qualsiasi cosa perché mio fratello tornasse da me..... Sette minuti e trentasei secondi a sperare, a pregare che succedesse qualcosa, una qualsiasi cosa....un sussulto, un movimento da parte sua.... Niente, non è successo assolutamente niente.... né un battito ne un respiro.....per sette minuti e trentasei secondi......"

A quelle parole, Splinter fece sdraiare il figlio sulle sue gambe, carezzandogli la testa in silenzio, mentre lui singhiozzava disperatamente, cercando, da padre, di nascondergli l angoscia che gli stava stringendo la gola, mentre immaginava quei terribili momenti che il suo figlio maggiore stava descrivendo col il secondo dei suoi figli da protagonista come un orribile film nella sua testa:

"Che cosa sono sette fottuti minuti, Sensei? Non sono niente, sette minuti.... normalmente neanche ti accorgi che sono passati.... Ma per sette minuti e trentasei secondi Raf non c e stato più..... Non c e stato più.... Raf era....era ....."

"Devi dire quella parola, figlio mio, o non ti passerà mai.... Devi prendere coscienza della realtà.... Di cos era tuo fratello...." Gli disse gentilmente Splinter tenendolo stretto, sentendo che inevitabilmente le lacrime stavano scendendo sul suo muso, bagnandogli il pelo....Il suo primogenito sulle sue ginocchia emise un forte singhiozzo e finalmente riuscí a dire quella parola che risuonava con dolore nell' aria tra loro:

"Morto.....Raf era morto.....Morto, Sensei! Morto! Per sette minuti e trentasei secondi, Raf è stato morto! Ci è stato strappato via per un lasso di tempo così breve....cazzo....cosi...."

E Leo tornò a piangere, stavolta con forza, come se dovesse gettare fuori tutto il dolore del mondo, mentre il maestro lo tenne abbracciato a sé, in silenzio, cercando di lasciare che il dolore non lo dilaniasse, quel dolore che era una settimana che gli torturava le carni come una lama rovente....di nuovo uno dei suoi figli era stato in pericolo di vita..... Per quel suo nemico maledetto. Shredder. 

"Non ti è bastato tradirmi una volta e rovinarmi la vita....ora te la devi prendere con la mia famiglia? Uccidi me la prossima volta, maledetto bastardo e lascia stare i miei figli, cane che non sei altro....se non sarò io il primo ad ucciderti...." Penso il maestro con rabbia, cercando però subito dopo di ricentrarsi, perché Leonardo ora sotto di lui non aveva bisogno di quello.... Suo figlio ora aveva bisogno della sua pace, della sua calma....

Con dolcezza quindi, Splinter continuò ad accarezzare il figlio sulla testa, finché non sentì lentamente che i suoi singhiozzi si stavano placando e il suo respiro era tornato calmo: 

"Perché Raf non capisce, Sensei? Se gli ho impedito di fare questa cosa.... è perché io altri sette minuti così non riesco più a reggerli.... Ho visto tutti i miei fratelli rischiare di morire tra le mie braccia.... È sempre più dura da sopportare come pensiero....."

Splinter sospirò profondamente. Una, due, tre volte. Perché quello che voleva dire era importante e doveva restare in piedi per dirlo:

"Figlio mio..... Puoi solo immaginare cosa provo io tutte le volte che succede qualcosa a uno di voi....."

"Perdonami, Sensei, so di averti causato del dolore...." Sussurrò il suo.primogenito.sotto le sue mani, ma Splinter scosse la testa 

"Non è questo il punto, Leonardo..... Il punto è che, nonostante io sappia che c'è un alto.rischio ogni volta che uscite in missione di perdervi per sempre, tuttavia vi lascio uscire, non vi ho mai fermato una volta.....e voi tutti avete rischiato la vita.... Non solo vostro fratello Raffaello.... Tuo fratello Donatello ha rischiato di morire ibernato in Artide, tu stavi per perdere la vita in un incendio e tuo fratello Michelangelo non solo è stato avvelenato ma anche buttato a mare da Karai, sempre sia maledetta quella cagna senza onore....Quello che tu hai provato rianimando tuo fratello, io l ho provato proprio con Michelangelo....."

Come no.... Leo ricordava perfettamente quel momento terribile, in cui sopra un molo del porto, aveva vissuto altri lunghi momenti terribili a sperare che il loro piccoletto tornasse da loro....con Donnie poi peggio che mai....Quaranta stramaledetti minuti.

Era così il trattamento del ipotermia: finché non si raggiunge di nuovo la temperatura normale, non si puo considerare una persona clinicamente morta. E il cuore di suo fratello, dopo una lunghissima rianimazione, aveva ripreso a battere dopo quaranta, orribili minuti. La sua temperatura sarebbe tornata definitivamente normale qualche minuto dopo. Un miracolo, la cosa più simile a un miracolo che aveva mai visto.....

Eppure perché proprio quei sette minuti di Raf lo avevano sconvolto così tanto? Forse perché era un ulteriore volta che rischiava di perdere uno dei suoi fratelli, che amava con tutto il cuore? Perché suo fratello se l era inutilmente cercata? Non li aveva chiamati? Aveva pensato di farcela da solo? Aveva disobbedito al suo leader, mandando a puttane la sua autorità? Questo gli bruciava? 

Quasi come se avesse percepito tutte le domande che si stava facendo, Splinter gli rispose

"Figlio mio..... nonostante ciò che è successo però, io continuo a fidarmi di voi e lasciarvi andare via.....perchè so bene che devo accettare purtroppo quella percentuale di rischio..... ho visto come siete tutti e quattro maturati e cresciuti in questi due anni..... se fate sempre ciò che sapete fare, non crescerete mai....E....prima di ogni cosa .....le persone non vanno amate solo quando va tutto bene, vanno amate soprattutto quando tutto va male e quando non se lo meritano.....perché è lì che ne hanno più bisogno.... Raffaello è tremendamente impulsivo e anche io ogni tanto vorrei ragionasse sulle sue azioni.....ma ogni cosa che fa, davvero lo fa per amore della nostra famiglia..... Lui ora ha bisogno di sapere che ti fidi ancora di lui, che ancora ritieni che ciò che fa sia importante per noi..... C e un proverbio giapponese che dice che tutti commettiamo errori, per questo c e una gomma per ogni matita...."

Calò il silenzio tra padre e figlio, mentre Leo, sempre con la testa sulle ginocchia del padre, stava meditando sulle sue parole e di nuovo, come se gli leggesse dentro, il maestro gli parlò dolcemente

"Sai anche tu qual è la giusta decisione"

Leo annuì, lasciandosi ancora coccolare dal suo padre come fosse un bambino, sperando che quelle carezze lentamente fossero come balsamo per quel cuore inquieto che aveva in quel momento.

Il mattino dopo, dopo una notte tormentata, Leo svegliò prima Donnie e poi Micky.... parlò con dolcezza a entrambi, portandoli seppur con difficoltà dalla sua parte .... Infine, il leader blu si recò in bagno, aprendo la porta di scatto mentre il fratello rosso si stava asciugando la testa dopo essersi lavato come ogni mattina

"Non si usa bussare, eh, grande leader? O vuoi comandare anche su quante volte mi pulisco l'uccello?" Disse sprezzante il ninja rosso al fratello blu che, ignorando volutamente la provocazione, andò dritto al sodo:

"Stasera andrai sotto copertura, come dice l ispettore capo. Lei sa già tutto, ci siamo sentiti poco fa"

A quelle parole Raf si zittí, fissando il fratello a bocca aperta, restando freezzato con le.mani dietro la testa intente ad allacciarsi la bandana rossa

"Ma che...." Fece per domandargli, ma un gesto del fratello maggiore lo zittí ulteriormente

"Ci ho pensato su, è la decisione giusta....la giustizia deve prevalere e se tu puoi fare qualcosa ben venga..... Mi fido di te. So che puoi farcela" 

E dicendo ciò, Leo si allontanò dal bagno raggiungendo la cucina finché non sentì i passi del fratello rosso dietro di sé e la sua voce chiamarlo

"Leo....."

Il leader blu si girò e i due fratelli si guardarono per un attimo in silenzio, un silenzio carico di tante parole che avrebbero voluto dirsi ma in fondo già le sapevano nel profondo di entrambi i loro cuori,finché Raf non riuscì a balbettare un lieve:"Grazie....."

"Di niente"

"Non ti deluderò, Leo...."

"Lo so, Raf. Lo so...." gli rispose il leader blu, girandosi lentamente e dirigendosi di nuovo verso la cucina, sentendo su di sé ancora a lungo lo sguardo grato e sorpreso del fratello rosso e incrociando lo sguardo del loro Sensei dalla sua camera, che annuì leggermente.

Aveva preso la decisione giusta.

Assolutamente e in maniera inequivocabile.

E allora perché gli faceva così male?

   
 
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