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Autore: Raphaelgirl87    04/04/2024    0 recensioni
Prima Storia della challenge Come una talea del gruppo H/C su Facebook! Prompt di @elematmnt: Altare, libro.logoro, straccio, scala
Un piccolissimo originale liberamente ispirato alla canzone Via del campo di De André, sperando che il buon Faber che amo molto non si rivolti nella tomba! A voi!
Genere: Hurt/Comfort, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Soulmate!AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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La potevi trovare lì, ogni volta che ne sentivi il bisogno.

Li, in quel piccolo carruggio di Genova, in una piccola casa bianca, al primo piano con un piccolo balcone, tra i panni stesi ad asciugare tutti attorno e l odore del mare che si rincorreva nel vicolo con quello del panettiere vicino, tra l altare della Beata Vergine delle Grazie e la graziosa fioraia che, a ogni ora del giorno e della notte, se tu desideravi fare un regalo, lei senza indugio, si vestiva con la sua sottoveste rosa e ti apriva:

"Volete una rosa, signore? Suvvia, a tutte le donne piacciono le rose....Le rose parlano d amore ...."

Aveva un negozio carico di fiori, ma sempre le rose tentava di vendere, nessuno capiva perché.

In particolare una rosa voleva vendere, sempre la stessa.

La rosa rossa.

E fu proprio quella rosa che Manfredi quella sera comprò, indugiando però un attimo prima di suonare al portone di colei che amava con tutto il cuore.

Lei, che era giunta come la dea Afrodite dal mare, col primo vento dell Est, i lunghi capelli neri che si agitavano nella lieve brezza marina, gli occhi verde foglia e quel vestito a fiori lungo fino al ginocchio, un età indefinita che poteva andare dai 20 ai 25 anni.

Un vestito di lino semplice, che alterava con altri tre o quattro vestiti nel corso delle stagioni, ma bella come era, sarebbe stata incantevole anche avvolta in uno straccio da pavimenti. 

Nessuno sapeva chi era, ne dove venisse.

Nessuno sapeva neanche il suo vero nome.

Si faceva chiamare la Maddalena.

Come la prostituta del Santo Vangelo salvata da Gesù.

Perché anche lei faceva quel mestiere.

Lo diceva anche senza vergogna:

"Maddalena,che mestiere fai?"le chiedevano.con affetto in quel quartiere dove avevano imparato ad amarla e lei sorridendo, rispondeva sempre;"Faccio la puttana, che c e di male? Mica rubo.....io dono il Paradiso qui in terra..... Si deve vergognare la gente che fa del male, non chi fa l amore!"

E lei, Maddalena, sembrava proprio nata per fare l amore. Lo faceva con voglia, con passione, accogliendo tutti i suoi clienti con riverenza, facendoli sentire per un ora importanti e speciali, facendo sentire come.se lei fosse l unica donna al mondo a poter donare piacere. Sì era fatta cosi un nome in quella città e tutti andavano da lei.... Nessuno sapeva se lo faceva veramente perché le piaceva, o perché sperava di assicurarsi il pane dando un buon servizio. Quel che era certo è che Maddalena sapeva fare bene il suo mestiere.

Lo sapeva anche Manfredi, che da qualche tempo era uno dei suoi clienti fissi.

Lui, medico condotto sulla trentina, orfano da poco di entrambi i genitori, ancora da maritare e non interessato a compiere quel passo, almeno finché non aveva conosciuto proprio lei, Maddalena.

Sì era recato da lei la prima volta il giorno dopo il funerale della madre.....il dolore della perdita era ancora fresco dentro di sé e desiderava solo lasciarsi amare da una donna, senza pensieri.

Quando bussò alla sua porta, in quel quartiere rozzo di periferia, Manfredi capì però perfettamente cosa intendesse dire sua madre, quando, in punto di morte, gli aveva sussurrato una frase che li per li gli parve enigmatica:

"Manfredi, figlio mio, ricorda: non giudicare nessuno dalla sua classe sociale o dalla sua apparenza.... Il buono possiamo trovarlo ovunque, così come il male.... ricorda, da un diamante non nasce mai niente....ma è nel letame che nascono i fiori più belli..... promettimi che ti ricorderai queste parole.... A Dio, mio caro....Prega per me e fai dire delle Messe per me e tuo padre, che possiamo giungere presto in Paradiso al cospetto di Dio...."

"Lo farò madre, non dubitate....A Dio...." Le aveva sussurrato lui, ricacciando le lacrime e baciandole la fronte, lasciando che i suoi occhi si chiudessero serenamente al mondo....

Quella frase che aveva trovato difficile da districare e che aveva accettato per non turbare il passaggio ultraterreno della madre sembrò finalmente giungere a un senso, quando entrò in quella piccola casa, la casa di una puttana ai margini della società, ma bella e ordinata come una reggia.

Era niente di più che un piccolo locale con due stanze, una dedicata al giorno con un piccolissimo angolo cottura, una dispensa, un tavolo, delle sedie, un divano e una libreria piena di titoli di tutti i tipi

"Mio padre amava molto leggere...." Le aveva detto in sottoveste, versandogli una tazza di caffè caldo e invitandolo a recarsi nella stanza da letto, dove trovò un letto morbido e un comodino con un libro vecchio, consumato e logoro di preghiere:

"Era di mia nonna, lo uso tutte le sere....prego sempre Dio, altrimenti dove la trovo la forza?"

Così, incontro dopo incontro, con la parte di guadagno che il giovane medico non destinava alla sussistenza e alle Messe che aveva promesso di fare dire per i genitori, quella splendida ragazza si era aperta a lui, piano piano, come uno splendido bocciolo che si schiude al sole di primavera....gli aveva raccontato che si trovava a Genova perché voleva passare il test di medicina, non ci era riuscita e dalla vergogna non era tornata dalla famiglia, restando lì a fare la puttana per sopravvivere:" In fondo mi è sempre piaciuto fare l amore, è solo un mestiere come un altro....mi spiace solo per le mie sorelle, non sanno neanche dove abito....ma cosa gli dico? Meglio che non sappiano niente...." 

"Vi hanno mai maltrattato, Maddalena?"

"Uh....qualche volta....ma ogni sera ho la zuppa sul fuoco e il pane in tavola....cerco di guardare quello e di andare avanti...."

Che amava leggere, soprattutto autori russi e che amava cantare le arie di Verdi, ascoltandole da una piccola radio in soggiorno.

Soprattutto, più di ogni altra cosa, Manfredi si era accorto che, col tempo, lui desiderava quegli incontri non per soddisfare un mero bisogno fisico, ma perché si era accorto di amare quella ragazza bella come.un angelo e sinuosa come.il.peccato.

Ma quando trovò finalmente il coraggio di confessarle il suo amore, l atteggiamento della ragazza cambiò.

Era ormai più di un mese che non incontrava Maddalena, ogni volta frenato dalla visione del suo balcone chiuso all ora in cui di solito si svolgevano i loro appuntamenti.

Per quello si trovava lì quella sera, nell' ora dorata che precede il tramonto, doveva assolutamente parlarle. Ma il balcone di nuovo era beffardamente chiuso.

"Cercate Maddalena?"

Manfredi si girò. Davanti a lui una piccola bimba dallo sguardo grigio e birichino lo fissava, spostandosi da un piede all altro.

"Sì, sai dov è?"

"Uhm.... forse...."

Manfredi sospirò e allungò una moneta nella mano della bimba

"Tieni, comprati un frutto o quello che ti piace, basta che me la trovi!"

"Grazie, mio signore, so che è andata proprio li da Gianni, corro!" E la piccola.lo.lasciò correndo verso il fruttivendolo a fine strada, con quel passo lieve e leggero che hanno solo i bambini, quasi dovessero fare spuntare i fiori mentre camminano.

Da lontano Manfredi udì la conversazione che avvenne nella bottega:

"Gianni una pesca per favore....Maddalena, c e il tuo fidanzato là!"

"Adele, te l ho già detto, non è il mio fidanzato!"

"E fai male Maddalena, te lo devi sposare, quello è ricco....te lo sposi e smetti di fare la puttana!" 

"Oh vai via! Va!"

E la ragazza cacciò via affettuosamente la bimba che corse via da lei, addentando la sua pesca mentre, andando per via, gli occhi della ragazza si incrociarono con gli occhi di Manfredi.

Un lieve rossore colorò le guance della ragazza, che non voleva ammettere i suoi sentimenti per quel giovane medico neanche a se stessa

"Che ci fate qui??" Gli domandò la ragazza al medico che le si era parato davanti

"Voglio sapere se mi amate, Maddalena!"

"Andate via! Non intendo più incontrarvi!" Disse la ragazza superandolo e camminando più svelta, per quanto veloce potesse andare con i suoi tacchi sensuali.... Manfredi, rimasto a bocca aperta, non perse tempo e.la.insegui;

"Perché? Maddalena, ditemi perché! Vi ho mancato di rispetto? Vi ho offesa in qualche maniera?"

"Affatto, è questo il problema...." Disse la ragazza, prendendo il corrimano di corsa e iniziando a salire la scala, mentre Manfredi incalzò:

"E qual è il problema? Non....." Ma il medico non finì la frase che un urlo della ragazza lo distrasse....Con grazia la afferrò al volo, mentre lei cadde scomposta tra le sue braccia, la busta della frutta sparsa per terra e un espressione di dolore sul volto

"La....mia.....caviglia....."

"Va tutto bene, Maddalena, ci sono io con voi....lasciate che vi aiuti...."

La ragazza provò a rifiutare l.invito ma non si reggeva in piedi....dovette cedere e lasciare che il medico la prendesse in braccio e la portasse in casa, sdraiandola sul divano,raccogliendo anche nel frattempo la frutta che stava rotolando per strada.


"È solo una piccola storta, state tranquilla, con questo bendaggio passerà.... Se vi faccio male, ditemelo...." Disse Manfredi alla ragazza, sdraiata li davanti a lui, fasciandole dolcemente quella caviglia perfetta, mentre lei non smetteva di guardarlo con gli occhi lucidi e non per il dolore della botta.

"Mi avete chiesto se io vi amo.... Perché questa domanda? Voi mi amate, Manfredi?"

A quella domanda, il medico alzò la testa, fissando con dolcezza quella ragazza incantevole

"Se vi amo, dite? Se vi amo? Non esiste parola al mondo che possa dire quanto io vi ami, Maddalena.... Mi avete rapito il cuore dal primo momento che ho messo piede a casa vostra e mano a mano che la nostra conoscenza diventava più profonda, il mio sentimento cresceva in ugual misura.... Vi amo tanto che mi sento ardere al vostro pensiero, amo la vostra anima pura e bella, ancora di più di quanto amo il vostro corpo...."

"Manfredi...." Provò a parlare la ragazza commossa, ma il medico continuò il suo accorato discorso

"Questo mese che non ci siamo visti....io....ho vissuto in apnea, con la testa sott' acqua, pregando di potervi rivedere solo per un momento, per potervi rinnovare il mio amore....ma questo solo se anche voi mi amate, Maddalena...."

"Manfredi....sono solo una puttana, voi siete un medico colto...."

"Non mi importa un accidente! Aveva ragione l.anima buona di mia madre, quando in punto di morte, mi disse di non guardare l apparenza delle cose.... Maddalena, questo quartiere è un letamaio di gente che va e viene....eppure qui è sbocciato il più bel fiore che possa esistere e siete voi.... Un fiore di cui voglio avere cura fino alla fine dei miei giorni...."

"La vostra carriera sarà rovinata, tutti diranno che avete sposato una donna di facili costumi...."

"E invece diranno che ho sposato una donna bella come.la.Santa Vergine o come.la discepola di cui portate il vostro bellissimo nome...."

"In verità....non è il mio vero nome...." Balbettò la ragazza, facendo calare un silenzio pieno di aspettativa....il ragazzo si chinò su di lei, pronto a carpire quel segreto

"Zara....Io mi chiamo Zara...." Sussurrò appena la giovane facendo spuntare un sorriso sul volto del medico

"È meraviglioso.... In ebraico significa colei che fa sorgere la luce...."

"Sì, è vero...." Replicò gentilmente la ragazza, mentre il medico dolcemente incalzò

"Quindi....mi amate Zara? Voglio solo saperlo, niente altro....se non mi amate giuro sulla tomba dei miei genitori che non vi disturberò più....."

"Vi amo...."

"Come?" Al giovane medico mancò il fiato e.dovette farsi ripetere quella frase che suonò alle sue orecchie come.la.piú dolce delle melodie:

"Vi amo, Manfredi....vi amo con tutto il cuore e tutta me stessa....ma non volevo che la vostra vita fosse rovinata.per.colpa.mia....."

"La mia vita ha avuto inizio.quando vi ho incontrato...." 

E così dicendo il medico si inginocchiò dolcemente vicino alla sua amata, tenendole una mano:

"Zara, volete sposarmi? Vi renderò felice.... Vi aiuterò con l esame di medicina.... Potete ancora realizzare i vostri sogni.... lo farò in ogni caso, anche se mi direte no.... Statene certa...."

A quelle parole, Zara sorrise, di cuore finalmente e dopo molto tempo, le parve finalmente di vedere una luce nella sua vita e non era solo il sole che si stava tuffando nel mare....

Di solito era di indole riflessiva e pensava molto prima di parlare.

 Quel giorno non ne ebbe bisogno.

La risposta era sulle sue labbra, ancora.prima che potesse elaborarla, perché arrivava dritta dal cuore.... Finalmente dopo molto tempo si sentiva finalmente libera. Sarebbero stati felici, ne era certa:

"Sì, Manfredi....si, voglio sposarvi con tutto il cuore. Per sempre"

   
 
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