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Autore: Raphaelgirl87    09/04/2024    0 recensioni
Storia dedicata alla challenge I tre giorni della merla del gruppo Non solo Sherlock su Facebook! #Fuorichallenge che più fuori di cosi si muore, ma ho avuto ora l idea per l angst story, non vogliatemi male 😅
Storia un pochino angst su Donnie, della serie ma perché devono sempre vivere situazioni tremende queste povere tartazze? Non possiamo mandarli a preparare i mojito in un chiringuito alle Maldive?
Magari la prossima volta! 😅😅
Vediamo cosa succederà alla mia tartazza preferita da sempre 💜💜(e meno male che è la tua preferita, penserete, pensa se ti stava sul mazzo!😅)
PS: la tecnica di controllo dei sensi Qi Gong viene nominata in un episodio della serie TV 2003, dove i fratelli ninja, riuscendo a controllare in questa maniera respiro e battito cardiaco, sopravvivono sul pianeta dei Triceraton....non è così estrema ma ci stava nel contesto!
Genere: Angst, Azione, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello, Splinter
Note: Movieverse, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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**********************************

"Aiuto!!!! Aiuto!!!! Qualcuno mi aiuti!!!!!"

La voce di Donnie al fondo di quel pozzo era come un eco vuoto lungo tutte le pareti di quella trappola dove si era andato a ficcare per sfuggire a Raf, mentre con i suoi fratelli giocavano a nascondino nelle fogne.

Era stufo di farsi sempre beccare e restare a contare per un tempo indefinito, perché tutti i suoi fratelli erano più rapidi a fare tana di lui. Così aveva pensato che quel buco potesse essere un buon nascondiglio per una piccola tartarughina di otto anni.

Illuso.

E ora come ne usciva fuori?

Adesso Sensei l avrebbe messo in punizione per una settimana, minimo.

La piccola tartarughina viola si sedette un attimo per terra sul pavimento freddo e coperto di muffa. Gli veniva un pochino da piangere, ma decise di farsi coraggio.

Piangere del resto non lo avrebbe aiutato.

 Doveva pensare, doveva trovare una soluzione.... C era sicuramente una soluzione.

Urlare, l aveva appena visto, non serviva assolutamente a niente, di li non passava nessuno e chissà quando sarebbero arrivati i suoi fratelli a cercarlo.

Forse poteva arrampicarsi....

Ma anche lì le sue speranze vennero disattese, la parete era senza appigli e troppo scivolosa.

Forse c era qualche passaggio, qualche apertura....

Ma mentre la piccola tartarughina stava minuziosamente cercando un passaggio per uscire da lì, qualcosa di umido e bagnato gli toccò i piedini.

Donnie abbassò gli occhi e si sentì raggelare e non solo per il freddo che provò istantaneo a quel tocco.

Acqua.

Acqua.

Stava entrando dell' acqua in quello stupido pozzo.

E lui, lui.....Lui era semplicemente in trappola.

"Donnie! Donnieeeee! Dove sei???? Esci per la miseria, manchi solo tu!!!!"

Era Raf! 

"Raffffff! Raffff! Sono qui!!!!! Sono qui, fratello, aiutamiiiiiii!!!!!"

Nel giro di pochissimo tempo per fortuna, il fratello si affacciò all apertura e impallidì:

"Donnie!!!!!Che cavolo ci fai li????"

"Mi sono nascosto mentre giocavamo! Ma ora sono in trappola, sta salendo dell' acqua qui , aiutami, fratello!!!! Aiutami!"

"Sì....si....arrivo Donnie! Aspetta!"

E così dicendo, Raf si sporse quanto più possibile, aggrappandosi con i piedi al bordo e allungò la mano verso Donnie, ma le mani dei due fratelli neppure riuscirono a sfiorarsi.

Raf ebbe un moto di stizza:

"Non ci riesco! Non ci riesco! Devo andare a chiamare Leo, Micky e Sensei! Arrivo subito, Donnie!"

"Sì, sbrigati, Raf, sbrigati o morirò!"

"No che non muori, scemo! Arrivo subito!"

E così dicendo, Raf corse via a rotta di collo, lasciando li il fratello che guardò con terrore l acqua che già arrivava fino alla caviglia, provando per la prima volta una sensazione che non aveva mai provato, una sensazione paralizzante, talmente angosciante che sentí la gola serrata ....

La paura di morire, li, in quel pozzo, lí solo e lontano da tutti.

Lontano da suo padre.

Lontano dai suoi fratelli.

E lui non voleva morire.

Non voleva.

Era solo un bambino.

Un bambino come tutti, che amava giocare con i suoi fratelli, ridere, leggere.le storie, mangiare schifezze e ricevere tante coccole.

I bambini non devono restare intrappolati in un pozzo, con l acqua che saliva sempre più inesorabilmente.

I bambini non devono morire.

In nessuna maniera.


***********************************


Dieci anni giusti dopo, Donnie stava rivivendo lo stesso incubo.

E se in quel pozzo stramaledetto dove era caduto da bambino, le sue probabilità di sopravvivenza erano davvero minime, li nel loro furgone lì in fondo all Oceano attorno all isola dove stava la loro città, NYC, con l acqua che stava entrando nell abitacolo molto rapidamente, erano letteralmente pari allo zero cosmico.

Cazzo, non ci voleva, pensò la tartaruga viola imprecando malamente a bassa voce, cercando di restare in equilibrio sui sedili restando dove ancora c era dell' aria e cercando di meditare un qualcosa di simile a una soluzione, a una fuga, un qualcosa....

Non aveva molto tempo e lo sapeva molto bene.

Era nato come una comunissima tartaruga d acqua, come i suoi fratelli, prima della mutazione.

Le tartarughe d acqua possono restare sott acqua per circa 6/8 ore, ma devono prendere ossigeno ogni 20 minuti. Altrimenti era la fine.

Ma perché non aveva pensato a un sistema di fuga, cazzo, pensò Donnie tastando sul soffitto dell'.abitacolo.sopra di lui se casualmente ci fosse un modo per uscire, ma non trovò assolutamente niente.

Giuro che se sopravvivo, è la prima cosa che metto, pensò.

Se sopravvivo.

Era quello il terribile sine qua non.

Maledetti bastardi del Piede, insieme ai loro compagni di merende, i Dragoni Purpurei.

Maledetti loro, la loro cazzo di bomba che gli aveva aperto metà della parte posteriore del suo furgone e maledetti per avergli manomesso i freni dello stesso.

Quel furgone che aveva costruito pezzo dopo pezzo per i suoi fratelli, con amore, con dedizione, perdendo notti e giorni nel suo laboratorio e che sarebbe diventato solo più un ammasso di ruggine in fondo al mare. 

E lui, niente di più che una gustosa cena per i pesci.

Fanculo.

Fanculo.

Non voglio morire, pensò Donnie, sentendo alla gola quella tremenda sensazione di quel giorno lontano in cui aveva rivissuto la stessa scena da bambino. Non ricordava quasi niente di quel giorno, aveva rimosso tutto, ma la paura che aveva provato, cazzo quella si che la ricordava, gli stava serrando la gola come una tenaglia.

E lui come allora, non voleva morire.

Non in quel momento.

Non a diciotto anni.

"Cazzo!" Imprecò con rabbia il ninja viola ad alta voce dando un colpo secco al tettuccio.

Calma, Donnie, calma, pensò ancora tra sé e sé, cercando disperatamente di tranquillizzarsi.

C e sempre una soluzione. Sempre, a tutto!

Solo che pensare, con l acqua che ti sta giungendo alla vita, stava diventando giusto un attimo complicato.

Doveva prendere tempo....

Ecco, si!

Il problema è che non aveva tempo.....

A meno che....ma certo!

Il Qi Gong!

La tecnica estrema del controllo dei sensi che proprio quella mattina Sensei aveva insegnato a tutti loro.

Se portata al massimo poteva permettere di portare al limite minimo le funzioni vitali.

Era pericolosissima e rischiosissima. Una sola mossa falsa e il confine tra la coscienza e l.incoscienza si sarebbe superato per sempre.

E lui non sapeva granché gestirla a dirla tutta.

Il tempo massimo in cui riusciva a restare così, in trance, era di un quarto d ora massimo.

Con l.aiuto di Leo, era forze riuscito ad arrivare a venticinque minuti.

Ma intanto avrebbe preso tempo nel frattempo che i suoi fratelli venissero in suo soccorso.

I suoi fratelli.....

Donnie sentí una stretta al cuore.

Voleva così tanto tornare da loro, voleva tornare a casa sua.....

Voleva continuare ad andare in missione con loro a NYC o dove capitava, voleva continuare a vivere la sua quotidianità con loro.

Gli allenamenti, la musica, le partite di basket, le sfide con lo skate, le serie TV, i combattimenti.

Anche i litigi idioti che avevano sempre.

Se moriva ora, sarebbe morto senza dire loro che li amava, con tutto il cuore.....

Voleva solo la sua vita....

Inoltre, siccome il Qi Gong era una tecnica di meditazione potentissima, se andava male, se non avesse ristabilito le sue funzioni vitali, se fosse rimasto in trance a lungo non si sarebbe mai più risvegliato, non avrebbe mai più trovato la strada di casa.

Ma era peggio, dieci volte peggio, il pensiero di morire così, come un coglione, in agonia con l acqua nei polmoni.... Come era quasi successo a Raf, cazzo....

Era deciso, avrebbe sparato il loro ultimo segnale in alto per fare si che i fratelli lo vedessero, e nel frattempo avrebbe preso tempo.... Per fortuna era riuscito a chiamare April prima di affondare, avrebbe avvisato lui tutti loro....

Imprecando a fior di labbra e combattendo con l acqua che gli rendeva difficili i movimenti, il ninja viola si avvicinò ai comandi.

Dopo qualche tentativo e molte imprecazioni dopo, il missile venne sparato a tutta forza, aprendosi un varco sulla superfice dell' acqua.

Ok, prima parte di piano fatta, pensò Donnie, passiamo alla seconda.

Anche perché l acqua ormai era quasi alla gola....

Cercando di restare calmo, il ninja viola ispirò ed espirò forte per due o tre volte.

Aveva bisogno di quanto più ossigeno possibile.

Non avrebbe respirato per veramente molto tempo....

Prendendo quanta più aria possibile con l ultimo respiro che fece, Donnie si immerse completamente nell'abitacolo.

Era tutto così dannatamente uguale a dieci anni fa.

Ma ora non era più un bambino spaventato.

Ora era un uomo.

Poteva farcela.

Doveva farcela.

Prima di tutto doveva trovare una posizione comoda, che non lo distrasse per nessun motivo al mondo.

Sedendosi a fatica sui sedili e combattendo col bisogno di aria che iniziava ad avere, il ninja viola si sedette sul sedile del guidatore a gambe incrociate e mani nel grembo.

Ora doveva fare come gli aveva detto Leo. Pensare solo a una cosa. Una cosa sola, ma una cosa bella, una cosa che gli desse pace, che lo rendesse felice, che gli desse speranza.

Non aveva dubbi su cosa avrebbe pensato....

Con la mente rivolta a quel pensiero, Donnie si concentrò fortemente su quello, sgomberando la mente da altro e riuscendo lentamente a controllare le sue funzioni vitali, sentendo il battito del suo cuore, unico suono in quel silenzio spettrale, diventare sempre più debole e lento nelle sue orecchie. Non sapeva a quanto stava scendendo la sua frequenza cardiaca, ma immaginava fosse abbastanza per sopravvivere.

Doveva restare così, con le funzioni vitali al minimo e resistere quanto più a lungo possibile, fino all' arrivo dei suoi fratelli.

Era vietato respirare.

Era vietato distrarsi.

Più di ogni altra cosa .....era vietato morire.

Almeno....quello lo sperava veramente tanto.

   
 
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