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Autore: Quebello    28/05/2005    2 recensioni
L'idea mi è venuta perchè a tutti è piaciuto che parlassi della guerra tra Wu Tai e la ShinRa EPC... ho pensato di "reinterpretarla" in modo del tutto diverso, coinvolgendo FFVII, FFVIII, FFIX e FFX / X-2.. Come al solito cerco anzitutto di restare fedele ai personaggi. Grazie in anticipo a tutti!
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Più che una carezza, sembrava che lo afferrasse per i capelli, scuotendolo come un bambolotto.

"Adesso finalmente vedremo se vali quello che costi!" e ci aggiunse una orribile mistura di un nitrito e una risata.

Sephiroth non riusciva a non pensare a quanto gli sarebbe piaciuto carbonizzare Horace Heidegger.
E, del resto, sapeva bene di non poterlo fare...

La maggior parte delle creature di Spira non sa chi le ha messe al mondo, e perchè. Ma lui sapeva che la ShinRa aveva il segreto della sua nascita... la sua diversità, il motivo per cui era al mondo, il significato della sua forza...

"Finchè non avrò le mie risposte, non mi resta che servire loro."

Dall'ampia vetrata del Garden in movimento, osservava una immensa pianura erbosa come sezionata da sottili ma profondissimi crepacci. Si avvicinò al vetro così da vedere meglio il paesaggio e da essere un pò più lontano da Heidegger.

"La Piana della Bonaccia, così la chiamano nel Wu Tai, dove un tempo si erigeva il monastero di Remiem... qui, gli invocatori attiravano il mostro Sin per sconfiggerlo e precipitarlo nel letargo." spiegò la Dirigente Istruttrice Trepe.

"Che puttanata! A che cazzo poteva servire sacrificarsi se poi quel bestione ritornava sempre? L'ho sempre detto che il Wu Tai è la terra dei coglioni!"

Evidentemente spiazzata dallo stile sboccato di Heidegger, la Dirigente tentò di spiegare.

"Aveva una grande importanza, per loro, poter dormire sonni tranquilli per almeno due o tre anni, senza il terrore degli attacchi del mostro."

"Puah! Con l'energia Mako possiamo produrre armamenti sufficienti a distruggere quel Zin con un colpo solo!"

"Sin, non Zin."

"Che importanza ha la storia di queste isole di merda, comunque? Presto le domineremo noi! Quando conosceranno il nostro stile di vita butteranno nel cesso il loro passato!"

"In proposito... non è mio compito criticare le decisioni del Partito Democratico, però-"

"Però?"

"Perchè tanto sforzo per soggiogare il piccolo Wu Tai? Anche se non aderiscono all'uso della Mako, non possono danneggiarci in alcun modo."

"Non è un problema economico, ma culturale. Vogliono dimostrare che non esistono alternative all'energia Mako. Per questo non possono permettere che una intera nazione, anche piccola come questa, sfugga al loro controllo."

Un minuto di stupefatto silenzio seguì le parole che Sephiroth aveva pronunciato distrattamente.

"Ma allora parli, mostriciattolo, e il cervello ti funziona pure! E comunque..." Heidegger si voltò verso Quistis Trepe "...le ricordo che è stato Nooj Bin Kilika a dichiararci guerra per primo... perciò non abbiamo un cazzo da giustificare."

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Sei anni prima...

La statua di Mihen, fondatore dei Crociati contro Sin, si stagliava davanti a Nooj. Quando era giovane, era entrato a far parte dei Crociati proprio per diventare come Mihen.

Da quando Sin gli aveva portato via un braccio e una gamba, sostituite con protesi, non faceva che aspettare la sua morte.

"Ormai, con un corpo così... posso fare solo questo... combattere fino alla morte. Ormai sono una macchina da guerra malridotta, che non dovrebbe neanche più funzionare."

Paine filmava la statua. Benchè fosse più giovane di tutti e tre, tutti e tre si sentivano attratti da lei. Ma per rispetto l'uno verso l'altro, nessuno si faceva avanti.

Certo che Paine era un vero mistero... nessuno, vedendola nei suoi completi aderenti di pelle nera, con quei capelli dal taglio ribelle e quel ciondolo d'acciaio a forma di teschio spinato, avrebbe anche solo lontanamente immaginato qual'era il suo vero carattere...

Tranne loro, ovviamente... perchè con loro si mostrava per quello che era... silenziosa, timida, premurosa con tutti e tre.

Gli occhi verdi a spirale di Gippal, tipici degli Al Bhed, gli apparirono davanti.

"Ehi, non starai ancora rimugunando su pensieri suicidi, vero?"

"Che ti frega?"

Gippal fece l'espressione furba che tirava fuori ogni volta che non voleva rispondere, e si rimise a lavorare sulla nuva arma di sua invenzione, una specie di fucile con un fascio di tubi da motore dove starebbe il calcio e una sega circolare in cima alla canna.

"La chiamerò 'motogun'... non è forte?"

"Cosa fa di preciso?" chiese Paine con implicita gentilezza, per fargli vedere che interessava a qualcuno.

"Non so... devo ancora provarla..."

"La chiamerò 'vedi-come-ti-fotti-da-solo-con-armi-che-non-funzionano'."

"Cavolo, Nooj, metti un pò di entusiasmo nella tua vita! Non so chi è peggio tra te e l'altro!"

L'altro, cioè Baralai, eseguiva una specie di danza con il suo bastone al centro della Via Mihen. Paine osservava incantata il bastone che volteggiando con lui, si allungava e accorciava grazie ad un meccanismo particolare.

"Baralai!" chiamò Gippal, e lui interruppe l'esercizio.

"Come posso aiutarti?" fece l'altro, a bassa voce come sempre.

"E' o non è il più inutile e noioso turno di ronda della tua carriera di Crociato?"

"E' naturale che ci siano turni più tranquilli... ci saranno anche turni movimentati."

"Ma tu... non ti sbilanci proprio mai?"

Così era allora... Nooj, il più spericolato, era il leader, la fiamma che accendeva l'esplosivo... Baralai, calmo e riflessivo, era la miccia, che decideva quanto tempo separava l'accensione dall'esplosione... Gippal, imprevedibile e creativo, era l'esplosivo, e Paine, che si curava di loro, l'involucro di quella squadra perfetta.

Poi erano passati sei anni...

Sin era stato distrutto da Yuna Bin Bevelle... Nooj era diventato il leader della Lega dell Gioventù, Baralai il leader di NeoYevon, il gruppo rivale... anche dopo la pace, non si erano parlati granchè... poi la destituzione e l'imprigionamento di Baralai, e adesso...

E adesso lui, Gippal e Paine stavano lì, alla testa di un migliaio di soldati della Lega, mentre i templari di NeoYevon sbarravano la strada verso Bevelle, divisi solo da cento metri di terra della Piana della Bonaccia...

"LO RIPETIAMO DI NUOVO!" urlò con decisione "LIBERATE BARALAI BIN LUKA ED EVITEREMO SPARGIMENTI DI SANGUE! UNA GUERRA STA PER INIZIARE, E CI SERVE AIUTO ED UNITA'!"

Aveva davvero bisogno di lui per quella guerra? Probabilmente Baralai si sarebbe espresso contro di lui, a favore della pace... non gli importava, in realtà. Non l'avrebbe lasciato a marcire nei sotterranei di Bevelle.

"LE NOSTRE ORECCHIE NON SENTONO LE PAROLE DEGLI ERETICI!" gli urlò un templare di rimando.

Ma Nooj non fece in tempo a rispondere, perchè Paine lo scosse per la spalla.

"Che c'è?" chiese a bassa voce, voltandosi. Ma la risposta giunse da sola. Un'ampia ombra andava coprendo la Piana.

Alzando gli occhi al cielo, Gippal vide qualcosa che, per un attimo, lo entusiasmò.

"Un... un palazzo volante?"

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"Com'è andata la tua visita a Dollet?"

"Taci"

"Hai davvero detto che sono la tua guardia del corpo? Sai, anche se è una messinscena, portare questa divisa mi dà una certa emozione."

"Taci, ho detto."

"Comunque, ti sei davvero applicato a servire la ShinRa... che idea geniale, attaccare mentre gli unici due eserciti del Wu Tai sono impegnati ad azzuffarsi tra loro... davvero bra-"

"SEIFER, CAZZO, TACI!"

Stranamente, Seifer sorrise con il suo solito sorriso spavaldo e cattivo, cosa che non faceva più da quando aveva lasciato l'infermeria, anzi dall'esperienza di Madain Sari. Come se avesse sentito esattamente ciò che voleva.

"Squall... andiamo, perchè partecipiamo a questa follia?"

"Fanculo! Vattene quando vuoi, come fanno tutti!"

"Sei tu che allontani gli altri, non dare loro la colpa."

"Fottiti" disse aprendo la porta oltre la quale li aspettavano Quistis Trepe, Horace Heidegger e quel ragazzino inquietante.

"Siamo in volo sopra il territorio di Remiem" annunciò.

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Di ritorno a Guadosalam, avevano capito subito. Tutti.

Il canto funebre dei Guado, che intonavano emettendo un lamento a bocca chiusa, li aveva accolti col suo significato inequivocabile. I Guado guardavano loro... quel canto era dedicato a loro.

Tutti e quattro potevano vantare una certa esperienza personale con la morte.

I genitori di Lulu e Wakka erano stati uccisi da Sin e così Chappu, fratello minore di lui e fidanzato di lei...

La madre di Yuna era morta anch'essa per mano di Sin, e suo padre Braska si era sacrificato per sconfiggerlo...

Quanto a Tidus, quando suo padre era sparito dalla Città dei Sogni sua madre aveva perso voglia di vivere ed era morta presto... era questo il motivo principale per cui Tidus lo aveva odiato, più che la sua tendenza all'alcolismo o il suo modo di fare brusco e spocchioso... ma suo padre stesso, Jecht, era stato trasformato in nell'Eone Supremo di Braska, posseduto da Yu Yevon e infine aveva ricevuto il colpo di grazia da Tidus stesso.

Sì, tutti loro conoscevano bene la morte.

Ecco perchè si sorpresero quando il pensiero di aver perso la loro casa, i loro amici, Vidinu, sembrò così insopportabile da togliere la voglia di vivere.

"Ogni volta... ogni volta che smetto di pensare alla morte... ogni volta che la vita mi sembra scontata, non faccio che perdere qualcosa... devo... devo essere più forte di così."

Il volto corrucciato di Yuna, che riceveva i riflessi rossi della collana di Sfere, si stagliava contro il cielo sereno, scrutando da parte a parte la piana della bonaccia.

"Siete sicuri di volermi seguire? Intendo... tutti?"

"Siamo i tuoi guardiani, Yuna. Lo siamo qualunque cosa accada."

"Wakka... grazie. Lulu, tu...?"

"Non ho niente da aggiungere a quanto ha detto mio marito."

Quel genere di risposte era diventato l'unico che Lulu pronunciava dalla morte di suo figlio. I suoi occhi color caffè nero, ancora circondati dal rosso del pianto, si tinsero del colore dorato del potere della strega.

"Ti-"

"Non chiedermelo neanche. Ti amo. Ti seguirei ovunque."

"Ti amo anch'io."

Sorrise, malinconica.

"Allora... andiamo."
  
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