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Autore: _SbuffodiNuvola_    18/04/2024    0 recensioni
“Ma quella sera tutti erano un po’ brilli o, nel caso di Natsu e Gray, troppo orgogliosi per rifiutare una sfida. Peccato che la sfida in questione fosse il fatidico giochetto dei sette minuti in paradiso!”
… piccola Long che vede protagonista il Team Natsu alle prese con il famoso gioco dei sette minuti in paradiso… ma con una regola: dentro l’armadio si deve fare una sola cosa…
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gerard/Erza, Gray/Juvia, Natsu/Lucy, Wendy
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Natsu & Lucy

Quando Lucy aveva visto la bottiglia fermarsi proprio davanti a Natsu, aveva capito che la sua fine era segnata. Sapeva che tutta Fairy Tail considerava lei e il dragon slayer una coppia fissa. D’accordo, non poteva dar loro torto: stavano sempre insieme, mangiavano insieme, andavano spesso in missione insieme e il fatto che lui l’avesse sempre protetta arrivando persino a minacciare chiunque le facesse del male e che impazzisse non appena qualcuno alzava un dito su di lei (quello che era successo durante la battaglia contro Alvarez ne era la prova)… beh, non aiutava a smentire le voci su una possibile relazione fra loro due.

-Oh! Figo! Tocca a me! -esclamò Natsu sfregando le mani. -Che devo fare? Chi è il mio avversario? Fatevi sotto! Sono tutto un fuoco!

Lucy non era sicura che avesse capito con esattezza in cosa consistesse il gioco…

I presenti si voltarono verso Cana, incuriositi, anche se Lucy sapeva benissimo che era tutta una finta. Erano perfettamente consapevoli che il nome che sarebbe uscito dalle labbra della festeggiata sarebbe stato il suo.

Dio, che ho fatto di male?

E ok, non le dispiaceva essere colei che avrebbe fatto compagnia a Natsu nell’armadio, ma si trattava comunque di… di Natsu. Fino a prova contraria, lui la considerava un’amica, mentre lei aveva capito che in realtà quel dragon slayer tanto cocciuto le piaceva. E tantissimo.

Come avrebbe fatto a nascondere l’imbarazzo? Se lo chiedeva anche lei.

Nei pochi attimi di silenzio in cui Cana faceva finta di pensare alla persona che sarebbe stata con Natsu, Lucy si voltò verso Levy, seduta dietro di lei. La sua amica le sorrise, a metà fra il preoccupato e il “beh, almeno avrai una possibilità di stare da sola con Natsu senza Happy”. Era una delle poche persone a cui Lucy aveva rivelato cosa provasse per quel dragon slayer che insisteva sempre perché andassero in missione insieme.

Nel frattempo, Gray e Gajeel ridacchiavano sotto i baffi e Natsu, gonfiando il petto, aveva iniziato a dire che lui li avrebbe sicuramente battuti… a prescindere dalla sfida che avrebbe dovuto affrontare. Mirajane e Freed tentavano di far stare seduto Luxus, che borbottava che tutto quello era una grande cavolata. Wendy e Romeo, che per fortuna avevano avuto il buonsenso di non partecipare, osservavano la scena, sulle spine.

-Bene! Ho deciso! -esclamò Cana, infine. Si voltò verso Lucy, sorridendo furba: -Luuuuucyyyy. Penso proprio che tu sarai perfetta per Natsu.

Ovviamente.

Lucy arrossì, mentre Natsu balzava in piedi: -EH? DEVO SFIDARE LUCY?

-No, testa di zolfo. -fece Gray. Poi, con le mani, mimò qualcosa che solo lui e Natsu potevano capire, perché tutti gli altri li fissarono, confusi.

Il dragon slayer, però, capì al volo e Lucy lo vide avvampare. Stava per protestare, ma Cana ribadì che era il suo compleanno, perciò il giovane fu costretto a incamminarsi verso l’armadio perché, Lucy lo sapeva, non avrebbe mai accettato una punizione.

-Coraggio, Lu-chan. Vai. -le sussurrò Levy. La faceva facile, lei: Cana aveva detto che Levy e Gajeel potevano non partecipare, d’altronde la coppia era già ufficiale, come Alzack e Bisca, e non sarebbe stato divertente.

Lucy si alzò, lentamente e senza guardare in faccia nessuno. Stava per muovere un passo verso quel maledetto mobile, quando Loke spuntò proprio accanto a lei. 

-No, aspettate. Se Lucy non vuole entrare nell’armadio con Natsu, posso sempre entrarci io! -esclamò lo Spirito Stellare. Poi, notando che tutti lo fissavano in modo strano, specificò: -Con Lucy, non con Natsu.

Ahhh, ora le cose quadravano.

Lucy, nonostante l’imbarazzo, gli sorrise: -No, grazie, Loke. 

“Sarebbe ancora più imbarazzante.” aggiunse mentalmente.

-E poi la sottoscritta ha già deciso! -fece Cana scuotendo pericolosamente il boccale che teneva in mano.

Lucy fece un altro sorriso a Loke, poi raggiunse Natsu, che era già entrato nell’armadio.

-E mi raccomando: rumorosi! -fece Cana, furba. La maga degli Spiriti Stellari, se possibile, divenne ancora più rossa. Entrò nell’armadio e chiuse l’anta dietro di sé.

Buio. L’unica luce proveniva dalla fessura che si creava tra le due ante dell’armadio e che illuminava una piccolissima parte del viso di Natsu. Nonostante avessero svuotato l’armadio apposta per il gioco, lo spazio era minimo e Lucy poteva sentire il respiro del dragon slayer infrangersi sul suo naso. 

Natsu si era zittito e Lucy, per niente abituata a quel silenzio, non aveva idea di cosa dire. Abbassò lo sguardo, fissando un punto indefinito nel buio. Beh, poteva ritenersi fortunata che non l’avessero messa in quella situazione con Luxus o Gray! Non voleva ritrovarsi nei guai con Lluvia, mentre Luxus? No, grazie. Preferiva lasciarlo a Freed o Mirajane… ammesso che il dragon slayer del fulmine provasse qualcosa per uno di loro.

-Per fortuna sei tu.

-Per fortuna sei tu. 

Lucy alzò lo sguardo su Natsu, che, dopo aver acceso una fiammella sul dito, fece la stessa cosa. Le sorrise, un sorriso timido e adorabile. 

-Nel senso… per fortuna non sono qui con Lluvia o Mirajane. Hai idea delle conseguenze? -disse, grattandosi la nuca con l’altra mano.

-Lo penso anch’io. Almeno non sono qui con Gray. Lluvia mi ammazzerebbe! -fece lei. Natsu ridacchiò: -Hai ragione. Allagherebbe tutto!

Rise anche Lucy. Eccolo, il Natsu che conosceva e che le faceva battere il cuore. 

-Quindi… che vuoi fare? -le chiese, timido. -Se non te la senti, io non ti voglio obbligare. Non mi importa della sfida. Prima stavo solo parlando a vanvera… sai come sono fatto…

La maga sentì il cuore fare una capriola. Aveva sentito bene? Natsu Dragneel che rinunciava a una sfida? Per lei poi! 

Sorrise: -P-Però poi dovrà sembrare che abbiamo fatto… ehm… qualcosa. Come dovremmo…

Natsu si mise a picchiare con i pugni contro il legno dell’armadio, facendola sobbalzare, e urlò qualcosa di simile a un gemito.

-Ahhh! Ti sta piacendo? Ahhh! -urlò ancora, con un tono che fece spalancare gli occhi a Lucy. 

-Ma che fai?! -chiese sottovoce, dandogli un leggero schiaffo sulla spalla nel frattempo.

-Così crederanno che stiamo facendo qualcosa, no? -spiegò lui come se fosse ovvio. Lei lo fissò per un attimo, poi, pensandoci, capì che in effetti aveva ragione. Però non poteva negare che fare la stessa cosa la imbarazzasse parecchio. Non era così impulsiva come lui.

-Dai, dì qualcosa anche tu. Altrimenti non ci crederanno mai! -disse il dragon slayer. -Come abbiamo fatto contro quel tizio di Alvarez, ti ricordi?

Seppur riluttante, Lucy alzò la voce: -Sì! Continua! Aaah!

-Sono tutto un fuoco!

Natsu le sorrise e continuò a fare rumore, invitandola a fare lo stesso. Si ritrovarono a cercare di non ridere, mentre si guardavano, complici.

Dopo un po’, Lucy lo fermò: -Penso che basti. Non esageriamo, altrimenti capiranno che stiamo facendo finta. 

-Hai ragione. -convenne il dragon slayer, ridendo. Riaccese la fiammella sul dito, così che si vedessero meglio in viso.

-Però dobbiamo spettinarci i capelli e stropicciare i vestiti. -disse la maga. -Sai, per… per far sembrare tutto vero.

-Giusto.

Così presero a rendersi meno presentabili possibile. Lucy sciolse la coda, spettinò i capelli color grano e, più imbarazzata che mai, sbottonò uno dei bottoni della gonna. Natsu aprì la cerniera del gilet e tolse la sciarpa di Igneel. Per i capelli non poteva fare molto, essendo già perennemente spettinati. 

Si guardarono di nuovo e ridacchiarono, complici, e Lucy desiderò che quel momento non finisse mai. Esatto, anche se era chiusa in quello spazio così minuscolo con Natsu a pochissimi centimetri dal suo corpo.

Per una volta, allora, si lasciò guidare dall’istinto: si sporse verso di lui e gli diede un bacio sulla guancia.

-Grazie, Natsu. -disse. Per fortuna la penombra dell’armadio nascondeva il rossore delle sue guance.

-Ragazzi? -chiamò Laki bussando ad una delle ante. -Il tempo è scaduto.

Ma sembrarono non sentire la loro amica. Natsu fissò Lucy con gli occhi spalancati, poi spense la fiammella che aveva sul dito e, nel buio, Lucy sentì le sue labbra poggiarsi delicatamente sulle proprie. Poi si allontanò da lei, aprì una delle ante e le fece segno di uscire.
 

   
 
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