Crossover
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Autore: Sayman    23/04/2024    0 recensioni
Samarium, un uomo distrutto che vive in un mondo in rovina, decide di tornare indietro nel tempo per cambiare la storia. Ciò che non sa, è che la sua presenza aprirà le porte alla più grande minaccia che il multiverso abbia mai visto.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anime/Manga, Film, Fumetti, Libri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Futuro apocalittico
 
 

Benvenuti nel primo capitolo di Invasion!

Questa storia l'avevo scritta tempo fa, per poi cancellarla in modo brusco. Il motivo era semplice: ero ancora nuovo nel mondo delle fanfiction e avevo commesso degli errori che mi avevano rovinato non poco la trama. Non solo, era scritta con i piedi e in modo frettoloso. 

Adesso è arrivato il momento di riscriverla, sistemando non poche cose, ma mantenendo anche molte delle vecchie idee.

Detto ciò, buona lettura!

 

Teleftaíos, 2050
 

Teleftaíos, l'ultima città della creazione, l'ultimo rifugio per i pochi sopravvissuti al grande cataclisma

Teleftaíos, l'ultima città della creazione, l'ultimo rifugio per i pochi sopravvissuti al grande cataclisma. L'Incursione, l'avevano chiamata, un fenomeno devastante che aveva fatto collidere tutti gli universi.

All'interno della città, una figura incappucciata passeggiava tra le vie desolate. Barboni accasciati si intravedevano sui muri e accanto ai bidoni della spazzatura. L'igiene in quella città era solo un lontano ricordo. Le case attorno a lui erano brutte, rugginose e sovraffollate. L'uomo osservò il cielo e sospirò alla vista dei numerosi pianeti grigi e deserti che si trovavano sopra di lui. Quei mondi un tempo erano vivi e pieni di vita, e avevano tutti quanti lo stesso nome: Terra. Sì, quella era la patria degli esseri umani e non solo, almeno nella maggior parte degli universi.

Qui, le varie creature cercavano di sopravvivere come meglio potevano, anche se in molti aspettavano solo la morte. Non era raro trovare persone che si davano alla pazza gioia sfociando in ogni tipo di depravazione. Ormai ogni reato era ammesso, non vi era più un dio che potesse giudicarli, non vi era più niente, solo una città alla fine dell'universo e i suoi disperati abitanti.

L'uomo raggiunse un edificio sgangherato situato nella periferia e, dopo aver aperto un portone di metallo con un codice, entrò dentro. All'interno vi era un laboratorio ormai dismesso, arredato solo con una brandina sfatta, un tavolino con uno strano bracciale sopra e un pc.

<< Bentornato capo >> disse una bellissima voce eterea. << Come è andata la giornata? >>

<< Come al solito, Gideon. È tutto pronto? >> le chiese lui.

<< Sì, le coordinate sono già state inserite nel vostro manipolatore del vortice, ma vi ricordo che avete un solo viaggio a vostra disposizione >> le spiegò lei.

<< Lo so, ma se tutto andrà bene non mi servirà >> disse lui, mentre si metteva lo strano bracciale in pelle intorno al polso sinistro, per poi digitare le coordinate sul pad che vi era sopra.

<< Coordinate per Terra 13, Central City, 2016 impostate. Buona fortuna signore e addio >> lo salutò l'intelligenza artificiale, e l'uomo scomparve in un lampo azzurro.

 

   
 
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