Storie originali > Horror
Ricorda la storia  |      
Autore: Quebec    24/04/2024    2 recensioni
Ci sono notti indimenticabili, notti inquietanti, notti da perdere la testa. Notti in cui i fanali di un pick-up ti abbagliano. Serve un passaggio?
Genere: Dark, Horror, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A






Camminano lungo una strada sterrata fiancheggiata da una fitta boscaglia di pini. L'uomo e la donna. Lui prosegue con il flash del cellulare puntato in avanti. Lei alle sue spalle, le braccia conserte per il freddo. Si gela. Un gelo anomalo per la primavera.
– Sicuro che sia la strada giusta? – chiede la donna.
L'uomo non risponde, gli occhi puntati tra le chiome dei pini che ondeggiano nel vento. Poco fa ha sentito un grido provenire dai boschi. Un grido soffocato. E poi un colpo di pistola. Lancia uno sguarda alla donna. Sembra che non abbia sentito nulla.
– Non dovevamo prendere questa strada – dice la donna. – Te l'avevo detto che non sarebbe stata una buona idea.
L'uomo si ferma, si guarda intorno.
– Cosa succede? – chiede la donna in ansia. – Hai sentito qualcosa?
– Sssh! – risponde l'uomo. Spegne il flash, drizza le orecchie. Di nuovo quell'urlo soffocato. Veniva alla sua destra. Sembrava un uomo. Guarda in quella direzione.
– Perch้ hai spento il flash?
– Cazzo, Franc่. Vuoi stare zitta?!
La donna serra gli occhi. – Stronzo... – mormora tra s้.
L'uomo riaccende il flash. Qualcosa si muove le fronde dei pini.
La donna si stringe alle spalle dell'uomo. – Cosa ่ stato?!
L'uomo non risponde. Fissa il punto in cui i rami si sono mossi, il flash puntato.
– Torniamo indietro – dice la donna.
Le fronde dell'albero continua a muoversi. C'่ qualcosa dietro.
– Aspetta qui – dice l'uomo.
– No, vengo con te.
L'uomo la blocca con una mano. – Stai qui.
– Dai, torniamo indietro. Non mi piace questo posto. Ho paura.
– Detta da una patita dell'horror mi fa quasi ridere.
La donna incrocia le braccia stizzita. – Sei proprio uno stronzo! E poi cosa c'entra questo?
L'uomo la ignora. Scende il fosso, si avvicina all'albero di pino. Le fronde si smuovono con pi๙ forza. Discosta un ramo.
Qualcosa salta fuori, sguscia sotto i piedi dell'uomo. Questo indietreggia, il flash puntato verso i suoi piedi. Non c'่ niente.
Un urlo straziante.
L'uomo sussulta, guarda verso la donna. ศ sparita. Risale rapidamente il fosso, si guarda intorno. La strada ่ deserta. – Franc่! Dove sei? Cazzo...
I fanali di un auto sbucano da una curva. L'uomo agita un braccio. Un pick–up verdognolo gli si affianca. Ha la carrozzeria arrugginita, la fiancata graffiata e ammaccata. Antonio spegne il flash del cellulare.
Una donna dai capelli rossi abbassa il finestrino macchiato. – Serve un passaggio?
– Hai visto una donna? – chiede l'uomo con il volto agitato. – Capelli castani, occhi verdi. Piuttosto minuta. Indossa una maglietta rossa dei Coldplay.
La donna con i capelli rossi scuote la testa. – No, non ho visto nessuno. Chi ่? La tua ragazza?
– Qualcosa del genere – risponde l'uomo mentre si guarda intorno.
– Capito. Vuoi un passaggio?
L'uomo la guarda per un momento. Sale a bordo, il sedile sporco e rattoppato in pi๙ punti scricchiola sotto il suo peso. Odore di menta e olio di motore. Sul cruscotto carte di caramelle e chewing gum alla menta.
La donna coi capelli rossi ingrana la prima. Parte. – Sono Michelle.
– Antonio.
– Nome italiano. Sei italiano?
– S์, ma sono cresciuto qui.
– Dove ่ sparita la tua ragazza?
– Non ่ la mia ragazza. Voglio dire, ่ complicato. Comunque qui.
– Qui dove?
– Dove ti sei fermata poco fa.
Michelle si gratta il naso arrossato. – Se si ่ persa nei boschi, sicuramente raggiungerเ casa mia.
– Non si ่ persa nei boschi. ศ sparita.
Michelle gli lancia uno sguardo. – Sparita? Tipo Boom! Svanita nel nulla?
– Giเ, cos์! – risponde l'uomo, lo sguardo che vaga inquieto fuori dal finestrino.
– Oh, beh... Sai, qui succede spesso.
L'uomo si volta a guardarla. – Cosa?!
– La gente sparisce di continuo da queste parti. Non preoccuparti, poi ritorna.
– Lo dici come se fosse normale.
– Lo ่.
– Come pu๒ essere normale?
– La gente sparisce e poi ritorna. Semplice. Vuoi che te lo scandisca meglio? Sparisce. Ritorna. Semplice. – Scaccia l'aria con una mano come se non fosse nulla. – Qui succede spesso.
Antonio la fissa incredulo.
Michelle lo sta guardando di sfuggita, abbozza un mezzo sorriso.
L'uomo si irrita. – Che hai da ridere!? Cosa c'่ di divertente?! Francesca ่ sparita!
– Quindi si chiama Francesca? Interessante. – Mette una mano nei pantaloni sporchi di fango e tira fuori una caramella alla menta, le unghia sporche di terra. – Vuoi?
Antonio guarda la caramella, poi lei. – Tu non sei normale.
– Tu invece lo sei? – chiede la donna con un sorrisetto.
Il pick–up prende una buca, traballa. La caramella cade sul tappetino sporco di terra del pick-up.
– Me la prendi? – chiede Michelle.
Antonio la fissa per un istante. Si piega, prende la caramella tra i suoi piedi e gliela rende.
– Puoi scartarla. – dice lei con un sorrisetto. Sai, sto guidando.
L'uomo lo fa.
– Puoi infilarmela in bocca? Sai, sto guidando.
Antonio si acciglia irritato. – Certo... stai guidando...
Michelle apre la bocca divertita. – Allora?! Infilamela in bocca... – Sorride. – La caramella, intendo.
Antonio la fisso turbato, l'avvicina alle labbra.
Lei lo guarda divertita con la coda dell'occhio, gli morde il dito.
Lui ritrae la mano. – Oh!? Ma sei scema?! – Si asciuga il dito di saliva sul pantaloni. – Perch้ l'hai fatto?
La donna dai capelli rossi gli fa un sorrisetto dolce. – Che carino. Quindi sei gentile. – Il pick-up frena di colpo, una nube di polvere si alza alle sue spalle.
Antonio balza in avanti, pianta le mani sul cruscotto per non sbattere la testa contro il parabrezza. – Che stai facendo? Che cazzo hai che non va?!
– Scendi – risponde Michelle serena.
– Cosa? Perch้?
– Da una parte sono delusa, ma dall'altra sono contenta, sai.
L'uomo si limita a fissarla.
La donna si passa la caramella alla menta da un punto all'altro della bocca. La succhia. – Sei gentile. Per questo devi scendere. Scendi.
Antonio fa per parlare, ma si blocca. Non ha senso. Questa donna ่ pazza.
– Allora?! Scendi!
– Ma perch้?
– Te l'ho detto. Sei gentile. Non vai bene.
– Non vado bene per cosa?
Michelle sbuffa annoiata. – Certo che sei pesante.
– Per cosa non vado bene?
– Sei gentile, non lo capisci? Non mi piace ammazzare la gente gentile.
Antonio si pietrifica, Fissa la rivoltella nella mano sinistra della donna poggiata sul grembo, la canna rivolta verso di lui.
Michelle rotea gli occhi al cielo. – Ti decidi a scendere o devo farti saltare la testa? Per me va anche bene, ma sarebbe uno spreco. Dico sul serio. Dopotutto, sei carino e gentile. Un mix letale per quelle come me. Quando dico agli uomini di infilarmi la caramella in bocca, pensano che voglio succhiare qualcos'altro, capisci? Ci provano. Diventano insistenti! – Smorza una risatina divertita. – Prima sono in compagnia di qualcuno, poi se ne dimenticano. Come possono dimenticarsene cos์ in fretta? Mi segui? I loro amici scompaiono e loro pensano a scoparmi! Tu invece non ci hai pensato nemmeno una volta. Anzi, il pensiero non ti ha nemmeno sfiorato. Te l'ho letto negli occhi. Adesso scendi. Non mi va di sporcare il finestrino con il tuo cervello.
Antonio apre la portiera terrorizzato, le mani che tremano.
– Aspetta! – dice Michelle. Si gratta la testa. – Riguardo alla tua ragazza. Ah, giเ, non ่ la tua ragazza. Riguardo alla tua amica o quella che ่. Non preoccuparti per lei, starเ bene. Me ne prender๒ cura. Personalmente. Non ti accorgerai nemmeno che sia sparita. – Si fa la croce sul cuore. – Promesso.
Antonio ่ del tutto confuso e spaventato. Fissa prima lei e poi la pistola. La pistola e poi lei. Non ha capito nemmeno il monologo che gli ha fatto prima.
– Chiudi bene la portiera. Sai, ่ guasta. Si apre da sola, a volte.
Antonio la chiude con forza, osserva il pick-up allontanarsi, due fanali rossi nell'oscuritเ. Resta fermo per un pezzo, lo sguardo piantato nel vuoto
Si desta come da un incubo. Torna indietro sotto lo sguardo vigile della luna piena nel firmamento divorato dalle tenebre. Non riesce a pensare a niente. Non sa nemmeno se sia lui a camminare. Gli sembra di essere un passeggero del suo stesso corpo.
Arriva nel punto in cui ่ sparita Francesca, si guarda intorno spaesato. Solo pini, vento e oscuritเ. Accende il flash del cellulare.
– Ant๒! – grida una donna alle sue spalle.
Lui si volta. ศ Francesca. Si corrono incontro. – Tu... Dove...
La donna lo abbraccia. – Sono tre ore che ti cerco. Pensavo ti fossi scordata di me!
Antonio si acciglia perplesso. – Io... Tu... tu sei sparita... Come...
– Sparita? In che senso? Sono rimasta in macchina. Hai detto di aspettarmi l์, che avresti trovato qualcuno.
– Qualcuno?
Francesca lo guarda turbata. – Abbiamo forato, non ricordi?
– Io...
La donna gli prende una mano. – Ehi, va tutto bene? Sembri strano.
– S์... va tutto bene. Torniamo... torniamo alla macchina.
Francesca gli mette una mano sulla spalla. – Sicuro di stare bene?
– S์, sto bene.
– Non hai trovato nessuno, vero?
– S์, nessuno... Ora torniamo indietro. Passeremo... passeremo la notte in macchina.
La donna lo guarda turbata. – Oh, guarda! Una macchina. – Agita le braccia.
I fanali dell'auto si avvicinano, la luna piena alle spalle.
Antonio sbianca in volto.
Una donna coi capelli rossi abbassa il finestrino con un sorriso. Guarda Francesca seccata, poi Antonio con un sorriso compiaciuto, malizioso. – Serve un passaggio?
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: Quebec