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Autore: pentolina    24/04/2024    4 recensioni
Sequel di 276 giorni per... Gravidanza...
La storia riparte all'incirca un anno e mezzo dopo la nascita di Erin.
I nostri protagonisti si troveranno ad affrontare le difficoltà che la vita gli metterà davanti
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nathan Fillion, Nuovo personaggio, Stana Katic
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Family'
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“Ehi…” Sussurra chiudendosi la porta alle spalle e accorgendosi che la moglie è sveglia.

“Buongiorno…” Risponde stiracchiandosi.

“Buongiorno!” Dice sdraiandosi accanto a lei per poi baciandola dolcemente sulle labbra.

“Dov’eri?” Chiede accoccolandosi contro di lui.

“Sono andato a controllare le nostre pesti. Guarda.” Spiega sorridendo sbloccando il cellulare e mostrando la foto appena scattata.

L’immagine ritrae Dylan e Erin abbracciati mentre dormono beatamente nel lettino di quest’ultima.

Un’abitudine acquisita dal primogenito negli ultimi cinque mesi. Dylan, ogni notte, s’intrufola nel lettino della sorellina e loro ogni mattina gli ritrovano così addormentati abbracciati.

“Stupendi… e pensare che fino a qualche mese fa faceva di tutto per farla piangere.” Afferma Stana ricordando i mesi ormai lontani dove il figlio si sentiva trascurato e ne combinava di tutti i colori pur di avere le attenzioni dei genitori.

“E invece ora sono inseparabili. Te l’avevo detto, amore… era solo un periodo. Dylan era abituato ad averci tutti per lui e all’improvviso si è ritrovato una sorellina che richiedeva molte più attenzioni e soprattutto lo privava del suo tempo con te.” Dice accarezzandole la schiena e baciandole la fronte.

“Per fortuna la nostra strategia ha funzionato!” Afferma intrufolando una mano sotto la maglietta dell’uomo.

“Avevi dubbi?! Quando noi due facciamo le cose insieme siamo imbattibili.” Dice fiero alzandole il viso e baciandola sulla punta del naso.

“I nostri figli si amano talmente tanto che Dylan si è trasformato in un mini-nathan e appena qualcuno osa toccare la sorella lui lo prende a pugni.” 

“Potrebbe aver ereditato anche da te questa sua iperprotettività.” Controbatte Nathan.

“Non mi pare di aver mai preso a pugni nessuno… al contrario di te. Sei tu il macho-man di famiglia.” Lo prende in giro Stana mordendogli il collo e sdraiandosi completamente su di lui.

“Sai cosa ti fa adesso il macho?!” Afferma afferrandola per i glutei e ribaltando la situazione.

“Non ne ho idea…” Sussurra sorridendo e mordendosi il labbro inferiore.

Nathan inizia a baciarla con passione intrufolando la mano sinistra sotto la maglietta palpandole i seni nudi mentre con la mano destra continua a stringere il gluteo.

Stana con le gambe aggrappate intorno al suo bacino lo tira a sé mentre con le mani gli accarezza il viso e i capelli.

Stanno per approfondire quando la porta della camera si spalanca e il rumore di quattro piedini attirano la loro attenzione.

“Cosa fate?” Chiede curioso Dylan vedendo la strana posizione dei genitori.

“Facciamo la lotta… io e la mamma siamo dei grandi campioni di lotta.” Risponde Nathan mentre Stana se la ride spostando le gambe dalla schiena del marito al materasso.

“Anch’io voglio fare la lotta con mamma!” Afferma Dylan saltando sul letto.

“Papà… papà… su!” Lo chiama Erin allungando le braccia verso l’alto aspettando che l’uomo l’aiuti a salire.

Mentre Nathan aiuta la figlia, Dylan si catapulta sulla mamma dandole il consueto bacio del buongiorno e accarezzandole il viso.

“Buongiorno, ometto della mamma.” Lo saluta Stana spostandogli dalla fronte i cappelli lunghi e spettinati che gli coprono gli occhi mentre Nathan adagia la piccola sul letto.

“Bacio…” Dice Erin gattonando verso la mamma per donarle anche lei il bacio del buongiorno.

“Buongiorno, stellina mia.” La saluta Stana baciando le guance paffutelle.

“E a papà? Niente bacio?” Domanda Nathan offeso sdraiandosi accanto a loro.

“Papà… bacio!” Risponde Erin rotolando verso di lui.

“Se non ci fossi tu, fragolina mia.” Dice sbaciucchiandola ovunque provocandole il solletico  facendola ridere di gusto.

“Dove andiamo oggi?” Chiede Dylan prendendo il viso dalla mamma fra le mani e obbligandola a guardarlo.

“Oggi… oggi, andiamo a visitare Chichén Itzá.” Risponde Stana prendendo il programma, redatto da Juliana, appoggiato sul comodino.

“Cos’è?” Domanda curioso.

“È un importante complesso archeologico … dove si trovano piramidi e templi costruiti tantissimi anni fa dalla civiltà dei maya.” Spiega Nathan mentre Erin si accoccola contro di lui.

“Amore, ascolta attentamente quello che sto per dirti: oggi, non voglio assolutamente, vederti mettere le mani addosso a qualcuno. Non voglio che vengano a lamentarsi perché hai fatto del male ad altri bambini come è successo ieri, ok?” Lo avverte Stana.

“Ma quel bambino ha spinto Erin a terra!” Dice Dylan in sua difesa.

“Lo stesso… se qualcuno fa male a Erin o a te vieni a dircelo!” Chiarisce Nathan accarezzando la schiena della piccola.

“Me lo prometti?” Chiede Stana al figlio.

“Ma… papà dice sempre che devo difendere Erin perché è piccola.” Afferma Dylan.

“È vero ma puoi difendere tua sorella anche senza mettere le mani addosso agli altri. Se qualcuno le fa qualcosa di brutta vieni da noi e papà o io pensiamo a risolvere la questione, chiaro?”

“Si…” Risponde sbuffando.

“Lo sai che non mi piace quando sei violento. Mamma e papà oltre che farti queste… ti hanno fatto anche questo.” Afferma Stana indicandogli prima le mani e poi la testa.

“E qui, sotto questa marea di capelli castani, c’è un cervello che sai usare benissimo. E vorrei che lo usassi sempre soprattutto quando Erin sta male o è in pericolo, ok?” Conclude baciandolo sulla fronte.

“Ok.” Risponde Dylan spostandosi i capelli dal viso.

“Dobbiamo pensare di tagliarli quando torniamo a casa.” Afferma Nathan allungando una mano e accarezzando la testa del figlio.

“NO… non voglio!” Protesta Dylan alzando la maglietta della mamma infilandosi sotto con la testa.

“Papà!” Lo chiama Erin dandogli una manata sul viso.

“Che succede fragolina?” Chiede dolcemente.

“Otto… tintin…” Risponde indicando verso la porta.

“Ha fame la mia signorinella…” Afferma Nathan riconoscendo la parola otto e tintin come biscotti e latte.

“Scrivo a Jeff e a Juliana per vedere se sono già giù.” Dichiara Stana recuperando il cellulare mentre Dylan nascosto sotto la maglia fa versi strani attirando l’attenzione della sorellina.

“IAN!” Chiama Erin scendendo dall’addome del padre per raggiungere il fratello che ora ulula come un lupo.

“Ian… io!” Esclama la piccola allungando la manina.

“BUFF!” Grida Dylan alzando la maglietta ritrovandosi a pochi centimetri il sorriso della bambina.

“Ancoa!” Lo incita Erin divertita dal gioco.

“Jeff dice che si stanno preparando per scendere.” Dice Stana leggendo il messaggio mentre Dylan, appoggiato con la testa alla sua pancia, continua a fare cucù alla sorellina strattonando in continuazione la maglia ormai sformata.

“Ok, ragazzi è ora di lavarsi e vestirsi.” Afferma Nathan mettendosi seduto.

“No!” Esclama Dylan seguito a ruota da Erin.

“Come no??!! Vieni qui che ti mangio!” Dice l’uomo acciuffando la piccola, alzandola in aria e mordicchiandole la pancia coperta dal body.

“Mamma, mi porti?” Chiede Dylan uscendo allo scoperto e inginocchiandosi tra le gambe della donna.

“Dai sali!” Lo invita Stana mettendosi seduta e indicando la schiena.

“Andiamo, fragolina. Dobbiamo arrivare prima di mamma e Dylan!” Afferma Nathan vedendo moglie e figlio prepararsi per la partenza.

“Pronti?” Domanda Stana con il figlio in spalle.

“VIA!” Grida Nathan scattando, con Erin in braccio, verso il bagno.

Stana anche se con un carico più pesante riesce a posizionarsi davanti al marito sbarrandogli la strada impedendogli così di superare. Nathan inizia subito a lamentarsi accusando la moglie di gioco sleale mentre i bambini urlano e ridono, per la consueta gara del mattino, in cui i grandi si divertono quasi più dei piccoli.

“VITTORIA!” Esulta Dylan alzando il pugno verso l’alto una volta che la mamma ha varcato la soglia del bagno per prima.

“E per la terza mattina di fila sei stato battuto!” Lo prende in giro Stana facendo scendere il figlio.

“E per la terza volta avete barato!” Protesta Nathan con il fiatone mettendo Erin sul fasciatoio.

“Tutte scuse.” Controbatte lei facendogli la lingua.

“Vieni qui… avvicinati.” La invita lui sbottonando il body alla piccola per cambiarle il pannolino.

Stana ride ignorando l’invito del marito aiutando Dylan a spogliarsi.

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“Ciao… buongiorno a tutti!” Salutano Stana e Nathan raggiungendo gli amici al tavolo dell’albergo per la prima colazione.

“Tintin!” Esclama Erin indicando la tazza dove Kevin sta inzuppando dei biscotti.

“Si, adesso chiediamo di scaldare il biberon.” Dice Stana cercando con lo sguardo un cameriere.

“Ciao, zia!” Saluta Allison seduta accanto alla sorella.

“Ciao, ragazze.” Risponde Stana baciando entrambe le nipotine.

“A me niente bacio?” Protesta Jeff seduto accanto alla compagna Nicole.

“Ci pensa Nicole a darti i baci.” Risponde lei.

“Ma due è meglio di uno.” Controbatte lui bevendo un sorso di caffè.

“Mamma, voglio il succo.” Dice Dylan sedendosi accanto a Kevin, l’amico inseparabile.

“TINTIN!” Grida Erin affamata.

“Vado… vado.” Risponde Stana andando verso il bar.

“Gli altri? Devono ancora scendere?” Chiede Nathan rubando un croissant al fratello.

“EHI! Metti giù quelle zampacce dal mio cornetto.” Si lamenta Jeff dandogli una sberla sulla mano.

“Tamala mi ha appena scritto che stanno scendendo.” Risponde Juliana.

“Da quando per colazione mangi i croissant invece che uova e bacon?” Domanda riprendendo possesso della brioche.

“Otto!” Dice Erin allungandosi per cercare di raggiungere i biscotti.

“Buongiorno!” Salutano Tamala e Lucas con il piccolo David in braccio.

“Ciao ragazzi, siete riusciti a dormire?” Chiede Seamus alla coppia che la notte precedente l’ha passata in bianco per colpa del figlio che non voleva dormire.

“Si… per fortuna. Altrimenti oggi dovevate portare in braccio anche me.” Risponde Tamala sistemando il figlio nel seggiolone libero.

“TINTIN… TINTIN… TINTIN!” Esclama Erin battendo le manine vedendo arrivare la mamma.

“Buongiorno, dormito?” Domanda Stana rivolgendosi all’amica, consegnando il biberon alla figlia e il succo a Dylan.

“SI!” Esulta Tamala.

“Otto!” Piagnucola Erin.

“I biscotti sono qui dentro, vedi.” Spiega Nathan alla piccolina indicando i pezzettini di biscotto sciolti nel biberon.

“Otto?!” Ripete indicando la bottiglietta e riprendendo a succhiare.

“Grazie, Jeff.” Ringrazia Stana prendendo la tazza che le sta passando il cognato.

David inizia a piangere allungandosi verso la mamma per farsi prendere

In quel momento Jon fa la sua comparsa seguito da una sconosciuta, entrambi con degli enormi occhiali da sole per coprire le spaventose occhiaie dovute alla sbaraccata della notte.

“Ben arrivato!” Lo saluta Jeff per primo.

“Puoi farlo smettere.” Si lamenta Jon infastidito dalle urla del piccolo mentre la ragazza si dirige verso il bar.

“Invece che lamentarti prendilo in braccio.” Controbatte Tamala dandogli il ciuccio.

“A che ora siete rientrati?” Domanda Seamus.

Jon alza la mano mostrando quattro dita.

“Immagino che oggi sarai di ottima compagnia.” Commenta Nathan rubando un sorso di succo al figlio distratto a giocare.

“Stana, ti prego!” La supplica Jon.

“Questa è la quarta volta questa settimana.” Gli ricorda lei.

“Lo so. Quando torniamo faccio ciò che vuoi.” Risponde rubandole il caffè.

“Devo aiutarti e mi rubi pure il caffè… sei peggio di una sanguisuga.” Afferma alzandosi.

“Allora mi aiuti?” Chiede speranzoso.

“Ok, quale versione vuoi fare?” Domanda.

“Dallo sguardo assassino di tuo marito escluderei quella dove mi baci.” Afferma Jon distogliendo lo sguardo dell’amico.

“Escludi anche quella dove prendi in prestito i miei figli.” Aggiunge Nathan.

“Sta tornando.” Gli avvisa Jeff.

“Prendi il mio… ma solo per questa volta.” Acconsente Tamala facendo cenno all’amica di prendere David che felice di essere preso in braccio sorride aggrappandosi alla maglietta della zia Stana.

“Mamma…” Dice Erin indicando la madre.

“Allontanatevi da qui… non voglio che le mie figlie imparino queste cose.” Afferma Jeff.

Jon, Stana e il piccolo David si dirigono verso la ragazza indecisa se prendere un pancake o un muffin al cioccolato.

“Scusa, non so quali e quante cazzate ti abbia rifilato questo deficiente ma…”

“Sei sua moglie?” Chiede la ragazza interrompendo il discorso di Stana.

“Si, e questo è nostro figlio.” Risponde mentre David gioca con la sua collana.

“Tranquilla, non mi interessa tuo marito e per la cronaca non abbiamo fatto niente… è svenuto sul letto appena siamo rientrati… il suo amico la sotto non funziona molto bene.” Racconta la ragazza.

“Ma…” Jon cerca di protestare per l’offesa appena ricevuta ma Stana lo blocca dicendo:

“Purtroppo ha questo problemino.”

“Non preoccupatevi faccio colazione e me ne vado.” Afferma la donna prendendo un muffin e dirigendosi verso un tavolo vuoto lasciando i due imbambolati a guardarla.

“Complimenti per la prestazione.” Lo prende in giro Stana facendo inversione per tornare di nuovo al tavolo.

“Ehi… Stai zitta… non dire niente agli altri o mi sfotteranno a vita!” Le ordina parandosi davanti a lei per bloccarle la strada.

“Ti costerà caro il mio silenzio.” Afferma cercando di approfittare della situazione a suo vantaggio.

“Quello che vuoi ma non fiatare.” Risponde.

“Ok, sarò muta come un pesce.” Dice superandolo.

“Avete fatto presto.” Commenta Seamus.

“Non c’era molto da dire.” Dice Stana trattenendosi a fatica per non ridere.

“Cos’è successo?” Chiede curiosa Tamala.

“Abbiamo fatto la scenetta più breve della storia.” Aggiunge scoppiando a ridere e cercando di rimettere David nel seggiolone.

“STANA!” Esclama Jon.

“Ok, scusa. Mi dispiace, non posso parlare.” Risponde continuando a ridere sotto lo sguardo curioso degli amici.

“Smettila di ridere!” La rimprovera lui mentre lei riprende in braccio il piccolo che smette di urlare.

“Scusate, volevo solo aggiungere una cosa.” Dice la donna interrompendo il gruppo che non si è nemmeno accorta del suo arrivo. “Non solo fai schifo a letto… sei anche privo d’intelligenza… Tutto il mondo sa che Stana Katic è sposata con Nathan Fillion. Buona giornata.” Conclude andandosene, lasciando tutti a bocca aperta.

“Complimenti!” Lo sfotte Jeff battendo le mani.

“Mamma…” Chiama Erin mostrando il biberon vuoto.

“Prima che iniziate a sfottermi in mia difesa dico che avevo molto alcool in corpo e ogni uomo presente sa come funziona lì sotto quando si è troppo carburati.” Cerca di giustificarsi Jon.

“Tutte scuse…” Risponde Seamus.

“Che vergogna.” Commenta Jeff.

“Non me lo sarei mai aspettato da te.” Afferma Tamala delusa.

“Siete tutti degli ottimi amici. Grazie.” Dice offeso Jon alzandosi.

“Dove vai?” Chiede Juliana.

“Lontano da questo branco di pecoroni.” Risponde andando verso il bar.

“Zio, vengo con te!” Esclama Dylan scendendo dalla sedia e raggiungendolo.

“Ragazzi, dobbiamo iniziare ad andare. Fra mezz'ora passa il pulmino a prenderci.” Afferma Juliana accorgendosi dell’ora.

“Ian!” Dice Erin indicando verso il punto in cui è sparito il fratello.

“Ci vediamo nella hall fra venti minuti!” Ordina Nicole scendendo nel ruolo di accompagnatrice turistica.

“Ok, saliamo un attimo a prendere delle cose.” Risponde Stana restituendo David all’amica.

“IAN!” Ripete Erin ora in braccio al papà.

“Saliamo un attimo in camera. Fai fare la pipì a Dylan. Ci vediamo tra venti minuti nella hall.” Scrive Stana a Jon seguendo il gruppo verso gli ascensori.

“Ultima volta.” Dice Nathan una volta soli.

“Cosa?” Chiede Stana cercando la chiave magnetica.

“Lo sai… non voglio che partecipi a queste messe in scena di Jon.” Chiarisce lui.

“Sta passando un periodo difficile. Deve superare il fatto che Julia l’ha lasciato per partire per l’Europa. Non sta facendo niente di male… si sta solo divertendo per non pensare a lei.” Risponde uscendo per prima dall’ascensore.

“Mi dispiace che la sua storia sia andata male ma non per questo deve usare te o i nostri figli per scaricare le ragazze. Che trovi un altro stratagemma, non m’interessa, basta che non trascini in queste cretinate anche voi.” Controbatte seguendola verso la loro camera da letto.

Stana non risponde sapendo che se iniziasse una discussione su Jon finirebbero per litigare. Questa è una settimana di vacanza e vuole solo passare del tempo con la sua famiglia e con i suoi amici evitando qualsiasi tipo di discussione inutile e controproducente.

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“Mi sembra ci sia tutto.” Afferma controllando nello zainetto.

“Lo mettiamo il capellino, amore?!” Chiede Nathan mettendo il berrettino rosso a Erin che ovviamente se lo leva immediatamente gettandolo a terra.

“Prendo anche quello di Dylan.” Dice Stana raccogliendolo da terra e sistemandolo assieme a quello del figlio nello zaino.

“Bacio!” Esclama Erin indicando prima mamma e poi papà.

“Vuoi un doppio bacio?” Domanda Nathan invitando la moglie ad avvicinarsi.

“No… bacio!” Risponde indicando loro due.

“Ha un sesto senso allucinante.” Commenta Stana prima di baciare il marito.

“Per fortuna c’è lei che ci fa fare pace così in fretta.” Risponde baciandola nuovamente.

“Non abbiamo litigato.” Lo corregge Stana.

“Lo so… ma lei non vuole nemmeno che discutiamo e non lo voglio nemmeno io.” Afferma Nathan approfondendo il bacio.

“OP!” Protesta Erin spingendo indietro il viso del papà.

“Non troppo mi raccomando.” Commenta Stana sorridendo e stampando un bacio sulla manina della figlia.

  
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