Fumetti/Cartoni americani > TMNT / Tartarughe Ninja
Ricorda la storia  |      
Autore: Raphaelgirl87    26/04/2024    0 recensioni
Con questa storia partecipo alla challenge #comeunatalea del gruppo H/C di Facebook dal prompt di Marta B., che ho adorato (scusami ma l ho finita solo ora!)
In soldoni è un AU delle TMNT, mi ricollego alla talea di C. A dove parlavo della morte di Michelangelo da anziano e del suo desiderio di ritrovare il padre e i fratelli scomparsi nella sua nuova vita....qui ho immaginato una loro possibile reincarnazione..... Chi indovina chi sono i bimbi protagonisti?
La prima parte la trovare più sotto, purtroppo sono scema e ho segnato completa, quando non lo era assolutamente! Sorry!
Genere: Fluff, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

"Quindi.... è più di un mese che state facendo questo sogno, bambini?" Domandò il Daimyo dall alto della sua sedia rialzata nella sua abitazione nel tempio ai piccoli Meiyo, Shōdō-sei e Chinō, in fila davanti a lui, un po' in soggezione davanti alla sua figura austera:

"S-si, esatto...." Balbettarono i tre bimbetti, mentre Yuki dietro di loro era in piena apprensione.... Se la moglie non gli avesse dato l.annuncio della sua nuova gravidanza, avrebbe liquidato quella visione come un sogno, una bambinata, una sciocchezza da bambini....ma adesso....

Il maestro sapeva bene che i sogni hanno un significato profondo a volte....ma cosa voleva dire quello che avevano sognato i suoi figli? Sarebbero morti? Li avrebbe persi?

"Daimyo, perché questo sogno ai miei figli? Che cosa significa? È qualcosa di nefasto?" Domandò Yuki al maestro, che restò in silenzio, seduto sulla sedia, pensando a lungo, finché non si alzò in piedi lentamente:

"Venite con me....desidero mostrarvi una cosa"

Il tono era gentile ma autorevole, così Yuki e i suoi figli seguirono il Daimyo entrando in un lungo corridoio a vetri affacciato sul lussureggiante giardino del tempio, che si concluse con una stanza. 

Il Daimyo fece scorrere la porta facendo entrare tutti e ciò che apparve loro, soprattutto ai bambini, li lasciò letteralmente a bocca aperta:

"Fra....fra....fratelli .....sia....siamo noi! Cioè, siamo noi come eravamo nel nostro sogno!" Urlò Shōdō-sei, guardando i fratelli che riuscirono ad annuire appena con la mascella quasi a terra.

Davanti ai loro occhietti, infatti, troneggiava un gigantesco arazzo grande quanto tutta la parete della stanza.

Al centro era raffigurato la cosa più simile a un topo gigante, ma dritto e fiero, vestito con un kimono marrone e brandendo due katane lucenti nelle mani.

Alla sua sinistra, erano raffigurate due Tartarughe, anch esse dritte e in posa da guerrieri, una con una maschera viola sugli occhi nell' atto di brandire un bastone Bo e l altra, più piccola con la maschera arancione sugli occhi, mentre teneva in mano ben due nunchaku.

Alla sua destra,altri due tartarughe guerriere, una con la maschera rossa tenendo due pugnali Sai nelle mani e l altra con la maschera blu intenta,come il maestro, a brandire due lucenti Katane.

Yuki restò paralizzato dalla sorpresa, mentre il suo secondogenito non smetteva di indicare il dipinto e urlare:

"Guardate! Guardate! Quello rosso ero io! Rosso come la mia bandana guardate! E quello blu era Meiyo e quello viola era Chinō! E quello arancione sicuramente è il fratellino che sta aspettando okasan...."

"Come fai a sapere se okasan aspetta un maschio? Magari è una femmina...." Lo riprese Meiyo, ma Shōdō-sei gli fece subito il verso:

"Come fai a sapere....lo so e basta, va bene? Okasan aspetta sicuramente un fratellino, altrimenti che senso avrebbe il nostro sogno se aspettasse una stupida sorella? Vedi delle femmine li nel quadro, tonto?"

"Vostro fratello ha ragione- intervenne il Daimyo nella disputa tra i ragazzini- Lasciate che vi parli di chi c e in questo arazzo.... è una storia di molti anni fa, si sentono talmente tante storie su di loro che si fa fatica a distinguere la realtà dalla fantasia....quello che si sa è che quel topo un tempo era un uomo....Si chiamava Hamato Yoshi, era uno stimatissimo maestro di ninjutsu, appassionato di arte e una delle punte di diamante di un organizzazione di Samurai chiamata il clan del Piede, un organizzazione benevola e dedita al bene e alla formazione di nuove leve di guerrieri. 

Quest' uomo onesto e integerrimo però aveva un nemico, un tale Oroku Saki, che era il suo esatto contrario, una persona infima e.calcolatrice, che aspirava al potere non per fare del bene, ma per la sua vanagloria personale.

Questo Saki difatti non esitò a tradire Yoshi con una falsa accusa di alto tradimento, facendolo cacciare dal Piede e quasi portandolo a essere giustiziato.... Fu salvato dal fratello maggiore che lo imbarcò di nascosto su una nave diretta in America, facendo perdere le tracce della sua persona.

Creduto morto nella sua patria,il maestro ormai in disgrazia visse in solitudine per anni, nascondendosi nelle fogne di una grande città americana, NYC, finché un giorno, un particolare liquido definito mutageno di una fabbrica chiamata TGRI, creata dal suo nemico che era riuscito a rintracciarlo, non lo tramutò in un mutante....un ratto appunto. La stessa identica sorte toccò a quattro tartarughine capitate nelle fogne dove viveva per puro caso, rendendole antropomorfe, ovvero donando loro un corpo umano lasciando però loro l aspetto da tartaruga.

Yoshi decise di prendersi cura di quelle tartarughine, condannate altrimenti a una morte atroce di fame e stenti, prendendole a vivere con sé....le crebbe come se fossero figli suoi di sangue, amandoli come e più di un padre e insegnando loro la nobile arte del ninjutsu per dare loro un arma di difesa contro un mondo che non li avrebbe sicuramente accettati....i quattro fratelli tartaruga crebbero forti, coraggiosi e leali, diventando grandi guerrieri legati da un vincolo indissolubile di fratellanza e lealtà l uno verso l altro....al compiere dei loro quindici anni, Sensei Yoshi li lasciò liberi di andare in missione e loro giurarono solennemente di votare la loro vita alla ricerca della giustizia e del bene e soprattutto giurando fedeltà alla causa della loro famiglia.....Numerosi sono i racconti dei loro viaggi e delle loro imprese eroiche, anche collaborando con la polizia di NYC, vissute però sempre nell'.ombra, non ebbero mai un riconoscimento pubblico, a loro bastava sapere di fare del bene.... Furono legati da grande amicizia con alcune persone che seppero vedere al di là della loro mutazione, in particolare una giornalista e un vigilante di NYC, che in seguito divennero una coppia ufficiale, furono per loro come una famiglia.... 

Sono molti anni ormai che non ci sono più, ma si vocifera che i loro figli stiano continuando in segreto la stessa lotta che hanno iniziato loro per il bene e la giustizia, con la speranza che l' impero del Piede prima o poi svanisca per sempre....."

Yuki restò senza parole davanti al racconto del Daimyo.... Non era possibile....aveva sempre creduto nella reincarnazione, era uno dei dettami della religione shintoista....ma poteva essere che.....

"Si, Yuki- gli disse il Daimyo, quasi leggendo nei suoi pensieri:" penso proprio che i tuoi figli siano la reincarnazione dei figli di Hamato Yoshi.....i tuoi figli nella loro vita passata erano degli eroi...."

"Nooooooooo! È.... è bellissimo! Otosan, otosan!!!!! Hai sentito?????" Gridarono pieni di eccitazione i bambini, attaccandosi alle vesti del padre e correndo fuori nel cortile del tempio, al grido di:"Siamo guerrieri, siamo guerrieri!!!!!"

Yuki restò a guardarli fingere di lottare l uno contro l altro paralizzato dallo stupore, mentre sentì il Daimyo avvicinarsi a lui in silenzio. Il maestro di katana sospirò:

"Che devo fare?"

"Allenarli finalmente .....dare loro le basi per diventare guerrieri, come è scritto nel loro destino..... Yuki .....so bene la paura che hai.....anche tu hai fatto un sogno doloroso..... Hai visto i tuoi figli cadere in battaglia..... Ma se non seguiranno il loro destino, tu.... li perderai ugualmente..... Si rovineranno in dipendenze, alcol, sostanze stupefacenti, donne, gioco..... perché ci sarà qualcosa dentro di loro che li richiamerà a quello che sono e non sapendo cos è, si rovineranno nella sua ricerca..... Tua moglie sta aspettando il tuo quarto figlio ora.....Il destino li sta chiamando da un pezzo ora.....Sta a te come padre guidarli....." Gli rispose il Daimyo gravemente ma allo stesso tempo in maniera comprensiva, mettendo una mano sulla spalla del maestro che era scivolato seduto sui gradini del tempio, tenendo la testa tra le mani.

Lo sapeva, Yuki, sapeva che il Daimyo aveva ragione. Ma era così doloroso da accettare..... Tuttavia, era la scelta giusta.

Il pensiero che quei grandi guerrieri, quei fratelli che tanto si erano amati in vita si fossero ritrovati nel corpo dei suoi figli era commuovente.... Se erano stati grandi eroi in passato, lui non poteva impedire che lo fossero anche ora....

Sospirando ancora, Yuki annuì:

"Si, Daimyo.....so cosa fare" 




La sera stessa, con l approvazione della moglie, Yuki condusse i figli nella sua stanza delle armi.

"Figli miei, come ha detto il Daimyo oggi, molto probabilmente siete la reincarnazione di quei grandi guerrieri. Ho cercato di proteggervi per tutta la vita, sbagliando, perché senza volerlo stavo per contraddire il vostro fato.... Perdonatemi. Un padre per amore talvolta fa degli sbagli. Ma ho capito e sto ponendo rimedio. Vi allenerò d ora in poi. Vi aiuterò a tirare fuori il potenziale che è già dentro di voi.... Ora, scegliete un arma. Quella che ritenete più consona a voi"

I tre bambini, increduli davanti alle parole del padre, rimirarono a lungo l armamentario del padre, le lance, le naginate, gli archi. Yuki li osservò con commozione, sentendo il cuore perdere un piccolo battito, quando vide il primogenito, Meiyo, dirigersi sicuro verso la katana e sfoderarla come se lo sapesse fare da sempre. La luce della piccola lampada sul soffitto brillava sulla lama della spada e sul volto del figlio, quasi trasfigurandolo.

Stessa sorte avvenne a Shōdō-sei e a Chinō, che si diressero senza indugio il primo su una coppia di Sai e il secondo sul Bo.

Yuki li osservò per un attimo maneggiare quelle armi non come dei principianti, ma come se le sapessero usare da sempre, forse con mosse appena raffazzonate,ma sicuri di sé ed emozionati.

Non aveva alcun dubbio ormai.

Quei guerrieri erano ritornati nei suoi figli. Che onore incredibile aveva ricevuto. Allenare dei guerrieri straordinari, che aveva amato fin dal loro primo movimento nel ventre di sua moglie.

Incredibile.



Passarono sette mesi intensi.... la famiglia venne allietata dalla nascita di Yorokobi, un bambino sempre sorridente, gioioso fin dal suo primo momento, quando dopo il suo primo vagito,venne messo tra le braccia della mamma e le rivolse un lungo sguardo ammiccante, da vero piccolo principe e i fratelli si dividevano tra lo studio, le coccole e le attenzioni al loro piccolo fratellino e gli allenamenti di ninjutsu, che tutti e tre avevano preso molto seriamente, prendendo a indossare anche una fascia sulla fronte, tranne Shōdō-sei che continuava a usare la sua bandana rossa, in maniera fiera....Meiyo aveva scelto il colore blu e Chinō, manco a dirlo, il viola.

In paese non si parlava d altro, a tutti pareva semplicemente impossibile che i figli di Sensei Yuki, che non avevano mai toccato un arma nè eseguito una qualsiasi mossa di arti marziali fino a quel momento avessero acquisito in così breve tempo una tale pratica senza sbavature, semplicemente perfetta e una tale maestria nel maneggiare ognuno la propria arma da lasciare tutti semplicemente sconcertati:

"Sono sicuramente la reincarnazione di qualche grande guerriero, altrimenti non si spiega una tale bravura, fino a sette mesi fa non sapevano neanche usare un sasso....." E altre voci simili passavano di bocca in bocca, mentre i tre fratelli continuavano a eccellere ognuno nella propria classe, ma senza vanagloria ne superbia, anzi aiutando ogni qualvolta fosse possibile i loro compagni a migliorare, compreso il loro amico Ai, che era orgoglioso interiormente di essere amico di tre grandi guerrieri.

Il legame tra i fratelli, inoltre, si rafforzò moltissimo.... A Meiyo, Shōdō-sei e Chinō pareva semplicemente incredibile il pensiero di essere fratelli da chissà quanto....e in effetti quello che aveva detto loro il Daimyo rispondeva a molti loro interrogativi che avevano fin.dalla.loro.piu tenera età.

Era da tanto tempo che i bambini si sentivano come se fossero sospesi in un limbo. Avevano continui deja vu, continue visioni e sempre quella sensazione di sapere cose che non riuscivano a capire ne a spiegare.

Avevano ancora quelle sensazioni, ma sapere di essere stati uniti anche in passato li faceva sentire sempre più sicuri e sempre meno pesce fuor d acqua e piano piano sentivano che i nodi si stavano sciogliendo.

Fu una sera al mare al tramonto, mentre il sole scendeva all orizzonte e i fratelli erano rilassati sulla spiaggia con il piccolo Yorokobi in braccio a Shōdō-sei, intendo a ciucciare con gusto i nunchaku del papà, i genitori poco distanti che li guardavano con dolcezza, che tutto parve finalmente avere un senso per loro:

"Fratelli....siamo sulla spiaggia, da come il nostro sogno.... Sapete, mi sembra tutto così vero ora, da quando abbiamo capito chi siamo stati..... è come se tutto fosse al suo posto ora..... Prima mi sentivo sempre fuori luogo....adesso beh, adesso non più....." Disse Meiyo ai fratelli, che annuirono appena:

"Si capisco, anche io mi sono sentito così per anni.....guardiamo il lato positivo, almeno noi non siamo morti...." Disse ridendo Shōdō-sei,mentre Chinō incalzò

"Vero, ma siamo insieme....ora come allora...."

"E ora abbiamo anche Yorokobi, siamo al completo.... come avevamo sempre sognato di essere....da quanto tempo sentivamo che ci mancava un fratello, un qualcosa che ci facesse dire ecco, siamo tutti qui? Ci sentivamo incompleti....e ora non lo siamo più....."

Tutti e tre annuirono.... tutto davvero era più chiaro e più nitido. Sapevano cosa avrebbero dovuto fare nel loro futuro. Avrebbero continuato ad allenarsi. Sarebbero diventati dei grandi guerrieri. Sarebbero scesi in battaglia come i loro antenati, a combattere per la pace e la giustizia.

Soprattutto ora ne avevano la certezza.

Se lo erano promesso, molto tempo fa, su una spiaggia come quella, quando la paura di reincarnarsi e di non ritrovarsi mai più era più forte di qualsiasi cosa.

Siamo fratelli, non ci lasceremo mai.

Ci riconosceremo, in qualsiasi vita ci manderanno.

Ci abbracceremo ancora.

E non ci lasceremo mai più. 

Mai più.

È una promessa.

"Non ci lasceremo mai, vero fratelli? Ci riconosceremo dopo la morte come abbiamo fatto questa volta?" Sussurrò Chinō ai fratelli, che scossero la testa:

"Mai e poi mai, sempre insieme....in questa vita come in quella dopo .... E in quella dopo e in quella dopo ancora.... Per sempre fratelli.... Vero Yorokobi? Anche tu lo devi giurare....sei della famiglia ora....."disse Shōdō-sei, allungando una mano verso i fratelli tenendo la mano del fratellino, che fece un verso gioioso:

"Per me è valido!" Rispose il secondogenito, facendo sorridere gli altri due fratelli che allungarono la mano sopra quelle dei fratelli:

"Per sempre fratelli...." Disse Meiyo e Chinō incalzò

"Per sempre fratelli ....Cowabunga...."

"Cowa.....che?" Replicarono i fratelli verso il terzo che scosse le spalle:

"Non so, è una parola che ho in testa da un po'.....mi piaceva.... Possiamo usarla come inno....."

I due fratelli maggiori si guardarono un attimo e sorrisero

"Si, ci piace! Cowabunga!!!!!"

E i fratelli sciolsero la stretta delle loro mani, mentre riconsegnarono Yorokobi alla mamma e continuarono ad allenarsi con le loro armi, mentre i genitori, seduti sulla spiaggia, li rimiravano con orgoglio:

"Chi l avrebbe mai detto, Kaimi? I nostri figli sono stati dei guerrieri in passato....compreso questo frugolotto qui...." Disse con dolcezza Yuki, guardando il suo ultimogenito che si era addormentato con tenerezza tra le braccia della mamma sempre tenendo con una manina i nunchaku del papà, ne aveva veramente un ossessione per quell arma particolare....Kaimi sorrise alle parole del marito:

"Io l ho sempre saputo....."

"Davvero?" Replicò il maestro alle parole della donna, che si strinse nelle spalle 

"Forse è una sciocchezza da mamma, ma ho sempre pensato che i nostri figli fossero speciali.....avevano un qualcosa di diverso dagli altri.....ora ne ho la certezza.... E sono felice anche di un altra cosa...... Qualsiasi cosa accadrà, saranno sempre a fianco l uno dell altro....per sempre...."

Yuki restò un attimo in silenzio, mentre il sole finiva la sua corsa nel cielo e i suoi figli si allenavano felicemente poco distante da lui.

Quei sogni terribili ancora lo angosciavano al pensiero....ma sapere che c era la possibilità di poterli rivedere, che non fosse tutto finito con la morte in qualche maniera lo rassicurava.

Anche dopo la loro morte, i suoi figli sarebbero rimasti sempre insieme.

Sarebbero stati una famiglia.

Per sempre

"Hai ragione Kaimi, come sempre del resto....."



   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > TMNT / Tartarughe Ninja / Vai alla pagina dell'autore: Raphaelgirl87