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Autore: Arthalmia    21/05/2024    0 recensioni
Da qualche tempo, al Kadic, le cose sembrano meravigliosamente normali. Dopo l'ennesimo sacrificio, i Guerrieri Lyoko sono riusciti a sconfiggere definitivamente XANA e possono godersi una meritata vacanza.
O almeno così speravano.
Da qualche tempo, al Kadic le cose sembrano troppo normali. E infatti, uno strano presagio di Aelita avvertirà gli esasperati ragazzi che la minaccia è tornata, alleandosi con un nemico straordinariamente potente, e stavolta metterà alla prova non solo i loro nervi ma anche i sentimenti che provano.
[Ulrich/Yumi; Jeremy/Aelita; William/Laura]
*Riprende dopo Evolution, ma dalla serie viene tratto solo il personaggio di Laura. Tutti gli altri elementi introdotti da esso non vengono considerati, Anthea Hopper è ancora dispersa. La storia è stata pubblicata la prima volta quando avevo tredici anni. Nel tempo l'ho aggiustata e ho tentato di renderla più scorrevole, ma chiedo venia qualora mi fosse sfuggito qualche paragrafo alla revisione.
Genere: Azione, Science-fiction, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aelita, Nuovo personaggio, Sorpresa, X.A.N.A.
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Ed ecco come sono riuscito a svolgere brillantemente quell'equazione di quinto grado che mi avrebbe concesso di creare il firewall per il mio account - termina fieramente il suo racconto Jeremy, ignaro del fatto che nessuno degli amici, tranne Aelita, lo ascolti. O perlomeno, nessuno si azzarda a provarci.
- Ulrich, Odd, grazie per l'attenzione... - mormora scocciato ai due, seduti con fare annoiato sulla sua stessa panchina.

- Scusa Einstein, ma sono piú preoccupato per il mio compito di matematica, piuttosto che del tuo computer-fortezza che ora ha ulteriore protezione - risponde nervosamente Odd provocando il riso del proprio compagno di stanza.

- Il compito sulle equazioni di secondo grado? Vuoi dire che per te è stato difficile?

- Certo, per voi due. - Indica anche l'amica dai capelli rosa - Siete dei geni! Forse l'unica altra che ci prenderà la sufficienza è Laura.

Aelita sbuffa e fissa Odd contrariata. Dover vedere Laura Gauthier a scuola ogni giorno è già una seccatura sufficiente, non ha bisogno di sentirsela nominare per avvelenarsi anche la misera ora di pausa pranzo che ha.

- Di che state parlando? -. La quattordicenne ode la domanda e intravede Yumi che corre verso di loro assieme a William, lo zaino che sobbalza ad ogni passo.

- Di qualcuno che la Principessa non gradisce sentir nominare, a quanto pare - risponde Ulrich, salutandola con un cenno della mano e sorridendole. Yumi gli restituisce un debole sorriso.

- Ah. Va bene, non aggiungere altro. - Alza il pollice in su. 

Aelita è certa che nemmeno la giapponese abbia perdonato la loro compagna di classe. Anche se la ragazza non ricorda nulla, ciò non ha eliminato dalle loro menti il ricordo della stupidtà e del rischio cui li ha esposti.
Pur di immettere nel supercomputer un virus anti-XANA, dato che loro erano contrari, si è fatta aiutare da William, che si è trovato a un passo dal ricadere sotto il controllo del virus. Lui è stato perdonato perché l'idea non era sua, ma a Laura è stata cancellata la memoria con un ritorno al passato. Ora è ritornata la classica ragazzina senza amici, odiata da mezzo Kadic, ignorata dal resto. Dopo aver modificato il ritorno al passato per escludere Laura dai giochi, il lavoro si era fatto più semplice. Con un po' di impegno, onorando la memoria di suo padre, ha persino aiutato Jeremy a ricostruire i due settori che mancavano a Lyoko da diversi mesi. Senza quella rompiscatole, tutto è filato liscio.
Aelita sente lo stomaco che va in subbuglio. Evidentemente, sarà perché c'era un altro motivo per odiare Laura. Un motivo che ora la fissa da dietro le lenti dei suoi grossi occhiali, con aria alquanto preoccupata.

- Aelita - la chiama Jeremy. Il suono della voce le giunge ovattato. Perché all'improvviso non riesce più a mettere a fuoco ciò che vede? - Aelita, che hai? Sei pallida come un cencio.
I suoi amici sembrano aver pensato la stessa cosa. Aelita vorrebbe pregarli di non accerchiarla, lei sta bene. Ha passato momenti peggiori, quando XANA era vivo. Vorrebbe anche dire loro di lasciarla respirare, che le manca l'aria. Vorrebbe fare un sacco di cose, ma l'unica che le riesce è accasciarsi al suolo come un sacco di patate.

Jeremy

- Aelita!
Yumi mi fa immediatamente cenno di tacere.
- Ma sei impazzita? Dobbiamo portarla in inf...

- Forse non è necessario. Non subito, almeno. Quando Aelita sviene, a volte non sta veramente male.

- No - la interrompe serio William, il pugno tremante. - Stavolta potrebbe essere altro. Qualcosa di umano, per una volta! E poi, Yumi, non eri tu quella più favorevole allo spegnimento del supercomputer?

- Sì. Ma questo non vuol dire necessariamente che i problemi siano terminati. E poi, modera i toni, non è il momento.

- Volete smetterla di bisticciare? Se non l'avete notato una nostra amica è appena svenuta in cortile, quindi vi pregherei di trovare una soluzione prima che un insegnante o uno studente la noti - si intromette Ulrich.

- Parole sante, amico - concorda Odd - Su, Principessa, credo che ti sentirai meglio, sopra a un materasso! -
Il biondo prende Aelita e si mette un suo braccio attorno alla spalle, mentre Ulrich fa lo stesso con l'altro. Yumi e William, rassegnati, li accerchiano per nascondere come possono la scena e si avviano. A malincuore faccio lo stesso. Effettivamente, forse non è il caso di portare Aelita in infermeria. Non subito, come ha detto Yumi. Credo che anche Odd sia del suo stesso parere. 
Il supercomputer è stato spento, è vero. Ormai sono tre mesi che non vivo col terrore di un costante bip a segnalare una torre. Ma Aelita ha un legame col mondo virtuale che ormai ho accettato essere indissolubile. Non mi sorprenderebbe se in qualche modo fosse in grado di ricevere messaggi da quella realtà anche senza che Lyoko sia attivo. 
E soprattutto non mi piacerebbe.

***** *****

Tic, tac. Trenta minuti.
Sono trenta dannati minuti che Aelita non dà segni di vita e che ce ne stiamo seduti qui, nella sua stanza, le persiane della finestra quasi completamente chiuse. L'aria sta diventando irrespirabile e a stento riesco a distinguere i volti degli altri, ma se ci vedessero credo che rischieremmo qualcosa di più di una nota per un'assenza ingiustificata dalle lezioni.
Probabilmente se scoprissero che non abbiamo portato una ragazza svenuta dall'infermiera del collegio ci sospenderebbero direttamente. E non vorrei sembrare insensibile, tengo ad Aelita più della mia vita... ma anche ad un'ottima pagella e a un buon voto in condotta non amo dire di no.Le persiane chiuse in effetti sono un'idea mia. Se qualcuno ci intravedesse dalla finestra sarebbero guai. Inoltre, credo che riposare con un sole come quello che c'è oggi sarebbe difficile per Aelita.

- Ragazzi, state zitti, per favore, fate troppo casino - commenta sarcastico Odd.
Nessuno ride, solo Ulrich sghignazza silenziosamente per smorzare la tensione. Dopo che Yumi sibila per intimargli di far piano, ripiombiamo nel silenzio. Qualche minuto dopo, ad interromperlo è un'altra persona.

- Mh..?

- Aelita! - chiamiamo io e Yumi, andandole accanto.

- Che è... che è successo?- mormora stanca.

- Sei svenuta in cortile. Abbiamo preferito farti stare qui all'inizio, in caso non fosse davvero grave - risponde William.

- Aelita, per caso sei stata male negli ultimi giorni? - domanda la giapponese.

- Eh? Per nulla. Erano mesi che non mi ammalavo.

- Hai dimenticato di fare colazione o cose simili?

- Io? No, affatto... non so, ho sentito come una voce chiamare e non ho piú visto nulla. Credetemi, non so altro.

- Di... di chi era la voce, lo sai? - le dico preoccupato, e sento proprio la risposta che aspettavo.

- Credo proprio che fosse mio padre.
Nessuno fiata; la stana è immersa in un silenzio colmo di imbarazzo. Sto già cercando le parole per dire quello che lei mai vorrebbe sentirsi ricordare, ma per fortuna vengo anticipato:

- Ma, Aelita, tuo padre non è... - Ulrich non riesce a finire la frase che lei termina al suo posto:

- Non c'è più, lo so. Ma sembrava cosí... vivo. E mi parlava, diceva che era fiero, di voi, di me... - La sua voce è rotta dai singhiozzi. Anche se sembra estremamente forte e solare, non la biasimo. Perdere un genitore nel modo in cui è successo a lei destabilizzerebbe chiunque.

- Calmati - le dico mentre mi siedo sul letto accanto a lei. - Non piangere.

Aelita si. asciuga le lacrime col dorso della mano.

-Scusatemi, davvero.

- Non pensi che possa essere solo un'immagine che ti ha suggerito la mente? - Detesto me stesso per aver detto una cosa simile, ma non è un'ipotesi scartabile: può capitare a chiunque.

- Jeremy-  stavolta non sta piangendo - Non dico che è impossibile. So che potrei semplicemente essere crollata per un calo di zuccheri o roba del genere, in questi giorni sto studiando più del solito. Ma papà non mi ha fatto solo complimenti. Mi ha chiesto di riaccendere il supercomputer. E io mi fido. Mio padre aveva la facoltà di entrare nel mare digitale, potrebbe essersi rifugiato lì in qualche modo. Inoltre sarebbe l'unica entità che potrebbe contattarmi così facilmente. In qualche modo, essendo stata legata al mondo virtuale, forse lo sono anche alla sua forma digitale.

- No, no, non di nuovo - implora Yumi - Ora che finalmente avevamo una vita normale!

- Vi prego - ci supplica invece Aelita. - Se non dobbiamo tenerlo acceso, facciamo solo un controllo. Potrebbe essere come dite voi, anzi,  probabilmente è proprio cosí, ma voglio essere sicura. Jeremy... - mi guarda, gli occhi verdi come smeraldi supplicanti.

Raramente ho preso decisioni tanto dure. Riaccendere quell'aggeggio significa riaccendere Lyoko, tutti i suoi settori, la sua affascinante realtà virtuale. I ricordi più belli che ho sono legati a Lyoko; è lì che ho trovato proprio Aelita e con lei tutti gli amici che mi circondano ora. Non ho idea di cosa sarebbe stato della mia noiosa vita se quella notte non avessi abbassato la leva di accensione. Ma riattiverei anche anche la più grande minaccia esistente al mondo: XANA. Se Aelita ha ragione, vorrebbe dire di nuovo vivere col timore di un bip costante a segnalare torri, con la fretta di tornare alla fabbrica, e fuggire ancora da spettri o persone xanificate. Ma se è vero che Franz Hopper ha detto a sua figlia di farlo, deve esserci un motivo preciso. Inoltre, XANA può attaccare comunque da quando è libero, quindi Lyoko è la nostra unica arma per sconfiggerlo ancora. A quanto pare rimuginare è inutile...

- E va bene - acconsento - Ci andiamo adesso? Se non sbaglio abbiamo tutti finito con le lezioni, dopo quest'ora.

- Stavolta hai sbagliato un calcolo, Einstein - mi corregge Odd. - Sono finito in punizione per uno scherzo alla professoressa Hertz, ricordi? Tre ore - fa il numero con le dita.

- E io ho ancora un'ora di storia, vi raggiungo dopo - annuncia William.

- Bene, dunque siamo io, Yumi e Ulrich. Aelita, tu vorresti riposare? - le propongo, ma lei scuote la testa.

- Sei impazzito? Se c'entra XANA verrò, non importano le mie condizioni. Inoltre, non sono piú legata a lui come in passato. Non mi sentirò male. Sono fiduciosa che volta sia stato solo mio padre a mandarmi un messaggio, starò bene.

Annuisco. Dopotutto è piú testarda di un mulo, so che a convincerla non servirà nulla.
Noi quattro ci dirigiamo nel parco scolastico, al passaggio per la fabbrica. Il tombino, incrostato di ruggine e polvere, è ancora lì. In bassorilievo, ci sono due lettere. GP, Green Phoenix: i terroristi che hanno reso la vita degli Schaeffer un autentico inferno. Ulrich mi aiuta a sollevarlo e ad abbandonarlo accanto al passaggio ormai aperto.

- Prego, signore! - Con un maldestro inchino invita Yumi ed Aelita a scendere, seguendole. Io vado per ultimo. 
Finito il nauseante tragitto, la stanza del supercomputer ci appare davanti: buia, fredda, ma con quel tocco di imponenza che vi regna dal primo momento in cui vi sono entrato.
Vado con il gelo che ormai mi è penetrato nelle ossa verso il pannello principale, al centro della stanza. Prendo un respiro. Solo un controllo, solo un controllo. XANA è stato distrutto, tu devi farlo per Aelita, mi ripeto. Solo un controllo.

Abbasso la leva: la stanza si illumina di colpo e un ronzio metallico si diffonde nell' aria. È fatta. La stanza inizia a scaldarsi mentre, in silenzio, risaliamo tutti con l'ascensore al piano superiore, trovando il computer acceso e lo schermo illuminato.
Mi siedo sulla mia cara, vecchia poltrona in pelle ed esamino i dati contenuti nele decine di piccole finestre che convivono sui tre schermi del macchinario : per il momento nessuna notifica, calma piatta su Lyoko.

- Siete sicuri di voler andare? Io qui vedo tutto tranquillo.
Loro non mi ascoltano neanche e si dirigono agli scanner. Certo che è il colmo che io sia allo stesso tempo l'esperto e quello che è tenuto meno in considerazione. Quando li sento al piano di sotto chiedo loro se siano pronti.
Dalla sala situata un piano più in basso sento la voce di Ulrich:

- Vai, Einstein, procedi!

- Ok, avvio la procedura. Trasferimento Yumi! Trasferimento Aelita! Trasferimento Ulrich! Scanner Yumi! Scanner Aelita! Scanner Ulrich! Virtualizzazione!

Yumi

Iniziamo a materializzarci sospesi in aria. Riconosco subito le rocce color ocra e il suolo sabbioso del settore deserto.
Atterriamo in una gigantesca distesa dorata guardandoci intorno per scorgere eventuali mostri, ma è tutto calmo. Comincio a essere scettica anche io: che quello di Aelita sia stato un sogno qualunque e basta? Di certo sarebbe un duro colpo per lei, ma sapere che nemmeno XANA è vivo non potrebbe che rassicurarmi. Sarebbe la prova definitiva che possiamo lasciarci completamente questa spinosa parentesi della nostra vita alle spalle, per quanto difficile possa risultare alla mia migliore amica.

- Vedete qualcosa? - sentiamo chiedere a Jeremy.

- No, è letteralmente deserto qui - scherza Ulrich.

- Mi duole dirti che non sei un buon sostituto di Odd - gli dice Aelita. Lei compie un lento giro su sé stessa, come a voler esaminare ogni particolare del settore per imprimerselo nella memoria. Effettivamente Lyoko è più di un capolavoro informatico per lei. È stato una casa. Una casa donatale da suo padre.

- Va bene, Principessa, mi limiterò a combattere, se necessario... - Il mio amico samurai sfodera le sciabole, fingendosi dispiaciuto.

- Jeremy, puoi inviarci i veicoli? Cosí faremo un giretto di perlustrazione - gli propongo.
In un nanosecondo si materializza l'overbike.
- E... il mio overwing?

- Mi spiace, Yumi, ma credo che troppi mesi di inattività non facciano bene al supercomputer: alcuni dati del tuo veicolo si sono cancellati. Non temere, mi ci vorranno giusto un paio d'ore a riprogrammartelo, ma per oggi dovrai stare senza. Vuoi l'overboard di Odd, per caso?

Al solo pensiero mi si contorce lo stomaco: non potermi aggrappare a qualcosa mentre volo mi fa star male.

- No, grazie... - borbotto.

- Se vuoi puoi salire sull'overbike con me - propone Ulrich.

Titubante, mi vedo costretta ad accettare. Mi posiziono dietro a lui sulla moto, aggrappandomi al suo petto, felice che non possa guardarmi e scoprire il mio disagio. Questo tipo di situazioni, tra noi, crea ancora un certo imbarazzo, anche se abbiamo concordato da tempo di restare semplicemente amici..
Aelita si passa la mano sul braccialetto e apre le ali rosa.

- Allora, ci dividiamo?

- Beh, penso che dovreste esplorare almeno un' altra zona di Lyoko - interviene Jeremy - Aelita, ti sposto nel settore 5, cosí potrai controllare il Nucleo; se avrai bisogno invierò anche Yumi e Ulrich lí, ok?

- Ricevuto, Jeremy! - esclama. - Mi sposto al confine del settore per prendere il trasportatore.

La mia amica sbatte rapidamente le ali e si allontana da noi in pochi secondi.

- Ci conviene perlustrare le zone con le torri e, per ultima, quella con ripetitore, nel caso dovessimo spostarci in altri settori - suggerisco, e Ulrich annuisce, poi preme l'acceleratore. Di botto, partiamo.

Aelita

Appena appaio nel settore 5, mi metto a correre fra i labirintici corridoi di blocchi blu in direzione dell'ascensore in fondo alla stanza. La piattaforma inizia a scendere a tutta velocità verso il basso. Salto rapidamente su di essa e, a tragitto terminato, mi dirigo alla stanza contenente il nucleo di Lyoko. Tendo le mie orecchie appuntite per cogliere eventuali rumori di laser o ruggiti di mostri, ma odo solo il silenzio più assoluto.

Entro nella stanza: al posto delle orde di Creeper e Mante che mi aspettavo ad attaccarla, vedo solo la sfera blu costituente il cuore di questo mondo che ronza placidamente e illumina la parte più alta di questa camera cilindrica. Sorrido. Questa calma è tanto inusuale quanto rassicurante per il mio cuore.

- Jeremy, qui è tutto tranquillo - lo informo.

- Beh, credo tu possa rien... ah, no, aspetta! Per favore, riprendi l'ascensore e vai a controllare anche la Skid, vorrei accertarmi che tutto sia in regola.

- Ricevuto.

Inizio a salire come un razzo verso l'alto, e in una manciata di secondi ho fatto il doppio della strada percorsa prima. Scendo ed entro nel Garage. La nave digitale è lí, in tutta la sua imponenza: una costruzione alta e nera composta da una postazione centrale da cui ramifica una lunga struttura cui sono agganciate le Navskid, navicelle aggiuntive per altri guerrieri. la stanza è deserta.

- Devo controllare anche che i comandi siano a posto? - chiedo.

-Sí, credo sia meglio- dice lui.

Mi metto in posizione, sulla piú grande delle cinque piattaforme posizionate accanto al mezzo - quella del comandante - e vengo teletrasportata al mio solito posto di controllo.
Premo il bottone di accensione e tutti gli altri si illuminano, come al solito. Ne pigio un paio che mi fanno apparire davanti monitor digitali di ogni genere, ma le statistiche sono pienamente in regola, e anche le Navskid non hanno problemi di alcun tipo.

- Ok, Jeremy, credo che qui non ci sia altro da controllare. Puoi spostarmi in un altro territorio, se vuoi... - All'improvviso la rassicurazione è stata sostituita da un'amara consapevolezza. Sono felice che il mio sospetto fosse infondato, ma quello strano sogno mi ha dato per una manciata di minuti la speranza di vedere papà vivo, e ora mi rendo conto di essere stata solo una ragazzina che non riesce a rendersi conto che non c'è più niente da fare nemmeno quando la verità è ormai palese.

- Perfetto, ora ti sposto sul settore ghiaccio - sento dire a Jeremy. Mi preparo al trasferimento. Per fortuna, su Lyoko non si piange.

Ulrich

Accelero. Yumi si aggrappa piú di quanto non faccia già, nonostante siamo appena a pochi centimetri da terra e quello che soffre di vertigini nel gruppo sia io. Ho un dejà-vu di questa situazione, e ogni volta tutto ciò che ne guadagno è un estremo disagio. Ringrazio solo che il viaggio sia quasi terminato. La decima e ultima torre da controllare, che poi è quella con ripetitore, si erge davanti a noi. Anche qui l'alone di fumo che ha attorno è bianco: disattiva.

- Ok, Einstein, abbiamo finito qui. Yumi, entriamo nella torre?

- Va bene - risponde lei.

Attraversiamo la parete nera, simile a un groviglio di radici, e ci gettiamo con la moto nel tunnel di dati sotto la base, per poi atterrare su una identica dopo qualche minuto. Usciamo, e ci ritroviamo davanti isolette verdi levitanti circondate da alberi sospesi nel vuoto, così alti che non ne si vede la cima: il settore foresta.
A ogni buco nel terreno che incontriamo Yumi sussulta. Credo sia del tutto comprensibile, visto che una volta è precipitata nel mare digitale proprio qui. E io...

- Ehm... ragazzi, Aelita... mi sa che dovete smettere di cercare. - Jeremy mi impedisce di lasciarmi andare a un ricordo poco felice con questa affermazione.

- Che intendi? - chiedo io.

- C'è una torre attiva nell' unico posto che non avete controllato: il settore montagna.

   
 
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