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Autore: jessicalocke    03/07/2024    3 recensioni
Lei è una ragazza ingenua, inesperta, sprovveduta, semplice, sottomessa, che inciampa sui suoi stessi piedi...per farla breve, rincoglionita.
Lui è un ragazzo affascinante, brillante, dominante, freddo, pericoloso, manipolatore e, ovviamente, palestrato.
Vi ricorda qualcosa?
Genere: Comico, Parodia, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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C'E' QUALCUNO IN CANTINA?






Da quando è venuta al mondo, Sera Fica ha sempre creduto nelle favole. Questo grazie alla sua amata Nonnina, che gliele leggeva incessantemente tutte le sere prima di andare a dormire.
Nonnina riempiva la sua testolina ovale con dei romance scadenti, nei quali la protagonista finiva sempre per sposare il tipico Principe azzurro; costui indossava la calzamaglia, stivali di pelle ed un bellissimo cappello con tanto di piuma bianca annessa. Perché si sa, ogni Principe che si rispetti deve rispecchiare l’outfit predeterminato.
Tutto questo era un abile espediente della Nonnina per eludere la domanda dell’amata nipotina sul perché l’avessero chiamata così. Soltanto adesso, con il raggiungimento della maggiore età, Sera Fica non solo ha compreso il motivo del suo nome, ma è decisa a scoprire se tutti gli uomini sono davvero principi azzurri.

Un bel giorno, Nonnina la invita nella sua casina di campagna, circondata costantemente da una nebbia fitta, che dona al posto un’aura spettrale.
Sera Fica si scontra con la dura e triste realtà del luogo, pertanto cerca di far ragionare Nonnina «Nonnina, ma perché mi hai invitato in questo posto lugubre, sconosciuto e nemmeno segnato nelle mappe stradali? »
« Quali sciocchezze vai dicendo, bambina! Dovresti ringraziarmi per averti invitato in questo paradiso sulla Terra »
« Ma Nonnina! Così non potrò mai trovare il mio principe azzurro!! » strepita Sera Fica.
« Tesoro, ormai pensavo lo avessi capito. Questa baggianata del romanzetto rosa dove arriva il principe, era solo un mezzuccio per non spiegarti il perché sei stata chiamata così »
Sera Fica è interdetta: davvero tutta la sua vita si è rivelata essere una menzogna? Non riesce a crederci.
« Su su, non fare così, Sera Fica. Passerai tutta l’estate qui con me, vedrai quanto ti divertirai » prende un profondo respiro ed attraverso la dentiera urla « Fuori dal letto….?»
« …..?? » Sera Fica strabuzza gli occhi, perplessa. Ad un tratto, un lampo attraversa la sua mente e comprende “Aaaah è il famoso giochino d’indovinelli della vecchia” « Nessuno è perfetto! »
« NOOO! Nessuna pietà! N E S S U N A P I E T A’ ! » la vecchia tira fuori il bastone, uscito da non si sa dove, iniziando a fendere l’aria « Vai in cantina a prendere quella cosa »
« Quale cosa? »
« Ma sì, quella cosa là. Il robo del coso del cazzillo, no? »
Sera Fica finge di aver compreso la richiesta e si avvia in cantina.

La ragazza scende i polverosi, nonché sconnessi scalini di quel luogo lugubre e puzzolente. L’aria laggiù è pressoché irrespirabile, un tanfo di morte la fa trasalire e tappare immediatamente il naso.
Inizia a spostare oggetti a random, perché non sa effettivamente che cosa stia cercando per la cara Nonnina, quando d’un tratto un rumore la fa trasalire.
« C’è qualcuno o c’è nessuno? » la voce le trema leggermente.
Sente un rumore alle sue spalle e una presenza farsi vicina.
« Ti sei persa, paperella? » una voce roca spezza il silenzio.
Lei si gira di scatto e rimane abbagliata dall’essere che ha di fronte.
L’uomo ha un non so che di bestiale, più alto rispetto alla media, con un fisico scolpito da anni di sollevamento pesi. Due pettorali pelosi sono incorniciati da un mantello rosso, indossa dei pantaloni strappati appena sotto le ginocchia, è scalzo ma calza almeno un 52 di piede.
Il suo viso è allungato, squadrato, i suoi capelli sono lunghi e le sue orecchie sono leggermente appuntite. Ma quello che la rapisce davvero sono i suoi occhi, allungati e color rosso sangue.
« Ahhh il Conte Dracula, minchia! » la paura s’impossessa di Sera Fica, ma allo stesso tempo sente dentro di sé divampare il desiderio. Questo perché ci troviamo in dark-romance, pertanto l’autore è obbligato a farla sbavare con gusto difronte all'uomo-bestia appena spuntato fuori dalla cantina.
« Ti resta meno di un minuto di vita, paperella » dice lo sconosciuto con voce che trasuda di mascolinità tossica.
« Ma si figuri, grazie mille davvero. Un minuto va benissimo, scusi se l’ho disturbata ».
Lui inarca il sopracciglio « Sei stupida o cosa? Grazie de che? »
« Stupido è chi lo stupido fa, duca-conte »
« Non sono un duca-conte, sono il Dio Bestia! Figlio di Bestia Senior, grande terrore della Transilvania, demolitore di villaggi e di vagine. Nessuna mai è riuscita a resistermi, aaaarg! »
La risposta corretta sarebbe “Che cazzo ci fa lei nella cantina di mia nonna? ” Ma Sera Fica opta per una più semplice traduzione « Mi scusi, abbia pietà ».
La sua mente le gioca brutti scherzi, dal momento che da un lato vuole scappare, ma dall’altro il fuoco cresce a dismisura dentro di lei.

Innanzitutto tenta la fuga, perché sa che è la cosa più razionale e giusta da fare in momenti come questo. Purtroppo però inciampa nei suoi stessi piedi, salendo le scale, urlando « Non posso né scendere, né salire. Né scendere né…».
Due braccia robuste e forti l’avvolgono prima che cada rovinosamente
« Entri nella tana del Dio bestia e pretendi di non essere sbranata? ».
Il narratore le suggerisce di chiedere, per la seconda volta, per quale cazzo di motivo lui si trovi lì. Questo però cade nel vuoto, visto che la protagonista di questo genere deve essere rincoglionita e totalmente sprovveduta, per far risaltare il maschio alpha.
Sera Fica cerca di divincolarsi, urlandogli dietro « Brutto bastardo, lasciami! » tuttavia la sua volontà è molto flebile, visto che continua ad aggrapparsi alle sue spalle possenti.
« Sei audace, paperella. Mi piaci, mi arrapi il dito medio. Per questo ti risparmierò »
« Come è umano, lei » i suoi occhi brillano d’amore per quella bestia.

Ed ora è il momento della scenata di gelosia.
Un piccolo topolino che vive lì fa la sua comparsa. Si avvicina alla ragazza nella speranza di racimolare un tocchetto di pane.
« È mia! Guardare, ma non toccare, o quella coda te la taglio! » minaccia il Dio bestia « Per te darò fuoco al mondo! Nessuno potrà dividerci. Come ti scoperò io, nessuno mai »
Sera Fica non coglie il riferimento “ Cosa c’entra il pulire in terra? Vuole fare le pulizie di primavera? Bah”. « Scusa, ma sei tu il mio principe azzurro? »
« Dimmi, vuoi una scopata semplice o la più memorabile della tua vita?» Lei pensa “ Non sarà che la nonna ha bisogno di una scopa? ”
« Non rispondi eh, paperella? Non dimenticare cosa succede se mi provochi! »
Il narratore si sente in dovere di suggerire alla poveraccia che non si può dimenticare qualcosa che non è mai stato detto.
Da qui inizia il dialogo non-sense, perché cosa serve parlare quando si può scopare?
« Nonna dice sempre… »
« La vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita! »
« Ma no, sciocchino. Meglio piccolo, ma festoso »
« Oh piccola! Non ti devi preoccupare, io ho uno zucchinone! »
“ Non è che la nonna ha bisogno degli zucchini? ”
Sera Fica sente quegli occhi rossi su di sé, ed il secondo successivo, senza che se ne accorga (perché è rincoglionita), lui inizia a risalire il suo corpo tracciando un sentiero di baci « Dimmi cosa vuoi ».
Il narratore salta sulla sedia, urlando “ Chiedigli che cazzo ci fa nella cantina di tua nonna!! ”.
Sera Fica è in preda all’estasi, il suo petto si solleva ritmicamente ed il respiro le si mozza in gola.
« Ciò che vuole mia nonna, infondo sono qui per questo. Mi ha mandato lei »
« Io sono veleno. Sono tossico, devi starmi distante, paperella »
Se ve lo state chiedendo, ebbene si, non c’entra un cazzo questa frase. Però non è forse vero che i bad boy se ne escono con queste perle?
In questo modo lei può essere vittima della sindrome da crocerossina e salvarlo. Infatti se ne esce con « Noooooo. Sono qui per te, povero tesoro mio. Solo io ti capisco e ti salverò » .
« Dimmi, quanto sei bagnata in questo momento? » .
Il suo fascino l’ammalia come le spire di un boa constrictor, tanto che si sente mancare l’aria e le ginocchia le cedono. In questo momento realizza che prova qualcosa per lui.
« In realtà non ho ancora fatto il bagno..anzi, forse, preferirei farmi una doccia »
« Oooh piccola, innocente paperella…»
« Ho capito, sei come tutti gli altri, non mi vuoi tra i piedi »
« Non hai capito un cazzo. Ti voglio dappertutto ».
In quel momento Sera Fica capisce che ha di fronte un angelo caduto, un diavolo tentatore, dall’alito tossico ma irresistibile.
“Chissà perché sorride in quel modo”.
Ora è pronta a perdersi come Ulisse con il canto delle sirene.
I loro sguardi s’incatenano, uno strano calore le si propaga nel petto e non solo… lui le si avvicina, pronto a saltarle addosso, quando…
« Sera Ficaaaa!! » l’urlo disumano di Nonnina senza dentiera spezza quel momento d’intimità, rovinandolo « Insomma, quanto cazzo ci metti?? Cioè volevo dire, acciderbolina! Prendi quel robo e vieni su! »
« Mi dispiace, mio tesoro. Con te ho scoperto cosa è l’amore…» singhiozza Sera Fica « Ora però devo andare, Nonnina mi chiama. Ma tu, mio principe azzurro, attendimi qui. Ti prometto che tornerò »
Lui si lecca le labbra, già assaporando il momento in cui la farà sua.
Lei afferra uno zucchino e la scopa e corre su per le scale.

Finalmente raggiunge Nonnina, la quale fissa interdetta gli oggetti tra le mani della giovane.
« Eccomi, Nonnina »
« Ma sei scema?! Dov’è il vino? »








 

Angolo autore:

Hola, gente! Eccovi un nuovo svarione, ma sta volta non è tutta farina del mio sacco. Ebbene si, devo ringraziare Swan Song per il suo aiuto nell’elaborazione della trama e stesura.

L’idea è nata dalle numerose storie che si trovano in giro, specie in una certa piattaforma che tutti voi conoscete molto bene XD, dove le relazioni non sono sane, ma vengono idealizzate.

In particolare questa prima storia riguarda la tipica ragazza sprovveduta e rimbambita, che non appena vede due addominali scolpiti si innamora perdutamente. Nonostante la chiave comica, mi fa infuriare questo modo di rappresentare la donna come ingenua e che “non ci arriva mai”; mentre la controparte maschile possiede mille qualità: è intelligente, bello, brillante, una sex-machine e dominante.

Le citazioni sono tratte da:
- Forrest Gump
- Aldo Giovanni e Giacomo
- Fantozzi

Grazie mille a chi ha letto, spero di avervi strappato un sorriso. Alla prossima!

 

Jess

   
 
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