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Autore: Baudelaire    07/07/2024    5 recensioni
Bilbo e Baudelaire sono peggio di Brooke e Ridge.
Si prendono, litigano, volano schiaffi, insulti, improperi, si mollano, poi si riprendono.
Saga infinita, pronti per il manicomio.
Ma quando si riprendono, si lasciano catturare dalla poesia, sempre e comunque, perché senza non possono stare.
Ode a Nettuno, che con i suoi marosi ha fatto riavvicinare Brooke e Ridge.
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sulla spiaggia abbandonata
La battigia accarezzata
Dai piedini miei smaltati
Da pensieri articolati


Non ci vengo sulla spiaggia
Troppa carne mi scoraggia
Come l’onda vieni e vai
E paura un po' mi fai



Arrabbiato s'è Nettuno
Non lo ferma più nessuno
Spumeggianti le sue onde
Di potenza troppo grande


La battigia si fa ostile
S'è scassato ‘sto vinile
Cresce cresce la paura
Fin parlarsi è cosa dura



Son ruggenti i suoi sussurri
Onde alte come torri
Io mi sento venir meno
Stramazzar in un baleno


Vieni via finché sei in tempo
Il TG ci dà maltempo
Sono scosso al mare mosso
Farla addosso altro non posso



Siamo fragili e piccini
Noi non siamo che pulcini
La Natura ci sovrasta
E dovremmo dire basta
A potere, fama e gloria
Alla nostra assurda boria


Non star ferma a dissertare
Pensa invece un po' a scappare!



Perché siamo figli suoi
Comandarla tu non puoi
Lei sa essere spietata
Se non sa sentirsi amata.


Sì lo so si sta qui giù
Ma si vuol un po' di blu



Io m'inchino al suo cospetto
Ché di lei ho gran rispetto
Poso il capo sul suo petto
E Nettuno sia il mio letto.


Questa notte grato è il letto
Dormo e sogno il tuo bel petto.

   
 
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