Lacrime sgorgano
dal viso ammantato
di un rossore anomalo,
allorché egli senta
i gorgheggi della mente
che urla con modestia
‘’tutto ricomincia, tutto riprende’’
ed allora sereno egli si duole
del peccato di un Cristo risorto,
ancorché tirando a campare
con i mezzi del miserabile umano
sente dentro le membra
la linfa ormai macerata
di un esistenza gettata
sulle sponde di un fiume
terso e privo d’identità,
Non si dimentichino inoltre
le notti, quelle notti butterate
dalla tristezza immane
che definiscono l’anima
del cadaverico destino,
riservato ad esecrabile antro.
Giunge infine la ruota
di un Karma maligno
senza eguali, senza imbrogli
coprendo la vista
d’un uomo illuso
che temporeggiando con la Morte
chiede un aiuto silente.