Dedicata
alla mia
specialissima, unica, fantastica Marta.
E’
una shot per il suo
compleanno, questa, arrivata un po’ in ritardo a causa del
mio blocco (notare
infatti che non postavo da un po’), solo per ringraziarla di
tutto quello che
fa per me ogni giorno x3 Ti voglio bene.
Chiaretta
.
*La
dedica di Kevin io
non la conosco, e temo nessuno potrà mai. E’ e
rimarrà un segreto tra di loro …
almeno così vuole Kev! X3
Happy
Birthday
Certi
amori regalano
un'emozione per sempre
momenti che restano così
impressi nella mente
(Eros
Ramazzotti - Un’emozione per sempre)
Il
salotto doveva essere perfetto.
Kevin
sistemò il volumetto rosso sul tavolo, accanto ad una rosa
bianca.
Lanciò
una rapida occhiata al vecchio orologio a pendolo e sospirò,
constatando di
avercela fatta appena in tempo.
Lei
sarebbe
stata lì in pochi minuti.
Per
tutta la mattinata, non aveva fatto altro che pensarci. Quel pomeriggio
avrebbe
dovuto esserci la solita lezione di chitarra, in realtà, se
non fosse stato per
un piccolo particolare.
Era
il diciassette di settembre ed era il suo
compleanno, infatti.
E
lui aveva dei piani ben precisi, sul regalo.
Il
cigolio del portone nell’ingresso fu il segnale, seguito dai
passi felpati di
Marta nel corridoio.
Quando
la ragazza entrò la stanza era meravigliosamente,
magicamente vuota.
Il
tepore del sole pomeridiano le accarezzò i boccoli biondi,
attraverso tenda
bianca, mentre faceva scivolare il fodero rigido della sua Les Paul sul
tappeto
beige.
-
Kevin …?- Pigolò, avanzando verso la libreria.
–Kevin, ci sei?- Ricevendo in
risposta solo un efferato silenzio, cominciò istintivamente
a guardarsi
intorno, alla ricerca di qualcosa,
una traccia di lui. Un post-it,
magari, con il motivo della sua assenza.
Ma
tutto ciò che trovò di fuori
posto,
in quell’ordine maniacale, fu un tomo dalla copertina rigida. Mossa dalla
curiosità, allungò una
mano e accarezzò la stoffa ruvida, prima di aprirlo e
trasalire, arrossendo
vistosamente.
Il
suo nome era lì, stampato sulla
carta
in corsivo perfetto.
Sbatté
le palpebre un paio di volte, realizzando che quel libro era per lei,prima di colorarsi di nuovo di
un vivo color porpora. Quella dedica* era dannatamente
perfetta. La lesse una, due, poi tre volte, tutte d’un fiato,
prima di voltare
pagina e rischiare il collasso.
Era
una copia di “Romeo e Giulietta”,
quella. Fatta stampare e rilegare per lei da
Kevin.
{Oh.
Mio. Dio.}
Una
manciata di minuti dopo era immersa nella lettura, sul divano color
panna.
Sobbalzò,
quando sentì la stoffa guizzare dietro la sua schiena. Qualcuno l’aveva
–finalmente- raggiunta. Prese aria, schiudendo
appena le labbra e richiuse il tomo sottile con un tonfo secco,
volgendo lo
sguardo verso destra, accanto a lei.
Lui
era lì e le sorrise dolcemente, mentre il cuore prendeva a
galopparle a mille.
-Ciao-
La salutò, ridacchiando. Le si avvicinò
pericolosamente, indicando il libro. Le
parve che il cuore le schizzasse in gola mentre lui le chiedeva se le
era
piaciuto, il suo regalo.
-E’
… - Balbettò, sentendo un nodo improvviso
all’altezza dello stomaco. –E’
bellissimo.- Disse soltanto, ma non tentò di allontanarsi.
Fu lui, dopo qualche
secondo, a riprendere le distanze.
-Per
oggi, visto che è il tuo compleanno, niente lezione.- La
anticipò,balzando in
piedi. –Quindi, dato che qui i miei fratelli non ci sono
… avrei pensato … -
Arrossì, tossicchiando. – Cioè, ti
andrebbe di andare a fare una passeggiata?-
Marta
si limitò ad annuire e Kev pescò dalla tasca le
chiavi della Lamborghini,
avviandosi fuori. Lei si alzò, notando solo allora un fiore
dal gambo lungo sul
tavolo, lì dove prima aveva trovato il libro.
Raccolse
la rosa bianca e sorprendentemente senza
spine e
l’avvicino al naso, catturandone l’odore aspro, poi
scappò fuori,
stringendo i doni tra le braccia.
E ho guardato dentro
un'emozione
e ci ho
visto dentro tanto amore
che ho
capito perché non si comanda al cuore.
E va bene
così...
senza
parole...
(Vasco -Senza Parole)
I
giardini erano incredibilmente verdi e vuoti.
Kevin
e Marta avanzavano piano sul
lastricato, mano nella mano, rossi come due mele mature.
O
come le metà di una sola
mela matura. Assurdamente complementari.
Si
fermarono nei pressi di una statua,
su una panchina, vicino al mare. Osservarono l’orizzonte
insieme, senza parole.
Ma
Kevin sapeva che non poteva andare
avanti così. Dovevano parlarne.
-
Marta … - Esordì, guardandola. Lei si
voltò verso di lui, più rossa di prima.
–Io … - Sospirò, deglutì.
– … sono un disastro in queste cose- Si sorrisero,
lui le posò un leggero bacio sulla guancia. –Ma la
verità è che sono pazzo,
pazzo di te, piccola Marta.-
Si
piegò verso di lei, e tutto ciò che la ragazza
riuscì a sentire, qualche
secondo dopo, fu il calore delle sue labbra.
-K-
Kevin … - Abbozzò, prendendo finalmente aria.
–Non … non so che dire.- Soffiò,
tutto d’un fiato. L’altro scoppiò
istintivamente a ridere, carezzandole
teneramente il viso.
-Dì
che ricambi, ti prego.- Si morse un labbro, tornando improvvisamente
serio.
Marta lo fissò, così dannatamente bello.
E
annuì timidamente.
Si
avvicinarono di nuovo e stavolta si scambiarono finalmente un vero,morbido e lento bacio.
E
poi rimasero così, accoccolati l’uno contro
l’altra, l’una tra le braccia
dell’altro.
Chiara,
nascosta dietro la quercia più vicina, sospirò,
sorridendo. Erano così … perfetti,
insieme. Ridacchiò,
pensando che a casa avrebbe dovuto farsi assolutamente raccontare
“tutto” dall’amica. Corse via, lungo il
vialetto mentre Marta si accoccolava
meglio sul petto di Kevin e lui le accarezzava i ricci dorati.
-Allora
–Sghignazzò. –Noi due dovremmo
raddoppiare la sessione di lezioni di chitarra,
per la grave perdita di
quest’ora,
non credi?-
-Indubbiamente sì- Rispose
Marta,
posandogli l’ennesimo, dolce bacio sulla bocca.