Prima shot di quello che si
preannuncia essere un interessantissimo "nuovo ciclo". Cosa che non implica affatto che io abbandoni
definitivamente Coco e company. Figuriamoci.x3 Semplicemente le due cose coesisteranno.
Questa shot non ha dedica, perchè non è "dedicata
a" ma semplicemente e interamente per
Chiara (Ice_Bubble) e solo per lei.
Per una specie di "gioco-accordo"
che abbiamo fatto, senza quasi accorgercene.=) E in effetti,per la prima volta,
non possiedo alcun personaggio di questa shot al di
fuori di, per ovvie ragioni, me stessa.=P
Posso
attribuirmi solo il merito di avere ideato la trama, il resto è dovuto soltanto
alla fenomenale coppia che sono i Chick.<3
Imparate
ad amarli perchè potrebbero tornare presto!=3
And I, I'm just trying to be
honest
with myself, with you, with the world.
Un'automobile
rossa laccata passò sfrecciando sull'asfalto umido, sollevando un sottile velo
d'acqua che si infranse contro gli infissi del locale più vicino. Dall'altra
parte della vecchia vetrata in stile tiffany, dietro
una fine cesellatura in piombo e pasta color indaco sporcata dal tempo, due
ragazzi parlottavano sommessamente fra loro. Seduti ad un vecchio tavolino
sbilenco come tanti altri.
Nick
scostò la spessa manica della felpa, lanciando un'occhiata apprensiva al suo
cronografo nuovo di zecca, prima di sistemarsi meglio il cappuccio grigio sui
riccioli perfettamente pettinati.
-
Devi andare da lei, vero? - Domandò Joe,
sornione, inarcando un sopracciglio. Sorrise, stringendo fra le labbra una
cannuccia di plastica verde.
Nicholas
lo squadrò, senza abbandonare la sua espressione tetra.
-
E anche se fosse? - Replicò, piuttosto infastidito. Spinse da parte il suo frappuccino, schizzando la tovaglia di carta crespa.
-
Niente, niente. - Si affrettò a
giustificarsi, agitando le mani davanti al proprio viso. - Chiedevo solamente.
Da un po' di tempo a questa parte mi sembra che vi vediate spesso... Più spesso. - Aggiunse, con un ghigno.
-
Non so. - Borbottò, evasivo.
Joseph
si chinò in avanti, sporgendosi sul tavolo per riuscire a guardare il fratello
bene in viso.
-
Sei strano, Nicky. - Soffiò, studiandolo attraverso gli occhi socchiusi. - E
non parlo solo di questo tuo... Nuovo
look? - Continuò, puntandogli contro la cannuccia.
-
E' semplicemente per passare inosservato. - Soffiò, calcandosi nuovamente il
cappuccio in testa. - Mi nasconde la faccia molto più di quei tuoi occhialoni
di pessimo gusto. -
-
Non sei per nulla simpatico, oggi. - Grugnì il maggiore, abbandonandosi contro
lo schienale imbottito della sedia. Spinse appena all'indietro, facendola
oscillare su due sole gambe. - Avrei dovuto invitare Kev...! -
-
Chiamalo. - Rispose, secco. - Tanto, fra un attimo, io vado. - Frugò nella
tasca dei jeans e lanciò sul tavolo le chiavi della vecchia mustang nera.
-
Frena, frena, Speedy Gonzales...! -
Esclamò Joe, agguantandole. - Parliamone. -
-
Scusa? - Abbozzò, sbattendo le lunghe ciglia scure. - Di cosa vorresti parlare?
- Joseph era serio. Aveva quel tipo di espressione concentrata che appariva
molto raramente sul suo viso e che precludeva a quei - ancora più rari - momenti in cui riusciva ad essere completamente
razionale e posato.
-
Di lei. - Disse, pacatamente.
-
... Chiara. - Proseguì Nicholas,
risparmiandogli la fatica di ricordarne il nome. - Non c'è poi molto da dire. -
-
E' la tua ragazza? - Prima, prevedibilissima
domanda. Eppure non gli riuscì di rimanere impassibile.
-
No. - Arrossì, impercettibilmente. - Non proprio.
- Era difficile spiegare chi fosse
Chiara, a qualcuno che la conoscesse meno che alla perfezione. Meno di lui.
-
Ma lei ti piace. - Riprese Joe, saltando al passo successivo della sua teoria.
-
Sì. - Risposta più semplice, secondo un certo punto di vista. - Direi di sì. -
-
A-ha! - Esultò l'altro, battendo il pugno sulla
superficie di legno massello. I bicchieri sobbalzarono, in un sordo tintinnio
di vetri agitati. - L'hai baciata? O ci hai provato, almeno? -
-
No e... no. L'ho a malapena sfiorata. - Ridacchiò, fissandosi la punta delle
lunghe dita affusolate. - Non... le piace
farsi toccare da me. Nè da nessun altro, credo. -
-
Hai trovato una più casta di te, complimenti! - Sghignazzò Joseph, lasciando
che la sedia tornasse dritta con uno scatto. - Senza dubbio è qualcosa a cui
non sei abituato. -
-
Sì. E senza dubbio tu non hai capito
un tubo. - Sentenziò Nick, riprendendosi le chiavi. - Ma non importa. Non mi
aspettavo certo che lo facessi. - Si alzò, stabilendo che quella conversazione
poteva concludersi lì. - Ciao, Joe. - Gli assestò una affettuosa pacca sulla
spalla, prima di voltarsi e uscire dal pub.
Le
sue converse verdi si inzupparono del diluvio che sembrava voler abbracciare
New York per sempre, mentre correva sul marciapiede affollato.
You might think that I'm a fool
for falling over you.
So, tell me what can I do to prove to you
that it's not so hard to do?
Afferrò
il gambo di una ciliegia, sollevandola piano dalla ciotola piena d'acqua. E la
lasciò oscillare appena, scrollandola anche delle ultime gocce.
-
Non siamo un po' fuori stagione per quelle? - Sobbalzò, al suono inconfondibile
della sua voce. E si alzò, con uno
scatto goffo, rischiando di versarsi addosso l'intero contenuto della
bacinella.
-
Che cosa diavolo ci fai qui? - Soffiò, mentre i piccoli frutti rotolavano sul
tappeto bianco e l'acqua gocciolava ritmicamente dal bordo del tavolo.
-
Credevo mi avessi invitato tu...! - Rispose Nick, chinandosi a raccogliere una
ciliegia giunta clandestinamente fino a lui. Chiara scattò in piedi come fosse
stata punta da qualcosa, indietreggiando fino a raggiungere quella che valutava
come una buona distanza di sicurezza.
-
No...! Cioè sì. - Arrossì. - Ma intendevo
cosa ci fai dentro casa mia...! -
Proseguì, abbandonando l'imbarazzo e riprendendo il controllo, almeno
apparentemente. - Chi ti ha fatto entrare? -
Nicholas
sollevò teatralmente gli occhi al cielo, strofinando la ciliegia sulla felpa
umida prima di infilarsela in bocca. La staccò delicatamente dal picciolo,
gustandosela lentamente.
-
Stamattina Marta è venuta da Kev per la "lezione di chitarra". - Ridacchiò, poi, disegnando delle
immaginarie virgolette nell'aria. - E mi ha lasciato la sua copia delle chiavi.
- Concluse, ripescando dalla tasca il mazzo in questione, agganciato a parecchi
scooby-doo
colorati.
-
Ah, certo. Marta. - Mormorò lei,
riflettendo un po' seccata e un po' divertita che, quando viveva con i suoi
genitori, in Italia, certe cose erano ben lungi dal succederle. - Beh,
accomodati. - Scrollò le spalle,
indicando il divano con un gesto vago.
Arpionò
le chiavi, incurante della fastidiosa sensazione di freddo, nel camminare sul
tappeto bagnato e letteralmente scappò in camera, lasciandolo solo nell'altra
stanza.
-
Perfetto. - Soffiò, lanciando le chiavi sul letto della sua timida - ma disgraziatamente altrettanto impicciona
- coinquilina. - Non è nemmeno tornata a casa, ha pensato proprio a tutto! -
-
Cosa hai detto? - Sussultò per la seconda volta in pochi minuti.
Incrociò
gli occhi color mogano di Nick, fermo accanto allo stipite laccato di viola. E
arrossì, di nuovo.
-
Niente. - Borbottò, squadrandolo con aria imbronciata. - Mi stai seguendo, per
caso? -
-
Chiara, mi hai invitato tu...! - Sospirò lui, inclinando appena il capo. Un
riccio umido gli scivolò sulla fronte in maniera fin troppo invitante.
-
S-sì, ma... - Abbozzò, mettendosi istintivamente
sulla difensiva. - In realtà ho da fare. Molto
da fare. - Continuò, afferrando una cartellina blu da cui sbucavano una serie
di fogli mezzi scritti. - Devo finire un racconto e ho bisogno di silenzio, per
concentrarmi. - Scelse una penna a caso dal barattolo di legno colorato sulla
sua scrivania, prima di rannicchiarsi nell'angolo più sicuro della stanza.
Quello
più lontano da lui.
Si
sedette sul letto dell'amica, rilassando la schiena contro il muro rivestito di
poster e vecchie fotografie. Il timido sorriso di Kevin sparì, nascosto dai
lunghi capelli scuri che si ravviò dietro l'orecchio.
-
In questo caso... Mi siedo qui e sto buono. - Sorrise lui, raggiungendola e accomodandosi
con naturalezza accanto a lei. Afferrò il libro che Marta aveva lasciato sul
suo comodino e prese a sfogliarlo dal punto in cui lei aveva lasciato il suo
segno.
Chiara
lo osservò di sottecchi, mentre la sua temperatura corporea sembrava essere
improvvisamente schizzata alle stelle. Rischiò l'infarto, quando lo vide ridere
e poi voltarsi nella sua direzione.
-
Alla tua amica piace sul serio mio fratello, eh? - Sorrise, sventolando la foto
che fino a pochi attimi prima era stata gelosamente, accuratamente custodita
dalle pagine di "Orgoglio e
Pregiudizio".
-
Sì e allora? - Replicò, imbarazzata e
infastidita nemmeno si stesse parlando di lei. - Sono carini. -
-
Sono assolutamente d'accordo. - Annuì Nicholas, scrutando l'espressione assorta
di Kevin così come era stata ritratta. - Anche se arrossiscono come bambini,
ogni volta che si guardano... - Ridacchiò. - Gliela ha fatta lei, questa? -
Chiara
annuì distrattamente, fingendo di cercare fra i fogli quello giusto. Come erano
arrivati a parlare di certi argomenti... imbarazzanti e assolutamente inadatti?
-
E' brava... Joe mi ha domandato di te, lo sai? - Infilò l'ultima affermazione
così, quasi sperasse potesse passare inosservata se espressa in quel tono
noncurante.
La
cartellina scivolò di lato, rotolando a terra con un chiasso infernale di
plastica e metallo.
-
Ah. - Si guardarono per qualche secondo, mentre Nick ancora teneva in mano il
libro aperto e lei tentava di raddrizzare un foglio irreversibilmente
stropicciato. - E... Che cosa voleva sapere? - Continuò Chiara, raccogliendo
tutto alla rinfusa dal pavimento.
-
Ha chiesto se siamo fidanzati. - Mormorò,
riponendo la foto all'inizio del terzo capitolo prima di chiudere il libro.
-
E...? - Lo incalzò, improvvisamente pallida. Per un attimo le parve di essersi
dimenticata perfino come si prende fiato nel modo giusto.
-
E io gli ho risposto, onestamente, che non è proprio così. - Sospirò, chinandosi impercettibilmente verso di lei che,
ormai, stava quasi a gattoni sul materasso.
-
Eh... - Soffiò, affondando le dita gelate nel morbido piumone azzurro. Nick
aggrottò le sopracciglia, assumendo improvvisamente un'espressione seria, quasi
bellicosa.
-
Perchè tu a me piaci molto, Chìa.
Molto. - Sottolineò, scostandole una
ciocca di capelli dalla fronte insolitamente nivea. Lei si scosto con tanta
veemenza che quasi cadde dal letto. - Ma non riesco a capire se per te sia lo
stesso...! - Sospirò, lasciando scivolare il braccio nuovamente lungo il
fianco.
-
Non... - Abbozzò, cercando di articolare una frase che avesse senso, capo e
coda. - Io non... Cioè. Tu... sei...
non è ch- - Stufo di quell'inutile balbettare,
Nicholas decise di mandare all'aria tutto il suo paziente, discreto,
estremamente pianificato discorso.
Prova del nove.
Strinse
le spalle sottili, dandole un leggero quanto inaspettato strappo in avanti. E
Chiara sentì le sue labbra, tiepide, morbide e invitanti contro le proprie,
sigillate e immobili. Si bloccò completamente, perdendo per un attimo il
controllo del corpo. Paralizzata, letteralmente,
dalla sommità dei capelli alla punta dei piedi.
Quando,
una manciata di secondi dopo, ritrovò le capacità di movimento e coordinazione
non potè non obbedire al primo, violento impulso che
il suo cervello perpetrò con ostinazione.
La
sua mano destra colpì il viso di Nick con forza, lasciando un vistoso segno
rosso sulla sua pelle chiara.
-
Ah... - Singhiozzò, stranita dal suo stesso gesto.
Si
fissarono, annegati in un silenzio del tutto surreale, mentre lui si sfregava
lentamente la guancia bruciante e Chiara strizzava impercettibilmente gli occhi
umidi. Trattenne il respiro e nemmeno lo vide avvicinarsi... Stava già
baciandolo di nuovo, strizzando i lacci della felpa fra le dita nervose.
-
Ok, direi che ho la mia risposta...! - Soffiò Nicholas, con un sorrisino
malizioso. - E meno male, perchè penso che, in questo
preciso momento, Kevin si stia finalmente dichiarando alla sua Marta e,
onestamente, non avrei mai accettato di metterci più di lui. -
Lei
sobbalzò, aggrappandosi a quella piccola scusa per cercare di rimettere le cose
in carreggiata. Per lo meno dal suo
punto di vista.
-
T-tu! - Abbaiò, con voce leggermente tremante. -
Stupida pecora insensibile...! Tuo.
Fratello. Si. E'. Preso. Il. Suo. Tempo. - Sillabò, picchiandogli l'indice teso
contro il petto ad ogni parola. - Perchè... -
Arrossì, distogliendo momentaneamente lo sguardo da quello, ancora troppo
vicino, di Nick. - Perchè lui e Marta sono innamorati
e lo sono davvero e il loro sentimento ha un valore e hanno dovuto trovare il
momento più giusto e- - Il resto di quell'ininterrotto fiume di parole si
perse, soffocato contro la mano calda di lui.
-
Lo so. - Sorrise. - Quei due sono perfetti, una coppia da film. - Chiara annuì, tornando ad assumere un'intensa sfumatura
vermiglia, mentre le dita di lui scivolavano via, rendendole la possibilità di
esprimersi.
-
E-ecco. - Balbettò, recuperando i suoi fogli e
stringendoseli al petto. - Ora... -
-
Ora devi lavorare alla tua storia. - La anticipò Nicholas, annuendo con fare
compunto. - Perciò me ne starò in religioso silenzio. - Soffiò, posandole un
altro bacio a tradimento, sulla punta del naso. Poi recuperò "Orgoglio e Pregiudizio" e,
ripromettendosi di telefonare a Kevin e tempestarlo di domande su Marta, prese
a leggere della grande festa da ballo che sarebbe stata presto organizzata a Netherfield.
-
Sì. Religioso, ti si addice proprio.
- Borbottò poi Chiara, leggermente più pallida e tranquilla di prima. Posò il
foglio sulle proprie gambe incrociate e lo lisciò maldestramente col palmo
della mano, cominciando a scribacchiarci velocemente sopra.
Per
una volta, riflettè, lasciandosi scappare un
sorrisino soddisfatto, il suo scritto avrebbe lasciato colare più miele del solito. E non sarebbe stato
affatto male, in fondo.
'Cause you know that I'm on your side
Give love a try, one more time.
(Give Love a
Try - Jonas Brothers)