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Autore: Iron_Captain    23/07/2024    7 recensioni
Al giorno d'oggi internet è diventato il centro della nostra vita quotidiana, e non possiamo più fare a meno di quello strumento. A causa di ciò, una demone spinge le persone a visitare un sito da lei creato affinché stringano un patto con lei, promettendo loro che risolverà qualsiasi loro problema. Chiunque osa rompere quel patto andrà incontro a una brutta fine.
Genere: Horror, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Capitolo 1: “Non avrei mai dovuto ascoltarti”

 

 

Percorse le scale salendo due a due i gradini di corsa fino a raggiungere il quarto piano, dove si trova il proprio appartamento. Prese in tutta fretta le chiavi, mentre l'ansia e il panico le impedirono di inserirle al primo colpo nella serratura. Quando riuscì finalmente ad aprirla entrò immediatamente in casa e chiuse subito la porta. La paura crebbe nel momento in cui vide che la chiave della porta d'ingresso si era spezzata durante il tentativo di tirarle fuori dalla serratura; in un'altra situazione avrebbe pensato che non era stata attenta a compiere i giusti passaggi.

“LASCIAMI STAREEEE!!!” urlò terrorizzata Fernanda.

Era una donna di 45 anni single che, all'apparenza, non li dimostrava; aveva i capelli lunghi neri che le scivolavano lungo la schiena e gli occhi castani. Viveva per conto proprio in un appartamento di un condominio; e prima di venire licenziata lavorava come architetto in una azienda, dove il guadagno era decisamente rispettabile. Amava molto la moda, al punto che finiva per crearne una tutta sua divertendosi ad abbinare vestiti di ogni genere che indossava quando usciva per andare a divertirsi con gli amici o a fare shopping. Era stata per 3 anni fidanzata con un bell'uomo, di nome Christian, che lavorava in un pub come barista... Finché non scoprì che la stava tradendo con un'altra da meno di un anno. Si sentì addolorata, frustrata e arrabbiata quando lo scoprì; credeva fermamente nel loro rapporto lo aveva amato a tal punto che si era fidata ciecamente di lui, senza provare gelosia e non credendolo capace di tradirla. Aveva trascorso intere giornate a piangere, fino ad arrivare a provare rabbia e odio per entrambi.

Che cos'ha lei che io non ho?, si chiedeva ogni giorno rimuginandoci su senza trovare alcuna risposta. Più pensò a loro, più la rabbia e la gelosia crebbero al punto tale che avrebbe voluto fossero puniti in qualche modo. Un giorno, dopo essere tornata a casa dopo un'estenuante giornata di lavoro, Fernanda si era messa al PC per fare delle ricerche sul perché gli uomini tradivano le loro mogli o fidanzate, e cosa faceva nascere in loro quell'impulso, dal momento che avrebbe voluto riaverlo al proprio fianco. Mentre fece ciò, le era apparso improvvisamente uno strano pop up che avrebbe aperto un'altra pagina web se l'avrebbe cliccato: il link in questione era denominato“vendettaonline.net”, e quell'inserzione conteneva un testo che diceva: “Siete stati traditi da vostro marito o dal vostro fidanzato? Avete subito abusi o violenze di ogni genere? Cliccate in questo link, e avrete la soluzione a tutti i vostri problemi!”. Lei chiuse l'annuncio, ma non appena continuò le ricerche lo vide comparire numerose volte; sia quando apriva la stessa pagina web, sia quando ne apriva un'altra. Non appena vide di nuovo quell'inserzione, notò che era cambiato un elemento: al posto della publicità c'era una chat.

 

 

“Io so cosa sta affrontando: io ti posso aiutare a risolvere il tuo problema con il tuo ex fidanzato, e posso far sì che il suo tradimento sia punito in modo esemplare, assieme alla sua fidanzata!”

 

 

Nel leggere ciò, la donna rimase sconcertata: era come se quella persona, chiunque fosse, sapeva ogni cosa. Pensò fosse un hacker.

 

 

“Concedimi la possibilità di aiutarti. Per favore!”

 

 

Nonostante non fosse del tutto convinta decise di cliccare sul link, aprendo la pagina web. Fernanda si ritrovò, così, a rispondere a delle domande che quella persona, o almeno credeva fosse tale allora, le poneva, dopodiché si ritrovò, anche se lo trovava strano, ad eseguire un rito satanico: non credendo nel misticismo e nella stregoneria domandò alla demone perché avrebbe dovuto fare una cosa del genere. La sua risposta ovvia fu che altrimenti non avrebbe mai ottenuto la sua vendetta e che avrebbe sofferto quella perdita per sempre, mentre il suo ex se la sarebbe spassata con la sua nuova fidanzata e avrebbe anche creato con lei una famiglia. In aggiunta alla risposta, anche se non sapeva spiegarsi come, ebbe anche una visione di quel “futuro”. Dopo essersi fatta convincere da lei, Fernanda decise di seguire il resto delle istruzioni, arrivando a stringere un patto con lei. Dopo aver saputo, il giorno dopo, che quei due erano morti, accadde un evento decisamente spiacevole: il progetto di realizzare un centro di accoglienza per i bambini poveri in Africa venne respinto dal proprio capo, he aveva preferito di investire i fondi per realizzare un edificio pieno di uffici aziendali per conto di una multinazionale. Non accettando quella decisione cercò di opporsi in tutti i modi a quella decisione, arrivando anche a licenziarsi da quella azienda; provò anche a chiedere un prestito alle banche, le quali respinsero la sua richiesta, fino a rivolgersi alle persone malavitose. In seguito apprese che dietro i continui rifiuti che riceveva c'era lo zampino della demone, la quale le aveva detto che nel momento in cui aveva stretto un patto con lei avrebbe dovuto rinunciare a qualcosa a cui teneva tanto. Non accettando di smettere di lottare per realizzare quel progetto, Fernanda pensò di voler rompere quel patto e liberarsi di lei; ma per farlo doveva andare a casa propria per distruggere l'oggetto che aveva usato per il rituale, consapevole del fatto che quell'”Entità” avrebbe provato a fermarla in tutti i modi.

Si guardò intorno spaventata, come se avesse la sensazione di essere osservata da qualcuno, nascosto nella predominante oscurità che la circondava; e quella stessa paura, unita all'ansia, le impedirono di prendere l'iniziativa di accendere la luce. Senza neanche riflettere si tolse il cappotto e la borsa, lasciandoli cadere sul freddo pavimento fatto di marmo, dopodiché si mise a correre, percorrendo il corridoio dell'appartamento nel buio più totale, finendo per inciampare su qualcosa: ancora una volta la paura non le fece prendere la decisione di accendere la luce, né la fece ragionare con lucidità; e nonostante sentì il dolore causato dalla botta ricevuta, si rialzò subito in piedi e riprese a correre fino a raggiungere la propria camera da letto. Aprì e chiuse rapidamente la porta a chiave per andare poi ad accendere il proprio computer portatile.

“Dai dai!” disse in preda all'ansia mentre si guardò intorno terrorizzata.

Dopo essere comparsa la tipica scritta della marca del PC in caratteri maiuscoli di colore bianca, e d essere successivamente scomparsa, il laptop emise improvvisamente un bagliore simile al flash delle macchine fotografiche che poi si espanse fino a invadere l'intera stanza. A causa di ciò, Fernanda fu costretta a chiudere gli occhi. Quando li riaprì scoprì di non trovarsi più nella propria camera da letto; la sabbia rossa mattone prese il posto del pavimento grigio chiaro a fantasia di marmo, e le pareti bianche scomparvero per lasciare spazio auna sorta di nebbiolina che impediva a chiunque di vedere cosa ci fosse al di la di essa, e anche il soffitto si tramuto in un vasto sfondo nero: era come se fosse il cielo, ma era privo di nuvole, stelle e di qualsiasi cosa che potesse dare un minimo di colore e bellezza a quelle folte tenebre che Fernanda vide sopra di sé.

“Vattene via ti ho detto! Non ti voglio mai più vedere! Voglio che mi lasci in pace!” Urlò spaventata mentre si guardò intorno, capendo subito che lei era vicina e si stava nascondendo.

“Buffo che mi dici così. Eppure non ci hai pensato due volte a chiedere il mio aiuto per sbarazzarti del tuo ex.”

Quella voce inquietante femminile riusciva a trasmettere terrore a chiunque la ascoltava, poiché era innaturale...e non proveniva da un'umana.

“Che cos'è che ti aveva fatto quell'uomo? Oh si! Ti stava tradendo in segreto con un'altra; e se non ricordo male l'aveva anche messa in cinta, e lo aveva fatto sapere a tutti tramite i social.”

Non appena sentì quelle parole la donna restò in silenzio e abbassò lo sguardo con espressione rassegnata, poiché non poteva fare altro che darle ragione.

“Avevamo stretto un accordo: io ti avrei aiutata, e in cambio la tua anima sarebbe stata mia.”

“Tu mi hai costretta licenziare dal mio lavoro! Mi hai costretta a indebitarmi a furia di chiedere prestiti perché volevo portare a termine il mio progetto! Quei bambini avevano bisogno di aiuto e assistenza, e tu me lo hai impedito!” urlò furiosa. “Non avrei mai dovuto scoltarti! Non avrei mai dovuto chiedere il tuo aiuto! Sei un mostro senza cuore!”

Per qualche minuto regnò il silenzio...un silenzio inquietante.

“Credi davvero di essere arrivata nella tua camera e di essere riuscita ad accendere il tuo computer? Davvero ti avrei permesso di rompere il nostro patto cancellando la foto di te e del tuo ex, fatta nel giorno in cui vi eravate messi insieme?”

Fernanda sgranò gli occhi e riprese a guardarsi intorno terrorizzata.

“Povera mia piccola umana: se ho il potere di togliere di mezzo tutto e tutti senza essere presente, come potevi anche solo pensare che non avrei potuto fare nulla per impedirti di rompere il nostro patto?”

Ad un tratto Fernanda sentì uno spaventoso verso roco. Si guardò intorno terrorizzata, ma la nebbiolina e l'oscurità attorno a sé le impedirono di vedere chi lo avesse lanciato.

“Adesso basta: questo gioco non mi piace più!”

Invece di rispondere all'umana la demone rise.

“Immagino che tu, come farebbe qualsiasi altra persona al giorno d'oggi, non hai letto il contratto che avevi accettato di rispettare; perciò non sapevi che avevo messo per iscritto che chiunque avesse provato a infrangerlo, la morte sarebbe sopraggiunta per reclamare la vita e l'anima di colui, o colei, che avrebbe accettato di essere vincolato a tale patto.” disse la demone con tono indifferente.

Prima che l'umana potesse dire o fare qualsiasi cosa, sbucò un'enorme mano, alle sue spalle, che afferrò una delle sue spalle con gran forza, in modo tale che non avesse modo di liberarsi da quella presa, e la costrinse a voltarsi. Una grossa e aberrante creatura muscolosa dalla pelle nera, la testa simile a un toro, gli occhi arancioni con la pupilla nera tramite i quali era possibile scorgere un odio e una rabbia smisurate persino per un essere umano, le gambe lunghe e secche simili a quelle di una capra, le braccia massicce e piene di muscoli, e le mani massicce con tanto di unghie affilate, si erse davanti a lei, con la bava che usciva dalla bocca con dei denti simili a quelli di un lupo, e che lanciava respiri affannati minacciosi, come se si stesse trattenendo dal volerla sbranare. Lei fu immbilizzata dalla paura, e prima che avesse modo di riprendersi, il mostro le trafisse il petto con la mano aperta, spappolandole il cuore e lanciando uno schizzo di sangue alle sue spalle, mentre il resto cominciò a sgorgarle addosso e a inzuppargli i vestiti facendoli cambiare di colore; e dopo aver fatto ciò, con l'unghia dell'indice dell'altra mano, la creatura tracciò con estrema precisione un taglio profondo sulla gola. Prima di morire, Fernanda ebbe la sfortuna di assistere alla propria morte, oltre che a provare sulla propria pelle la sensazione di morire...E la cosa brutta fu che nel momento in cui provò a vedere la propria vita passarle davanti agli occhi, i ricordi iniziarono a scomparire nelle fiamme, le quali iniziarono a cancellarli uno ad uno, fino a non farle più ricordare nulla della propria vita passata. La demone, poi, le fece provare soltanto rimpianti e dolore, e le tolse anche la felicità e le purezza della sua anima per poterla così trascinare nell'Inferno e non avere alcun tipo di perdono nemmeno se lo avesse supplicato. Senza avere neanche modo di capire il motivo, si ritrovò a precipitare in un profondo precipizio che sembrò non avere mai fine. Ebbe la forza di urlare...ma non seppe spiegarsi come mai: era forse il dolore fisico, la paura, il pentimento, il rimpianto o qualcosa di più? Non riuscì a trovare una risposta: era come se non ce l'avesse...ma sapeva solo che stava precipitando e urlando, e non appena fu inghiottita dalle fiamme che si trovavano sul fondo tornò a regnare il silenzio, mentre il corpo fu totalmente incenerito.

 

 

Il mattino seguente Fernanda fu trovata sulla soglia del suo appartamento dalla donna delle pulizie che, terrorizzata alla vista del corpo senza vita della povera donna, fece chiamare subito la polizia. I risultati delle loro indagini, e della perizia del medico legale, la donna di 45 anni si sarebbe suicidata tagliandosi la gola, grazie al taglio profondo che aveva sulla gola causata dal grosso coltello da cucina che aveva in mano, e il movente di tale gesto sarebbe stato a causa un forte disturbo psicologico causato dal tradimento del proprio ex, che poi avrebbe ucciso per vendicarsi del suo gesto, e dal rifiuto dell'azienda in cui aveva lavorato per anni di finanziarle il progetto in Africa. L'indebitamento, poi, non aveva fatto altro che peggiorare le sue condizioni mentali e accrescere lo stress diventato ormai ingestibile.

 

La demone aveva fatto il suo gioco, cambiando totalmente la versione dei fatti della propria vittima in una decisamente credibile per la razionalità umana, e facendo anche sprire dal suo PC ogni traccia del proprio sito online presente nella cronologia e del contratto che aveva stipulato con la vittima...come se tali fatti non fossero mai accaduti.

Adesso non doveva fare altro che cercare la prossima vittima.

   
 
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