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Autore: Sanguy    22/09/2009    7 recensioni
Xena va al tempio di Ares per proporgli un accordo per salvare Eve …lui accetta ma ad una condizione….Le conseguenze sorprenderanno entrambi.Puntata 5X14.
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ares, Xena
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia l'ho scritta perchè c'era un interrogativo che non mi dava pace.Praticamente,anche a distanza di anni,Xena
pretende il suo tributo. XDDRingrazio GabrydiSpike che mi ha gentilmente fatto da beta.Ti Lovvo Sissina*_*

Capitolo 1-sogni e desideri

Xena entrò sicura e fiera, nel tempio del Dio della Guerra. Ma per quanto volesse fingere sicurezza,i suoi occhi tradivano i
suoi timori.

Lei,l’invincibile principessa guerriera,orgogliosa e combattiva. Costretta a scendere a patti con il nemico. Ma per la salvezza di
sua figlia ,era disposta a TUTTO.

Il tempio era lucubre e macabro,pieno di candele nere e teschi umani. Nonostante la grossa apertura da cui filtravano i raggi del sole,quel luogo era il degno regno del Dio della Guerra. Ma a lei non era questo che la inquietava ,erano ben altri i suoi tormenti.

L’incolumità di Eve,Gabrielle e sua madre; erano al primo posto. Il peso che avrebbe dovuto reggere se avesse causato lo sterminio della sua gente. Probabilmente ,le sue mani macchiate del sangue del suo popolo,l’avrebbero condotta alla pazzia.

Aveva tutti gli Dei dell’Olimpo,sulle sue tracce. Anche se in quel momento era Atena che le dava la caccia. Impresa non da poco.

In più ,ora era là.In cerca di Ares.Pronta ad offrire tutta se stessa , al fautore di tanto male. All’assassino di Eli(Belur).

-Dove sei?-

Camminò sino all’altare di marmo nero .Anch’esso era disseminato di candele nere ed un teschio se ne stava placidamente appoggiato sopra. Finalmente si decise ed invocò il nome del Dio.

-Ares!- chiamò a gran voce.

Se non si sbrigava a comparire,sarebbero stati tutti in grossi guai.

Il Dio le comparve alle spalle.

-Eccomi!-

La guerriera si voltò per fronteggiare il Dio che aveva chiamato al suo cospetto. Non aveva neanche avuto il tempo di assaporare lo strepitante potere scintillante di Ares, che ogni volta le causava quel piacevole calore al ventre.

Poi lui iniziò a parlare ed il calore si attenuò. Non era tempo di pensare ai piaceri della carne,era giunto il momento di parlare di “affari”.

-Atena sta picchiando con pugno di ferro,là fuori. Mettici un riparo se ne sei capace.- la provocò Ares.Sapeva sempre quali punti premere per farla incazzare.

-Ci proverò!- rispose fredda ed impassibile,mentre dentro di se infuriava una battaglia.

-Hey, non sentirti giù. Dopo tutto stai combattendo con la Dea della saggezza e della guerra.-

-Non dimenticare “della tessitura”.-le scivolò dalle labbra,con disprezzo.

-Allora?- la incalzò lui,inclinando di poco il capo verso destra.

-Ares,io…-non riusciva a trovare le parole,o più semplicemente, non voleva.

-…pensavo alla tua proposta.-riuscì finalmente a dire tra i denti.

-Dunque , dunque. Vediamo un po’…- si allontanò da lei. Xena lo seguì , mettendoglisi di fronte ,fermandolo.

-…non lo so. Quale proposta?-chiese fintamente Ares,mentre le si avvicinava con fare indolente. Non aveva tempo da perdere,e lui osava beffarsi di lei?Oh, per gli dei se lo detestava.

-Oh, smettila!-Ormai solo pochi centimetri li separavano .

-Sono disposta a trattare. Possiamo lottare Atena,se tu ti schieri con noi.-Il Dio le si avvicinò ancora di più,facendo si che il loro corpi quasi si toccassero.

Ares fece finta di pensarci sù.

-E’ possibile ,si.- rispose Ares con indolenza,per poi voltarle le spalle.

-Naturalmente se mi metto contro di lei,per le altre divinità, divento un traditore. E per tanto ,il mio destino è segnato.-disse pensoso,più a se stesso che alla guerriera.

-Ah,non che non mi interessi.-si affrettò a chiarire subito. Volgendo ,per un secondo, lo sguardo a lei.

-Vorrei soltanto capire che ci guadagnerei.- il Dio si volse nuovamente verso Xena.

-Cosa ci guadagneresti?-gi sussurrò suadente ,le bocche sono solo ad un respiro di distanza. La mano della guerriera che,dolcemente, passa dagli addominali ai pettorali di Ares.

-Me!-continuò lei, mentre la sua mano continuava il percorso verso il viso di lui.

-Aiutami a sconfiggere Atena,e sarò tua.- Ares sembrò valutare l’offerta. Diffidente che gli fosse capitata un occasione così ghiotta.

-Sarai mia.-

Il Dio assaporò la concreta possibilità di averla,finalmente. Ringhiò internamente,pregustando il dolce sapore della pelle di Xena.

Lei ,continuò implacabile.-Per anni hai aspettato che diventassi la tua regina guerriera.- Ares si leccò le labbra.

-Lo ammetto. E’ una proposta allettante,ma che ne sarà dell’Olimpo?- ormai le bocche erano talmente vicine,quasi a sfiorarsi.

-L’Olimpo è segnato. Zeus è morto. E comunque vada a finire, è un regno tramontato. Tu vuoi l’immortalità. Un figlio ti donerà l’immortalità.-

Inarrestabile e fiera, era lì per donargli tutto ciò che anelava di più. Xena al suo fianco ,ed un figlio da lei.

-Una posterità, una discendenza … Aiutami a salvare mia figlia e potrai essere tu il padre.-

Entrambi si fissarono le labbra,l’un l’altro, con crescente desiderio.

-Sarà lui a farci vivere per sempre.-

-Xena,io…-

Ares tentennò. Era anche troppo tentato dalla proposta della guerriera. Ma com’era possibile che Xena, la donna che aveva desiderato da sempre ,gli si gettasse praticamente tra le braccia?C’era sotto qualcosa. Sicuramente era un inganno. Non si fidava.

-Ti offro quello che hai sempre desiderato,accettalo.-

L’atmosfera era calda , intima. Ad Ares sembrava tutto irreale. Uno dei suo tantissimi sogni, dove lei gli si offriva senza riserve. Come in quel momento.

Le labbra del Dio e della guerriera ,si avvicinarono sempre di più. Si sfiorarono dolcemente,esitanti e leggere. Le bocche si aprirono per assaggiarsi e testare il sapore dell’altro. Ma poi un assaggio non fu più sufficiente. In quel momento non sarebbe bastato a nessuno dei due. Si assaltarono con desiderio e brama, ed il bacio salì di intensità,facendosi più passionale ed aggressivo.

Nella foga del momento, Xena mise una mano dietro la nuca di Ares,come per timore che lui si allontanasse dal suo corpo. Le lingue duellavano con la stessa feroce passione delle loro spade in battaglia.

Poi lui si tirò via ,staccandosi ed allontanandosi bruscamente ,come ripresosi da quella malia che aveva creato quella donna che prometteva di essere sua. Ma che aveva trascinato entrambi ,in un vortice di desiderio.

Lo sguardo di Ares era incredulo. Non osava sperare che fosse tutto reale ed ancora sospettoso sulle reali intenzioni della guerriera.

Al Dio venne un’dea. C’era solo un modo per poter riuscire a legare a sé la bella e scaltra guerriera.

-D’accordo Xena, ammesso che accetti, prima voglio una granzia…-

Xena,ancora intontita per il bacio, lo guardò sospettosa ed allibita.Che altro voleva da lei?A quanto ne sapeva voleva un suo erede .Che altro c’era?Di che garanzia parlava?

-Dobbiamo celebrare subito uno sposalizio!-

Xena sapeva che se fosse stata una donnicciola qualunque ,sarebbe svenuta. Ma essendo la impavida guerriera che era,la sua reazione fu molto differente. Il suo viso cambiò varie tonalità mentre boccheggiava . Poi, con il volto rosso e gli occhi sanguigni,proruppe con il suo grido di battaglia a spada sguainata.

Il Dio ad occhi sgranati ed espressione seria, preoccupato ,si allontanò cautamente all’indietro.

-Ricorda che la salvezza di tua figlia ,è nelle mie mai.- gli sembrò opportuno rammentarle.

Xena era addir poco furiosa ,come osava metterle il proverbiale “cappio al collo”? Gli offriva un erede,non bastava?Stava per trucidarlo seduta stante. Ma poi le parole del Dio,finalmente le penetrarono nel cervello ottenebrato dalla collera. E ricordò.

Ricordò tutto. Eve , la profezia, le Divinità sul piede di guerra. La salvezza dei suoi cari e degli abitanti dei suoi natali. Ricordò l’intera situazione, e che era stata lei a chiamare il Dio. Era stata lei,che costretta dalle circostanze,si era piegata e aveva mangiato il suo orgoglio. In fin dei conti,che se ne faceva dell’orgoglio se costava la vita alla sua stessa famiglia? Già aveva perso un figlio per la sua cecità ed il suo orgoglio. E aveva provato il dolore più grande della sua vita. La ferita era talmente profonda e paralizzante... ,non si sarebbe mai rimarginata e la perdita di un figlio non sarebbe mai stata rimpiazzata da una nuova nascita.

Quindi si costrinse ad invogliarne un altro po’. Per sua figlia e per tutte le persone a lei care.

-D’accordo!-esclamò tra i denti , sibilando minacciosa.

Per quanto fosse un appena un sussurro,il Dio lo sentì ugualmente. Non credeva che avrebbe accettato realmente. Ed invece … Doveva battere il chiodo sin ché era caldo. Non poteva proprio perdere quell’occasione,che lo sapeva, non sarebbe capitata mai più.

-Cupido! Cup, figlio degenere,compari al mio cospetto!- urlò perentorio il fiero Dio della Guerra.

Eros comparve vicino all’altare ,in tutto il suo sfavillante splendore. A testa bassa e sguardo truce borbottò qualcosa di molto simile a “E che palle,sempre mentre sto per…” poi alzò lo sguardo, stupito ed impaurito come un fanciullo che si ritrovava improvvisamente a camminare con una valchiria che gli volava a pochi centimetri dallo scalpo.

-Oh!...Salve Xena!-

Poi voltò lo sguardo ad incontrarlo con quello del padre.

-Va a chiamare tua madre,e poi tornate qua!-ordinò ,impaziente,il genitore.

Non aveva intenzione di andare sull’Olimpo e perdere di vista la (quasi) sua principessa guerriera.

Eros , il Dio dell’amore, non fu mai più felice di eseguire un ordine che in quel momento.


TBC.....
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