Prologo

Non stavo più nella pelle: stavo per incontrare il responsabile del casting di una nota azienda cinematografica per sostenere il mio primo provino da attrice. Avevo sempre sognato di recitare in un film e stavo per realizzare questo mio sogno nel cassetto.
Mi aggiustai il vestito celeste che richiamava il colore dei miei occhi.
«Sei pronta? Farai ogni cosa che ti chiederanno, okay?» Annuii alle parole di mio padre: avrei fatto di tutto per avere ciò che volevo. Speravo solo di non fare cose stupide.
Entrammo nella sala in cui avrei dovuto sostenere il provino. Davanti a noi si parò una vista mozzafiato: un tavolo in vetro troneggiava al centro della stanza delimitata da pareti bianche, costellate da quadri di attori e attrici. Un signore dai capelli bianchi ci fece accomodare: mi guardò negli occhi e poi guardò la foto che mio padre gli aveva mandato.
«Sei molto bella. Secondo me, lavorando con noi diventerai molto famosa». Sorrisi, passandomi una mano tra i capelli neri.
«Ma ci sono delle condizioni, mia cara» disse l’uomo, così guardai in modo confuso mio padre che lo invitò a proseguire.
«Se vuoi lavorare per noi dovrai fare ciò che vogliamo. Se ti chiederemo di sponsorizzare un telefono, tu lo dovrai fare. Se ti diremo di pubblicare una foto, tu lo farai. Persino fidanzarti...» ero confusa, molto confusa. Non mi aspettavo quelle parole.
«Come scusi?»
«Hai quattordici anni, tesoro. Noi ti renderemo una star del cinema ma dovrai fare tutto ciò che ti chiederemo.»
Non sapevo cosa rispondere: volevo diventare famosa, ma non a quelle condizioni, così scossi la testa e sospirai alzandomi dalla sedia, ma mio padre mi guardò male e mi tirò giù.
«Mia figlia accetta volentieri. Sarà molto famosa e non si rivelerà un peso per lei sostenere la presenza di un’altra persona al suo fianco.»
Spalancai gli occhi.
«Non accetto.» Lui rise e firmò.
Deglutii.
Ero sotto la sua responsabilità e decideva tutto per me. Io volevo solo diventare un’attrice.