“Zio”, è una parola che in molti usano ma che poco si apprezza,
tu invece l’hai pretesa come appellativo alla tua presenza,
per far comprendere in cuor nostro la tua grande esperienza,
perché nessuno potrà dirne il contrario con certezza
la tua forza è sempre stata l’intelligenza;
l’ingegno e l’invenzione, il genio ma anche sregolatezza,
infatti se per lavorar di meno e con più efficienza
con te bisognava organizzarsi con solerte allegrezza,
ovviamente ritagliandoti un tuo spazio di confortezza,
ma a noi c’è sempre andato bene per l’agiatezza
e per l’allegra ed indimenticabile sicurezza,
che avremmo riso e goduto di quel’aria di festa e di leggerezza;
tra gli aneddoti e le battute di furente prontezza
c’è l’ impronta indelebile di tutta la tua furba scaltrezza,
veloce di pensiero e con la foga di Stabiese fierezza
così ti aspettiamo quando dalla porta in presenza
“Ne’ chi u fa nu cafè a Zio Franco?” griderai con veemenza,
e così di cuor contento tutta la maestranza,
farà a gara nell’offrir l’estratto dalla dolce essenza,
solo con il desiderio forte di strapparti un sorriso di riconoscenza.