Tu, che Amore e Morte mescoli e confondi, tu, che ti interponi tra il mio svanire e i miei vortici, anche oggi spezzi le corde del mio cuore sgualcito, come se fossero antiche catene, e fingi di parlare una lingua che nemmeno conosci; tu, che hai rubato il respiro all'universo, nell'attimo in cui un lontano tramonto senza tanti convenevoli mi ha mollato uno schiaffo, non senti il silenzio rovente che infuria nel mio animo? Non senti quanto fa male il vuoto profondo che rude hai scavato nella mia carne viva?