(Noi speriamo sempre di passare giornate tranquille. In certi momenti, potrebbero capitarci strane cose, che non sappiamo come dover prendere).
Erano le cinque e mezza del dieci maggio 2003. Nick aveva finito il turno di lavoro e stava tornando a casa dalla propria fidanzata, la dolce Giulia.
Nick era un ragazzo di ventisei anni dai capelli ricci e neri. Lavorava in un’impresa, che si occupava della produzione del pane.
Quando finita di lavorare, prendeva il treno, che lo riportava a casa. Quell’oggi ci fu un’avaria e il treno cambiò percorso. Per circa mezz’ora Nick era stato impegnato a mandare messaggi al cellulare. Poi stanco morto, si abbandonò con la schiena contro il sedile. Il treno passò su delle stradine di un piccolo paesino collinare, cui nome era ignoto per chi ci passava la prima volta. Le strade erano deserte. Le antiche abitazioni di pietra sembravano essere disabitate. Se non fosse stato per le auto parcheggiare qui e là, Nick avrebbe creduto di essersi imbattuto in un luogo abbandonato da secoli. Si sentì ad un tratto forte crack! Un ragazzo di ventisei anni dai capelli ricci cadde a terra. Era morto. Vicino al cadavere, c’era una ragazza di ventisei anni con i capelli biondi e lisci. C’era del surreale in quella ragazza. Infatti, camminava scalza. Aveva gli occhi rossastri e le pupille duplicate, con i denti affilati come le zanne di un lupo, le unghie come artigli di tigre e il corpo in decomposizione e avvolto nelle bende. Accanto ai piedi scalzi, le camminava vicino un ratto dal pelo nero e occhi rossi. Il ratto andò a rosicchiare il corpo senza vita dell’uomo. La ragazza fissava il cadavere del ragazzo incerta se essere triste o essere felice. Non si sapeva perché, ma Nick aveva come la sensazione che la vittima gli somigliasse molto e la ragazza somigliava in tutto a Giulia, la sua compagna di stanza. Anche Giulia era una ragazza dell’età di Nick con i capelli biondi e lisci.
Improvvisamente, la ragazza alzò lo sguardo e… Nick era abbastanza lucido per vedere che la donna lo fissava in un modo a dir poco strano. La strana individua la fissava con un’espressione amichevole. Nick era allarmato. Era stato testimone di un delitto provocato da una ragazza mostro. Adesso che ne sarebbe stato di lui. Quella ragazza sarebbe venuta a finirlo.
Nick impaurito e in fretta si ritirò nella sua casa, sbarrando porte e finestre. Era molto allarmato. Raccontò tutto a Giulia. Questa ascoltò con molto interesse la storia. A Giulia piacevano sentire storie di fantasmi. Aveva uno scaffale pieno di libri horror e scriveva anche delle belle storie. Ne stava preparando una nuova e la cosa bizzarra era che somigliava molto al racconto che stava preparando.
“Stavo lavorando su un personaggio, che assiste in modo accidentale a un delitto e adesso il protagonista teme di essere perseguitato dall’assassino. Ma non sta venendo un granché. Forse la tua storia potrebbe aiutare a riaggiustarlo?”
Nick non poteva crederci. Cosa stava succedendo. Per Nick c’erano strane coincidenze. La vittima e l’assassina somigliavano a loro. Giulia sta scrivendo un racconto analogo agli avvenimenti.
“E come se qualcuno o qualcosa vuole che il tuo racconto venga riportato nella realtà”.
“Come dici Nick?! Non mi dire che credi davvero alla storia dei fantasmi e dei mostri”.
“Perché no!? La cosa è successa davvero”.
A quanto pareva Giulia non prese Nick sul serio. Per Giulia tutto era soltanto mera coincidenza. Forse non credeva nemmeno all’omicidio, a cui Nick aveva assistito. Infatti Giulia non ci credeva per niente: “I fantasmi non esistono nella vita reale. Queste storie nascono solo dall’immaginazione degli scrittori, ma non vanno prese seriamente”.
“Ma è la verità! Ho visto chiaramente come quella ragazza avesse ucciso quel ragazzo. E ci somigliavano tutti e due”.
“Sono certa che si tratta certo di un malinteso. Forse la colpa è mia, che ti racconto troppe storie horror”.
Nick, incerto se continuare a credere a quella strana scena, accettò le parole di Giulia e per tutto il resto della serata, cercò di non pensarci.
Cenò, si lavò e si mise a letto. Nick e Giulia dormivano separati. Vivevano in un piccolo appartamento. C’era una piccola cucina, il salone, due camere da letto e il bagno. La camera di Giulia era nella parte di destra. La camera di Nick si trovava invece a sinistra. Era una stanza costituita da un letto singolo, alto con la testiera in legno, una toeletta di legno scuro, una finestra con delle tende bianche. Intorno alla stanza regnava un grande silenzio. In questo strano silenzio, ad un tratto Nick vide una sagoma, provenire dalla finestra. Qualcuno lo stava osservando. Forse era un solito vicino, a cui piaceva sbirciare nelle case degli altri. Nick non aveva niente di cui preoccuparsi. Invece, si preoccupava eccome. Non riusciva a togliersi dalla testa quella ragazza fantasma e qualcosa gli diceva che stesse venendo verso di lui, pronta a finirlo, per paura che lui parlasse. In fretta,
Nick fece la doccia. Mentre si lavava i denti, gli parve di sentire qualcosa passargli davanti allo specchio. Terrorizzato, corse in camera sua e si rifugiò sotto le coperte.
Non successe niente. C’era un silenzio assoluto. L’appartamento era tranquillo. Niente si muoveva, niente parlava. Questa tranquillità non piaceva per niente a Nick. Sentiva che qualcosa stava arrivando. Con quel pensiero nella testa sprofondò nel sonno. O meglio, cercava di dormire: ma non ci riusciva, perché aveva come la sensazione, che qualcuno lo stesse perseguitando, qualcuno che non aveva bisogno né di luce e nemmeno di camminare. Infatti, non sentiva rumore di passi.
“Qui” disse ad un tratto una voce.
Il ragazzo tratteneva il respiro. Sentiva il sangue pulsare nelle vene.
“Chi c’è?” Chiese Nick.
Nick era sicuro di non essere da solo, non poteva essere stata la sua immaginazione. Infatti, alzò la testa e alla loro sinistra si mostrava un'ombra, la quale si avvicinava quasi impercettibilmente dalla porta d’ingresso della stanza.
“C’è qualcuno?” Ripetette Nick. Il suo corpo tremava come una foglia.
Non si mosse niente.
“Non avvicinarti!” Disse. Inspirò dal naso. Silenzio.
“Non sei il benvenuto qui!” disse con lo stesso tono imperativo.
“Ti ho detto di andartene” ripeté. La sua voce era quasi impercettibile.
“Non posso, sono appena arrivato. Mi sono fatta un sacco di chilometri per incontrarti”.
A parlare era stata una voce femminile. Nick ne era sicuro. Però non l’aveva mai sentita prima.
“Cosa vuoi?”
Continuava a tenere gli occhi aperti.
La figura oscura non rispose.
“Vuoi farci male?”
“No”.
“Sei morto?”
Ci fu una pausa.
“Sì e no”.
Il ragazzo inspirò di nuovo. Doveva restare calmo e non mostrare alcun segno di esitazione o sgomento.
“Posso vederti?”
“Certo”.
Il suono dei passi della figura oscura, inquietavano Nick. Intravide la chiave della porta che si girava, una mano morta che appariva e infine il mostro.
Era la ragazza vista dal treno.
“Tu mi hai visto nella mia vera forma e pensi ora di passarla liscia”.
La ragazza ruggì, spalancò le sue fauci di lupo, tirò fuori i suoi artigli di tigre e spiccò un balzo e Nick non poté trattenersi dal gridare.
Nick era morto. Era sepolto.
In quel momento suonò la sveglia e Nick si svegliò di colpo. Era stato un incubo, nient’altro che un dannatissimo incubo! Giulia aveva ragione. Sicuramente tutto quello che aveva visto sul treno, era stato un altro incubo. Pensando alla giornata lavorativa di ieri, Nick si ricordava di quanto fosse distrutto. Accendere il cellulare e rispondere ai messaggi, l’avevano stancato ancora di più. Capito che non ci fosse nulla di cui preoccuparsi, Nick si alzò e si preparò per la colazione.
Quando raccontò l’accaduto a Giulia, questa scoppiò a ridere.
“Si, si era trattato di un semplice incubo!”
“Spero di non averti tanto allarmata ieri”.
“Ma no! Cercherò di non raccontarti più storie del terrore, se ti danno questi effetti!”
Intanto al telegiornale stavano trasmettendo una notizia su quella che Nick aveva chiamato donna fantasma.
“È stato ritrovato il cadavere di un ragazzo, morto per ragioni ignote. Sembrerebbe sia stato divorato da un lupo, il che impossibile. Non ci sono lupi in città”.
Dunque Nick non si era immaginato tutto. L’omicidio di quell’uomo era avvenuto davvero e la ragazza fantasma esisteva davvero.
“Certo che la ragazza fantasma esiste, non ne ho mai dubito” esclamò Giulia.
Nel momento stesso in cui Giulia pronunciava queste parole, Nick si accorse che qualcosa non quadrava in questa conversazione con Giulia. Fino a ieri Giulia non aveva preso sul serio la storia della ragazza fantasma. Invece quest’oggi non solo Giulia aveva cambiato idea, aveva anche un atteggiamento aggressivo.
A Nick la cosa piaceva poco. Sentiva che c’era puzza di guai in giro. Faceva bene a preoccuparsi e a diffidare di Giulia.
Guarda meglio” gli chiese Giulia.
Giulia gli stava indicando l’ora esatta del notiziario. Il telegiornale non stava riportando una notizia di quella stessa mattina. Era ambientata alle otto e mezza del giorno dopo. Inoltre, l’uomo ubriacone era lui e la ragazza aggredita era Giulia. In quel momento, la pelle di Giulia si stava muovendo, rivelando essere un’altra persona. Nick era incredulo. Davanti a lui aveva la ragazza fantasma in persona. Nick rabbrividì. Dunque non aveva sognato! Il fatto si stava veramente avverando.
Per Nick sembrava la fine.