Ribollente anacronismo
Nell’occhio maledetto
Della tregua schifosa
Al pari dei mille volti
Che guardano il Gelo
E si assopiscono
Come posso io parlare
Oratore di fraseggi irsuti
E sentimentale vescovo
Di una reliquia preziosa
La mente obnubilante
Rabbia inculcata e malcelata
E nel Seminario degli storpi emotivi
Che mi ergo a Paragone
Di una solitudine priva di senso
E di un cuore privo di vita.