Storie originali > Thriller
Segui la storia  |       
Autore: Star_Rover    23/11/2024    1 recensioni
Autunno 1945.
La guerra è finita e il soldato Johnny Maddocks può finalmente far ritorno a casa.
Al suo arrivo al villaggio però, le persone faticano a riconoscerlo. Persino l’amata moglie è diffidente nei suoi confronti.
Il giovane cerca di fare del suo meglio per adattarsi nuovamente alla quotidianità, ma in diverse occasioni il lato oscuro che ha conosciuto sul campo di battaglia torna a prendere il sopravvento.
E poi c’è quell'ombra, cupa e misteriosa, che sembra uscita dai suoi incubi, ma che diventa sempre più reale.
Johnny è davvero cambiato a causa della guerra, oppure c’è dell’altro?
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
Capitolo 4
 

Gladys sistemò le coperte al piccolo Robin, il bambino dormiva già come un angioletto. Assomigliava molto a suo padre, ciò era ancora più evidente ora che stava crescendo.
Gladys sorrise a quel pensiero, il fatto che suo figlio le ricordasse il marito era sempre stato di conforto. Quel bambino si era rivelato la sua salvezza quando temeva che Johnny non sarebbe più tornato.
Adesso però non doveva più avere paura di dover crescere Robin da sola.
Avrebbe voluto credere che tutto sarebbe andato bene, che avrebbero superato anche quelle difficoltà e l’avrebbero fatto insieme come una famiglia. 
Gladys avvertì una profonda malinconia, in qualche modo, sentiva come se Johnny non fosse mai tornato davvero.
 
Quei pensieri continuarono a tormentarla anche quando tornò in camera da letto. Gladys osservò la fotografia posta sul comodino. L’immagine raffigurava due giovani sposi felici nel giorno delle loro nozze. Erano trascorsi solo pochi anni, eppure quei ricordi sembravano appartenere a un’altra vita.
Persa in quei ricordi Gladys non si accorse della presenza di Johnny finché non avvertì il suo tocco sulla spalla. La giovane sussultò, non aveva sentito i passi sulle scale.
«Scusa, non volevo spaventarti»
Lei non perse l’occasione per rimproverarlo con un freddo commento.
«Sei tornato presto questa sera, credevo che fossi ancora al pub»
Egli sapeva di essere stato colpevole, ma quella volta sapeva come farsi perdonare.
«Ho avuto una giornata lunga e faticosa. Volevo solo tornare a casa…per stare con te»
La moglie parve rassicurata da quelle parole.
Johnny prese dolcemente il suo volto tra le mani.
«Sei bellissima»
Gladys si irrigidì nel momento in cui incrociò il suo sguardo. Istintivamente si ritrasse.
Johnny non capì: «che hai? Ho fatto qualcosa di male?»
Lei scosse la testa.
«Allora che cosa c’è che non va?»
I tuoi occhi, quelli non sono gli occhi azzurri del mio Johnny.
Avrebbe voluto rispondere così, invece rimase in silenzio e lasciò che quei pensieri annegassero nella sua mente. Ancora una volta si era lasciata sopraffare dalle sue paure.
Johnny tentò di rassicurarla.
«Va tutto bene Gladys» le sussurrò lascivamente all’orecchio, mentre le accarezzava dolcemente i capelli castani.
Lei volle credere in quelle parole, quando si ritrovò tra le braccia di suo marito desiderò soltanto poterlo avere ancora vicino, a qualsiasi condizione.
Gladys lo baciò con passione, abbandonandosi nel suo abbraccio. 
Non sapeva perché avesse atteso così a lungo, aveva trascorso tante notti sola sperando di poter riavere l’amato marito accanto a sé. Ed ora che lui era lì, perché non riusciva ad amarlo come prima?
Aveva paura di perdere ciò che aveva ritrovato, oppure temeva di non ritrovare ciò che aveva abbandonato?
Non aveva risposte, quella notte voleva solo il suo Johnny, lo voleva davvero.
Si strinse a lui, poi con decisione iniziò a spogliarlo. Egli rimase piacevolmente sorpreso dall’improvvisa intraprendenza della moglie, doveva ammettere di trovare tutto ciò intrigante ed eccitante.
Gladys gettò a terra la sua giacca, sbottonò la camicia e con altrettanta frenesia sganciò la cintura.
Johnny le cinse i fianchi, guidandola lentamente verso il letto.
La giovane si lasciò cadere sul materasso, lui si sdraiò al suo fianco.
Le sue mani si infilarono sotto alla stoffa, cercando la pelle nuda con sempre più insistenza.
Ben presto anche gli ultimi indumenti finirono sul pavimento, ai piedi del letto.
Johnny esplorò il corpo nudo della moglie con baci e carezze. Le dita sfiorarono i seni, si abbassarono sul ventre per poi insinuarsi con decisione tra le cosce.
Gladys fu scossa da un brivido, il respiro divenne affannato, dalle sue labbra fuoriuscì un intenso gemito di piacere.
Un altro sospiro fu catturato da un bacio.
Johnny entrò in lei con irruenza, quasi con violenza. Aumentò il ritmo, affondando sempre più in profondità. Gladys si aggrappò alle sue spalle e gli strinse le gambe intorno ai fianchi. Assecondò i suoi movimenti, ritrovandosi a godere di quel dolore, fino a desiderarlo ancora più intensamente.
All’apice del piacere però non osò guardarlo negli occhi.
Johnny si distaccò dal corpo ancora ansante della moglie, lasciandola sola nel letto.
Lei si rannicchiò tra le coperte, nell’oscurità una calda lacrima scivolò sul suo viso.
Aveva appena fatto l’amore con suo marito, eppure aveva la sensazione di aver giaciuto con uno sconosciuto.
 
***

Henry riprese a camminare avanti e indietro per la stanza. Non erano solo i fantasmi del suo passato a tormentarlo. Ne era certo, l’uomo che aveva visto non era suo fratello. O almeno, non lo era più.
Ma nessun altro avrebbe potuto comprendere, nemmeno se avesse tentato di rivelare la verità. Non avrebbe trovato nessuno disposto a credergli.
Eppure lui poteva vederlo, l’uomo che fingeva di essere suo fratello era reale.
Henry si prese la testa tra le mani, e se fosse stato solo un altro scherzo della sua mente malata? Quelle erano solo le paranoie di un folle?
Il giovane era sul punto di scoppiare in lacrime quando avvertì qualcosa, non era solo in quella stanza.
Ancor prima di voltarsi riconobbe la presenza alle sue spalle. Un suono risvegliò ricordi che credeva dimenticati, era il rumore di una biglia di vetro che rotolava sul pavimento.
Per la prima volta da quando aveva visto bruciare i cadaveri di Bergen-Belsen, Henry tornò a parlare. 
«Johnny…sei tornato!»
 
***

L’ombra vagava per il villaggio, era una notte buia, senza luna.
Un giovane uscì dal pub, si accese una sigaretta e si incamminò sulla strada di casa. L’ombra lo seguì.
L’uomo gettò a terra il mozzicone, il freddo era insopportabile, la strada era coperta da uno strato di neve e ghiaccio. Desiderava rientrare il prima possibile, per scaldarsi e per riposare. Il mattino seguente lo avrebbe atteso un lungo turno in miniera. Sapeva però che non sarebbe riuscito a chiudere occhio, non da quando certi pensieri erano tornati a tormentarlo.
L’uomo si fermò all’improvviso, gli era sembrato di udire qualcosa. Era assurdo, ma aveva avuto la sensazione che qualcuno avesse sussurrato proprio il suo nome. 
«Leslie!»
Il giovane sussultò, questa volta aveva udito distintamente una voce cupa e gutturale.
A quel punto egli iniziò a correre, spaventato. L’ombra lo seguiva lentamente, avrebbe potuto facilmente sfuggirle, se non fosse stato del tutto terrorizzato.
In preda al panico Leslie non riuscì ad andare molto lontano, scivolò sul ghiaccio e le gambe molli cedettero.
Steso a terra, non riuscì più a rialzarsi. Era paralizzato, non aveva il coraggio di muoversi.
Mentre la figura si avvicinava scorse qualcosa di familiare.
«Sei l’ultima persona a cui avrei mai pensato di rivolgermi, ma ho davvero bisogno del tuo aiuto»
Il giovane tremava di terrore.
«C-che cosa vuoi da me?»
L’ombra si chinò su di lui e sussurrò una frase al suo orecchio.
Leslie sgranò gli occhi, rabbrividì nel sentire la sua richiesta.
«Perché mi stai chiedendo di fare una cosa simile?»
L’uomo misterioso si sfiorò con una mano la profonda cicatrice sul viso: «credi nelle maledizioni?»
«Da questa notte sì» affermò.
«Non ho altro modo per porre fine a tutto questo»
Leslie fissò il suo sguardo, aveva già visto quegli occhi.    
«Chi sei tu?»
L’ombra apparve più umana alla luce di un vecchio lampione: «il mio nome è Johnny Maddocks»
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Thriller / Vai alla pagina dell'autore: Star_Rover