Queste lettere virtuali
Nel substrato cybernetico
Non finiranno mai
Di farmi capire
Che dentro di me
Non c'è spazio alla vittoria
E gli altri si chiudono
Alzano muri, mi detestano
E mi dicono
“non sei tu, non hai fatto niente di male”
Ed io sprofondo
Ancora di più
In queste emozioni puntuali
Che mi fanno solo stare male
E il pianto tarda ad arrivare
Gli occhi ormai secchi
La voce strozzata
E mi chiudo allora anche io
Dietro il mio muro di cinta
Il quale mi è consono
Affermando che il mondo è marcio
Fissandolo da uno spiraglio.