Anime & Manga > Gundam > Gundam SEED/SEED Destiny
Ricorda la storia  |      
Autore: Shainareth    24/09/2009    4 recensioni
[Gundam SEED Destiny] Quella era la prima volta che metteva piede su PLANT come Ufficiale di Orb. Provava una strana sensazione nel muoversi adesso all’interno degli edifici governativi, benché vi fosse stato molto spesso anni prima.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Athrun Zala, Dearka Elthman, Yzak Joule
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Proteggere




«In altre parole ti pagano per stare giorno e notte con lei.»

   «Tra le altre cose», fu vago lui.

   «E se un tizio qualunque, foss’anche un militare graduato, dovesse provarci con lei, sei libero di prenderlo a cazzotti senza problemi, giusto?»

   «Beh, sì», mormorò distrattamente, cercando di non far caso a dove volesse arrivare l’altro.

   Dearka sbuffò col sorriso sulle labbra. «Il solito fortunato. Adesso capisco perché te ne sei andato da qui: a Orb fai la bella vita.»

   «Non è proprio come sembra», protestò debolmente Athrun.

   «Spero solo che tu non ti sia rammollito a furia di oziare fra le grazie di quella ragazza.»

   «Yzak!» Arrossì vistosamente, e solo dopo che Dearka scoppiò a ridere capì che lo stavano prendendo in giro.

   Quella era la prima volta che metteva piede su PLANT come Ufficiale di Orb. Provava una strana sensazione nel muoversi adesso all’interno degli edifici governativi, benché vi fosse stato molto spesso anni prima. Gli sembrava che tutti lo scrutassero con curiosità, alcuni addirittura con sospetto o disapprovazione: uno dei migliori soldati di ZAFT, figlio di un ex-Presidente, era passato a prestare servizio nell’esercito di un’altra Nazione. Dal suo punto di vista, però, la situazione non era cambiata, perché al suo posto era subentrato Kira, che certo non gli era da meno. Anzi.

   «Come vanno le cose?»

   «Tutto procede come previsto: il nuovo Presidente sta cercando di rimettere insieme PLANT e la tua ex-fidanzata sa imbambolare chiunque serva allo scopo. È un’abile oratrice», ammise il Capitano Joule.

   «Quando vuole sa essere convincente», concordò Athrun. Avendo sperimentato sulla propria pelle quello stesso potere, provò una certa compassione per le vittime di Lacus, arrivando a domandarsi se la più sadica delle due fosse lei piuttosto che l’energica biondina dal grilletto facile che aveva salutato sulla Terra il giorno addietro.

   «È in gamba», continuò l’albino, guidandolo lungo l’ampio corridoio che li avrebbe portati fuori di lì. «E questo è uno dei motivi per cui ha bisogno di una stretta sorveglianza.» Si lasciò sfuggire un’espressione grave in volto. «Non credere che Lacus Clyne possa avere vita facile, d’ora in poi. Tra i seguaci di Gilbert Dullindal qui sulle Colonie e gli infiltrati dei Blue Cosmos sulla Terra, c’è ben poco di che abbassare la guardia: la sua scomparsa farebbe comodo a molti, e la scintilla della guerra si riaccenderebbe in un attimo.»

   «Allora basta impedire che accada, no?» Dearka tornò a sorridere, smorzando la tensione. «Dopotutto, è per questo che siamo stati scelti noi per proteggerla. Siamo i migliori.»

   «Ovvio», ghignò anche il suo collega, sempre felice di poter sbandierare ai quattro venti il proprio valore senza la minima esagerazione. «Non siamo mica come questo qua.»

   «Che cosa vorreste insinuare?», volle sapere l’Ammiraglio Zala, piccato, eppure incapace di non dare corda al loro buon umore. «Mi sono guadagnato il mio posto esattamente come avete fatto voi.»

   «Beh, non so Yzak», cominciò il biondo, «ma per quest’uniforme nera mi è toccato andare a letto con il…»

   «Non dirlo, ho già la nausea.»

   «Dearka, sei un cretino», non si risparmiò di ricordargli l’albino, stufo di vederlo scherzare su questioni tanto serie: e se qualcuno lo avesse sentito? «La prossima volta che ti vedo piangere per quella ragazza…»

   «Ancora con le lacrime di coccodrillo?», mise il dito nella piaga il minore dei tre. «Se Miriallia sapesse…»

   «E tu non dirglielo», s’impuntò l’Ufficiale Elthman. «Ah», sospirò poi, «avesse bisogno lei di una guardia del corpo… Anche i reporter dovrebbero averne una, non vi pare?»

   «Non credo ti vorrebbe comunque, sai?»

   Giunti in un’anticamera in cui la mancanza di gravità cominciava a farsi sentire, Athrun premette il palmo della mano contro la parte superiore del portello attraverso il quale sarebbero passati per prendere la nave che li avrebbe portati sul PLANT vicino, ed arrestò il fluttuare del proprio corpo in movimento, riuscendo così a fronteggiare i suoi amici. «Oltre ai seguaci di Dullindal, ci sono anche quelli di mio padre, vero?»

   Gli altri due si fermarono. «Mi spiace», rispose Yzak, sincero.

   «No, va bene», disse il giovane soldato dall’uniforme bianca e azzurra, abbassando lo sguardo. «Ormai non me ne stupisco più. Anzi, immagino che siate stati costretti a farmi da scorta ancora una volta, visto che mi considerano un disertore che ha tradito la volontà di suo padre per vivere in una Nazione empia come Orb, dove Naturals e Coordinators coabitano in perfetta armonia.» Non poté fare a meno di chiedersi cosa avrebbero potuto fare quei folli nel qual caso fossero stati messi al corrente della sua relazione con Cagalli – cosa che, se ne rendeva a conto, avrebbe potuto mettere a repentaglio la sicurezza di lei al di fuori dei confini dell’arcipelago in cui vivevano insieme.

   L’albino rimase a fissarlo in silenzio per una manciata di secondi, prima di comunicargli: «Il mio orgoglio mi vieta di farti sapere che qui tutti auspicano il tuo ritorno.» Athrun strinse un pugno. «Tuttavia», riprese il suo antico rivale, «ritengo che tu abbia pagato già abbastanza per le colpe di quell’uomo.»

   «Yzak…»

   «Se c’è una cosa che ho imparato nel corso degli ultimi anni, è che combattere guerre che non ci appartengono non porta a nulla, se non a rinfocolare gli odi.»

   «Ogni guerra ci appartiene, se anche una sola persona a cui teniamo viene messa in pericolo», replicò l’Ammiraglio.

   «È per questo che tu sei a Orb e noi siamo qui», intervenne Dearka. «Noi siamo in gamba, riusciremo sempre a sopravvivere, proteggendoci gli uni con gli altri. E Orb non interviene nei conflitti altrui, quindi gli amici che hai lì non corrono rischi. E se pure così non fosse, ci sarai tu per loro.»

   «Abbiamo già perso tanto», concluse Yzak. «Preserviamo quel poco che ci rimane e teniamocelo stretto con tutte le nostre forze.»

   Athrun sorrise. «Avete ragione.»

   «Diamine», imprecò Dearka, sorpassandolo e precedendolo nell’ascensore. «Con tutti questi discorsi mi avete fatto venire voglia di rivedere Miri…»

   «Potresti tornare a Orb con me», propose l’altro, tornando ad affiancarsi a lui.

   «Ma qui sto bene», si lamentò ancora il biondo.

   «Non volevi farle da bodyguard?»

   «Mh. Magari potrebbe essere lei a trasferirsi su PLANT», ragionò poi, mentre anche il loro amico li raggiungeva.

   L’ultima cosa che si udì, prima che le porte automatiche si chiudessero, fu proprio la voce di Yzak. «Idiota. Aspetta di ottenere almeno il suo perdono, prima di progettare anche il vostro matrimonio ed il nome dei vostri eventuali figli.»













Per prima cosa vorrei ringraziare quanti hanno inserito la precedente flashfic fra le storie preferite e quanti mi hanno lasciato due righe per esternare il proprio parere in proposito. *arrossisce*
Detto questo, passo velocemente a dire che, stando alle ultime voci, il movie conclusivo sulla serie DOVREBBE uscire nel 2010. Poco ci credo, visto che la Sunrise ha già quello sullo 00 a cui lavorare e gli OAV su Gundam Unicorn (e se non ricordo male anche un prodotto in 3D), però il solo fatto che si continui a parlare della cosa significa che prima o poi sarà davvero realizzato. Speriamo prima della fine del 2012. Non si sa mai.
Un bacio,
Shainareth





  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Gundam > Gundam SEED/SEED Destiny / Vai alla pagina dell'autore: Shainareth