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Autore: Mikage    30/05/2005    8 recensioni
Sulla falsariga della famosa serie tv: tre indomite guerriere al servizio del nostro maestro di arti marziali preferito, in lotta contro il male, ma anche tra di loro per vincere il cuore del loro capo... Akane, Shan-pu ed Ukyo unite per proteggere l'umanità... ma a noi da loro chi ci protegge? *Episodio 4*
Genere: Comico, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akane Tendo, Shan-pu, Ukyo Kuonji
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Eravate convinti che non mi avreste più rivisto? Dormivate sonni tranquilli da quando è terminato il primo episodio? Credevate che le Angels fossero andate in pre-pensionamento?

Ed invece… sono tornata!

Un enorme grazie a tutti coloro che hanno letto finora, e soprattutto ai miei carissimi commentatori (ed amici, ormai, no?^^) : Ren, Tiger, Breed (grazie per avermi trasmesso il tuo sostegno anche sull'altro sito, che cara che sei!), Wata (Yaaaa!!Grazie per gli auguri di compleanno!!), Kuno (eh eh, l'attesa è finita!^^ Poi magari post vacanze potremmo riparlare di quell'antico progetto, se ti va…^_-) e last but not least, Neme (o magari preferisci Elav ? ^_-)

                                “Ranma’s Angels”- Back in action!

 

 

 

Sede centrale della J.I.A. ore 13,00

 

Il sole dei primi di ottobre inondava con tutta la sua luce i grattacieli e le vie di una caotica Nerima, battendo sulla gente che affollava le vie principali e sulle finestre degli alti palazzi. Tra questi, un elevato edificio, grigio e dalle grandi finestre oscurate, indistinguibile in mezzo a tanti altri, era la promessa per il futuro ed il mantenimento della pace e della stabilità dei cittadini, che proprio lì sotto correvano, ignari di tutto questo, compatti ed anonimi, completamente presi dai propri affari.

Dall’alto di una delle ultime finestre, un giovane uomo fissava distrattamente tutto questo, comodamente adagiato sulla grande poltrona in pelle del suo ufficio, con le braccia incrociate dietro la nuca ed i piedi appoggiati su una nuovissima scrivania, già però occupata da una massa disordinata di carte e di scodelle per il ramen vuote. Anche se il suo sguardo era rivolto su quelle piccole formichine che lì sotto correvano e si affannavano, vagava con il pensiero, soprattutto sul cambio inatteso che aveva subito la sua vita negli ultimi mesi. L’idea di ricevere quella promozione l’aveva subito atterrito, e si era opposto con decisione: solo il pensiero di dover rinunciare ad essere in prima linea contro gli psicotici che minacciavano ogni giorno Nerima gli era parso quasi insopportabile, ma poi… dopo il successo della prima missione, che, a dire il vero, da quelle tre pazze, mai avrebbe osato sperare, i giorni all’agenzia si erano susseguiti mollemente, tutti grigi ed uguali gli uni agli altri. Era da un po’ che non c’erano grandi casi, e le piccole indagini erano state affidate ad agenti di grado più basso. Lui e la sua “squadra” si erano guadagnati grande stima e questo gli aveva fruttato, anche se da mesi un guadagno quasi nullo, un grande ufficio agli ultimi piani (un gran salto di qualità rispetto allo sgabuzzino di un tempo) e, nonostante l’idea di abbandonare lotte ed avventure continuasse a bruciargli, più tempo libero significava più tempo da dedicare agli allenamenti di arti marziali, la sua vera ed unica passione.

Ranma sbuffò per spostare una ciocca di capelli che si infilava fastidiosamente in un occhio e spostò lo sguardo verso l’orologio, pregustandosi il pranzo che sarebbe arrivato di lì a poco; si stiracchiò un po’ e sbadigliò, godendosi il tepore del sole di inizio autunno che gli filtrava attraverso i vestiti, quando una voce gracchiante proveniente dall’interfono lo fece sussultare.

.

“Ranma?” …. “Ranma?!”

 

Ranma: Uh?Ah, scusami Kasumi, ero soprappensiero..

 

Kasumi: C’è una telefonata per te… (sottovoce) e credo anche piuttosto urgente!

 

Ranma alzò gli occhi al cielo, mentre afferrava al cornetta. Le telefonate “urgenti” delle ultime settimane non erano state altro che Shan-pu che gli chiedeva di uscire (e da cui ci guadagnava almeno un fumante piatto di ramen), Ryogha che voleva sfidarlo (in realtà voleva disperatamente che lo riportasse alla sede dell’agenzia, ma non si sarebbe mai umiliato a chiederlo direttamente) o di suo padre, che non faceva che ripetergli della sua inadeguatezza alla carica che ricopriva, della necessità di trattare la propria fidanzata con garbo e dolcezza e di  quanto è duro il cammino di un vero agente segreto che agisce per il bene dell’umanità (lui che più di una volta si era fatto pagare dai clienti per poi scappare con il compenso).

Ma dall’altro capo lo aspettava un’amara sorpresa.

 

“Caro Ranma! Ne è passato di tempo, eh?

 

No! Tutto ma non… lei!

 

Ranma: Mai troppo poco, signor direttore!

 

Mikage: Cos’è questo malumore?Non ti piace il nuovo ufficio?

 

Ranma: Quello che non mi piace è che sono mesi che non vengo pagato!

 

Mikage: Ma Ranma, tu come me sai che nell’ultimo scontro con Mr.H abbiamo perso un gran numero di agenti…

 

Ranma. Si, ed hai lasciato che Nabiki usasse lo stipendio dei vecchi membri per attrarne di nuovi!

 

Mikage: La concorrenza è agguerritissima!In qualche modo dobbiamo adesc…ehm…reclutarli e promettergli un buon lavoro!Ci servono soldi anche per l’addestramento… d’altro canto, sono mesi che non ti contatto per una missione…

 

Ranma: (di colpo interessato) Hai chiamato per questo? Vuoi affidarmi una nuova missione?

 

Mikage: Mica tutta tua, caro! Non dimenticare che ora dirigi un squadra…

 

Ranma: Vuol dire che dovrò chiamare… Loro?!

 

Mikage: Certo! Credevo che ormai ti fossi abituato all’idea! Il caso poi è piuttosto delicato, e visto il successo dell’ultima missione…

 

Ranma: Ma… (asciugandosi il sudore con l’avambraccio) potrebbe essere una buona occasione per mettere alla prova i nuovi agenti… o potrei sbrigarmela anche da solo…

 

Mikage: Niente “ma”! So che voi siete i più adatti..-*anche perché non ci sono ancora nuove reclute…dove li becco degli altri idioti…*

 

Ranma: Uhm… (con un sorrisetto sornione sul viso) d’accordo.Ma accetterò di collaborare solo se riavrò indietro gli stipendi arretrati… anzi, gli stipendi arretrati duplicati…

 

Mikage: Vedremo…

 

Ranma: No, vediamo!Questi sono i miei diritti!

 

Mikage: Allora vuoi farmi arrabbiare! Vuoi che torni a minacciarti? Obaba sarebbe entusiasta se cominciassi a scrivere quel lemon.. anzi, comincio ad aprire il file…

 

Ranma: No!

 

Mikage: O magari, visto che questa è la mia fanfiction, potrei trasformarti definitivamente in una ragazza… anche se sarebbe un peccato…

 

Ranma: No, no, ti prego! Farò tutto quello che vuoi!

 

Mikage: Bene! Sapevo che avresti accettato subito! Ho già lasciato tutta la documentazione a Kasumi, ho avvisato Nabiki e tra poco il Dott.Tofu sarà lì.. devi solo contattare le ragazze. Buon lavoro!

 

Ranma: Ma…ma…allora avevi già organizzato tutto!

 

Mikage: Contavo molto sul tuo …ehm… senso del dovere…

 

Tututututuu

 

Ranma sbatté la cornetta sul telefono, e, borbottando tra sé e sé qualcosa su direttori ricattatori ed arpie ricciolute, posò un dito sull’interfono.

 

Ranma: Kasumi? Puoi portarmi la documentazione della missione… e qualcosa per il mal di testa?

 

Kasumi: Arrivo!

 

Dopo qualche minuto, dopo un leggero colpo alla porta, fece capolino nella stanza la mite segretaria, con il suo tipico dolce sorriso ed una voluminosa cartellina sotto il braccio. Questo sarebbe stato assolutamente normale, se non fosse stato per il mini bikini rosa, il pareo sfrangiato di un rosa più scuro, i sandali e la collana di fiori al collo. Un abbigliamento alquanto lontano dal solito di Kasumi, e da chiunque si trovi in un grattacielo, al lavoro, e non abbia bevuto un’intera scorta famiglia di sakè.

 

Ranma: Ka…Kasumi! Ma come ti sei vestita?!

 

Kasumi: Bè… dopo anni finalmente il direttore mi ha concesso le ferie!^^

 

Ranma: Sei in partenza?

 

Kasumi: Oh, no! Sono già in vacanza! Purtroppo però, sono senza stipendio da molto…perciò ho deciso che passerò qui le vacanze!

 

Ranma: Vedo… (gocciolone dietro la nuca)

 

Kasumi: Bene! Questa è la documentazione con allegati i numeri delle ragazze e qui c’è l’aspirina. Per qualsiasi cosa io sono in corridoio a prendere il sole!

 

Ranma la ringraziò con un cenno del capo, e seguì la ragazza fasciata (molto poco) di rosa finché sparì dietro la porta, e dopo un lungo sospiro sollevò la cornetta.

 

                                                                   ********

Drin!Drin!

 

In un ristorante, affollato di studenti ed uomini d’affari, squillava petulante il telefono. Una ragazza dai lunghi capelli lavanda depositò l’ultima porzione di ramen del vassoio al tavolo di un gruppo di studenti, estrasse il taccuino dalla tasca del grembiule e si avviò verso il telefono, pronta per ricevere una nuova ordinazione.

 

“Plonto, ristorante Neko-Hanten! Aya, Ai len! Che bella sorpresa! Ti sei finalmente deciso ad uscire con me!… come? … certo, corro subito da te, amole!”

 

Shan-pu si sciolse in un lampo il grembiule, lo gettò in aria, afferrò una borsetta e salutò una vecchina che, in equilibrio su un bastone, fumava tranquillamente la pipa, per poi gettarsi letteralmente oltre la porta. La vecchina diede un’altra boccata alla sua pipa e, mormorando qualcosa sul sangue focoso dei giovani, si diresse saltellando sul suo bastone in cucina. Dopo qualche secondo, però, fu abbracciata appassionatamente da un alto ragazzo con degli spessi occhiali, che era spuntato dal retro come una furia.

 

Mousse: Shan-pu! Ti prego ! Lasciami venire con te ! (aggiustandosi gli occhiali) AAAAAH!LA MUMMIA MALEFICA!

 

Obaba: (colpendolo con il bastone) Mummia a chi?! Comunque Shan-pu è stata chiamata per un lavoro dal futuro marito. Tu resti qui a darmi una mano con il locale!

 

Mousse: (massaggiandosi la testa) Ma questo è solo un lavoro di copertura… Ahia!

 

Obaba: (sferrandogli una seconda mazzata) Che indentità segreta è se continui ad urlarlo a tutti? E poi io ti pago per lavorare!

 

Mousse: Veramente io non vengo pagato…

 

Obaba: Questo non ti autorizza a non obbedire! Fila in cucina!

 

Mousse: (guardando verso la porta con le lacrime agli occhi) Ma… la mia Shan-pu…

 

Obaba: (spedendolo in aria con un pugno tra gli applausi dei clienti) Ho detto fila!

 

                                                                      ********

Drin!Drin!

 

Stesso quartiere, solo qualche isolato più avanti, un altro telefono squillava in un piccolo locale. Intorno alla piastra fumante e ad i pochi tavolini c’erano molti clienti, e le chiacchiere, la folla, lo sfrigolio della pasta sulla piastra, coprivano gli insistenti squilli del telefono. La proprietaria, una ragazza dai lunghi capelli castani, cordiale e sorridente, volse lo sguardo a destra della piastra e, senza smettere di rigirare con abilità straordinaria gli okonomiyaki che cuocevano, sollevò la cornetta e la trattenne tra la spalla e il collo.

 

“Okonomiyaki Ucchan, dica pure! Ah, Ran-chan! Si.. si… capisco… arrivo in un attimo!”

 

Ukyo posò la cornetta, servì gli okonomiyaki nei piatti e spinse tutta la clientela verso l’uscita, sorda alle proteste dei clienti che avevano dovuto rinunciare alle loro ordinazioni e di chi si era visto togliere il piatto davanti mentre stava finendo. Applicò il cartellino che indicava chiuso e si diresse velocemente verso la sede centrale della J.I.A.

 

                                                                      ********

Drin!Drin!

 

Poco più avanti, all’interno di un dojo, un nutrito gruppo di ragazzi si impegnava, cercando di eseguire un semplice kata che gli era stato appena mostrato dalla loro istruttrice, una ragazza con i capelli corti ed un gi giallo, che girava tra le file controllando ed aggiustando le mosse dei propri allievi. Tendendo l’orecchio, si accorse che in lontananza squillava il telefono e, scusandosi, si diresse verso la casa adiacente la palestra. Attraversò il corridoio ed arrivò all’ingresso, e sollevò la cornetta del telefono nero.

 

“Tendo dojo… Ah, Ranma! Come? Si… devo venire adesso? D’accordo, arrivo!

 

Akane, prima di tornare, passò per la cucina, tirando fuori dal forno un vassoio, colmo di indefinibili frammenti, dall’aspetto decisamente incommestibile, per poi dirigersi verso la palestra, e spalancarne sorridente la porta.

 

Akane: Bene, ragazzi! Per oggi la lezione è finita… però vi ho portato dei biscotti nutrienti per premio! Contenti?

 

 

Akane: Ragazzi?

 

 

Akane: Ragazzi?!

 

 

Sede centrale della J.I.A.  ore 13,30

 

Akane salì velocemente le scale dell’alto edificio, tenendo ben stretto il vassoio dei biscotti. La telefonata di Ranma era stata decisamente inaspettata, e l’urgenza con cui l’aveva convocata in agenzia era piuttosto sospetta. Nonostante avesse un brutto presentimento, e tutte le volte che aveva pensato che le cose sarebbero andate bene veniva regolarmente smentita, una vocina dentro di lei non poteva fare a meno di sussurrarle che questo era il preludio di qualche bella novità…

In questi mesi, dopo aver affrontato il temibile Mr.H., erano state poche le occasioni di tornare in ufficio, al di là di operazioni di routine, ed ancor meno quelle di entrare in azione. Però Ranma aveva frequentato spesso il dojo che lei, come aveva fatto suo padre, gestiva come copertura del suo reale lavoro di agente segreto… forse in questo tempo si era finalmente accorto della sua bravura, aveva riflettuto sulla sua indispensabilità durante l’ultima missione, e voleva affidarle una missione tutta sua… magari sarebbe stato al suo fianco… non che le importasse qualcosa di quel dongiovanni da strapazzo, naturalmente!

Strinse più forte la presa sul vassoio, cercando di non pensare ai suoi controversi sentimenti ma di concentrarsi sull’incontro, e dopo un bel sospiro, aprì la porta, sfoderando il più radioso di sorrisi.

 

Ran…

 

“Aya!Lo sapevo, c’è anche la ragazza violenta!”

 

“ Uff! Ed io che speravo che finalmente Ran-chan si fosse reso conto che mi siete solo di intralcio…”

 

Le già ridottissime speranze di Akane crollarono miseramente alla vista delle sue colleghe sedute sul divanetto bianco al centro dell’ufficio, ma fece del suo meglio per celare la delusione. Chiuse la porta con un calcio di tacco, con un’espressione tranquilla ed impassibile, ma lo sbattere fragoroso della porta tradì la sua rabbia crescente. Sforzandosi di conservare la sua espressione neutrale, appoggiò il vassoio su un tavolino in prossimità del divano e si sedette accanto alle sue compagne.

 

Ukyo: Non credevo che Ranma ci avrebbe richiamato TUTTE (occhiataccia sottecchi verso Shan-pu ed Akane) nel suo ufficio…

 

Akane: Sarà successo qualcosa di grandi proporzioni…

 

Shan-pu: Ma no, ragazze! E’ così semplice!Vorrà dirvi di lasciarlo in pace perché l’unica che conta davvero per lui sono io…

 

Ukyo: Seee… (notando i biscotti sul tavolo) e questi cosa sarebbero?

 

Akane: Non si vede? Sono biscotti! Li avevo preparati per i miei allievi, una nuova ricetta di mia invenzione, molto energetica… Li ho portati qui per Ranma, visto che i ragazzi andavano molto di fretta…

 

Shan-pu: Ah, sì? Credo più che siano fuggiti…

 

Akane: Vorresti dire che non so cucinare? .\ /.

 

Shan-pu: (giocherellando con uno dei biscotti) Credo che i fatti parlino da soli…

 

Akane: Guarda che se avessi anche io un ristorante per copertura, vi porterei via tutti i clienti!

 

Shan-pu: Certo, perché sarebbe il loro ultimo pasto!

 

Akane: Cos…? .\ /. #

 

Mentre l’atmosfera nella stanza era a poca distanza dal poterla definire incandescente, la porta si aprì di scatto, rivelando un Ranma pronto per la battaglia. Bell’abito, capelli a posto e sorriso affascinante. Bè, normalmente questa non si definisce una divisa da battaglia, ma la sua missione era molto rischiosa. Convincere quelle tre pazze a partecipare (gratis) ad una nuova missione e fare in modo che non si ammazzassero davanti ai suoi occhi non era forse come la più terribile delle battaglie?

 

Ranma: (Fintamente allegro) Ragazze! Non vi aspettavo così presto! Sono contento che abbiate accettato tutte di venire… (sorriso brillante)

 

Shan-pu & Ukyo: Ah, Ranma!

 

Akane: Tsk!

 

Ranma: Il direttore mi ha contattato personalmente… e voi sapete quanto riesca ad essere convincente, perciò… (prendendo uno dei biscotti) e questo cos’è? Oops!

 

Il biscotto, scivolando dalle mani di Ranma, andò a sbattere sul pavimento, creando una voragine, e continuando la sua caduta libera attraverso i vari piani dell’edificio. Dalla fossa appena creata si sentivano gli urli delle povere vittime e il rumore dei danni che provocava l’indistruttibile biscotto passando da un piano all’altro.

 

Ranma: Wow! Il dottor Tofu è già passato di qui? Questa nuova arma è fantastica!

 

Akane: (tremando di rabbia) Veramente quelli li ho fatti io… è una nuova ricetta!

 

Ranma: Non sapevo che stessi collaborando con il laboratorio! Certo che se hanno quest’effetto senza neanche assaggiarli…

 

Akane: Sei... sei… (rompendogli il vassoio sulla testa) un idiota!

 

Ranma: @_@

 

Ukyo: Complimenti Akane! L’ hai messo KO senza neanche costringerlo a mangiarli…

 

Il battibecco che stava per iniziare fu stroncato sul nascere da rumore di passi e da voci provenienti dal corridoio.

 

“Buongiorno dottore, benarrivato!”

 

“Ah, Kasumi! - crack- che strano incontrarti qui, tra tanti posti!”

 

“Ma dottore, io lavoro qui!”

 

“ Ah?Ah si, hai ragione! E tu, Ranma! Come sei dimagrito!

 

“Dottore, veramente quello è l’attaccapanni! Ranma l’aspetta nel suo ufficio…”

 

“Già! In ufficio… ci vado subito…”

 

“Ehm, dottore… quello è lo sgabuzzino…”

 

“ Ah si, che stupido! Eheheh… è di qua…” (rumore di qualcosa che rotola per le scale)

 

“ Dottore, se permette l’accompagno io…”

 

Dopo poco comparvero il (solitamente) affabile e professionale direttore dei laboratori dell’agenzia, con gli occhiali appannati e quello che sembrava un mocho per pavimenti sulla testa, che avanzava inciampando continuamente nella sua ingombrante valigia, scortato dalla bella Kasumi, sempre vestita (?) del suo mini bikini.

 

Akane: Kasumi! Ma come ti sei conciata?

 

Kasumi: Sono in vacanza! Finalmente il direttore mi ha concesso le ferie ^^

 

Dott.Tofu: Oh, che piacere! C’è anche lei, signor Saotome! Era da un po’che non la vedevo…

 

Ukyo: Ma io sono Ukyo!

 

Dott.Tofu: Certo, come preferisce, Signor Saotome! (accorgendosi di Ranma svenuto sul pavimento) Ranma, ragazzo mio, non è educazione dormire così, sul pavimento!

 

Shan-pu: Ma dottore, veramente non sta dormendo!

 

Dott.Tofu: Eh.. io lo ripeto sempre che non bisogna affaticarsi troppo e che è importante condurre una vita sana e regolata…

 

Akane: Kasumi, perché non prepari un po’ di tè?

 

Kasumi: Oh… buona idea! Vado subito…

 

Ukyo, Shan-pu & Akane: ^^;;

 

Dott.Tofu: … e quanto è utile seguire una dieta bilanciata e praticare dello sp…

 

Akane: Dottore?!

 

Dott.Tofu: Dimmi, piccola Akane!

 

Akane: Si sente bene?

 

Dott.Tofu: (riacquistando il suo aspetto “normale”) Certo, sono in gran forma! (rilanciando uno sguardo a Ranma steso a terra) Ma … cosa è successo a Ranma?

 

Akane: Ehm… è una lunga storia… -///-

 

Dott.Tofu: Che strano… eppure avrebbe dovuto parlarvi della nuova missione…

 

Ukyo, Shan-pu & Akane: NUOVA MISSIONE?!

 

Dott.Tofu: (avvicinandosi al proiettore sulla scrivania) Si… ma se Ranma è così stanco, ve ne parlerò io…

 

 

Fine parte 1

 

 

E questa era la prima parte del secondo episodio! Riusciranno le Ranma’s Angels ad intraprendere questa nuova missione, senza cercare prima di farsi fuori vicendevolmente? Riuscirà Akane a trovare qualcuno disposto ad assaggiare i suoi biscotti? Riusciranno i lettori convinti che non avrebbero rivisto mai più questo strazio a rassegnarsi al suo ritorno? Riuscirà il Napoli a superare i play off ed a tornare in serie B? (ma questa è già un’altra storia…) Lo scoprirete nella prooosssssima puntata!!

 

 

 

  
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