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Autore: ballerinaclassica    28/09/2009    3 recensioni
[...] Od altrimenti, lo trasforma, caricandolo di una stonata dolcezza, che non ha nulla a che vedere con Sebastian, probabilmente.
- Sebastian. -
- Tesoro? -
- Sebastian. -
- Amore? -
- Grell? -
- Sebastianuccio? -
Oh. E quanto sa essere insopportabile quel suo faccino imbronciato? Quel labbro inferiore ripegato sul mento, le sopracciglia corrugate e fin'anche gli occhi lucidi?
Si scompiglia i capelli - ma miracolosamente, essi tornano al loro posto - e stringe più forte quelle catene, sentendole quasi bruciare e piegarsi sotto la pressione dei polpastrelli. Socchiude gli occhi; ed è ancora, fermamente convinto di essere più simile ad una balia, che ad un compagno di giochi.
Non avrebbe mai creduto, Sebastian, di poter trovare un bambino tanto pedante, un giorno o l'altro.
- Sebastianuccio? -
[ Alla Grell-chan, perché la odio. ]
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Grell Sutcliff, Sebastian Michaelis
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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SebGrell
- Ho vinto di nuovo. -

Ignorando il fascio di luce che lo aveva colpito in pieno, quando si era voltato, Grell aveva assunto un infantile broncio, mentre osservava Sebastian fieramente appoggiato al legno scuro, orgoglioso e superbo per essere riuscito, una volta ancora, a batterlo.
Raggiunse a sua volta il tronco della quercia che si stagliava al centro del parco deserto, lasciando che un calcio cozzasse contro la corteccia ruvida.

- Non è giusto, Sebastianuccio! -
- Ehi. -
- Non mi importa se non ti piace! -

Era accigliato, Grell, mentre per quella che era l'ennesima volta, si sentiva miseramente messo da parte.

- Ehi, stupido, vuoi giocare ancora? -
- No. -

E trovò immensamente strano, Sebastian, vedere Grell tacere durante quei pochi metri che lo separavano dalle altalene.

- Guarda che riuscirò a batterti, Sebastianuccio! -
- Io non ci spererei. -
- Sì, invece! Ed avrò il mio premio. -

E celando malamente un moto di quello che aveva tutta l'aria di essere ribrezzo, Sebastian seguì l'impermeabile - rosso -.



*     *     *



- Per cos'era? -
- Per niente, Sebastianuccio. -
- Non è vero, tu vuoi sempre qualcosa in cambio. -
- No, se la cosa che voglio in cambio è quella che ti do. -

Sebastian arriccia il naso, quando subito dopo, strofina più volte il dorso della mano sulle labbra.
Solitamente, lui respinge Grell, insultandolo in tutti i modi possibili e ricordandogli che, nonostante le bambine siano antipatiche, sono loro quelle da baciare.
Ma questa volta, forse per pena di quel moccioso avvolto in una spessa sciarpa di lana - rossa -, sembra non farci caso più di tanto, lui.
Si sente solo un po' sciocco - e reputa ancora più sciocco di lui quel ragazzino seduto lì accanto, con indosso degli sgargianti pantaloni... Rossi.

- Smettila di fissarmi. -
- Ma guardarti è bello. -
- Come può essere bello? -
- Perché tu sei bello, Sebastianuccio. -

Si sofferma sul particolare colore dei suoi capelli - rosso - e a lungo li osserva. Sembra quasi che un po' di quel cremisi sia andato a mescolarsi, in una maniera alquanto bizzarra, con il colore degli occhi di Sebastian, che in sé, probabilmente, racchiude un po' del fuoco dell'inferno.
Grell avvolge le mani sulle catene che tengono sospesa l'altalena, stringendo le dita ancora paffute sul liscio dell'acciaio, così freddo e dunque nettamente in contrasto col calore che egli sprigiona.

I raggi illuminano ben poco. E sono decisamente strani, quelle strisce, spirali, giochi di luce che vanno a posarsi sulle vesti, sulle gambe, sui volti e sui capelli dei due bambini.

- Sebastianuccio? -

E' così detestabile, quel nimignolo affibiatogli, eppure si stupisce sempre di più della venerazione che Grell utilizza per pronunciarlo. Assuefazione.
Scandisce bene ogni lettera, allunga la "s" in sibilo più marchiato del solito, arriccia le labbra lungo la "u", come a voler mandargli l'ennesimo bacio. E infine, conclude il tutto con una capriola dei suoi occhi e delle palpebre, che cominciano freneticamente a sbattere.

- Sebastian. -
- Sebas-chan. -

Od altrimenti, lo trasforma, caricandolo di una stonata dolcezza, che non ha nulla a che vedere con Sebastian, probabilmente.

- Sebastian. -
- Tesoro? -
- Sebastian. -
- Amore? -
- Grell? -
- Sebastianuccio? -

Oh. E quanto sa essere insopportabile quel suo faccino imbronciato? Quel labbro inferiore ripegato sul mento, le sopracciglia corrugate e fin'anche gli occhi lucidi?

Si scompiglia i capelli - ma miracolosamente, essi tornano al loro posto - e stringe più forte quelle catene, sentendole quasi bruciare e piegarsi sotto la pressione dei polpastrelli. Socchiude gli occhi; ed è ancora, fermamente convinto di essere più simile ad una balia, che ad un compagno di giochi.
Non avrebbe mai creduto, Sebastian, di poter trovare un bambino tanto pedante, un giorno o l'altro.

- Sebastianuccio? -

E dimenticava, poco prima, il tono di supplica col quale il nome viene pronunciato. Con un tremolio nella voce, che fa perdere la "o" in un sospiro fin troppo lungo, per i suoi gusti.
Sebastiaaa-nuccio.
Vibrante, la "a" lo colpisce in pieno.
Sebast-ì-anuccio.
Insopportabile, la "i" si fa sentire.
Sebastianucci-ooo~!
Prepotente, la "o" chiude la sequenza, regalando un'ultima, buffa visione di Grell con le labbra allungate ed inevitabilmente tese verso l'interpellato.

Si volta lentamente e sembra raggelarlo con lo sguardo.
Solitamente, un broncio, un tremore od almeno un "ehi, hai cominciato tu" sono le reazioni cui è abituato. Ma mai avrebbe immaginato di ricevere in tutta risposta, accompagnato da un dito indice sbarazzino, posato sulle labbra, un...

- Forza Sebastianuccio, puniscimi! Sono stato un bambino cattivo! -

Quanta voglia avrebbe, Sebastianuccio, di usare la sciarpa - rossa - per strangolarlo. E i guanti di lana, del medesimo colore, del resto, per tappargli quella dannata boccaccia.

- Sebby? -

Ed inclina anche la testa, Grell, per dare un tono ancora più adorabile - secondo il suo scontatissimo parere - a quel soprannome.

- No. -
- Sebastianuccio? -

E' un po' altisonante, forse, quel nomignolo che Sebastian detesta a tal punto. Eppure, a Grell sembra piuttosto efficace.

- Nemmeno. -

Ma se aprisse gli occhi, capirebbe che non è efficace; nemmeno un po'.

- Non è giusto, sai? -
- Cosa? -
- Hai vinto tu. -
- E allora? Non è qualcosa di insolito. -
- Voglio un premio. -
- Non hai vinto. -
- Io lo voglio, lo stesso di poco fà. Voglio quella ricompensa. -

Zebrate strisce di luce illuminano il profilo imbronciato di Grell, giocando sulla montatura degli occhiali - rossa -, sul mento, sul naso, sugli occhi, sulle labbra e sul corpo tutto insieme.
Non ricorda nemmeno quando, Sebastian, ma gli torna in mente la fatidica promessa fatta tempi addietro: il suo compagno di giochi aveva biascicato qualcosa riguardo ad una vincita a nascondino e un bacio con la lingua.

Lui c'intreccia i rametti delle ciliegie, con la lingua. E per un attimo gli torna in mente il loro colore, rosso.

- Lo trovo... -
- Romantico? -
- Stavo per dire repellente. -
- Suvvia, Sebastianuccio. -

Le stringe più forte, le catene dell'altalena, facendo in modo che gli anelli freddi lascino i segni sui palmi delle sue mani. Poi arriccia il naso Sebastian, mentre capisce che, probabilmente, ha una sola opportunità per farlo contento.
Deve assecondarlo, proprio come si fa coi bambini della loro età, del resto. Deve assecondare tutti i suoi capricci.

- Potrei, ma senza lingua, questa volta. -
- Davvero? -
- Senza lingua. -
- Per questa volta, mi accontenterò. -



*    *    *



- Sei pronto? -
- Certo! -
- Tanto sono più veloce io. -
- C'è la forza dell'amore, ad animarti, Sebastianuccio! -

Sebastian arricciò il naso infastidito, quando l'ennesimo bacio volante si posò sulla sua guancia. Ricordò solo in quell'attimo cosa gli era toccato fare appena una settimana prima.

- Allora cominciamo. -
- Ti prendo, Sebastianuccio! -

Ora, a Sebastian non restava che vincere.
























Tanto lo sa già che è per lei - e non perché lo ha letto nell'introduzione.
Prì, spero vivamente che ti sia piaciuta, altrimenti... Niente, ti odierei ancora di più di quanto ti odio adesso.
Renditene conto.
Ma sai che il mio affetto è una cosa profonda.
Se stai cercando ancora di far capire al mondo che la Sebastian x Ciel non è bella xk è shotaaaaa!11!1!!!!!!!!! [ cit. ], sappi che ci stai riuscendo.
Dannata donna.
Poi boh, Grell è insopportabile come sempre, Sebastian è da sbaciucchiare e stanotte non ho sognato palline gialle, mi spiace.
Ja ne a tù le mòn.
Ricordate di dedicarmi le vostre FanFiction su Lau.
   
 
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