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Autore: Fiamma Drakon    28/09/2009    4 recensioni
Questa è la mia prima fic su Sugar Sugar Rune, senza pretese, ma spero che possa piacere.
Sono passati alcuni anni dalla fine della serie e ora Chocola e Pierre si apprestano a compiere il "grande passo".
[ringrazio in anticipo chi recensirà]
[Personaggi: Chocola Meilleure, Pierre]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1_Matrimonio su Extramondo Rimirava la sua immagine riflessa nello specchio già da qualche minuto, sostando un poco di più a contemplare il complesso intrigo di perline e fili argentei nel quale erano racchiusi e sostenuti i suoi lunghissimi capelli rossi, solitamente sciolti a coprirle le spalle e parte della schiena, simili ad un morbido manto.
Il suo sguardo scese un poco più giù, fermandosi stavolta sulle sue iridi verde smeraldo che già sfavillavano d’emozione, ancor prima che la cerimonia iniziasse.
Le sue palpebre erano state ritoccate da un leggero velo di brillantini e da una lieve mano d’ombretto d’una tonalità di nero chiaro sfumata, in modo che assumesse un aspetto meno tetro e più regale, fatato.
Scese ad osservare le proprie labbra, tinte d’un rosso bellissimo simile al magenta, non troppo appariscente, ma neanche troppo sobrio.
Distese le labbra in un sorriso soddisfatto: quel giorno, niente avrebbe potuto prendere la piega sbagliata, se lo sentiva.
Aveva programmato tutto fin nei minimi dettagli, aveva dato le disposizioni per il matrimonio perfetto e la corte al completo si era mobilitata immediatamente.
Niente sarebbe potuto andare storto, non quel giorno che per lei era così importante, perché in quel giorno tanto sospirato, finalmente avrebbe potuto realizzare il suo desiderio di stare con Pierre, per sempre.
Il suo amato Pierre, colui per il quale avrebbe rischiato ancora la vita per salvare la sua.
Erano passati diversi anni, eppure non poteva dimenticare quando l’aveva salvato, strappandogli dal petto il noir con il quale era in conflitto fin dall’infanzia.
E lui l’aveva ripagata con l’amore che, ormai, era sciocco da parte sua continuare a nascondere.
Lei lo amava e lui amava lei.
Che altro poteva chiedergli?
- Di essere mio per sempre... - pensò in risposta a quella domanda, e subito un ulteriore sorriso le si allargò sul viso.
Era stato lui a chiederle di sposarlo, solo pochi mesi addietro, in modo raffinato e galante, un modo che lei non avrebbe mai immaginato: le si era avvicinato e, con un profondissimo inchino, le aveva porto una rosa rossa, assieme alla quale aveva formulato la sua richiesta, infondendo nelle sue parole tutto l’affetto e la sensualità tipiche del suo carattere.
Come avrebbe potuto rifiutare?
Era semplicemente inconcepibile: aveva sognato quel momento fin da quando si erano apertamente dichiarati.
E adesso, quel suo sogno, così fervido e meraviglioso, stava per essere realizzato.
Fissò ancora per qualche istante la sua immagine riflessa, osservando gli occhi della se stessa che la fissava dalla lastra di vetro trasparente dinanzi a lei.
Qualcuno bussò timidamente alla porta.
- Sì...? - domandò Chocola ad alta voce, voltandosi per metà verso la porta chiusa.
- Chocola, sono io... -.
Una voce timida ma indescrivibilmente familiare le giunse dall’altra parte della porta, facendola esultare interiormente in modo tale da farla correre alla porta, che spalancò con un gesto spiccio, ritrovandosi faccia a faccia con la sua amica d’infanzia Vanilla, vestita di tutto punto per l’occasione, in viso dipinta la sua consueta espressione mite e composta.
- Vanilla!! Sono così felice che tu sia finalmente arrivata!!! - esclamò Chocola al settimo cielo, cingendo l’amica in un forte abbraccio.
Era da tanto che non si vedevano: lei era stata impegnata con i preparativi per il matrimonio, mentre Vanilla aveva avuto il suo da fare con i suoi figli.
- Houx come sta? E i bambini? - domandò Chocola, lasciandola, tornando a fissarla negli occhi.
Vanilla arrossì un poco: dopo che aveva ceduto il trono all’amica e quest’ultima aveva iniziato la sua relazione con Pierre, anche lei aveva avuto il suo spasimante, anche se, francamente, non se lo sarebbe mai aspettato.
Houx aveva iniziato a corteggiarla con gentilezza, con modi raffinati, mostrandosi profondo e gentile, anche se esteriormente poteva sembrare come tutti gli altri abitanti di Extramondo.
Alla fine, si erano sposati: erano passati circa due anni da quel fatidico giorno, in cui lei aveva posto il proprio cristallo del cuore nel petto di Houx e lui il proprio nel suo.
Avevano avuto due figli, due belle bambine che Chocola aveva già avuto modo di conoscere.
- Bene... mi spiace che non sia potuto venire, ma non potevamo lasciare le piccole a casa da sole... - mormorò Vanilla timidamente - ... gli avrebbe fatto piacere rivederti... -.
- Potrei invitarvi a palazzo, uno di questi giorni! Così le bambine potrebbero vedere dove è cresciuta la loro mamma! - disse Chocola con enfasi.
L’altra le sorrise, mite.
- Sei pronta? Sta per cominciare... devi venire... - riprese Vanilla, avvicinandosi all’altra.
Chocola rimase un istante immobile: era quasi ora.
Tra pochi minuti, avrebbe posto il proprio cristallo del cuore nel petto di Pierre.
Sentì il battito del cuore accelerare per l’emozione e la trepidazione che provava nel pensare che di lì a poco Pierre sarebbe appartenuta a lei e lei sarebbe appartenuta a lui.
Non poteva lasciarsi trasportare troppo dall’agitazione: avrebbe finito col rovinare tutto quanto.
- Andiamo? - le domandò Vanilla, apprensiva, cingendole un braccio.
- Sì... - rispose, esitante, Chocola, cercando di mantenere la tranquillità che aveva avuto fino a poco prima.
La biondina prese l’altra a braccetto e, assieme, si avviarono fuori della stanza, verso il giardino del palazzo, dove già tutti stavano ansiosamente attendendo l’arrivo della regina.
Le due amiche scesero in giardino, dove tutto era stato preparato con la massima cura ed efficienza per il grande evento: c’era un lungo tappeto rosso disteso sul terreno, dinanzi alla regina che, meravigliata, continuava a guardarsi attorno con stupore, finché il suo sguardo non raggiunse quello della persona che fino a quel momento non aveva sperato altro che di rivedere.
Occhi del color del ghiaccio che, tuttavia, per lei ardevano come il più intenso dei fuochi.
Pierre era vestito in modo così elegante e raffinato che, al suo confronto, si sentiva davvero insignificante.
Lo sguardo dell’ex principe degli orchi esaminò da capo a piedi la sua sposa, soffermandosi particolarmente sugli occhi: cristallini, sinceri.
Pieni di vitalità.
Si sentì improvvisamente l’essere più fortunato dell’universo: lui era l’unico ad avere Chocola.
Sentiva dentro di sé divampare di nuovo quell’amore intenso e profondo che l’aveva portato fin lì, dinanzi a mezzo mondo della magia, pronto a donare il suo cristallo all’unica donna che avesse mai amato.
La vide avanzare verso di lui, gli occhi puntati nei suoi, come se da essi attingesse la forza necessaria a porre con fermezza un passo dinanzi all’altro: per lui era palese che fosse nervosa.
Del resto, stava andando a sposarsi: chiunque sarebbe stato nervoso al suo posto.
Anche lui, in effetti, si sentiva un po’ a disagio, tuttavia questo era colmato dalla presenza del suo amore.
Chocola avanzava cercando di non inciampare nei suoi stessi piedi e tentando di non cadere definitivamente vittima dell’agitazione che iniziava a salire, con rapidità incredibile, sempre più forte, contrapponendosi strenuamente alla sua volontà di resisterle.
Vanilla era l’unico appiglio sicuro sul quale poter contare finché non si trovò al fianco di Pierre: a quel punto, la biondina indietreggiò timidamente, lasciandola sola col suo amato.
La regina scrutò il promesso sposo con sguardo adorante: sarebbe rimasta ad osservare per sempre i suoi occhi azzurri come il ghiaccio ma carichi d’amore verso di lei, un amore forte che sentiva crescere anche dentro di sé, sempre di più, con fervore.
La voce del cerimoniere interruppe i suoi pensieri, riportandola al luogo dove si trovavano.
Chocola si volse allora verso il maestro della cerimonia e sorrise tra sé: dopo strenui tentativi, finalmente aveva convinto Robin a fare da cerimoniere alle sue nozze.
- Vuole lei, Chocola Meilleure, prendere come suo sposo Pierre, amarlo e rimanergli fedele finché la morte non sopraggiunga? - esclamò la rockstar, rivolto alla regina.
Quest’ultima si volse a fissare Pierre negli occhi.
- Sì... lo voglio... - rispose, non certa di riuscire a reggere ancora per molto: era troppo... emozionata, felice, eccitata.
Stava per diventare un tutt’uno con l’amore della sua vita.
- E vuole lei, Pierre, prendere come sua sposa la regina Chocola, amarla e rimanerle fedele finché la morte non sopraggiunga? - proseguì Robin.
- Sì, lo voglio - disse tutto d’un fiato il biondo, senza staccare gli occhi dall’amata.
- Ora, scambiandovi i rispettivi cristalli del cuore, unite le vostre vite... per sempre - continuò il cerimoniere.
Chocola e Pierre posero la mano destra sul petto e ne estrassero due cristalli del cuore gemelli, che ardevano di uno sfavillante rosso cremisi, simboli di tacite promesse d’amore e di un legame profondo, indissolubile.
Ecco, il momento tanto sospirato era finalmente arrivato: con quel gesto, sarebbe stati vincolati l’uno all’altra per sempre.
Lentamente, i due posero le mani sul petto dell’altro, ponendovi così il proprio cristallo del cuore e sancendo il loro vincolo d’amore eterno.
Pierre le si avvicinò e, cingendole i fianchi, la baciò castamente, lasciando trapelare da quel gesto tutto l’amore che provava per lei, la quale ricambiò il bacio restituendogliene un altro con la medesima purezza piena di sentimento e ardore.
Si separarono e, mano nella mano, scambiandosi un ultimo sguardo d’intesa, si gettarono tra la folla e i festeggiamenti. 
   
 
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