-Magnus,- lo chiamò Alec, la voce stanca e una nota di disperata arrendevolezza a renderla più fragile –dimmi che sta scherzando.
Lo stregone fissò le pupille feline in quelle lucenti di soddisfazione dell’uomo che per anni aveva cercato di dimenticare.
Sospirò e si passò una mano fra i capelli, mentre le sue convinzioni sembravano sciogliersi e scivolare dentro ad un tombino.
-Non sta scherzando. Quello che ha detto, ogni singola parola è realtà-.
[SOSPESA]