Anime & Manga > Marmalade Boy
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Autore: Aleberyl 90    01/06/2005    0 recensioni
Ciao a tutti! Questa è la mia prima fanfiction sul mio anime/manga preferito...Marmalade Boy! E' un seguito ispirato all'anime... Miki è stata accettata in una magnifica università di Londra; Yu, che ultimamente si comporta in maniera piuttosto strana, continua la sua seconda vita nella Grande Mela. Tra incomprensioni, sfortunati equivoci e nuove invadenti presenze, riusciranno a non cadere nelle insidie della lontananza? Leggete ma soprattutto...recensite! Accetto qualsiasi tipo do giudizio...!!
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Miki Koishikawa, Yuu Matsuura/Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

Capitolo 2: Per sempre amici

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Miki e Yu siedono vicini, l’uno accanto all’altra, su quella famosa panchina del parco. Si guardano intensamente negli occhi, lui le prende le mani con delicatezza, le stringe con le sue, i loro visi stanno per sfiorarsi e…

DRIIIIIIIIIIIIIN!!!

“Aaaaaaaaaaaaah!! Che è?! Che succede?!” Miki si svegliò di soprassalto al suono assordante della sveglia. Procedendo a tastoni sul comodino, premette un pulsante e la suoneria cessò all’istante. “Yaaaawn…Cavolo, stavo sognando Yu…questa maledetta sveglia doveva suonare proprio sul più bello?!” Stiracchiandosi, Miki si ripropose di comprarne un’altra che suonasse qualche melodia più soave…almeno, il risveglio sarebbe stato più piacevole!

“Ehi, non ricordavo di averla puntata così tardi…sta a vedere che se non mi do una mossa arrivo tardi all’appuntamento…che figura ci farei…oh bè, tanto ci sono abituati!”

Miki si alzò e si diresse verso l’armadio; aprì le due ante e si mise ad osservare quello che vi era contenuto. “Vediamo un po’…stasera fa piuttosto caldo, quindi potrei mettermi questa!” disse, prendendo una stampella a cui era appesa una gonna color crema. “…Ma non ho la maglietta adatta! Uff…” e la gettò sul letto. “Allora questa!” disse tirando fuori un’altra gonna, ma stavolta a pieghe e color rosa perlato. “Naaa, troppo elegante! Vado fuori con gli amici, mica a un ricevimento!” e via anche questa sul letto.

Mezz’ora dopo l’armadio era mezzo vuoto e sul letto si era formata una pila di vestiti piuttosto notevole. “Uffa! Possibile che non ci sia niente che mi soddisfi, stasera?! Oddio, guarda com’è tardi! Mi faranno a fettine!”

Alla fine optò per la prima gonna che aveva trovato, quella color crema; riguardo alla maglietta…fece un piccolo prelievo dall’armadio di sua madre, in fondo cosa c’era di male???

Si passò un velo di fard color pesca sulle guance, raccolse i lunghi capelli castani in due codine sbarazzine e finalmente era pronta per uscire.

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Scese velocemente le scale di casa.

“Miki, finalmente sei pronta! Ero stanco di aspettarti!”

“Micheal?? Ma…”Miki era leggermente confusa.

“Vengo anch’io stasera, Ginta non te l’ha detto?”

“Ah! No, dev’essergli sfuggito! Bè, allora meglio così! Possiamo fare la strada insieme!” Miki era contenta, più erano e più si sarebbero divertiti!

“Ciao a tutti! Noi usciamo!!” i due amici salutarono i genitori.

“Ciao, ragazzi, non fate troppo tardi! Miki, ma quella non è la mia m…”

“…Non so di cosa tu stia parlando!! Ciaociaociaociaociao!!” Miki si affrettò ad uscire dalla porta di casa.

“Quando torneremo ti ucciderà…questa è una delle magliette preferite di mamma Rumi!” disse Micheal scendendo le scale del vialetto.

“Oh, sai quant’è che non la mette? È peggio di una bambina, te lo giuro!” rise Miki.

Chiaccherando animatamente lungo la strada, Miki e Micheal arrivarono al luogo dell’appuntamento con circa dieci minuti di ritardo(!).

“Eccoli, finalmente! Di chi è la colpa, stavolta?” C’erano davvero tutti: Ginta, Arimi, Meiko, Tsutomu, Yayoi, Suzu, Kei.

“Non si sa chi di voi due sia il più ritardatario! Eravamo stanchi di aspettare!”

“Avete ragione…scusate, è colpa mia! Sono stata mezz’ora davanti all’armadio!”disse Miki.

“Miki, che bello rivederti!” la sua migliore amica Meiko corse ad abbracciarla. “Aspettavo una tua telefonata, oggi pomeriggio…sarei voluta venire all’aeroporto, ma non ho proprio fatto in tempo!” “Hai ragione, solo che ero così stanca che mi sono addormentata!”

Una parola balenò nella mente della ragazza. “Telefonare?…oh, no! Ho dimenticato di attivare la segreteria telefonica! Se chiamasse Yu non mi troverebbe a casa!” Miki era nel panico, pensò addirittura di fare una corsa a casa e tornare.

“Tranquilla, Miki, ci ho pensato io!!!” intervenne Micheal.

“COSA?! DAVVERO?! UAH, MICHEAL, SEI UN TESORO!!!” Miki per poco gli si gettò al collo. Ora sì che era tranquilla, anche troppo!

“Eh, sì…modestamente…sono troppo forte! Micheal Grant for president!!” scherzò il ragazzo.

Tutti risero. Dopodichè si sedettero al loro tavolo.

Miki notò con piacere che Suzu si era seduta vicino a Kei. Li aveva sempre considerati una bella coppia. “Ehi, voi due…a quando le nozze?”

“Guarda che mica stiamo insieme!”esclamò Kei. “È lei che mi si è appiccicata addosso!!”

Suzu lo guardò divertita. “Kei, non raccontare bugie!! E poi non stare sempre a lamentarti!”

Kei arrossì. “Ma cosa…oh, basta, ci rinuncio! Rimarrai sempre una bambina rompiscatole!”

Suzu si staccò dal braccio di Kei e gli voltò le spalle, indispettita. “Tsk! Antipatico!”

Miki rise.

“Allora, Miki…dicci…com’è andata a Londra?” chiese Arimi.

“Già, e l’esame d’ammissione?” aggiunse Yayoi.

Miki sorrise furbescamente. “Londra è una città davvero pittoresca…è stupenda! Sono così contenta di potermi trasferire laggiù…per frequentare la mia futura università!!!” Stava quasi per alzarsi e urlare dalla gioia.

“Uaaah!! Ma allora l’hai superato!!!”

“Sapevo che ce l’avresti fatta!”

“Sei grande, Miki!”

“E’ una notizia fantastica!!”

Tutti si congratularono con lei. E lei era così contenta di aver avuto l’appoggio dei suoi amici. “Devo però ammettere che erano delle domande piuttosto complicate…ci ho messo un po’ a decifrarle tutte, considerando che non ero nemmeno molto pratica della lingua!”

“Già…è tutto merito degli insegnamenti di Yu…Ops…” Tsutomu si tappò la bocca con una mano. Aveva toccato un tasto molto delicato. Al nome di Yuu gli occhi di Miki si velarono leggermente.

Ginta diede un pugno in testa al cugino.”Rokutanda, sei sempre il solito idiota!!!” gli “sussurrò” all’orecchio.

“Moan…mi dispiace!”

Meiko, notando lo sguardo malinconico dell’amica, cercò di cambiare discorso.

“E quando pensi di partire, più o meno?”

“Oh, credo fra poco più di una settimana…ho già affittato una stanza nel dormitorio dell’università…è così carina!”disse Miki il più allegramente possibile. “Probabilmente la dividerò con un’altra inquilina…speriamo che almeno sia simpatica!”

“Ma se tu ti trasferirai a Londra…questo vuol dire che non ci vedremo per molti mesi…”notò Arimi con disappunto.

“Già, purtroppo è così…ma non preoccupatevi, tornerò a trovarvi ogni volta che avrò un po’ di tempo libero! Su, non fate quelle facce…dispiace tanto anche a me…” Miki cercava di calmarli, ma in realtà quella che era più dispiaciuta per la separazione era proprio lei…i suoi più cari amici erano sempre stati i suoi punti di riferimento; il pensiero che non li avrebbe rivisti fino al Natale aveva il potere di gettarla nello sconforto e nella tristezza.

“Come faremo senza di te?? Non avrò più nessuno da battere a tennis!”si lamentò Ginta, cercando di buttarla sullo scherzo.

“Per il tennis non ci sono problemi…anche quando sarò là ho intenzione di iscrivermi al circolo dell’università, sempre che ci sia…e quando ci rincontreremo sul campo ti batterò ad occhi chiusi!”

Arimi irruppe nel discorso: “Comunque, secondo me non abbiamo da preoccuparci…siamo amici e amici resteremo, anche se ci troveremo a mille miglia di distanza!!”

“Ben detto, Arimi! Ne sono convinta anch’io!”esclamò Yayoi. Meiko sorrise; lei sarebbe andata a vivere ad Hiroshima con Nacchan, e sapeva che anche nel suo caso i suoi amici non l’avrebbero abbandonata. E fu proprio lei a parlare, poco dopo…”Brindiamo alla nostra amicizia! Cin cin!” “Cin cin!!” I bicchieri dei ragazzi si scontrarono tra loro, provocando un vivace tintinnio.

La serata trascorse serenamente e in allegria; tutti si divertirono, nessuno escluso.

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Verso mezzanotte i ragazzi si salutarono.

“Ciao, Miki, verremo a salutarti all’aeroporto!!”

“Ciao, ragazzi, grazie! Vi aspetterò!”

Miki e Micheal si incamminarono verso casa; ‘Yu avrà chiamato? Ho così voglia di sentire la sua voce…’pensava Miki.

Micheal doveva averlo intuito, perché le disse: ”Stai pensando a lui, eeh??” Le strizzò l’occhio; Miki arrossì leggermente. “Ehm…no, che dici?? Non è vero!…bè, oddio…forse…un pochino…e dai, smettila!!” Micheal aveva cominciato a darle delle piccole gomitate sul fianco.

“Giuro che se stasera non ha chiamato prendo il primo aereo per New York, vado al campus e gli do un cazzotto sul muso!!”

“Eh, eh!! Non ti azzardare, altrimenti sarai tu quello che si prenderà un cazzotto!!” Miki rideva. La sua ansia si era un po’ acquietata.

“Ok, farò il bravo…!”

Arrivati a casa, Miki infilò la chiave nella serratura e la girò lentamente, cercando di fare il meno rumore possibile: probabilmente i suoi genitori stavano già dormendo. Entrata, corse al telefono per vedere se nella segreteria ci fosse qualche messaggio, ma la spia rossa era spenta.

“Oh, no…non mi ha richiamato…ma Yu…dove ti sei cacciato?” Miki sentì spegnersi quel barlume di speranza che le si era acceso nel cuore. Diede la buonanotte a Micheal e corse in camera sua; si mise seduta sul pavimento con la schiena appoggiata alla porta chiusa.

“Yu…cosa stai facendo in questo momento? Possibile che tu non abbia sentito il messaggio che ti ho lasciato in segreteria? Sto male…voglio parlarti…” stava quasi per piangere. D’istinto prese in mano la cornetta del telefono e compose il numero del campus.

“Ancora la segreteria…cavolo…”

Miki passò una notte tormentata, piena di sogni… Continuava a rigirarsi nel letto. Il giorno dopo avrebbe fatto un altro tentativo…di una cosa era sicura: sarebbe riuscita a parlare con Yu prima della sua partenza per Londra.

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TO BE CONTINUED…

 

 

  
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